La capacità di parlare in pubblico è un'arte antica quanto il linguaggio. Uomini e donne si riunivano intorno al fuoco per ascoltare storie che sapessero farli viaggiare nel tempo e nello spazio. I bravi narratori riuscivano a creare immagini, suscitare speranze, ispirare sogni nella mente di chi li ascoltava. Dal piccolo accampamento iniziale all'iperconnesso mondo contemporaneo, il potere dell'oralità è cresciuto a dismisura, così come la responsabilità di chi sale su un palco e condivide le proprie idee. E la «condivisione delle idee per il bene di tutti» è la missione che il TED si è dato. Nato negli anni Ottanta come programma annuale di conferenze inerenti tecnologia, intrattenimento e design (TED è l'acronimo di Technology, Entertainment, Design), sotto la guida di Chris Anderson, che dal 2001 ne è il curatore, il TED è diventato un'organizzazione mediática dedicata alla diffusione delle idee a livello globale. Con la messa online dei video delle sue conferenze, a partire dal 2006, le TED Conference raggiungono oggi il miliardo di visualizzazioni ogni anno. Fedele alla filosofia del TED, con questo manuale Anderson vuole condividere con il mondo l'idea che più gli sta a cuore: il modo migliore per veicolare le idee. E lo fa non solo svelando i trucchi per diventare eccellenti oratori - provare il discorso all'infinito, suscitare empatia, indossare gli abiti giusti - ma proponendo una nuova concezione del parlare in pubblico. Perché non esiste un unico «modello TED Talk» a cui ispirarsi: ogni oratore è unico, e così ogni discorso. Ma chi prende la parola deve imporsi di essere solo uno strumento: deve mettere in secondo piano l'atavica paura di una figuraccia, e lasciare che a salire sul palco sia un'idea in grado di essere d'ispirazione agli altri. Che si tratti di un ragazzino keniota che ha inventato un modo per tenere i leoni lontani dalla fattoria dei genitori, o l'istrionico Sir Ken Robinson che taccia il moderno sistema scolastico di uccidere la creatività nei bambini, oppure Monica Lewinskv che racconta il suo lungo percorso per riuscire a superare il trauma della vergogna, non è il «chi» ciò che conta, ma il «cosa». E, naturalmente, il «come».
Dieci buone regole che papa Francesco ci offre per essere comunicatori di Misericordia. Indicazioni che valgono per tutti, non solo per i giornalisti o i comunicatori professionisti. Un piccolo contributo di riflessione, suscitata da papa Francesco, per una comunicazione che metta al centro la persona e che abbia il coraggio di farsi prossima a tutti.
La riforma di cui questo paese ha davvero bisogno è quella digitale. Solo infrastrutturando il paese con banda ultra larga e digitale nelle scuole e nei servizi, l'Italia tornerà a correre. La nostra democrazia ha tuttavia bisogno di ritrovare i suoi equilibri, alterati da un ventennio anomalo e da una profonda crisi economico-sociale che, in ultima istanza, è crisi di spirito, di cultura. Oggi la politica - per quanto capace di fare scelte intelligenti - è sempre più lontana dalle persone. È di fondamentale importanza ridurre questo distacco e le forze politiche e sociali - per quanto bisognose di rinnovamento - hanno un compito importante davanti a loro, che è quello di riaffermare ciò che Tocqueville chiamava "il potere collettivo degli individui". In questo senso, questa è la vera riforma di cui l'Italia ha bisogno, oltre al digitale. E, solo allora, avremo una nuova Costituzione.
La retorica è l'arte di convincere. Ma l'esperienza mostra che il mero dominio di questa tecnica può rivelarsi addirittura dannoso per l'oratore, che corre il rischio di vedersi sospettato di manipolazione. La retorica è un paradosso: quanto più la dominiamo, tanto più ci si rivolta contro. È vero? Dal punto di vista tecnico, sì; ma, fortunatamente, la retorica è più profonda: per convincere qualcuno bisogna prima entrare in contatto con lui, non soltanto col suo intelletto, ma anche - e fondamentalmente - con le sue emozioni, che ne rafforzano la libera decisione. Ma siccome il ricevente ha la sua sensibilità e non si lascia ingannare tanto facilmente, è fondamentale che l'emittente esamini le proprie intenzioni comunicative: quanto più esse sono sincere e rispettose, tanta più fiducia indurrà e, di conseguenza, tanto più efficace sarà la comunicazione. Nel presente libro si studia una retorica dei valori con un fondamento ecologico, basato sulla responsabilità e sulla solidarietà, in cui occupa un ruolo centrale la riflessione sulla qualità umana del relatore, perché soltanto una persona convincente saprà convincere con efficacia.
La Libreria Editrice Vaticana prosegue la felice iniziativa di raccogliere i messaggi di Papa Francesco su Twitter. In particolare Il volume riunisce i tweet inviati da Papa Francesco sino al 30 Settembre 2016. Il Pontefice attraverso l'uso quotidiano di Twitter, uno dei social network più usati al mondo, raggiunge in prima persona i fedeli e lancia loro messaggi di fede, di speranza, di amore offrendo nuovi spunti per una continua catechesi.
Cosa succede alla Santa Sede quando, con la fine del potere temporale, perde le proprie case editrici più prestigiose, attraverso le quali diffondeva i contenuti del suo magistero? Quali le strategie comunicative e i nuovi strumenti editoriali che le consentono di riprendere l'iniziativa e di parlare di nuovo al mondo, sotto i difficili pontificati di Leone XIII e di Pio X? Questo volume, attraverso l'analisi di una ricca documentazione archivistica, dà una risposta a questi interrogativi ricostruendo la storia, finora sconosciuta, di alcune case editrici straniere già largamente affermate nei territori di origine - la belga Desclée, la tedesca Pustet - ed in contatto con potenti esponenti della curia, che divengono le vere protagoniste della revanche cattolica, spesso in aspro conflitto tra loro per la conquista del vasto mercato dei libri liturgici e di pietà. Dopo aver analizzato i rapporti con gli autori accusati di modernismo, da Buonaiuti a Duchesne, prima accolti nei cataloghi poi rifiutati per non offuscare la propria immagine di fedeli esecutori della politica papale, il libro ripercorre le tappe che porteranno alla nascita nel 1926 della Libreria Editrice Vaticana.
Cambiamento climatico, instabilità finanziaria, migrazioni, disuguaglianze, accelerazione digitale e lentezza politica. Le grandi trasformazioni in corso irrompono nel dibattito di ogni giorno con le loro imprevedibilità e il loro fascino. Ma perché è tanto importante discutere di futuro e di innovazione? cosa possiamo fare dinanzi a sfide mai affrontate prima da homo sapiens? "Come saremo" non offre previsioni ma un metodo per guardare avanti consapevolmente, con la sola certezza che possiamo coltivare: il futuro sta tutto nelle potenzialità delle nostre azioni. La sintesi inedita delle voci di De Biase e Pievani indaga le tendenze dell'evoluzione tecnologica e le sue narrazioni mediatiche, e converge su una domanda: abbiamo la possibilità di influire sulla sua direzione? chiude il volume una serie di testimonianze (economisti, esperti di comunicazione, ingegneri-hacker, architetti e filosofi del linguaggio) su cosa significa oggi creare e diffondere una cultura dell'innovazione.
Il Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione di Ruben Razzante che vedrà la luce a pochi mesi dal nuovo Testo Unico della deontologia giornalistica, e in concomitanza con nuovo Regolamento sulla privacy, approvato di recente dal Parlamento europeo e destinato a cambiare la disciplina del trattamento dei dati personali in tutta Europa. Inoltre, il servizio pubblico radiotelevisivo si sta profondamente ripensando e una nuova legge ha mutato radicalmente la governance della Rai, il diritto all’oblio sta conoscendo nuove prospettive di attuazione, la tutela dei diritti in Rete sta progredendo, mentre il rapporto media-diritto sta subendo metamorfosi impensabili.
Il volume affronta questi e tanti altri temi, raccogliendo le ultime novità normative, giurisprudenziali e dottrinali, nazionali, europee ed extraeuropee, in materia di diritto all’informazione, pluralismo, giornalismo, editoria on-line, privacy e diritto di cronaca, diffamazione a mezzo stampa e a mezzo internet, diritto d’autore, par condicio, etica e minori, informazione economica e finanziaria, commistioni tra pubblicità e informazione, organizzazione delle strutture di comunicazione nelle pubbliche amministrazioni, authorities, Rai e tv commerciale, digitale terrestre e banda larga, servizi di media audiovisivi, Agenda digitale, cloud computing.
L’autore dà conto della consistente produzione normativa, giurisprudenziale e deontologica degli ultimi anni, da quando al giornalismo della carta stampata e a quello radiotelevisivo si sono affiancati autorevolmente il giornalismo istituzionale (uffici stampa) e quello on-line, i quali stanno guadagnandosi piena dignità professionale, ponendo l’esigenza di definire un più ampio e comprensivo quadro di regole giuridiche.
Il volume costituisce un corposo supporto all’attività degli studiosi del diritto applicato al mondo delle comunicazioni e dei docenti e studenti universitari dei corsi di laurea in scienze della comunicazione e discipline affini.
Per il celebre studioso Arjun Appadurai il collasso del sistema finanziario nel biennio 2007-2008 ha costituito innanzitutto un cedimento linguistico. Non si nega che l'avidità e un trattamento irresponsabile del rischio siano stati fattori decisivi, ma la condizione di possibilità di quei vizi strutturali va ricercata nel ruolo nuovo che il linguaggio ha assunto nei mercati. I prodotti derivati, che sono la principale tra le innovazioni tecniche di cui vive la finanza contemporanea, sono una catena di promesse riferite a un futuro incerto: inquadrare i derivati da questo punto di vista consente di far emergere l'importanza del linguaggio e del concetto di rischio negli attuali mercati finanziari. Appadurai affronta il tema cercando di far dialogare con originalità economia, sociologia e antropologia e desume un'importante conclusione che si imponeva da tempo: l'idea che esista un nesso inscindibile tra la forza numerica del denaro e la forza linguistica di quello che diciamo di volerne fare.
Viviamo in un mondo che sempre più sacrifica i piaceri e i benefici della conversazione sull'altare delle tecnologie digitali. Parliamo con un amico, ma nel frattempo diamo più di un'occhiata allo smartphone, e spesso i nostri figli si lagnano se non hanno tra le mani un dispositivo elettronico. Viviamo costantemente in un altrove digitale. Ma per capire chi siamo, per comprendere appieno il mondo che ci circonda, per crescere, per amare ed essere amati, dobbiamo saper conversare. La perdita della capacità di parlare "faccia a faccia" con gli altri - con empatia, imparando nel contempo a sopportare solitudine e inquietudini - rischia di ridurre le nostre capacità di riflessione e concentrazione, portandoci, nei casi estremi, a stati di dissociazione psichica e cognitiva. In questo libro, frutto di anni di interviste e di indagini sul campo, Sherry Turkle, "l'antropologa del cyber-spazio", sottolinea le insidie e gli effetti delle appendici tecnologiche che ci circondano nella società e nella nostra vita quotidiana, per far sì che ognuno ridiventi padrone di se stesso, senza farsene acriticamente dominare.
Il libro è dedicato a chi vuole sviluppare maggiori abilità e competenze nel parlare in pubblico. Gli argomenti chiave, esposti in forma chiara anche attraverso esempi e casi concreti, sono organizzati secondo i tre pilastri fondamentali del public speaking: le tecniche comunicative, le strategie comunicative e le interazioni con il pubblico. Il volume è completato dall'analisi di situazioni specifiche quali la conferenza, la didattica e la presentazione commerciale, con le relative indicazioni su come prepararle e gestirle al meglio.