Studio sulla Giornata Mondiale dei Giovani a Madrid nel 2011.
Nel 2005, durante la Messa per l'inizio del ministero petrino, Benedetto XVI definì la Chiesa una realtà "viva" e "giovane", che "porta in sé il futuro del mondo". A tre giorni dalla sua elezione, Papa Francesco, nel corso di un incontro con i giornalisti che avevano seguito le fasi della Sede Vacante e del Conclave, ha offerto una vera e propria "ermeneutica" della comunicazione, spiegando che, per svolgere un buon lavoro informativo sulla Chiesa cattolica, occorre conoscerne la "vera natura", "il suo cammino nel mondo, con le sue virtù e con i suoi peccati", e "le motivazioni spirituali che la guidano e che sono le più autentiche per comprenderla".Il presente manuale prende le mosse proprio da queste "pietre miliari" consegnateci dagli ultimi due Pontefici: la consapevolezza che l'Istituzione religiosa di cui ci occupiamo non è soltanto un ente dotato di una propria struttura giuridico-amministrativa, ma è anche un "corpo vivo", "giovane" e perciò contemporaneo dell'uomo; e la necessità, insita nella stessa vitalità del corpo-Chiesa, di assumere, per raccontare adeguatamente questa realtà, la sua essenza spirituale, essenza che ne definisce la "vera natura", e che si identifica, in definitiva, con la Verità, la Bontà e la Bellezza "in persona", vale a dire, con Dio. Rivolto a tutti coloro che si affacciano alla professione giornalistica nel campo dell'informazione religiosa e agli studenti delle Facoltà di giornalismo e di comunicazione.
La Libreria Editrice Vaticana prosegue l'iniziativa di raccogliere i messaggi di Papa Francesco su Twitter. In particolare vengono raccolti in questo secondo volume i tweet del Santo Padre dal 12 settembre 2013 al 4 marzo 2014. Una dimostrazione tangibile di come il nuovo pontefice si muova con grande disinvoltura nel mondo della comunicazione digitale e dei social network, che stanno assumendo un ruolo sempre più importante nel nobile scopo dell'evangelizzazione.
Durante l'Anno Paolino sono state trasmesse dalla Radio Vaticana una serie di meditazioni di Mons. Waldemar Turek, intitolate "Sulle tracce dell'Apostolo" delle genti con le quali il sacerdote polacco ripercorreva il cammino spirituale di Paolo richiamandosi non solo alle Sacre Scritture, ma anche ai numerosi viaggi compiuti nei luoghi legati alla vita dell'Apostolo (Turchia, Grecia, Malta, Italia). Tali audizioni radiofoniche vengono qui pubblicate con lo scopo di fornire ai fedeli uno strumento per intraprendere un viaggio spirituale in compagnia dell'Apostolo delle genti e vivere così il tempo di Quaresima con maggiore intensità.
Il 4 dicembre del 1968 usciva nelle edicole italiane il primo nume- ro del nuovo quotidiano cattolico nazionale "Avvenire", nato dalla fusione tra due importanti testate preesistenti, "L'Italia", edito a Milano, e "L'Avvenire d'Italia", pubblicato a Bologna. La fondazione del quotidiano dei cattolici italiani non fu solo un evento di rilievo nel panorama della stampa nazionale, ma rappresentò una pagina, ancora quasi sconosciuta, nella storia della Chiesa italiana. La ferma volontà di Paolo VI, autentico fondatore del giornale, si scontrò in quella circostanza con le reazioni perplesse e diffidenti di quasi tutto l'episcopato nazionale. Contrarietà ed ostacoli giunsero soprattutto dalle principali diocesi interessate dalla fusione dei due quotidiani che diedero vita ad "Avvenire": Milano, che editava "L'Italia", e Bologna, ove aveva sede "L'Avvenire d'Italia". Alla luce della documentazione esaminata, in maggior parte inedita, è ora possibile ricostruire la complessa e per molti versi sorprendente vicenda che ha condotto alla nascita di "Avvenire" e all'affermazione del giornale cattolico durante gli anni del pontificato di Paolo VI, il quale non fece mai mancare la sua fiducia e il suo sostegno al quotidiano, ritenendolo un indispensabile strumento di evangelizzazione.
«Sapete quale è stata la sorpresa? Queste riflessioni sono sorprendentemente attuali e gettano vivida luce sul nostro faticoso presente». Così scrive il cardinale Angelo Comastri nella sua prefazione dopo aver letto queste pagine scritte nel 1945-46 per Radio Rai di Venezia. Capovilla è un giovane prete di trent’anni e già rivela, alla lettura di oggi, come il Signore chiama e sceglie ciascuno per una precisa vocazione. La sua lunga vita continua ad essere un «Eccomi, Signore!». Continua ad essere il sacerdote don Loris, anche dopo la nomina a Cardinale. Del resto Papa Giovanni XXIII, già nel 1903, aveva scritto nel suo Giornale dell’anima: «Voglio che si dica di me, e me ne glorierò più di qualsiasi altro titolo, che sono stato un sacerdote di fede viva, semplice...». Parlava dai microfoni presso un Crocefisso, Capovilla. In quegli anni ancora feriti dalla guerra, entrava familiarmente nelle case, sapendo che la parola del sacerdote era attesa come una benedizione e un ammonimento. «Così entro nelle vostre case e mi assido alla vostra stessa tavola per spezzare il pane con voi».
«Mi intrattengo da cristiano con cristiani intorno a problemi di scottante attualità», e di continua attualità a distanza di settant’anni.
Oggi l'Asia ci sfida con le sue culture, le sue religioni, le sue sproporzioni, con la sua forte potenza economica in mezzo a molta povertà. Nel tracciare un grande affresco di luci e ombre di quello che è stato definito il "secolo asiatico", il volume pubblicato in occasione dell'anniversario dalla fondazione dell'Agenzia giornalistica AsiaNews ripercorre le tappe attraverso cui le pagine web di AsiaNews sono divenute sempre più una fonte indispensabile di informazione sulla vita sociale, politica, economica e religiosa in Asia. Con il messaggio di Papa Francesco ad AsiaNews.
Oggi i valori tradizionali sembrano subire una complessa trasformazione e sono spesso all'origine di nuove conflittualità. In questo ambito i pregiudizi che si diffondono in Rete sono uno strumento di delegittimazione e discredito. Gli aspetti negativi della realtà virtuale non devono far dimenticare i suoi meriti, in modo particolare la possibilità di consentire a ognuno di sottoporre alla comunità le proprie idee con mezzi di semplice utilizzo e a basso costo; ma l'inflazione delle opinioni che ne è conseguita ha prodotto un'omologazione del pensiero, un appiattimento delle peculiarità culturali che orientano la mente e alimentano la tensione per la conoscenza.
In occasione del 50° anniversario dell'Inter Mirifica (Decreto conciliare sui mezzi della comunicazione sociale), il presente volume ripercorre la storia della comunicazione vaticana dal Concilio fino ai giorni nostri. I cinque secoli di storia della comunicazione infatti, dalla stampa di Gutenberg fino al Concilio, non valgono in termini di innovazione e progresso, questi ultimi 50 anni culminati nell'era digitale, periodo che ha visto protagonista nella fase più recente Papa Francesco, dimostrando una grande apertura ai nuovi media e ai social network. Grazie alla rilettura dell'Inter Mirifica, l'autore propone dunque questo lungo e suggestivo percorso attraverso la comunicazione della Chiesa.
È il 22 ottobre del 1983 quando Giovanni Paolo II, con rescritto personale, istituisce il Centro Televisivo Vaticano. In trent'anni di storia lo sviluppo dei media ha segnato le tappe del cammino del CTV che, accanto alla propria opera professionale di documentazione e produzione, ha saputo individuare significativi momenti di formazione, adattandosi al cambiamento del profilo tradizionale della sua audience. Il presente volume ripercorre e analizza il ruolo del CTV nell'ultimo trentennio e si avvale dei contributi di accademici, giornalisti ed esperti del settore: Giuseppe Busani, Barbara Castelli, Alessandro Di Bussolo, Ruggero Eugeni, Enrique Fuster, Aldo Grasso, padre Federico Lombardi, Fiona Mitchell, Cecilia Penati, Paolo Peverini, Roberto Romolo, Thomas Rosica, Federico Ruozzi. Da approcci diversi - e di respiro internazionale - viene ripercorso il ruolo storico del CTV tra contesto mediale, aspetti socio-culturali ed elementi di storia della Chiesa, sottolineando così il successo ma anche la grande responsabilità del Centro Televisivo Vaticano nel raccontare il Papa e le attività della Santa Sede.
Come comunicano le religioni attraverso i nuovi media, in particolare nei diversi ambienti della comunicazione assistita dal computer? Dopo aver ricostruito l’evoluzione dei nuovi media in rapporto alle religioni e situato nel tempo il punto di svolta che segna l’ingresso delle religioni nei processi di comunicazione via computer, questo libro analizza la comunicazione on line delle religioni, esaminando la presenza delle principali confessioni fino al fenomeno nuove delle religioni virtuali, sempre più diffuse. In molti casi, questi siti costituiscono un laboratorio interplanetario dove soggetti, i più diversi e lontani, interagiscono
parlando di Dio, fede, riti, credenze, esperienze mistiche e così via, facendo emergere una mappa di bisogni, aspettative, timori e speranze che, a volte, si ha l’impressione, le grandi istituzioni di salvezza non riescono più a intercettare. Nascono invece nuovi luoghi di incontro virtuale, dove nuovi credenti e praticanti si riuniscono intorno ad altari digitali, monasteri virtuali e comunità invisibili.
Si tratta di un saggio attuale, una lettura impietosa con l’occhio clinico dello specialista. Nel testo di dà particolare attenzione alla sitografia, con esempi puntuali e alle “pratiche invisibili” della religione.
L’AUTORE
Enzo Pace è docente di Sociologia delle religioni e Teorie della complessità all’Università di Padova. Già Segretario generale e Presidente della International Society for the Sociology of Religion, annovera fra i suoi ambiti di ricerca la teoria dei sistemi e
la religione, i fondamentalismi, la sociologia dell’Islam, i movimenti religiosi di tipo messianico e millenaristico, il neo-pentecostalismo. Tra le sue pubblicazioni: Le religioni pentecostali, Roma 2010; Raccontare Dio. La religione come comunicazione, Bologna 2008; Introduzione alla sociologia delle religioni, Roma 2007; Perché le religioni scendono in guerra, Roma-Bari 2004.
Fin dagli albori la sfera del sacro ha avuto un rapporto profondo con la rappresentazione scenica, rapporto che la religione cristiana ha esplicitato ulteriormente, per la sua intrinseca natura di esperienza di fede nel Dio che si è fatto uomo. Erede di una ricca tradizione, la produzione teatrale ispirata ai temi della spiritualità conosce oggi un momento di grande fecondità e si apre a nuove prospettive, come attestano gli approfondimenti e le esperienze raccolte in questo volume. Un contributo di riflessione che viene ad affiancare il crescente successo del progetto "I Teatri del Sacro".