Questo libro, che vede la luce in prossimità del 120° anniversario della nascita delle Figlie della Croce (1893), offre al lettore una breve conoscenza della loro storia, del loro carisma, della loro spiritualità e opera apostolica.
Fondate da don Nunzio Russo, le Figlie della Croce portano avanti il carisma di evangelizzazione del prete palermitano nelle varie situazioni sociali dove vivono ed operano.
Il volume fa parte della collana “Vocazione e missione’’ che si propone di presentare la ricchezza dei carismi attraverso i fondatori, le vicende storiche, la missione delle congregazioni e delle diverse realtà che compongono il ricco mosaico della vita consacrata.
L'autore
Mario Torcivia (1964), prete della Chiesa palermitana, è Ordinario di Teologia spirituale presso lo Studio Teologico S. Paolo (Catania), membro dell’ATI, dell’AISSCA e del Collegio dei Postulatori (Roma). Ha pubblicato: Guida alle nuove comunità monastiche italiane, Casale Monferrato 2001; Il segno di Bose, Casale Monferrato 2003 (tr. fr.: Enzo Bianchi et la communauté de Bose, Paris 2005); Tutto fuoco per le anime. Nunzio Russo. Presbitero della Chiesa di Palermo. Fondatore delle Figlie della Croce, Cinisello Balsamo 2007; Il martirio di don Giuseppe Puglisi. Una riflessione teologica, Saronno 2009; Padre Salvatore Vico e la spiritualità delle Figlie di Gesù Crocifisso, Gorle 2011; Chiamati alla santità. Donne e uomini di Sicilia alla sequela radicale di Cristo, Soveria Mannelli 2011: Le Figlie della Croce. Evangelizzare i piccoli, Cinisello Balsamo 2012. Ha curato il volume: Don Nunzio Russo. Teologo ed evangelizzatore. Atti della Giornata di studio. Palermo 21 novembre 2006, Cinisello Balsamo 2007.
Descrizione
Il testo, guardando al cammino di rinnovamento dal Vaticano II° ad oggi, intende fare un primo bilancio sulla formazione nella Vita Consacrata, fra risorse, proposte, aspettative, tensioni e problemi. Non si tratta però di una semplice descrizione panoramica o di una rassegna documentaria delle vicende degli ultimi 50 anni in ordine alla tematica, ma si tenta di ripensare in modo sapientemente critico l’impegno di formazione che ci si è dati e si è di fatto prodotto, in vista di un percorso di qualità per il futuro. Per questo i vari capitoli si presentano essenzialmente come una serie di domande intriganti, che, da una parte demitizzano una specie di enfasi piuttosto irreale, creatasi attorno al tema della formazione e dall’altra vogliono stimolare chi si è adagiato sull’impegno ma senza prospettive. Indubbiamente in tutti questi anni si è pensato tanto e si è prodotto tanto in tema di formazione da più versanti; da quello più spirituale, a quello antropologico e metodologico. È stato uno straordinario kairòs di Dio, con una ricchezza ineguagliata di contenuti e di metodologie, rispetto a tutti i secoli precedenti, ma insieme occorre costatare che questo immenso potenziale è stato in tanta parte divorato dal succedersi delle varie vicende di questo inaudito cambio epocale perché, forse, troppo poco è entrato nel vivo delle singole persone consacrate: una formazione cioè ancora troppo ad uso esterno, senza entrare nella profondità del caso serio che la riguarda. Questo testo vorrebbe portare alla convinzione e mentalità della formazione come esigenza vitale di disponibilità ad apprendere per tutta la vita, con lo sguardo costante rivolto alle proprie radici, cioè di essere permanentemente memoria Jesu nello stile carismatico del proprio Fondatore.
Punti forti
• L’autore è molto noto nell’ambito della vita religiosa.
• Una analisi serrata, critica, dei capovolgimenti post-conciliari, ma sempre aperta a un futuro positivo
Destinatari
• Coloro che si occupano direttamente della formazione sia iniziale come pure continua, nell’ambito della vita consacrata.
• Chi è impegnato nella pastorale giovanile e soprattutto nella direzione spirituale.
• È una forte sollecitazione a tutti i religiosi per una crescita in una vita di fiducia, radicata in Dio
Autore
Don Giuseppe Roggia, salesiano, nato a Novello d’Alba (CN) il 04 ottobre 1947, è laureato in lettere all’Università di Torino e in Teologia della Vita Consacrata all’Università Lateranense – Claretianum. Ha una lunga esperienza come formatore all’interno del suo Istituto e da anni è direttore del Corso per Formatori e Formatrici di Vita Consacrata e Sacerdotale che si attiva presso la stessa Università salesiana. Attualmente è inoltre docente di Pedagogia della formazione della Vita Consacrata presso l’UPS ( Pontificia Università Salesiana) e presso il Claretianum. Collabora con il CNV della CEI ed è membro coordinatore dell’Area di animazione della Vita Consacrata della CISM. È membro della redazione e collaboratore di numerose riviste, tra cui Vocazioni, Religiosi in Italia e Rogate ergo.
Con l'elaborazione del decreto Perfectae Caritatis il Concilio Vaticano II forniva delle linee guida per un rinnovamento della Vita Consacrata (a partire dalle Costituzioni, dall'abito, alle forme di governo, l'organizzazione della comunità, l'apostolato, ecc.), affinché non perdesse la sua identità cristocentrica e la sua grande riserva di carità ed umanità. In particolare, si è parlato con sempre maggiore insistenza di tale rinnovamento della Vita Consacrata soprattutto negli ultimi anni, in relazione alla crisi di vocazioni in atto nei paesi occidentali. Il presente volume ha proprio lo scopo di ridefinire l'identità della Vita Consacrata, offrendone una visione tipicamente salesiana, grazie all'autorevole voce dell'autore, Don Pascual Chavez Villanueva, che dal 2002 è Rettore Maggiore della Congregazione dei Salesiani. In particolare, il libro raccoglie i testi delle lettere circolari, delle conferenze e di vari scritti prodotti dal nono successore di Don Bosco durante i primi sei anni di Rettorato. Si tratta dunque di un vero e proprio saggio sulla vita consacrata che può far conoscere ad un ampio pubblico, sia sacerdoti che laici, la grande ricchezza della vita religiosa.
Frutto delle celebrazioni dei due anniversari promosse dalla Carmelitane Scalze di Sassuolo, il volume contiene una serie di saggi incentrati sulla spiritualità monastica. Roberto Fornaciari e Giancarlo Bruni parlano della vocazione monastica e della necessità anche odierna di "uscire dal mondo". Bruno Secondin invece parla della fecondità e della ricchezza della spiritualità carmelitana portando come esempi i monasteri carmelitani di Palestina. Sempre su questo tema, Alessandro Andreini e Carmelo Mezzasalma descrivono l'attualità di S. Teresa d`Avila e S. Giovanni della Croce. Carla Bettinelli esprime una meditazione sulla vicenda di Edith Stein e sul senso del martirio. Chiudono il libro le testimonianze di Romano Zanni e don Mario Prandi sulla musica sacra nella spiritualità carmelitana.
Molte ragioni e autorevoli direttive spingono oggi i preti a cercare un esercizio collegiale e coordinato del ministero, in coerente esercizio di fedeltà all'ecclesiologia del Vaticano II. Ma quale forma dare, secondo quali linee disegnare oggi la figura del presbiterio in cui questa spinta si riconosce e si esprime? La storia dei due trascorsi millenni, con le sue grandezze e i suoi errori, presenta una grande varietà di esperienze, di riflessioni, di suggerimenti per un discernimento nuovo ma non inesperto, e aiuta a identificare i fattori teologici e storici in gioco e gli esiti del loro intreccio. Questo è il terzo di una serie di volumi che intendono percorrere la storia dell'identità teologica, pastorale, spirituale del presbiterio e del presbiterato, entro la domanda, che cosa a questo proposito oggi lo Spirito dica alle chiese. Copre la storia delle chiese d'Occidente tra il V e il IX secolo, tra il declino dell'antico impero e l'immaginazione carolingia di un impero nuovo, Sacro e Romano. È tempo di tenace fedeltà a un duro lavoro missionario verso i nuovi popoli dell'Europa e di invenzione paziente di strutture di un nuovo diritto e di stili di una nuova pastorale.
L'autore formula una serie di domande che danno al volume il carattere dell'intervista. Tuttavia proprio per volere dello stesso, di cui si riporta una breve scheda, le domande non sembrano preconfezionate ma creano un dialogo nel quale il Santo Padre discorre con spontaneità sui grandi interrogativi con i quali la Vita Consacrata deve confrontarsi oggi. Scopo dell'autore è quello di proporre un utile strumento di riflessione a tutti coloro che seguono i consigli evangelici, ai Pastori, ai Sacerdoti ed ai Laici affinché possano trovare in queste pagine spunti per nuove esperienze formative. Un contributo prezioso quindi alla formazione permanente dei Consacrati ed uno strumento che favorisce la formazione di uno spirito di comunione ecclesiale.
La chiave di lettura della vita di questo padre domenicano (1832-1869) è la sofferenza e la ricerca del significato di essa. Padre Lataste imparò a fidarsi di Dio e si lasciò prendere nel vortice del suo amore. Fondò la congregazione delle Suore Domenicane di Betania, presenti in molti paesi d'Europa, al servizio di poveri e oppressi.
"Quante volte di fronte a un parroco o a un sacerdote che ha un comportamento scontroso, duro, attivista, irrefrenabile, ci sentiamo rispondere: "Che cosa vuoi farci, è così. E tuttavia è tanto bravo!"?" (dall'Introduzione). Il libro affronta il tema della formazione e della qualità dei rapporti interpersonali che riguardano quanti, come i preti e le suore, si impegnano in attività educative, sociali e culturali. Situazioni in cui l'attivismo, la dedizione e il coinvolgimento totale corrono il rischio di trasformare le parrocchie e le comunità in luoghi dove le gelosie, i rancori, le discussioni, gli scontri e i personalismi spesso hanno il sopravvento. Atteggiamenti negativi sia sul piano personale sia su quello comunitario, con l'immediato risultato di allontanare persone che potrebbero impegnarsi e contribuire a dare spessore alle molte iniziative. L'idea di fondo degli autori si riassume in poche parole: possono esserci delle relazioni conflittuali; occorre individuarle, ammetterle e imparare ad affrontarle, gestirle, risolverle. Il testo fornisce alcuni strumenti concreti per riconoscere quando si è in presenza di un problema relazionale e di problematiche socio-affettive che rischiano di tramutarsi in comportamenti negativi a scapito del bene comune. Presentazione del card. Carlo Maria Martini.
Le tavole del trittico tracciano così tre cerchi concentrici sempre più ampi: dal discernimento in vista della vocazione presbiterale, alle “grandi tensioni del cuore” che sostengono un serio cammino di radicalità evangelica, agli atteggiamenti umani e spirituali previi a qualsiasi scelta determinata e che possano rendere autentica la “disponibilità a 360°” nei confronti della chiamata del Signore. Non è difficile individuare l’obiettivo che,
come “filo rosso” collega tutti i testi pubblicati: favorire le condizioni per un attento e sereno discernimento della propria vita, al fine di percepire la chiamata che il Signore rivolge a ciascuno.
La pubblicazione dei tre volumi idealmente accompagna tre anniversari di eventi che hanno segnato in modo definitivo la vita del card. Martini: il cinquantesimo di Professione religiosa solenne (2 febbraio 2012), il sessantesimo di Ordinazione presbiterale (13 luglio 2012), il trentesimo di cardinalato (2 febbraio 1983). Il Seminario ha inteso festeggiare queste ricorrenze e onorare l’Arcivescovo emerito, raccogliendo e riproponendo
frutti significativi del suo illuminante magistero.
Il volume prende in esame la vita delle persone consacrate, seguendo l'orientamento psicologico esistenziale di Viktor E. Frankl, psichiatra austriaco del '900, noto in tutto il mondo in quanto fondatore della Terza Scuola Viennese di Psicoterapia, ovvero della Logoterapia, approccio psicoterapeutico che si pone, come obiettivo primario, la riscoperta del valore e del significato dell'esistenza dell'essere umano. In particolare l'autore (sacerdote salesiano, unico allievo italiano della scuola di Frankl e profondo conoscitore delle sue teorie) analizza varie fasi della vita delle persone consacrate: dall'accettazione di sé, delle proprie capacità e dei propri limiti, alla maturità e la conseguente felicità e serenità spirituale che ne deriva; dal relazionarsi con il prossimo, sia in ambito personale che nelle attività pastorale, alla crisi di valori, che può sfociare in quella vocazionale, concludendo infine con l'analisi della terza età del prete. Il lavoro risulta dunque una valida guida psicologica, ma al tempo stesso spirituale, utile a tutte le persone consacrate per comprendere meglio sé stessi e scoprire il profondo senso della vita donata da Dio.
Si può fare diversamente. Non è utopia, arroganza o sterile provocazione pensare che tante cose, anche nella chiesa, possano essere fatte diversamente. A partire da quale modello di chiesa e, conseguentemente, da quale idea di ministro.
Nella lettera pastorale sono raccolte alcune semplici riflessioni sul sacerdozio, ricordi personali di mons. Molinari e accenni all'esperienza di cinquant'anni di ministero pastorale.