
"Il sacerdozio è l'amore del Cuore di Gesù" amava ripetere il Santo Curato d'Ars. Nell'Anno Sacerdotale, indetto dal Papa Benedetto XVI, in occasione del 150° anniversario del dies natalis di san Giovanni M. Vianney, il Seminario Teologico Immacolata Mediatrice dei Francescani dell'Immacolata, ha voluto dare rilievo a questo evento, organizzando un convegno teologico sul "sacerdozio ministeriale". Il convegno - di cui questo libro raccoglie gli atti - ha visto la partecipazione di eminenti Vescovi ed illustri professori, ed ha voluto richiamare l'imprescindibilità nella Chiesa dalla sorgente ministeriale-sacerdotale che è Cristo, ripresentato sacramentalmente dai suoi ministri. La Chiesa non sarebbe più se stessa senza il sacerdozio ministeriale, e i sacerdoti non sarebbero efficacemente prolungamento misterico del Verbo incarnato, senza un continuo rimanere in Cristo, ovvero senza un incessante tendere alla santità.
Vita da preti raccoglie dodici ritratti di pastori moderni, redatti durante l’anno sacerdotale, ancora in corso proclamato, da Benedetto XVI. Scritto da un giornalista trentenne che, ospite di un parente monsignore, si è ritrovato a trascorrere alcuni mesi in Vaticano, mette in luce gli aspetti meno noti della vita dei sacerdoti: i loro guadagni, il rapporto con l’autorità, con le tentazioni e con il mondo che li circonda, fuori e dentro la sacrestia. Attraverso le storie di esponenti del basso e dell’altro clero, quali, fra gli altri, un monaco camaldolese, un esorcista, un tradizionalista brasiliano, il cappellano di un ospedale pediatrico, il sottosegretario della Congregazione per la Dottrina della Fede, un amico di Oriana Fallaci, l’Arcivescovo di Cosenza e un “Innominato” porporato, questo libro restituisce, con punte di ironia e sarcasmo, il profilo di uomini più o meno santi, più o meno devoti, comunque costretti a confrontarsi, almeno per ora, con una dimensione tremendamente terrena.
«Cercherò di stilare, di modulare alcuni tratti essenziali nella vita del prete, una piccola costellazione di tratti che ritengo indispensabili». Attraverso sei meditazioni dedicate alla figura del presbitero, il lettore è accompagnato a riflettere su un terreno concreto e di confronto: la spiritualità, la relazione con la Parola e l'eucaristia, i rapporti fraterni. Il testo è frutto di interventi tenuti dall'autore alla settimana di formazione permanente dei padri dehoniani (Albino, 24-26 agosto 2009).
Sommario
1. Essere figli per diventare padri. 2. Amministratore fedele e saggio. 3. Annunciatore della Parola. 4. L'eucaristia. 5. La fraternità sacerdotale. 6. La relazione con il mondo.
Note sull'autore
Giovanni Cesare Pagazzi (1965) è presbitero della diocesi di Lodi. Insegna teologia sistematica presso la Facoltà Teologica di Milano e gli Studi Teologici Riuniti dei seminari di Crema-Cremona-Lodi-Vigevano, di cui è direttore. Ha pubblicato: con Franco Manzi, Il Pastore dell'essere. Fenomenologia dello sguardo del Figlio (Assisi 2001); In principio era il Legame. Sensi e bisogni per dire Gesù (Assisi 22008); Il polso della Verità. Memoria e dimenticanza per dire Gesù (Assisi 2006); C'è posto per tutti. Legami fraterni, paura e fede (Milano 2008).
Il volume propone il profilo di alcune figure bibliche, i cui racconti vocazionali mettono in evidenza le resistenze a scegliere, nel più ampio e articolato orizzonte teologico della categoria di “appartenenza” a Dio e al suo progetto di salvezza. Seguendo il metodo narrativo applicato ai testi biblici, si può vedere come i racconti non sono semplici descrizioni storiche, ma hanno una ricaduta esistenziale e sapienziale nel Lettore e nella comunità che ascolta. La fatica a scegliere viene rintracciata in cinque personaggi dell’Antico Testamento (Abramo, Mosè, Samuele, Geremia, Giona) e cinque del Nuovo Testamento (Maria di Nazareth, Simon Pietro, I discepoli, Paolo di Tarso, il discepolo che Gesù amava), che rappresentano le figure esemplari della dialettica vocazionale. Pur tenendo conto delle diversità letterarie e teologiche, in questi personaggi sembra riproporsi una sorta di paradigma teologico-narrativo articolato in tre momenti: la vocazione frutto dell’iniziativa divina; la missione contrassegnata da resistenze, crisi e prove; l’epilogo, che diventa una chiave interpretativa illuminante per comprendere come la storia della vocazione di ciascuno costituisca una “parte significativa” di un più grande disegno di salvezza.
DESTINATARI: I sacerdoti, le persone consacrate, gli addetti alla pastorale vocazionale e i giovani in ricerca vocazionale, i laici e tutte le persone che sono interessate ad approfondire questo aspetto problematico della vocazione.
Il sacerdote è uomo di frontiera, sempre. Anche quando vive "comodamente" in una grande metropoli. Perché ha l'obbligo morale di "essere testimone", sempre e comunque.
A partire da questa convinzione, l'autore raccoglie in questo volume le testimonianze di preti che si trovano a vivere realtà "limite": la guerra, la persecuzione, la povertà materiale e umana, la solitudine, le catastrofi naturali…Le loro storie raccontano di uomini che hanno messo Dio al primo posto e lo servono, amano, cercano in ogni uomo: in questo sta il loro ministero e la loro identità.
Che cosa è successo al «mestiere» di prete negli ultimi quarant’anni? Quali tornanti ha dovuto attraversare? Che cosa rimane dell’antica aura di sacro che lo scortava e che cosa promette la nuova scioltezza di gesti e di parole che oggi lo contraddistingue? È nel tema della benedizione che l’Autore individua il luogo per un ripensamento e una ricollocazione del ministero sacerdotale all’altezza del tempo presente. L’invito è quello di cogliere l’essenzialità del ministero, quale prassi di accompagnamento degli uomini e delle donne nella contingenza dei tempi, alla luce della presenza benedetta e benedicente di Dio.
Informazioni sugli autori
Elmar Salmann ha compiuto gli studi di Filosofia, Lettere e Teologia a Paderborn, Vienna e Münster. Insegna Teologia e Filosofia presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo e l’Università Gregoriana di Roma. Il suo pensiero verte sul rapporto tra esperienza e simbolismo, cultura moderna e cristianesimo, mistica e filosofia. Presso Cittadella ha pubblicato: Passi e passaggi nel cristianesimo (2009).
Descrizione dell'opera
Con i termini «personalizzare» e «personalizzazione» l'autore propone un modello nuovo di educazione e di evangelizzazione. Per chiarirne il senso, pone i due termini in rapporto dialettico con «assimilare» e «assimilazione», ovvero con lo schema formativo impostato su un processo in cui il soggetto da formare deve 'rendersi simile' a un modello già definito in precedenza e da trasferire nella propria vita. A tale impostazione egli oppone il modello che «personalizza» lo schema formativo, perché è attento allo specifico individuale del soggetto in formazione. Dall'imitazione di un modello alla cura dell'individualità unica, dall'assimilazione di un ideale dato alla costruzione in prima persona dell'ideale.
Garrido ha dedicato vari anni al perfezionamento di questo modello teorico-pratico. Esso nasce dalla preoccupazione di accettare le sfide che si pongono oggi rispetto alla vita religiosa e all'evangelizzazione, come per esempio la necessità di integrare fede, autonomia personale e scienze umane.
Il quaderno alterna l'esposizione dei temi a spunti di riflessione, utilizzabili sia a livello personale che per incontri comunitari.
Sommario
Presentazione. I. Assimilazione e personalizzazione. II. Chiavi di personalizzazione. III. Cornice concettuale. IV. Dinamica di trasformazione. V. Pedagogia simultanea. VI. Il giovane di oggi.
Note sull'autore
Javier Garrido, religioso francescano, licenziato in filosofia e in teologia all'Università di Friburgo (Svizzera), ha approfondito soprattutto lo studio della spiritualità cristiana, con particolare riferimento ai temi francescani; si dedica alla pastorale degli adulti, curando seriamente l'accompagnamento personale. Tra le sue numerose pubblicazioni sul tema ricordiamo: Adulto y cristiano (1989); Una espiritualidad para hoy (31990) Educación y personalización (1991). Nella stessa collana EDB ha pubblicato La relazione affettiva con Dio (2008) e Rileggere la propria storia. Le età della vita e le loro crisi (2009).
Sulla base di testi autorevoli come la Lettera ai cattolici dell’Irlanda di Benedetto XVI, l’autore condensa i frutti di anni di ricerche sociologiche focalizzandosi sullo sconcertante dilagare della pedofilia nella Chiesa. La vergogna e il disonore di simili atti sono una profonda ferita, che non va però confusa con statistiche fasulle e calunnie diffuse solo per creare notizia. Le origini di questo fenomeno vanno cercate negli anni Sessanta, a cavallo tra rivoluzione e contestazione. In appendice vengono riportati De Delictis Gravioribus (2001) e Lettera ai cattolici dell’Irlanda (2010).
Destinatari
Un libro destinato a un ampio pubblico
Punti forti
Un tema di grande attualità, a cui i media dedicano molto spazio, conduce al forte bisogno di fare chiarezza sul problema.
La lettera di Benedetto XVI, in appendice al testo, ne arricchisce il valore documentaristico.
L’autore
Massimo Introvigne è un sociologo che ha al suo attivo trent’anni di studi e oltre quaranta volumi dedicati in particolare al pluralismo religioso e ai casi di violenza collegati alla religione. Dirige a Torino il CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni), una delle maggiori istituzioni mondiali che si occupano di rilevare e descrivere i fenomeni religiosi in Italia e nel mondo; è vice-presidente dell’APSOR (Associazione Piemontese di Sociologia delle Religioni) e vice-responsabile nazionale di Alleanza Cattolica.
Da tempo i media insistono sullo stesso tema: la pedofilia nella Chiesa. Sembra che la Chiesa cattolica sia divenuta il luogo per eccellenza degli abusi sui minori. Notizie di 20-30-40 anni fa, vengono lanciate e rilanciate, così da creare un effetto di “panico morale”. Il cittadino medio viene convinto del fatto che i sacerdoti cattolici siano anzitutto dei molestatori. Ma cosa è successo veramente? Quanti sono i casi di pedofilia nella Chiesa? E nella società? Chi promuove davvero la pedofilia? Qual è il confine tra realtà e propaganda? Questo libro vuole rispondere appunto a tali e ad altre domande importanti e attuali.
Francesco Agnoli vive e insegna a Trento. Collabora a “Il Foglio”, “Avvenire”, e alla rivista “Il Timone”. Ha pubblicato: Controriforme - Antidoti al pensiero scientista e nichilista, Contro Darwin e i suoi seguaci - (Nietzsche, Zapatero, Singer, Veronesi, Odifreddi…), La Liturgia Tradizionale, Storia dell’aborto, 1968, con Fede & Cultura. Collabora da anni a Radio Maria e al sito www.libertaepersona.org.
Massimo Introvigne, sociologo, è direttore del CESNUR (Centro Studi sulle Nuove Religioni) e reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica. È autore di quaranta volumi in tema di sociologia delle religioni, pluralismo religioso contemporaneo e dottrina sociale della Chiesa. Con Fede & Cultura ha pubblicato: Attacco a Benedetto XVI, Il Papa e Joe l’idraulico.
Giuliano Guzzo sociologo, collabora a www.libertaepersona.org/dblog/
Luca Volonté parlamentare, capogruppo PPE al Consiglio d’Europa.
Lorenzo Bertocchi studioso di storia del cristianesimo, collabora a www.libertaepersona.org/dblog/
Il libro raccoglie gli Atti del “Convegno nazionale dei Cappellani Militari” e affronta, con la specifica prospettiva della pastorale nell’ambito della vita militare, tre temi di grande importanza: la centralità della Parola di Dio nella vita del presbitero, e in particolare del cappellano militare; l’accompagnamento delle famiglie dei militari; la Direzione spirituale del presbitero e dei giovani. Di particolare rilievo e utili anche per sacerdoti e operatori della pastorale ordinaria, sono le relazioni di Bianchi, Sorrentino, la Lectio di Pelvi e l’omelia di mons. Crociata. Il restante materiale si rivolge direttamente a quanti operano in ambito di assistenza spirituale ai militari.
Destinatari
Operatori pastorali attivi in ambito militare o giovanile.
L’autore
Giuseppina Avolio, nata a Napoli nel 1974, è una consacrata dell’Ordo virginum. Laureata in Filosofia e dottoranda in Teologia, è assistente al Biennio di specializzazione in Teologia pastorale della Facoltà teologica di Napoli. Giornalista pubblicista ha scritto articoli di teologia ed è attualmente Direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali dell’Ordinariato militare per l’Italia. Ha curato per le Edizioni San Paolo: "Alle vergini consacrate" (2009); "Annuncio delVangelo e mondo militare.Atti del Convegno dei cappellani militare" (2009); "Nella Verità la Pace" (2010).
Preti così raccoglie gli esercizi spirituali predicati da don Primo dal 14 al 17 dicembre 1937 ai seminaristi di Cremona, che si preparavano a ricevere gli ordini sacri, ed è frutto della trascrizione amanuense di alcuni dei partecipanti al corso. Nel descrivere il tipo di prete di cui la Chiesa ha bisogno - uomo delle relazioni, uomo santo, uomo dell'incarnazione e uomo del discernimento -, Mazzolari esprime la propria concezione ecclesiologica. L'attualità delle sue riflessioni consiste nella proposta di una figura di ministero profondamente incarnata nella storia: «In un'epoca di smarrimento, in una comunità ecclesiale chiamata a riscrivere lo stile del prete dentro un mondo in continuo cambiamento, l'insegnamento di Mazzolari è un invito a osare. Ciò che si continua a chiedere al prete è una profonda umanità e una capacità di parlare con la vita. [...] C'è bisogno di vocazioni che interpretino il proprio tempo e sappiano indicare prospettive di futuro» (dall'Introduzione).
Con questo nuovo volume, la Fondazione Don Primo Mazzolari e le EDB proseguono nell'edizione critica delle opere di Mazzolari. I criteri della revisione vengono di volta in volta illustrati dal curatore, nella nota introduttiva di apertura.
Sommario
Introduzione. Nota: criteri editoriali. Presentazione dell'edizione del 1980 (P. Piazza). Note di cronaca. Prefazione alla prima edizione (V. Dondeo). Presentazione della seconda edizione (P. Piazza). Conversazione a tutta la comunità del seminario. Visioni della vita sacerdotale. La preghiera sacerdotale di Gesù/I. Omnes quaerunt te… Per chi chiude gli occhi e il cuore. La preghiera sacerdotale di Gesù/II.
La preghiera sacerdotale di Gesù/III. Realtà che ci stanno dinanzi. Delle nostre impreparazioni all'apostolato. La preghiera sacerdotale di Gesù/IV. La preghiera sacerdotale di Gesù/V. Deficienze del sacerdote moderno. La preghiera sacerdotale di Gesù/VI.
Note sull'autore
Don Primo Mazzolari (1890-1959), prete dal 1912, dopo essere stato cappellano militare al tempo della prima guerra mondiale, trascorse la sua vita come parroco di piccoli paesi di campagna. I suoi scritti e le sue predicazioni lo imposero all'attenzione pubblica, ma attirarono su di lui anche molte misure disciplinari della gerarchia. Don Primo si sforzò di vivere e di proporre il vangelo nella sua integralità, anticipando molte acquisizioni del concilio Vaticano II. Di grande rilievo furono le sue riflessioni sulla parrocchia, sui «lontani» e sui poveri, sulla pace e la giustizia sociale.
Note sul curatore
Bruno Bignami, sacerdote della diocesi di Cremona, ha conseguito il dottorato in teologia morale presso la Pontificia Università Gregoriana. È docente presso lo Studio Teologico Interdiocesano di Crema-Cremona-Lodi-Vigevano e presso l'ISSR di Crema-Cremona-Lodi. Attualmente è anche presidente della «Fondazione don Primo Mazzolari» di Bozzolo. Ha pubblicato Mazzolari e il travaglio della coscienza. Una testimonianza biografica, EDB, Bologna 2007.