Tra il 3 maggio e il 4 giugno 1944, a Roma, il giovane letterato Guglielmo Petroni viene arrestato dai nazifascisti e condotto in carcere, dove subisce interrogatori e torture. Finché, con l'arrivo degli Alleati, viene salvato dalla condanna a morte e può far ritorno alla patria Lucca. Nuovamente libero, affronta il faticosissimo viaggio verso la città natale in preda a una sorta di smarrimento esistenziale e di spaesamento. Rievoca il tempo appena trascorso e ne ricava il dubbio che forse, in assenza di vera comprensione del prossimo e di vicinanza reciproca, non solo il carcere, bensì tutto il mondo si rivela una prigione. Scritto tra il 1944 e il 1945 e più volte ristampato, il libro è considerato tra i migliori esempi di memorialistica resistenziale.
Joseph de Maistre (1753-1821) è un pensatore della crisi e la crisi ha un nome: rivoluzione francese. Le sue pagine teorizzano il significato della monarchia temperata e il primato dello spirito religioso. Nell'interpretazione originale di uno studioso autorevole, un classico del pensiero controrivoluzionario, che pone alla coscienza individuale e collettiva questioni sempre attuali.
L'attività politica e intellettuale di Cicerone, sullo sfondo delle tensioni laceranti del suo tempo, ricostruita da uno dei maggiori esperti della sua opera. Emanuele Narducci, ordinario di Letteratura Latina a Firenze, è responsabile scientifico del Symposium Ciceronianum di Arpino e coordinatore del Centro di Studi sulla fortuna dell'Antico di Sestri Levante. Il volume, pubblicato in prima edizione nel 1992, è presentato in una nuova edizione riveduta e aggiornata.
Schiacciata da un lato dalla dispersione disordinata delle sue molteplici attività (fu pittore, architetto, scultore, ingegnere, anatomista...), dall'altro dall'esatta ma sbrigativa definizione di genio, la vicenda umana di Leonardo da Vinci è spesso passata in secondo piano. Serge Bramly, autore di racconti, romanzi, biografie, sceneggiature, libri fotografici, attualmente membro della commissione acquisti del Centre Pompidou, intende con questo libro restituirci l'infinita e ricca complessità dell'uomo.
21 dicembre 1979. Doveva essere un Natale come gli altri. Una vita da ricostruire dopo la prima esperienza del carcere. Invece, la casa si riempì d'improvviso di poliziotti. Da un muro all'altro rimbalzò la sentenza martellante: «C'è un nuovo ordine di cattura per lei». Inizia così l'intenso racconto autobiogafico, crudo e poetico a un tempo, di Arrigo Cavallina, uno dei protagonisti degli anni di piombo. Passato per una graduale iniziazione alla «lotta armata», da «Potere Operaio» ad «Autonomia Operaia» sino ai «Proletari armati per il comunismo» (Pac), Cavallina ha partecipato a diverse azioni eversive. Tra i suoi collaboratori si ricorda il latitante Cesare Battisti recentemente tornato alla notorietà delle cronache. Nella sua testimonianza l'autore rievoca gli anni di carcere, rivivendo passo dopo passo il suo avvicinamento alla fede e la decisiva conversione. Attraverso una sofferta e profonda rivisitazione della propria esperienza, Cavallina diventa un promotore del movimento della «dissociazione» e inizia una vita da «uomo nuovo». La piccola tenda d'azzurro è uno straordinario diario che rievoca pagine di storia ancora sanguinanti. Una voce che supera le strettoie del buio nutrendosi di speranza e insegnando la forza del perdono. (pp. 336)
In una lunga conversazione con Giancarlo Dotto, Carmelo Bene racconta e si racconta: il teatro e il cinema, la letteratura e la voce, le passioni e i disgusti. La dissipazione incessante di una vita privata e pubblica che "gioca" al massacro. E mentre si dipana il filo di un'esistenza unica che via via si libera insofferente da ogni gabbia e da qualsiasi tentativo di schematizzazione, più di cinquant'anni di vita culturale, artistica e sociale si srotolano tra le pagine, raccontati da due occhi inquieti e mobili alla cui lucidità spietata niente sembra poter mai sfuggire.
"Il Che considerava la sua morte come naturale e probabile nel corso del processo rivoluzionario, e non mancò mai di sottolineare, specialmente nei suoi ultimi scritti, che questa eventualità non avrebbe impedito la marcia inevitabile della rivoluzione nell'America Latina. Nel diario del Che possiamo constatare quanto reali fossero le sue possibilità di successo e quanto straordinario il potere catalizzatore della guerriglia, da lui puntualizzati nei suoi appunti." Fidel Castro (dalla Prefazione). Edizione speciale per i cinquant'anni di Giangiacomo Feltrinelli Editore.
La biografia hitleriana scritta da Fest è ormai un classico della storiografia contemporanea: pubblicata la prima volta nel 1973, tradotta in decine di lingue, diffusa in milioni di copie in tutto il mondo, resta l'opera di riferimento per chi voglia cercare di capire il "fenomeno Hitler". Con lucidità, riordinando una mole vastissima di materiali, Fest affronta la vita del dittatore partendo dalle sue umili origini e dalla sua insignificante giovinezza, e scioglie i nodi essenziali delle ragioni psicologiche che accompagnarono la sua ascesa e il suo trionfo fino agli ultimi, tragici anni, quando trascinò tutto il popolo tedesco nel suo delirio autodistruttivo.
Uomo di scienza, medico, filosofo, Jacob Moleschott è uno dei principali protagonisti del materialismo, di quel filone di pensiero, cioè, che dal Settecento in poi trova nello sviluppo della chimica, della fisiologia e della medicina conferme a una spiegazione deterministica della realtà naturale e umana. Un filone che dà spiegazioni non solamente ai fenomeni fisiologici della vita, a ogni aspetto della natura e alla nascita dell'uomo, ma anche ai problemi filosofici, etici e sociali. Jacob Moleschott fu ostracizzato a lungo e molto tardivamente chiamato all'insegnamento universitario. Questa biografia ne ricostruisce il contributo alla luce della storia delle idee della cultura scientifica del nostro paese.
Il primo volume della trilogia autobiografica di Bob Dylan, dedicato agli anni della formazione e a quelli degli incontri decisivi, ricco di episodi inediti. Non costretto da gabbie cronologiche, il libro spazia dall'epoca del Greenwich Village alla fine degli anni Sessanta, fino agli Ottanta. Il tono dominante è la gratitudine per chi ha reso possibile che Bob Dylan fosse Bob Dylan: verso il poeta Archibald MacLeish, che indirettamente lo guida alla realizzazione di "New Morning", o verso Daniel Lanois, musicista e produttore che direttamente lo aiuta a creare "Oh Mercy". Woodstock, San Francisco, New Orleans, città dell'anima con pochi tratti scuri, completano la geografia interiore di un'America invisibile ma mai davvero scomparsa.
Beveva perle dissolte nell'aceto e mangiava cibi cosparsi d'oro, con feroce crudeltà infieriva sui senatori romani, teneva un bordello nel proprio palazzo e non si asteneva dall'avere una relazione incestuosa con la sorella. Convinto di possedere natura sovraumana, impose ai suoi contemporanei di onorarlo come un dio. Gli storici antichi hanno dato a tutto questo una spiegazione: era pazzo. Ma le cose, spiega Aloys Winterling, ordinario di Storia antica e Antropologia storica all'università di Friburgo, sono molto più complicate.
Il pensiero politico di Norberto Bobbio, il massimo teorico del diritto e il massimo filosofo della politica della seconda meta del Novecento. Una raccolta di contributi opera di noti accademici che insieme, ma ciuascuno dalla sua prospettiva peculiare, hanno indagato il pensiero e l'insegnamento bobbiano. Il nesso istituito tra democrazia e diritto, diritto e ragione, ragione e pace, pace e diritto - e piu specificamente tra pace e diritti umani -, in sintesi, il suo neo-illuminismo, formano l'insegnamento piu prezioso di Bobbio, la ragione principale del suo fascino, e dello straordinario ruolo civile e politico, e non solo culturale, da lui esercitato per oltre mezzo secolo nell'affermazione e nella difesa dei valori della liberta, della giustizia, della democrazia.