In questo libro l'autore intervista Francesco Cossiga sulla sua vita personale e politica.
È luogo comune associare la storia bizantina a qualcosa di decadente, cavilloso, ingarbugliato e oltre modo prolisso. Nulla è più falso di queste affermazioni, e noi ancora oggi subiamo questo forma di cultura imposta dal settecento illuminista, che credendo di illuminare di immenso il mondo, ha oscurato oltremodo uno dei più grandi imperi che mai il Mediterraneo abbia conosciuto. Bisanzio, visse per più di mille anni. Se ci affidiamo alla storiografia ufficiale, nacque con la costruzione della sua capitale avvenuta in maniera solenne l'11 Maggio del 330 ad opera di Costantino il Grande e morì sotto l'ondata turca, nel 1453. Questo libro vuole ricostruire il particolare momento storico dell'iconoclastia attraverso la vita di Costantino V. Costantino fu un grande Imperatore, riformò l'impero con l'Eckloghè ton Nomon, riformò l'esercito, vinse contro i Bulgari e contro gli Arabi bloccandoli definitivamente, convocò il Concilio di Hieria dove dimostrò le sue doti di "ottimo teologo e filosofo" (Gibbon).
Da qualche tempo si cita la pace di Westfalia, che concluse la Guerra dei trent'anni nel 1648, come uno dei momenti fondanti del mondo di oggi: ma il grande pubblico non ha una cognizione precisa degli eventi che la costellarono, come il suo inizio con la cosiddetta 'defenestrazione di Praga', o dei personaggi che la combatterono, tra cui il generale degli Asburgo Albrecht von Wallenstein. Tutti questi materiali sono presentati in un racconto vivace in questo libro, che inizia con uno degli episodi più interessanti della guerra, la condanna a morte del generale asburgico, per spiegarne i tratti essenziali e mettere a fuoco le numerosissime figure di italiani che vi parteciparono, dal genovese Ambrogio Spinola al senatore Piccolomini, al trentino Galliani. La vita e la morte del grande generale, i suoi studi a Roma, l'oroscopo che gli venne fatto dall'astronomo di corte, nientemeno che Keplero, la creazione di uno dei primi sistemi logistici efficienti del mondo moderno, il suo brusco licenziamento, il repentino richiamo e, infine, le accuse di tradimento e la decisione imperiale di farlo sopprimere, raccontano insieme la vita di un uomo e le vicende e le atmosfere della sua epoca.
Di Domenico Vigliarolo, sacerdote-cartografo di Stilo finora semisconosciuto al grande pubblico, ma ben noto ai maggiori studiosi del settore, è qui ricostruita la parte biografica di maggior interesse, quella, cioè, relativa al periodo spagnolo (1582-1596), durante il quale egli rivestì l'importante incarico di Cosmografo della Casa de Contrataciòn (l'istituzione delegata al controllo della via delle Americhe). "Mari di carta" riunisce per la prima volta tutta la sua produzione cartografica sinora conosciuta e attualmente conservata nelle maggiori istituzioni museali del mondo. Tra i vari documenti compaiono un inedito assoluto, rintracciato dall'autore presso la Biblioteca Reale di Madrid, un esemplare conservato presso la Biblioteca Vaticana sinora erroneamente ritenuto anonimo e un Atlante conservato a New York, composto da nove fogli di cui, sinora, ne era stato pubblicato uno soltanto da Almagià nel 1942. Il testo rimarca il forte legame tra Vigliarolo e la sua Calabria e fornendo tra l'altro, in molte carte (su cui spicca sempre in bella evidenza il toponimo natale di Stilo) preziose indicazioni storico-geografiche sulla Calabria del Seicento.
Selvatico. Avido. Fragile. Ossessionato dall'arte, nella quale convogliava tutta la sua straripante energia, Michelangelo fu segnato dal fuoco della genialità e attraversò la magnifica stagione del Rinascimento italiano. Con raro talento letterario, Forcellino fa rivivere l'uomo e i suoi anni. Antonio Forcellino è tra i maggiori studiosi europei di arte rinascimentale. Ha realizzato restauri di opere di valore assoluto, come il Mosè di Michelangelo e l'Arco di Traiano.
La governante Cesira Carocci (Gubbio, 1884-1963) è l'unica donna, a parte la moglie Rachele, che abbia vissuto in casa di Mussolini, dal 1923 al 1934. Al contrario di altri collaboratori - dal commesso Navarra all'autista Boratto non ha mai rivelato segreti, né lasciato memoriali. Tra le "donne del duce" è forse la più misteriosa. Raccomandata da Margherita Sarfatti, ribattezzata da D'Annunzio "Suor Salutevole", diventò col tempo interfaccia tra la "società civile" e il dittatore. Confidente, infermiera, "segretaria", entrò in conflitto con donna Rachele. La moglie del duce riteneva che ne coprisse i tradimenti e che lei stessa fosse una delle tante amanti. Nonostante la simpatia della sorella del duce, Edvige - provata da una lettera privata inedita - alla fine fu licenziata.
La biografia di Pancho Villa, il rivoluzionario messicano entrato nella leggenda, scritta nello stile di Paco Taibo, che in tanti anni di ricerche ha dipanato un groviglio di aneddoti, dicerie, falsità o mitizzazioni. Un affresco della più complessa rivoluzione - la prima del XX secolo - seguendo la vita avventurosa, temeraria e tormentata dell'uomo che si chiamava in realtà Doroteo Arango, bandito per ribellione ai soprusi dei latifondisti divenuto generale della División del Norte, un esercito talmente disciplinato e ben organizzato da suscitare all'epoca l'interesse di osservatori militari europei e statunitensi. Questo libro ricostruisce le peripezie, dai particolari più stravaganti alle imprese memorabili, di un uomo sagace e imprevedibile, illetterato che fondò scuole in tutti i territori conquistati, astemio in un ambiente di forti bevitori, dallo sguardo magnetico.
Un viaggio a ritroso nel tempo e nello spazio fino in Kenya, dove è nato e cresciuto suo padre, dove vive tuttora sua nonna. In "I sogni di mio padre", Barack Obama racconta i primi trent'anni della sua vita. Un difficile cammino di riscoperta della sua cultura e identità di afro-americano nato da un uomo nero e da una donna bianca, cresciuto alle Hawaii e che, contro il destino già segnato di molti americani neri, ha conosciuto una folgorante ascesa politica fino all'elezione al Senato degli Stati Uniti. Un viaggio difficile e sofferto, che inizia a New York, quando il ventunenne Obama viene a sapere che il padre è morto per un incidente d'auto, e che passa prima in Kansas, nella cittadina dove è nata la madre, poi alle Hawaii, suo luogo di nascita, infine in Kenya, alla scoperta della misteriosa "metà africana". Un'autobiografia senza reticenze, senza ipocrisie, scritta prima della sua ascesa politica, che racconta senza veli vicende private di samrrimento e confusione, ma anche le difficoltà della società americana e dei suoi giovani di colore.
Nonostante la sua popolarità, di Marco Polo si sa poco o nulla. Mercante giramondo, autore del "Milione", avventuriero che raccontò la Cina all'Occidente, Marco Polo è stato certamente tutto questo, ma anche molto altro: la sua vita non si esaurisce nel romanzesco racconto delle sue peripezie di viaggio. Vito Bianchi ripercorre la storia di una grande uomo che visse in un delicato momento di passaggio per i destini dell'Oriente e dell'Occidente, e dell'abilità con cui riuscì a diventare l'eroe in un mondo di trasformazione.
È la storia di Gengis Khan: un nomade, un mongolo che seppe aggregare le tribù sparpagliate per le lande asiatiche, e tradurne in formidabile forza d'urto abitudini e abilità secolari. Trasformando pastori e cacciatori in un'orda di guerrieri invincibili, Gengis Khan fonderà un impero esteso in tre quarti di secolo dall'Oceano Pacifico fin quasi al Mediterraneo e dalla Siberia all'Himalaya. Forti di un esercito immenso, preceduti da una fama atroce e leggendaria, i Mongoli sconvolgeranno buona parte dell'Europa cristiana. Ma saranno anche capaci di insediare a Pechino una dinastia ammirata per il suo splendore e di imporre quella pax mongolica che schiuderà all'uomo medievale nuove opportunità di esperienze e relazioni.