
Gli Autori considerano la Pedagogia come una scienza pratico-progettuale, cioè una “scienza” direttamente riferita alla pratica, all’azione educativa; non prescrittiva, nel senso di indicare in maniera determinante quali modalità di intervento si devono assumere per raggiungere i risultati desiderati, bensì orientativa, al fine di dare senso e sostegno operativo all’azione educativa. Una scienza relativamente autonoma, in quanto essa tende a valorizzare tutto ciò che le varie scienze dell’educazione possono offrire al fine di comprendere più in profondità le differenti situazioni educative e poter intervenire in esse con incisività e validità.
L’aggettivo che la qualifica come scienza «pratico-progettuale» indica non solo che l’oggetto di studio è la pratica educativa, ma anche che i risultati che si ottengono non hanno valenza solo descrittiva, rappresentativa, esplicativa, bensì anche di guida all’elaborazione di progetti di intervento, di sostegno alla operatività dell’educatore, e di verifica della loro qualità. Di qui la necessità di un’analisi attenta dell’azione umana, e di quella pedagogica in particolare, da un molteplice punto di vista, in particolare filosofico e psicologico. Il processo decisionale che ne deriva conduce alla progettazione di uno schema d’azione, che comprende obiettivi, itinerari, contesti umani e relazionali, che risultino più coerenti e più chiaramente contestualizzati e finalizzati. La pratica educativa che ne segue può essere riletta in tale quadro come una conversazione che si protrae nel tempo e un dialogo interpersonale tra due interlocutori che si incontrano nel loro reciproco impegno; conversazione e dialogo che caratterizzano gli anni del passaggio alla vita adulta.
Gli adulti sanno bene come la narrazione rappresenti la metodologia privilegiata per favorire nei bambini la comprensione della realtà della vita, nella sua durezza ma anche nella sua bellezza e nel suo fascino. A partire da questa premessa, nella prima parte del libro l'autore si sofferma sui cosiddetti racconti archetipici, cioè i miti, le fiabe, le saghe e le leggende, mostrando il contributo che la psicologia del profondo ha dato alla comprensione di questo genere di racconti e fornendo alcune regole per la loro interpretazione. Nella seconda parte vengono offerte esemplificazioni di lettura di miti, fiabe, leggende e di testi appartenenti alla tradizione religiosa, con l'obiettivo specifico di individuare qualche spunto concreto per l'attività didattica.
Tra cittadini e politica la frattura sembra divaricarsi. Questo produce una doppia dinamica. Da una parte la disaffezione verso la politica. Dall'altra la chiusura della politica nell'esercizio del potere. Quando questa frattura si accentua oltre misura, la vulnerabilità della democrazia rende fragili anche i suoi pilastri costituzionali. Questo libro esplora il nesso tra cittadinanza democratica, processi educativi e difesa nonviolenta. La nonviolenza come categoria fondamentale della res publica, come insieme di coordinate che definisce e rilancia il concetto di cittadinanza attiva, perché mette al centro il conflitto, e le modalità costruttive e creative della sua gestione. Negli ultimi dieci anni, le esperienze di campagne nonviolente non sono riuscite a passare da una fase di attivismo "a ondate" alla costruzione di un.infrastruttura flessibile e robusta per promuovere nel nostro paese una cultura di pace e trasformazione nonviolenta dei conflitti. Ogni volta che rilevanti porzioni della società civile italiana si sono mobilitate, scese in piazza o agito strumenti della democrazia diretta, si sono scontrate con il blocco politico-economico-mediatico che governa il paese, ritrovandosi disperse e prive di voce. Il lavoro dell'autore suggerisce un percorso di lunga lena: il lavoro di educazione alla politica, gli strumenti del training nonviolento, l'orizzonte di un programma costruttivo di ampio respiro e l'intelligenza degli obiettivi concreti. Queste pagine offrono un arricchimento per tutti coloro che lottano per un mondo meno violento.
Stai per diventare papà e ti tremano le ginocchia? Ti chiedi quale dovrebbe essere il tuo ruolo?…
Niente paura: il volume che hai tra le mani sarà la tua ancora di salvezza.
"Il motivo per cui questo libro è rivolto ai papà è che io sono uno di loro. Sono dei vostri! E quanto state per leggere è frutto dell'esperienza: quella che avete tra le mani è una guida piena di consigli e raccomandazioni su come comportarci in determinate circostanze. Naturalmente ho dovuto riconoscere i nostri limiti, la nostra goffaggine, la nostra predisposizione a ubbidire anche se spesso non capiamo niente: si tratta di sapere come comportarsi in ogni situazione, non di fare i supereroi.
Papà leggi e identificati con altri della tua specie!"
Javier Serrano
Javier Serrano, è giornalista, scrittore e padre. Soprattutto padre, perché i suoi due figli, Sara e Alberto, occupano il 100% del suo tempo libero.
"Dai nostri bambini impariamo moltissime cose. E quante altre potremmo impararne, da tutti i bambini del mondo. Ora che i nostri bambini vanno a scuola con bambini di ogni parte del mondo, è tempo di tornare tra i banchi anche per noi. Grazie a questo libro appassionato e ricco di esperienze preziose possiamo farlo. Giuseppe Culicchia Vinicio Ongini va al concreto e viaggia attraverso le scuole italiane documentando difficoltà e scacchi della scuola multiculturale. Chi, dall'informazione corrente, è frastornato da notizie di casi di xenofobia farebbe bene a seguirlo nel suo viaggio, a leggere i suoi concreti e suggestivi 'casi di studio'. Se un rimprovero si può muovere alla nostra scuola è che non sempre essa è ben consapevole di quanto ha fatto, sa fare e fa per l'intero Paese. Il libro di Ongini, tra gli altri meriti, può essere d'aiuto, può stimolare il giusto orgoglio della nostra scuola pubblica." (Dalla Prefazione di Tullio De Mauro). Cosa si guadagna, se si guadagna, con gli alunni stranieri a scuola? Vinicio Ongini fa parlare i protagonisti della scuola italiana multiculturale: bambini e insegnanti, studenti, presidi, genitori, ma anche il gelataio del quartiere e il sindaco del paese, la tabaccaia di fronte alla scuola e la signora torinese immigrata in Calabria. Saremo sorpresi dalla realtà di una scuola dignitosa ma quasi invisibile, una scuola normale, che costruisce giorno per giorno, con i materiali che ci sono. E che nemmeno ci pensa di togliere il disturbo.
Uno sguardo in avanti, con ironia e ottimismo, per costruire la scuola del futuro.
La vita che volge alla fine, le necessità dell’uomo morente, la morte: sono temi difficili, che nelle scuole si affrontano solo in via indiretta, senza riferimento alle realtà del mondo che ci circonda. Non siamo preparati a parlare della morte con i più giovani, e tali problematiche raramente sono previste nei materiali didattici. Questo libro è una proposta preziosa che tenta di colmare questa lacuna.
In una cultura in cui la morte è un tabù, una guida per gli insegnanti e gli educatori, che mostri come far familiarizzare gli allievi con questioni serie ed inesorabili, quali la morte ed il morire, può apparire insolita ma è necessaria. Inoltre, vengono forniti agli educatori suggerimenti preziosi su come parlare e sostenere gli allievi che vivono un lutto e vengono date indicazioni su come e dove affrontare tali difficili tematiche nell’incontro con i giovani, o come comportarsi di fronte a qualche reazione inconsueta degli allievi.
Il testo rappresenta sia una fonte teorica, sia uno strumento per aiutare a superare la paura della morte, per imparare a parlarne con i propri familiari, e comprendere che si può morire dignitosamente e coscientemente senza considerare la morte come una condanna. Il libro contiene anche informazioni su come aiutare i moribondi, affinché le loro ultime ore non diventino una lotta disperata, ma siano un tempo di pace, silenzio e intimità. L’aiuto alle persone sofferenti e morenti, infatti, costituisce il nucleo centrale della pubblicazione.
Il libro tratta anche della medicina palliativa e degli ospizi, che si impegnano a curare e supportare le persone morenti ed a fornire loro condizioni ambientali favorevoli, in modo che accettino e si preparino alla morte come ad una delle tappe inevitabili del ciclo della vita. Un fattore molto importante nell’attività degli ospizi, è rappresentato dal lavoro dei volontari: persone opportunamente preparate che si prendono cura direttamente del paziente, collaborando con il medico, l’infermiera o lo psicologo. Gli insegnanti e gli educatori possono informare con delicatezza ed equilibrio i propri allievi su realtà difficili come quella della morte, sensibilizzandoli alle necessità dei sofferenti ed invogliandoli ad impegnarsi nel soccorrere i più bisognosi mediante il volontariato. I giovani dimostrano spesso grande entusiasmo, energia e sensibilità, e vale la pena cercare la loro collaborazione, soprattutto perché sovente le azioni più semplici portano ai pazienti gioia e sollievo.
School Rocks! è un approccio nuovo e divertente all’apprendimento, che stimola i ragazzi a (ri)scoprire il piacere di imparare grazie all’utilizzo del loro immaginario culturale di riferimento e del linguaggio che parlano nella vita di tutti i giorni. Qual è il modo migliore per abbinare jeans e maglietta? Ecco in aiuto la Teoria dei Colori di Goethe. Come scegliere la migliore tariffa telefonica e far funzionare la vita di coppia? Schopenhauer e Bauman hanno qualcosa da dire in proposito. Il libro mette a disposizione di studenti e insegnanti decine di casi pratici che permettono di divertirsi e comprendere meglio il mondo attraverso gli occhi della scuola e viceversa (cari Prof., sapete chi sono Tiziano Ferro e Justin Bieber? No? Correte alla sezione perle ai prof. e lo scoprirete!).Accompagnato dalla prima introduzione rap della storia, firmata da Frankie Hi-nRG, è un progetto rivolto a ragazzi dai 13 anni in su e ai loro insegnanti, un incontro tra due mondi, spesso inconciliabili, ma che forse hanno soltanto bisogno di imparare a parlare lo stesso linguaggio.
Destinatari
Ragazzi dai 13 anni, insegnanti e genitori.
Autori
Antonio Incorvaia, autore di Generazione mille euro (Rizzoli, 2006) da cui è stato tratto il film di Massimo Venier con Carolina Crescentini e Alessandro Tiberi, è esperto di media, comunicazione e formazione. Laureato in Architettura, ha collaborato a lungo con periodici e progetti rivolti al pubblico teen, tra cui «Smemoranda», «Cioè» e «Tribe». Ha pubblicato inoltre Jobbing (Sperling & Kupfer, 2009) con Alessandro Rimassa,ed ha curato il Piccolo libro diTwitter (Sperling & Kupfer,2009).
Stefano Moriggi, volto noto della televisione, ha condotto in coppia con Alex Zanardi la trasmissione E se domani, andata in onda su Rai3 lo scorso inverno, e tornerà in TV nella prossima stagione con una nuova serie di puntate. Storico e filosofo della scienza, già docente nelle Università di Milano, Brescia, Parma e presso la “European School of Molecular Medicine” (SEMM), è membro di comitati scientifici internazionali. Editorialista di «Newton», collabora con riviste e quotidiani e ricopre il ruolo di consulente scientifico del PiccoloTeatro di Milano.Tra le sue pubblicazioni: Le tre bocche di Cerbero. Il caso di Triora: Le streghe prima di Loudun e Salem (Bompiani, 2004) e il recente Perché la tecnologia ci rende umani (Sironi, 2009) con Gianluca Nicoletti.
Punti forti
La prima “Prefazione Rap” della storia, rappata da Frankie Hi-nRG.
Sito internet dedicato.
Campagna Facebook, Studenti.it e YouTube
Presentazioni con Tour degli autori anche nelle scuole.
Partecipazione a Pordenone Legge (14 – 18 settembre 2011) e al Festival della Scienza di Genova (21 ottobre – 2 novembre 2011).
La riabilitazione della dislessia superficiale (DS), sia evolutiva che acquisita, è stata proposta applicando il trattamento integrato oculare (TIO), con il modello terapeutico di lettura a due vie di Carrella (2009). Questo modello utilizza due diverse tipologie d’apprendimento: il sistema di decodifica modulare per la lettura delle parole astratte (prive di immagini) e la via figurativo-semantica per le parole concrete (dotate di immagini). Il TIO, tramite la metodologia sperimentale del Leggio Elettrico®, di lenti prismatiche personalizzate prescritte dall’oculista e di un visual training effettuato su specifiche liste di lettura, aumenta l’efficienza visiva, percettiva e funzionale, migliorando la decodifica. L’attività del TIO, inoltre, potenziando il ritmo e la concentrazione, l’attenzione e la memoria di lavoro, ottimizza le competenze lessicali e ortografiche e, di conseguenza, le abilità di lettura dei soggetti dislessici. Questo risultato determina nel bambino un aumento di autostima e di fiducia nelle proprie capacità, motivandolo alla lettura e alle attività scolastiche in generale.
Domenico Carrella ha compiuto un triennio di studi presso la 1.a Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli. Da studioso delle nuove tecniche per la didattica ha progettato e sviluppato sistemi e metodologie per migliorare i processi d’apprendimento linguistico nell’età evolutiva. Ha realizzato in questo campo diversi brevetti, tra cui il Leggio Elettrico® ed un ausilio per migliorare la scrittura dei soggetti disgrafici. Questo testo costituisce l’opera prima dell’autore.
I movimenti della lentezza propongono alternative all'accelerazione che condiziona la nostra vita, nel modo di mangiare, di spostarci da un luogo all'altro, di interagire con gli altri… La velocità ci toglie il senso delle cose, spingendosi verso una società nevrotica e spersonalizzata.
Più, prima e più rapidamente non sono sinonimi di meglio. Applicare questa affermazione alla scuola e all'educazione è una delle questioni che l'utero affronta, con l'intenzione di dare un senso alla diversità dei ritmi di apprendimento: educare alla lentezza significa adattare la velocità al momento educativo e alla persona.
Sempre più spesso, nelle recenti cronache di quotidiani, televisioni o altri mass-media, vengono raccontati ripetuti episodi di aggressività, prepotenza e/o violenza, che vedono come protagonisti bambini, ragazzi o adolescenti a danno di coetanei ritenuti più deboli o emarginati. Alla luce di questa vera e propria emergenza educativa, in questo volume, l'autrice analizza, in una prospettiva sistemico-relazionale, vari aspetti legati al serio e complesso fenomeno del bullismo suggerendo delle soluzioni alle problematiche connesse, legate o sottostanti ad esso.