L’identità di troppi cristiani è «liquida ». La vita consacrata, considerata per secoli la roccaforte della Chiesa, è in affanno. Don Maggioni propone come principale rimedio a questo stato di crisi generale il ritorno alle radici della sequela. L’identità di Gesù è alla base dell’identità del discepolo che, a sua volta, si riflette nell’identità del consacrato. «Nel percorso di questo libro il discepolato (e di conseguenza la vita consacrata) sembra restare in controluce, quasi in ombra. Ma non c’è luogo più luminoso dell’ombra di Gesù» (dal Capitolo primo).
In un mondo abituato a ragionare in termini esclusivi di post, con lo sguardo all’indietro e senza grandi prospettive per il futuro, cosa si chiede alla figura del prete affinché riesca di nuovo a comunicare la buona novella evangelica? Cencini sostiene che ci troviamo in una situazione del mondo non post-cristiana, ma piuttosto precristiana, in cui è possibile gettare nuovamente il seme evangelico. Occorre quindi una nuova spiritualità e una nuova formazione per il presbitero attuale.
destinatari
Un libro destinato a sacerdoti, religiosi e laici attenti a tematiche sociali
autore
Amedeo Cencini, sacerdote canossiano, è docente dei corsi di Formazione permanente e di Problematiche psicologiche della vita sacerdotale e religiosa e di Accompagnamento personale: aspetti teorici e pratici al corso dei Formatori Vocazionali presso l’Università Salesiana. Insegna Libertà e maturità affettiva nel celibato consacrato alla scuola di teologia e diritto, organizzata dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e dalla Società di vita apostolica, presso cui è consultore. È autore di numerose opere tra le quali: Il respiro della vita (20032), L’albero della vita (2005), La verità della vita (2007), pubblicate dalle Edizioni San Paolo.
Le grandi forme di vita monastica: dai Benedettini, i Cistercensi o i Certosini alle figure sintomatiche del monachesimo medievale come Bernardo di Clairvaux e Gioacchino da Fiore.
Dopo il primo fortunato “Vangelo Giovane” che trattava delle domande, delle sensazioni, delle inquietudini, delle fragili certezze, ma anche dei valori, della voglia di vita e della vocazione dei giovani… si fermava quasi sulla soglia della stanza più segreta del cuore dell’animazione giovanile e vocazionale; e dopo il “Vangelo Giovane. 2” che riprendeva, allargava e approfondiva il discorso, entrando nel merito delle dinamiche della scelta, del discernimento, dell’accompagnamento e, per quel che riguarda gli animatori: la fisionomia, la varia tipologia, la formazione, e la galleria di “animatori” che sono presenti nella Bibbia e soprattutto nel Nuovo Testamento; ecco adesso il “Vangelo Giovane. 3” che oltre ad indagare nuovi aspetti e dimensioni dell’evento vocazionale, prende in considerazione – in maniera del tutto inedita – il versante “oscuro” della vocazione, verrebbe da dire il lato nascosto della Luna.
Scritto con la perspicacia e competenza da sempre riconosciute all’Autore, con questo libro siamo di fronte ad un prezioso compendio per fare animazione giovanile e vocazionale oggi.
Dalle ricerche recenti risulta che i sacerdoti in Italia invecchiano sempre più soli, con carichi di lavoro in crescita, abituati a gestire tutto da soli. Due terzi del clero è stanco, insoddisfatto, con problemi di sovraccarico di lavoro. Il libro riprende i dati degli psicoterapeuti che lavorano con sacerdoti e suore in difficoltà relazionali (con esempi di sedute) presentando una galleria di problematiche: chi si sente indispensabile, chi lavora troppo, chi non si sente compreso, chi è vessato dal superiore o dal vescovo, chi non sopporta i laici che l'aiutano. Si mettono in evidenza i problemi affettivi e la scarsa formazione ricevuta per affrontarli. In considerazione di ciò si analizzano le prospettive future per affrontare tali fenomeni, interrogandosi sul ruolo di questi funzionari del sacro formati a vivere una vita separata dalla gente. È in questi contesti che prolifera la pedofilia, come dimostrano le ricerche svolte dalle associazioni di psicologi cattolici negli Usa.
La strutturazione di queste pagine vuole ripercorrere il cammino che il Magistero è venuto maturando circa il tema della spiritualità presbiterale a partire dal Concilio Vaticano II fino ai nostri giorni, tenendo conto anche del suo sviluppo teologico. L’accezione lessicale della parola spiritualità assume diversi significati. In ambito cristiano essa riveste un significato preciso, vuole indicare la volontà di vivere la propria vita secondo lo Spirito di Dio, cioè vi vere la propria vita in obbedienza al dono del Dio Trinitario. Da questa vocazione uni versale alla santità derivante dalla grazia battesimale, si possono far derivare diverse spiritualità a seconda degli stati di vita. Per quanto riguarda la spiritualità presbiterale, il Concilio Vaticano II traccia le sue coordinate, affermando che lo svolgimento del proprio ministero, è la via attraverso la quale il presbitero raggiunge la santità nel suo proprio stato. Più precisamente, la santità si raggiunge attraverso il «retto assolvimento della missione apostolica affidata» (PO 2: EV 1/1245). Il presbitero dunque dalla piena conoscenza e coscienza della sua identità, trova le motivazioni della sua spiritualità presbiterale che fonda le sue radici nel sacramento dell’Ordine.
Il volume raccoglie saggi di storia religiosa, di storia francescana e di storia moderna che gli autori hanno voluto offrire a Grado Giovanni Merlo. È un regalo da parte di alcune persone che con lui hanno lavorato e condiviso in fasi differenti idee, progetti, discussioni: un dono amichevole di trame sottili che ordiscono la quotidianità, la vicinanza e la lontananza, di tessuti esistenziali, culturali e intellettuali – naturalmente non esauribili in queste poche pagine – evidenti nella varietà dei contributi, provenienti da specialisti di settori diversi: tanti frammenti di un insieme variegato in cui la diversità è sempre ricchezza.
Grado Giovanni Merlo insegna Storia del cristianesimo presso l’Università degli Studi di Milano. Presidente della Società internazionale di studi francescani, è co-fondatore del periodico “Quaderni di storia religiosa”, direttore di “Franciscana. Bollettino della Società internazionale di studi francescani”, membro del Comitato di direzione della “Rivista storica italiana” e del Comitato scientifico di molte riviste tra le quali “Franciscan Studies” e il “Bollettino della Società di studi valdesi”. Dirige la collana “Studi di storia del cristianesimo e delle Chiese cristiane” del Dipartimento di Scienze della Storia e della Documentazione Storica dell’Università degli Studi di Milano. Le sue ricerche di storia religiosa si sono concentrate principalmente su Francesco d’Assisi e il francescanesimo, su inquisitori e eretici medievali e, in particolar modo, sui valdesi. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Eretici e inquisitori nella società piemontese del Trecento, Torino, Claudiana, 1977; Eretici ed eresie medievali, Bologna, Il Mulino, 1989; Intorno a frate Francesco. Quattro studi, Milano, Edizioni Biblioteca Francescana, 1993; Contro gli eretici. La coercizione all’ortodossia prima dell’Inquisizione, Bologna, Il Mulino, 1996; Nel nome di san Francesco. Storia dei frati Minori e del francescanesimo sino agli inizi del XVI secolo, Padova, EFR - Editrici francescane, 2003; Streghe, Bologna, Il Mulino, 2006; Inquisitori e inquisizione del medioevo, Bologna, Il Mulino, 2008.
Il libro è una trattazione scientificamente attendibile e uno strumento per un'adeguata comprensione, nelle persone consacrate, di alcune condizioni umane che, a diversi livelli, non sono "psichicamente" sane: le cosiddette "personalità problematiche".
«Il sacerdote deve essere uomo di comunione, aperto a tutti, capace di far camminare l’intero gregge che la bontà del Signore gli ha affidato, aiutando a superare le divisioni, a ricucire strappi, ad appianare contrasti e incomprensioni, a perdonare le offese» (Benedetto XVI). Questo volume delinea con chiarezza l’identità del presbitero nell’ampio orizzonte della comunione ecclesiale, mettendo in evidenza la natura comunionale del sacramento dell’Ordine, la centralità del Presbiterio riunito intorno al Vescovo e il valore dell’amicizia sacerdotale. Nello stesso tempo fa trasparire tutto il valore dei Consigli diocesani, quali segni di comunione presbiterale.
Descrizione dell'opera
Alla base della scelta vocazionale di quanti operano nel campo della pastorale c'è la disponibilità a essere-per-gli-altri, ad ascoltare e venire incontro alle esigenze della gente. Eppure, proprio questo atteggiamento di dedizione può diventare motivo di burnout, una sindrome particolare che esprime il pericolo di farsi completamente coinvolgere e sopraffare dalle richieste altrui.
In effetti, se da una parte l'attività pastorale prende spunto dalle profonde motivazioni vocazionali che la persona porta con sé, come risposta a una chiamata di Dio per il servizio ai fratelli, dall'altra questa stessa predisposizione potrebbe essere occasione di disadattamento, qualora non si tenga sufficientemente conto della propria natura umana e dei propri, anche a livello psico-fisiologico.
Valutare l'attività pastorale come una risposta responsabile al progetto di amore di Dio significa imparare a integrare lo zelo per le cose di Dio con la propria realtà umana e psicologica. L'approccio offerto dal volume mette a fuoco i problemi reali, il "superlavoro" che spesso soprattutto i preti non riescono adeguatamente a coniugare con l'attenzione a se stessi e alla propria vita spirituale.
L'autore pone inoltre in evidenza la necessità di una continua formazione, che non dissoci l'ambito religioso da quello psicologico, ovvero le proprie convinzioni e motivazioni vocazionali (a volte troppo idealistiche) dai vissuti emozionali e affettivi che, se non equilibrati, possono portare a situazioni di disadattamento e di stress.
Sommario
Presentazione (mons. B. Forte). Introduzione. 1. I mille volti dello stress. 2. Fattori psico-sociali dello stress nel contesto pastorale. 3. Sulle tracce del burnout pastorale. 4. Bruciati dallo zelo e dalla passione pastorale. 5. Le ragioni del cuore nella pastorale. 6. L'altro volto dell'altruismo nella missione sacerdotale. 7. Religiosità distorta e ricerca di senso nel burnout pastorale. 8. Prevenzione e cura nel burnout pastorale. Bibliografia.
Note sull'autore
Giuseppe Crea, missionario comboniano, psicologo e psicoterapeuta, è docente presso la Pontificia Università Salesiana, la Pontificia Università Urbaniana e presso l'Istituto di teologia della vita consacrata Claretianum. Lavora nel campo della formazione permanente, interessandosi particolarmente del problema delle dinamiche di gruppo nelle comunità religiose. Missionario in Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo, con EDB ha pubblicato: I conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi (22002); insieme a Fabrizio Mastrofini, Animare i gruppi e costruire la comunità (2004); Gli altri e la formazione di sé (2005); Diagnosi dei conflitti interpersonali nelle comunità e nei gruppi (22008); Patologia e speranza nella Vita Consacrata (2007); Vivere la comunione nelle comunità multietniche. Tracce di psicologia transculturale (2009).
La solitudine del cuore, uno dei grandi mali dei nostri tempi, tocca anche molti religiosi e religiose. Forse non basta più affermare che è sufficiente «l’amore di Dio e per Dio», ma è necessario riappropriarsi della polifonia dell’esistenza e dell’amore: ama Dio, ama il tuo prossimo, come ami te stesso. Un volume a più voci, nato nella chiesa ambrosiana da una giornata di studio e riflessione sul tema e destinato a suscitare non pochi echi.
Marco Garzonio, psicoanalista e psicoterapeuta, è docente di “Psicologia del sogno” alla Scuola di Psicoterapia del Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA). Come giornalista è stato per anni al Corriere della Sera, di cui è tuttora collaboratore.
Giovanni Barbareschi, sacerdote milanese di 88 anni, svolge il suo ministero stando vicino alle persone in crisi (non esclusi diversi sacerdoti).
Romano Martinelli, sacerdote della diocesi di Milano, è stato Direttore Spirituale nel Seminario di Milano.
Gino Rigoldi, ordinato prete nel 1967, nel 1972 è diventato Cappellano dell’Istituto penale per minorenni “C. Beccaria”di Milano, incarico che tuttora esercita. Nel dicembre 1973 ha fondato la Comunità Nuova onlus. Ermes ronchi, dell’Ordine dei Servi di santa Maria, ha studiato teologia a Roma (Facoltà Teologica Marianum), scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbonne). Attualmente è priore del convento di San Carlo al Corso a Milano e docente alla Facoltà Teologica Marianum di Roma.
Fulvio Scaparro, psicoterapeuta e scrittore, ha insegnato psicopedagogia e psicologia dell’età evolutiva fino al 1998 all’Università degli studi di Milano. Impegnato da anni nella difesa dei diritti dei bambini e degli anziani, è stato tra i promotori e formatori delle prime iniziative italiane per la prevenzione dell’abuso all’infanzia, ha fondato a Milano l’Associazione GeA-Genitori Ancora (http://www.associazionegea.it/) per la diffusione della mediazione familiare a sostegno dei genitori separati e dei loro figli.
Attraverso nove coinvolgenti interviste, condotte con maestria dall'Autore, Pupi Avati, Sergio Basso, Marco Bellocchio, Mimmo Calopresti, Alessandro D'Alatri, Roberto Faenza, Francesco Patierno, Saverio Costanzo e Carlo Verdone raccontano il loro incontro con la figura del prete. Una pregevole introduzione sul tema "prete e cinema" impreziosisce ulteriormente il volume.