Lo scritto del teologo abruzzese, Michele Giulio Masciarelli, è una brillante riflessione teologica, esistenziale e pastoarle sul prete, visto nel suo ancoraggio misterico e nella sua esposizione alla storia. L'icona dell'asino è gestina con finezza allusiva, seza scadere mai nel paragone banale, che risulterebbe, a quel punto, maldestro e offensivo. Ne vine fuori una figura di prete forte e tenera, di buonsenso, legata in modo indissolubile a Cristo e dedita al servizio, umile e serio, a alla causa del regno.
Il Movimento Pro Sanctitate e don Francesco Asti, che ha scritto il testo Sul cuore di Cristo, ci invitano a considerare il valore inestimabile della santità nel quotidiano delle nostre esistenze a partire dalla vita di Guglielmo Giaquinta, precursore degli insegnamenti del Concilio Vaticano II e in particolare del V capitolo della Lumen gentium. Il sacerdote, la sua identità che coincide con il ministero, le virtù che lo rendono simile a Gesù Sacerdote costituiscono il filo rosso del libro, particolarmente curato per l’Anno sacerdotale che stiamo vivendo. L’esperienza sacerdotale del Servo di Dio Guglielmo Giaquinta è il vissuto che si intreccia con la proposta evangelica e con il Magistero; il Cenacolo è l’ambito spirituale ed ecclesiale nel quale si muove questa proposta di santità sacerdotale in un popolo sacerdotale chiamato a santità.
Il volume è dedicato a due figure di sacerdoti che hanno profondamente segnato la società e la storia di Genova, rendendosi protagonisti di straordinarie esperienze di solidarietà (non da ultimo con la Caritas), di impegno civile, di insegnamento e di fede vissuta sempre "sul campo" e in un'ottica di condivisione, di dialogo interculturale e di apertura verso il prossimo. Le testimonianze di queste due "avventure" di umanesimo cristiano - le vite di Antonio Balletto e di Piero Tubino, entrambi celebrati dalla loro città con il conferimento del Grifo d'Oro - sono qui rivissute attraverso i testi suggestivi e commoventi della loro vita: interviste, articoli su periodici, discorsi, singoli ricordi, saggi, omelie.
Oggi alcuni, per essere fedeli alla lettera al Nuovo Testamento, si rifiutano di parlare di ordinazione «sacerdotale» e parlano esclusivamente di ordinazione «presbiterale», pensando che la santità dei sacerdoti debba essere una santità pastorale e non una santità sacerdotale. Questa fedeltà letterale non tiene conto della cristologia sacerdotale, così com’è preparata in diversi scritti del Nuovo Testamento e così com’è magistralmente esposta nella Lettera agli Ebrei che, alla luce del mistero pasquale, ci fa comprendere come Cristo non è soltanto «il buon pastore» ma è nello stesso tempo «sommo sacerdote», titolo che meglio esprime l’aspetto essenziale dell’opera di Cristo che non si è accontentato di pascere le sue pecore ma le ha condotte a Dio.
Il card. Albert Vanhoye, gesuita francese, dottore in scienza biblica, è professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma, dove ha insegnato sin dal 1963. È stato a lungo membro della Pontificia Commissione Biblica (1984-2001) e ne ha diretto i lavori dal 1990 al 2001. Ha pubblicato numerosi articoli e libri di esegesi scientifica, nonché di spiritualità. Nelle edizioni dell’Apostolato della Preghiera ha pubblicato: Le letture bibliche delle domeniche (3 voll. – anni A, B, C –, 2003, 2004, 2005); Mistero di Cristo e vita del cristiano (2004); Vivere nella nuova alleanza (2a ed., 1966); Messa, vita offerta (2007); Accogliere l’amore che viene da Dio (2008); e nel 2009 una serie di opuscoli: Gesù modello di preghiera; La preghiera di Gesù nella Lettera agli Ebrei; Il mistero del Natale; La spiritualità sacerdotale dell’Eucaristia; Il cuore sacerdotale di Gesù; Voi siete corpo di Cristo.
Attingendo alla grande “bussola” dei testi conciliari e alla sua personale esperienza di un lungo e intenso impegno nell’associazionismo laicale, l’Autrice invita la comunità ecclesiale a un pacato e serrato confronto sul tema della corresponsabilità. Solo attraverso un rinnovato slancio corale, in una più vera comunione perché irrorata dall’amicizia, dal rispetto, dall’accoglienza della diversità dei carismi e dei ministeri, preti e laici possono dare nuovo splendore e vigore al volto missionario della Chiesa. È giunta dunque l’ora di tradurre operativamente la grande riscoperta che il Concilio ha operato della categoria di “popolo di Dio” per dire la verità della Chiesa e della sua missione per il mondo.
365 testi della Scrittura e dei Padri della Chiesa, di santi e teologi, del magistero e di testimoni: una guida per l'anno sacerdotale che invita a radicarsi nell'essenziale. In quattro tappe si rivisitano dimensioni fondamentali della vita dei presbiteri: l'essere; l'agire; le sfide; le prospettive. Attenta ai tempi liturgici, questa raccolta, alla quale hanno collaborato esperti di vari Paesi, nasce dalla convinzione che "il prete serve": per realizzare la Chiesa come famiglia, per far crescere nel mondo la fraternità.
Massimo Camisasca, sacerdote di grande spessore spirituale e di ampia esperienza come rettore di seminario, riflette in questo libro sulle esperienze che possono sostenere la vita sacerdotale e su come affrontare le difficoltà più gravi. Un testo nato dall’esperienza diretta dell’Autore a contatto con seminaristi e preti di ogni parte del mondo, che non evita le questioni più decisive nella vita di un sacerdote: la preghiera e il silenzio, la messa, lo studio, la maturità affettiva, l’amicizia.
Nell’anno dedicato da Benedetto XVi al sacerdozio, un testo ispirato e intenso Che riflette sulla figura del prete CoMe padre: la sua identità, la sua Vita, la sua Missione.
Destinatari
Preti e religiosi.
L’autore Massimo Camisasca è nato a Milano nel 1946. È stato ordinato prete nel 1975. Ha fondato la «Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo», di cui è superiore generale. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Comunione e Liberazione. Le origini (1954-1968) (20012), Comunione e Liberazione. La ripresa (1969-1976) (2003), Comunione e Liberazione. Il riconoscimento (1976-1984) (2006), Il tempo che non muore (2001), La sfida della paternità. Riflessioni sul sacerdozio (2003) e Questa mia casa che Dio abita. Riflessioni sulla vita comune (2004),Passione per l’uomo. I passi della missione cristiana (2005), Sentieri d’Asia illuminati. Lettere ai missionari (2006), Il nuovo Occidente. Lettere ai missionari (2008) Don Giussani (2009).
La direzione spirituale rappresenta un aspetto fondamentale della storia del cristianesimo: il percorso verso la perfezione, inteso non tanto dal punto di vista teologico, dogmatico e sacramentale, ma come risultato di un rapporto vivo, pratico e concreto tra maestro spirituale e discepoli, che comprende apprendimento, formazione, trasmissione dei contenuti religiosi, elaborazione di modelli di comportamento e loro interiorizzazione, rapporto fra norme e libertà interiore. Se il fenomeno trova la sua istituzionalizzazione nell’età della Controriforma come strumento primario del controllo delle coscienze e di imposizione di comportamenti codificati questa Storia della direzione spirituale vede nella ricerca della perfezione sotto una guida già esperta, una pratica di lunghissimo periodo da indagare nelle sue concrete dimensioni storiche, antropologiche, sociali e intellettuali. Il medioevo, sulla base di questa impostazione, si è presentato come una “sfida”: non più periodo in cui cogliere gli “antecedenti” di una pratica teologicamente sistematizzata, ma l’ambito storico in cui sforzarsi di “inseguire” le tracce, “fiutarne”, per così dire, la presenza nelle testimonianze, individuando le forme molteplici e diversificate del rapporto fra “maestro” e “discepolo”. Il volume propone un’esplorazione nelle fonti alla ricerca di nuovi luoghi e nuovi protagonisti: la realtà monastica, poi gli ordini mendicanti, come pure le confraternite laiche, gli spazi pubblici e quelli domestici. Il medioevo si presenta come l’epoca nella quale, più che in ogni altra, la varietà di declinazioni del fenomeno permette di individuare dislivelli sociali e culturali, differenze di status (monaci, chierici, laici, e, all’interno del laicato, di condizione sociale) e di genere (uomini e donne), e di cogliere la dialettica fra persistenze e innovazioni.
COMMENTO: L'opera in tre volumi Storia della direzione spirituale, curata da Giovanni Filoramo, si conclude con la pubblicazione di quest'ultimo volume dedicato alla direzione spirituale in età medievale e curato da Sofia Boesch Gajano.
Saggi di: S. Boesch Gajano - S. Pricoco - L. Lazzari - R.M. Parrinello - V. von Falkenhausen - U. Longo - L. Moulinier Brogi - C. Leyser - M. Cristiani - R. Savigni - C. Frova - M. Garzanti - S. Vecchio - R. Michetti - A. Tilatti - A. Benvenuti - P. Jiménez Sachez/B. Brouns - M. Benedetti - I. Gagliardi - S. Spanò Martinelli.
LA CURATRICE Sofia Boesch Gajano ha insegnato Storia medioevale nelle Università di Siena, L’Aquila, Roma Tre. È Presidente dell’Associazione Italiana per lo studio della santità, dei culti e dell’agiografia e del Centro Europeo di Studi Agiografici. È direttore responsabile della rivista «Sanctorum» e membro della direzione di «Quaderni Storici» e di «Società e storia». Tra le sue pubblicazioni: Agiografia altomedievale, Il Mulino, Bologna 1976; La santità, Laterza, Roma-Bari 1999; Gregorio Magno. Alle origini del medioevo, Viella, Roma 2005; (in collaborazione) Storia della santità nel cristianesimo occidentale, Viella, Roma 2005. Presso la Morcelliana ha curato, con Enzo Pace, Donne tra saperi e poteri nella storia delle religioni, 2007.
Il vescovo di Como raccoglie, dalla sua lunga esperienza come formatore e pastore, i punti fondamentali concernenti l'essere uomo consacrato al servizio del Vangelo nella società di oggi. Un tempo si pensava che l'essere prete fosse un'altra cosa dall'essere uomo: la novità di questo libro sta nel legame forte, organico, tra l'essere pienamente e felicemente prete e l'essere pienamente uomo. In occasione dell’Anno sacerdotale, un testo che è in grado di stimolare la riflessione su una figura in evoluzione come quella del prete.
Il volume raccoglie le relazioni del Corso Triennale di Formazione per Formatrici organizzato dall’Usmi nel 2009. La formazione religiosa viene trattata secondo una prospettiva nuova e per questo feconda di sviluppi: il maestro/a è tale nella misura in cui si pone prima di tutto come fratello/sorella della persona che accompagna, per portarla all’esperienza di Cristo. Questa esperienza è imprescindibile se vogliamo che le fondamenta della nostra vita consacrata siano solide, «piantate sulla roccia».
I relatori, tutti studiosi esperti di direzione spirituale, sono conosciuti per la loro esperienza e frequentazione della vita religiosa. Come sempre, a ciascuno è affidato una angolatura particolare, secondo la loro specializzazione: la teologia spirituale, l’accompagnamento spirituale, il fondamento biblico, le problematiche giovanili e il rapporto con l’autorità.
La competenza dei relatori traccia in breve delle linee sicure per un percorso di approfondimento affrontando la vita consacrata nella sua complessità e varietà di aspetti, sempre in riferimento alla crescita dei giovani religiosi.
Punti forti
Per riconoscere il ruolo delle formatrici come sorelle che precedono in un percorso comune.
Per un approccio alla formazione che sappia tenere conto della persona delle formande nella sua interezza: fisica, emotiva, spirituale e sociale.
L’indiscussa competenza degli Autori.
Destinatari
Per tutti coloro che hanno la responsabilità diretta della formazione.
Per chi è attento al mondo dei giovani e alla realtà della direzione spirituale.
Per chi vive la dimensione della formazione permanente o continua.
Autori
Fabrizio Pieri, studioso di Teologia biblica e di Teologia spirituale, docente all’Istituto di Spiritualità della Pontificia Università Gregoriana di Roma. Dirige corsi di esercizi spirituali. Marina Stremfelj, del Centro Aletti di Roma. Specializzata in Missiologia e Spiritualità delle Chiese Orientali, è attiva in corsi di direzione spirituale e formazione, oltre che nell’organizzazione di corsi di esercizi spirituali. Massimo Grilli, docente di Nuovo Testamento all’Università Gregoriana di Roma.
Beppe Roggia, salesiano, è docente di Metodologia pedagogica presso la Università Pontificia Salesiana (UPS).
Samuela Rigon, formatrice delle suore francescane dell’Addolorata, psicologa e docente presso l’Istituto Superiore per Formatori e la Pontificia Università Antonianum.
Frutto del ritiro sacerdotale internazionale che si è tenuto ad Ars dal 27 settembre al 3 ottobre 2009, predicato dal cardinale Christoph Schönborn, il volume riprende, approfondisce e sviluppa, alla luce degli insegnamenti del Curato d’Ars, i temi principali, e che stanno più a cuore a Benedetto XVI, dell’Anno Sacerdotale:
la vocazione sacerdotale come consacrazione per la salvezza del mondo; il sacerdote, testimone dell’amore di Dio; il sacerdote, uomo della Parola e della preghiera; sacerdozio, Eucaristia e carità pastorale.
Scelto fra gli uomini, il sacerdote resta uno di essi ed è chiamato a servirli donando loro la vita di Dio. San Giovanni Maria Vianney sottolineava il ruolo indispensabile del sacerdote dicendo: «Un buon pastore, un pastore secondo il cuore di Dio, è questo il tesoro più grande che il buon Dio può concedere a una parrocchia, e uno dei doni più preziosi della misericordia divina».
Punti forti
Il libro, in un certo senso «ufficiale», dell’Anno Sacerdotale, pubblicato contemporaneamente in tutte le lingue europee. Meditazioni che approfondiscono i temi cari a Benedetto XVI.
La fama dell’Autore, uno dei cardinali più amati e conosciuti a livello mondiale, non a caso scelto per predicare questo ritiro internazionale ai sacerdoti di tutto il mondo.
Destinatari
Soprattutto sacerdoti e religiosi.
Autore
Christoph Schönborn, domenicano, cardinale, è arcivescovo di Vienna dal 1995. Nato a Skalken (attuale Repubblica Ceca) il 22 gennaio 1945, a 18 anni è entrato nell’Ordine domenicano. Compiuti gli studi di filosofia, psicologia e teologia in Germania, Francia e Austria, è stato ordinato sacerdote nel 1970. Laureatosi in teologia a Parigi nel 1974, due anni dopo diviene professore di dogmatica all’Università di Friburgo (Svizzera). Dal 1987 al 1992 ha svolto la funzione di segretario della Commissione per la redazione del Catechismo della Chiesa cattolica. Nel 1991 viene nominato vescovo ausiliare di Vienna e quattro anni più tardi succede per coadiuzione all’arcivescovo di Vienna. È stato creato cardinale da Giovanni Paolo II nel 1998. È autore di numerose pubblicazioni di alto valore scientifico.