
Le neuroscienze stanno producendo una vera e propria rivoluzione in campo educativo, in particolare in ambito morale. Nella loro prospettiva, le emozioni non sono un ostacolo alla razionalità, ma una guida per comprendere il mondo. Si sta affermando un paradigma che, a partire dalla scoperta dei neuroni-specchio, propone un'immagine della persona caratterizzata dall'empatia naturale nei confronti dell'altro e dalla proiezione verso il riconoscimento reciproco. Il volume presenta le linee generali di un'educazione morale che si realizza nella concretezza dell'esistenza umana e si nutre della comprensione degli aspetti emozionali. Sulla base della compassione "istintiva" messa in luce dalle neuroscienze è possibile educare a comportamenti di aiuto e di cooperazione, superando gli atteggiamenti di indifferenza e di esclusione morale, compreso il giudizio verso l'estraneo, e orientandoci ad essere non solo naturalmente, ma anche culturalmente, negli altri e per gli altri.
Il testo fa continuo riferimento al quadro teorico presentato nel volume Lingue altre 1. Conoscerle e coltivarle, arricchendolo con aspetti pratici spendibili nell'attività didattica. Prendendo avvio dalla considerazione su quale pedagogia e didattica siano più adeguate all'insegnamento delle lingue "altre", il volume si concentra su una definizione articolata di glottodidattica, completata, sul fronte della pratica, dalla presentazione delle glottotecniche e delle glottotecnologie di ieri e di oggi. Il libro si chiude con un invito al lettore e allo studente universitario ad approfondire nuovi nuclei tematici di studio e ricerca, che danno vita a una visione multidimensionale dell'insegnamento/apprendimento delle lingue altre, adeguata ad una società sempre più multietnica e multiculturale.
Nella nostra società la famiglia è la dimensione fondamentale in cui l'individuo nasce, si forma, ama, acquisisce consapevolezza e si realizza nella sfera privata. Ciononostante, la vita fra le mura domestiche diventa spesso un cammino faticoso e accidentato, quando non una vera e propria guerra, in cui tutti combattono contro tutti. Tensioni latenti, malumori e litigi, recriminazioni velenose compromettono quell'atmosfera di complicità affettuosa e di spontanea e disinteressata collaborazione che dovrebbe dominare in ogni casa. In altre parole, guastano la felicità della famiglia. Ma si può fare qualcosa per risolvere o addirittura prevenire i conflitti? Certo, ogni nucleo ha le proprie peculiarità, però esistono situazioni ricorrenti che, sostiene Lucia Rizzi in questo nuovo libro dedicato alle dinamiche dell'intera famiglia, basta analizzare e affrontare correttamente per volgerle sempre in positivo. Con l'approccio pratico che le è consueto, la tata più famosa d'Italia inizia con l'insegnarci come riconoscere i segnali che fanno capire a una coppia se è davvero pronta per mettere su famiglia (qualora non lo sia, meglio evitare!). Rivolgendosi poi ai nuclei già formati, con uno o più figli, con genitori conviventi e non, offre consigli preziosi, corredati da esempi e da esercizi divertenti, per favorire un buon funzionamento delle relazioni quotidiane. Si imparano così diverse strategie per comunicare in maniera adeguata...
Perché molti tentativi di riforma non sono efficaci? Come mai scuola e università appaiono sovente segnate dall'inerzia più che da reale spirito di innovazione? Sono davvero plausibili e perseguibili le attuali sinergie fra organi di governo, pubbliche amministrazioni, istituzioni, enti locali, interlocutori pubblici e privati, forze sociali, civili, economiche, imprenditoriali? E quali lezioni si possono trarre dall'esperienza, nazionale e internazionale? Soprattutto: in che modo si può rendere la formazione una leva realmente strategica per lo sviluppo dei singoli, dei Paesi e delle comunità? Tali interrogativi percorrono i saggi che compongono questo libro, nel quale sono riuniti i contributi di autorevoli esperti e protagonisti nazionali e internazionali intervenuti nel Corso di Alta Formazione Politiche pubbliche e formazione. Processi decisionali e strategie ideato, progettato e sviluppato da ASERI -Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Questa iniziativa formativa ha aperto uno spazio di confronto e collaborazione che ha portato all'istituzione in Università Cattolica del Centro Studi e Ricerche sulle Politiche della Formazione (CeRiForm).
Diversi percorsi di lettura che rintracciano temi e figure di Tolkien in altri libri per ragazzi.
Bambini maleducati, adolescenti senza regole, ragazzi ubriachi all'alba in una qualsiasi via di una qualsiasi città. Bullismo, indifferenza. Giovani senza occupazione che, invece di prendere in mano la propria vita, vegetano senza studiare né lavorare. Genitori che si lamentano di una generazione arresa, una generazione senza passioni, che sembra aver perso anche la capacità di stupirsi. Ma chi si è arreso per primo, se non i genitori stessi? Chi per primo ha smarrito lo stupore e l'indignazione? Chi, dicendo sempre sì, ha sottratto alle nuove generazioni l'essenziale, ossia il desiderio? I genitori "invertebrati", quelli che difendono i figli a priori, quelli che salvaguardano un quotidiano quieto vivere privo di emozioni e ambizioni, dove rimbomba soltanto l'elenco delle lamentele contro la società e la politica. Come se questo mondo non l'avessero creato proprio loro. Un pamphlet severo ma anche pieno di speranza, con cui Crepet ribadisce tenacemente che educare significa soprattutto preparare le nuove generazioni alle difficili, ma anche meravigliose, sfide del futuro.
Descrizione dell'opera
«Porsi sulla via del simbolo non significa estraniarsi dalla realtà, ma riaprire gli occhi su se stessi e sul mondo in cui si vive per ristabilire un contatto, non banale, che sappia andare oltre la superficie dei fenomeni» (dalla Premessa).
La sfida educativa sollecita tutti gli educatori - ivi compresi gli insegnanti di religione (Idr) - a ricercare nuove strade per incontrare bambini e ragazzi nelle loro effettive esperienze di vita. L'autrice ritiene che una di queste possa essere il simbolo, sia perché il mondo del bambino e dell'adolescente ne è straordinariamente ricco, sia per la valenza che il simbolo possiede nel cristianesimo e nelle varie tradizioni religiose.
Lavorare con i simboli significa guidare gli studenti a sviluppare una modalità diversa di vedere se stessi e il mondo, a suscitare una capacità percettiva in grado di cogliere non solo «i paesaggi esteriori» dei fatti, ma anche quelli «interiori » dei significati.
Il testo offre riflessioni e spunti per lo sviluppo di itinerari didattici e percorsi interdisciplinari - dalla scuola dell'infanzia a quella secondaria di secondo grado -, che integrino la programmazione del docente e gli permettano di sperimentare la ricchezza della didattica del simbolo.
Sommario
I. SULLA VIA DEL SIMBOLO. Premessa. Andar per simboli… una strada ancora percorribile? Il linguaggio segreto delle cose. Alle radici di una parola… Un nuovo modo di conoscere. Il simbolo nella storia delle religioni. Simboli religiosi e società laiche. Simboli e sacramenti. II. PERCORSI DI DIDATTICA DEL SIMBOLO. Il simbolo nell'educazione religiosa: la didattica del simbolo. 1. SCUOLA DELL'INFANZIA E SCUOLA PRIMARIA. Criteri per una didattica del simbolo con i bambini. Racconti che introducono nella dimensione simbolica. Percorsi simbolici a partire dagli elementi naturali. Il corpo come simbolo. Dai segni al simbolo distintivo dei cristiani: la croce. Imparare a vivere insieme: un mondo di colori. 2. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO. Guidati dai simboli alla scoperta della propria identità. I simboli nelle realtà create dagli uomini. Quando i simboli fanno vivere. 3. SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO. Introduzione al simbolo e al linguaggio simbolico. Conoscersi con l'aiuto dei simboli. «La vita è per me come…». Legami e libertà. La vita: un'insanabile passione. Simboli religiosi in una società laica?
Note sull'autrice
FRANCA FELIZIANI KANNHEISER è stata docente IRC prima in Germania e poi in Italia in diversi ordini di scuola. Attualmente è docente di pedagogia della religione presso alcune facoltà teologiche del Piemonte e si dedica alla formazione degli Idr. È psicologa di indirizzo psicodinamico, esperta in problematiche dell'infanzia e dell'adolescenza. Ha studiato didattica del simbolo presso l'Università di Monaco con i maggiori esponenti di questa disciplina, tra cui K. Tilmann, H. Halbfas, F. Oser. È autrice di numerosi testi scolastici per l'IRC e di un gran numero di articoli in cui vengono applicati i criteri della didattica del simbolo.
Il sistema universitario italiano sta subendo notevoli trasformazioni sia dal punto di vista didattico, sia dal punto di vista delle sue strutture di governo. Tali trasformazioni sono state sollecitate in primo luogo dall’applicazione della norma costituzionale: “Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato”. Una seconda forte influenza è derivata dall’adesione dell’Italia al cosiddetto Processo di Bologna, attivato nel 1999. Una terza fonte di sollecitazioni al cambiamento è derivata dalla stessa esperienza di università di massa e dalla analisi dei flussi sia dei docenti, sia degli studenti.
Questa pubblicazione intende favorire una comprensione aggiornata della situazione del sistema universitario italiano. Per questo in primo luogo delinea per sommi capi le origini e gli sviluppi di tale sistema fino alla fine degli anni novanta del secolo passato, quando si è messo in moto un profondo suo rinnovamento. Poi cerca di evidenziare le tappe e gli elementi fondamentali di questo complesso quadro in movimento, in modo da garantire per quanto possibile una comprensione non superficiale della situazione attuale del sistema universitario italiano, collegandolo a quello che ormai viene definito lo “Spazio europeo dell’istruzione superiore e della ricerca”.
L’ultimo capitolo è dedicato ai rapporti esistenti tra percorsi terziari di natura accademica e percorsi terziari non di natura accademica o percorsi di formazione professionale superiore. Recenti indagini sia dell’OCSE, sia della Banca Mondiale e dell’Unesco hanno messo chiaramente in luce non solo la diffusione, ma anche l’importanza di considerare tutto il sistema terziario di istruzione, chiarendone la differenziazione rispetto a quello secondario.
Quali stili di vita favoriscono uno sviluppo equilibrato? Come promuovere in modo durevole la sostenibilità della crescita, contrastando il degrado ambientale? Gli autori dei saggi che compongono il volume, esprimendo una peculiare sensibilità euristica, convengono sull'esigenza di collegare strettamente ecologia umana ed ecologia dell'ambiente per far sì che la sostenibilità, tra controversie di diverso genere, rappresenti una sorta di capitale sociale orientato al bene comune. Il libro, che si apre con una preziosa prefazione di L. Ornaghi, documenta il dialogo multidisciplinare che contrassegna l'attività di ricerca e formazione svolta dall'Alta Scuola per l'Ambiente dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. Nell'articolata rassegna, il volume considera i temi della mobilità sostenibile (B. Villavecchia), del rischio ambientale nella percezione dell'opinione pubblica (L. Bruzzi), della complessità dei modelli per designare scenari attendibili in ordine a fenomeni quali il climate change e il fabbisogno energetico (Y. Gaspar). "L'ambiente conteso" richiede analisi multisettoriali e strumenti partecipativi (I. Beretta), chiama in causa scelte politiche e innovazione tecnologica, progettualità educativa e competenze per la sostenibilità (C. Birbes).
La "valutazione della ricerca" e la "valutazione della didattica" sono argomenti che hanno richiamato negli ultimi vent'anni l'attenzione di moltissimi studiosi in tutto il mondo. Il diffuso interesse e l'enorme numero di contributi scientifici (di cui una parte pubblicati su prestigiose riviste internazionali dedicate) derivano sostanzialmente dalla necessità di disporre di criteri di valutazione il più possibile oggettivi, o almeno di generale applicabilità, e di rispondere in tal modo alle richieste sempre più pressanti formulate da vari organismi e istituzioni, che vorrebbero graduare singoli prodotti di ricerca, oppure singoli ricercatori, oppure gruppi di ricercatori (come quelli appartenenti a diversi dipartimenti universitari), o attività didattiche come singoli insegnamenti universitari, oppure l'organizzazione di interi corsi di laurea.
Il sogno del bambino di diventare "grande" rimane incompleto se egli, da adulto, non decide di diventare bambino. In questo libro vengono analizzati casi concreti di persone in cammino verso questi traguardi e vengono descritti itinerari possibili per raggiungere la meta più impegnativa: "Diventare piccoli per essere grandi".
Nonostante l'incredibile attenzione che riceve nella nostra società, la comunicazione visiva e multimediale rimane in ambito didattico in una sorta di zona d'ombra, condizionata dalle suggestioni tecnologiche di moda e soprattutto caratterizzata da una scarsa onsapevolezza delle sue effettive potenzialità e criticità. Il volume, che si colloca nell'ambito dell'Instructional Design si rifa in particolare alla teoria del carico cognitivo, mette in evidenza alcuni elementari principi, accompagnati da esemplificazioni paradigmatiche circa gli usi più appropriati gli abusi, che tutti gli educatori dovrebbero tenere presenti allorché intendano avvalersi di comunicazione visiva multimediale a finalità formative.