Il funzionamento della nostra psiche non innesca solo meccanismi patologici ma presiede anche ai fattori che governano il nostro benessere. Soddisfazione, autostima, ottimismo, saggezza, tolleranza: quali sono le risorse che ognuno di noi può mettere in campo per conquistarli? È possibile essere felici? Quali sono i nostri punti di forza? Il volume, in modo semplice ma rigoroso, ci fornisce strumenti e indicazioni su aspetti della mente, risorse psicologiche, modi di pensare e comportamenti a cui ricorrere per condurre una vita più felice e ricca di significato.
Come vanno affrontati i problemi della genitorialità durante la gravidanza o quando il bambino è appena nato? Quando è in fasce, piccolo o adolescente? Come si fa ad aiutare i genitori che hanno difficoltà relazionali con i loro figli? Questo "Manuale di psicoterapia centrata sulla genitorialità" costituisce un utile supporto teorico e clinico per rispondere a simili domande. Essendo il risultato di una lunga esperienza di psicoterapie genitori-bambini, la psicoterapia centrata sulla genitorialità segue un modello psicodinamico estendendo le indicazioni a questioni cliniche più attuali, quali la depressione post partum o il rischio di parto prematuro. Nell'esposizione degli esempi si associano la tecnica e la pratica, consentendo al lettore di seguire la riflessione e il lavoro clinico dello psicoterapeuta. Pratico, accessibile e sintetico, questo manuale rappresenta l'evoluzione di un pensiero, di cui vuole garantire la trasmissione, adattandolo ai contesti della genitorialità contemporanea.
Quando il passato può dirsi davvero passato? Come si diventa dopo aver attraversato un indicibile trauma? Esistono memorie che attraversano i confini della propria esperienza individuale e si trasmettono alle generazioni future? Questi e altri sono gli argomenti di questo volume che nasce dalla volontà di mettere ordine nella questione della trasmissione intergenerazionale del trauma da parte dei sopravvissuti alla Shoah dopo la loro reclusione nei campi di concentramento nazisti. L'esperienza della Shoah, per la sua totale estraneità a tutto ciò che è umano e ai valori della giustizia e della pietà, rischia di essere coperta da una cortina di silenzio, un silenzio che però parla di morti e di lutti che si rivivono ogni giorno, di un dolore che è difficile da dire, a se stessi e agli altri. La trasmissione del trauma della Shoah avviene in quella che viene definita la "seconda generazione", intendendo con questo termine i figli dei sopravvissuti. Quello adottato per indagare queste problematiche è un punto di vista multifattoriale, che rivede i contributi forniti dalla letteratura scientifica esistente sui sopravvissuti e sui loro figli. Emerge, così, un punto di vista più complesso, che non cerca una relazione causa-effetto lineare, ma propone una prospettiva più ampia, servendosi anche dei contributi della Teoria dell'Attaccamento.
Come mai fra i responsabili di certi terribili omicidi figurano anche rampolli di buona famiglia? Esistono davvero delle persone "nate per uccidere"? Se così fosse, in che modo potremmo identificarle e curare preventivamente la loro predisposizione alla criminalità? Da oltre trent'anni, Adrian Raine cerca di dare una risposta a queste domande, avventurandosi in ricerche pionieristiche volte a indagare le basi "biologiche" della violenza. In questo libro, l'autore presenta un numero sempre crescente, e sempre più sconvolgente, di prove che dimostrano come i geni e l'ambiente influenzino e plasmino la mente criminale, e come determinate caratteristiche apparentemente innocue, ad esempio una bassa frequenza cardiaca a riposo, possano essere in realtà sintomatiche di un'indole violenta. Grazie ad esperimenti geniali, a dati sorprendenti e a casi di studio impressionanti, Raine analizza lucidamente i delicati problemi etici sollevati dalla neurocriminologia in merito alla prevenzione del crimine e alle pene da comminare.
In questo libro sono raccolti i saggi di Bion scritti tra il 1943 e il 1952 sulle esperienze di trattamento analitico nei gruppi. Questi saggi sono fondamentali per comprendere i processi sottostanti alle relazioni che si instaurano tra i componenti di un gruppo, terapeutico e non.
Accostare il concetto di 'madre' a quello di 'assassina' del proprio figlio costituisce, nella nostra cultura, una terribile contraddizione di termini. Il figlicidio, infatti, è un gesto del tutto incomprensibile, un delitto ad alta visibilità sociale che provoca allarme, suscita timore, condanna e stupore ed evoca inquietanti fantasmi. Ma quanto c'è di folle in una madre che sopprime una vita che lei stessa ha generato' Quali sono le motivazioni profonde che spingono una donna a uccidere il proprio figlio' Questo libro, scritto da uno dei maggiori esperti italiani di criminologia e psichiatria forense, si interroga sugli inquietanti quesiti evocati nell'opinione pubblica da fatti di recente e tragica attualità. Non pretende di dare risposte definitive e certe, ma di indagare, con competenze e lucidità, i profondi, nascosti e, a volte, perversi percorsi verso i quali si può incamminare l'animo umano.
Chi non ha mai desiderato una storia d'amore con l'uomo o la donna ideali? Chi non ha rincorso l'illusione della felicità eterna insieme alla persona amata? Quando crediamo di aver trovato la persona "giusta", riponiamo tutte le nostre speranze nella relazione di coppia, ma cosa accade quando chi dice di amarci, in realtà, si rivela un "vampiro affettivo"? Quando si approfitta di noi, ci manipola psicologicamente e distrugge la nostra vita? La ragione ci imporrebbe di fuggire ma molto spesso la vittima si sottomette al carnefice. Questo libro descrive e analizza le terribili implicazioni di una relazione amorosa con un soggetto manipolatore e i danni che questo genere di violenza psicologica, ancor più subdola perché vissuta in silenzio, causa al nostro io. Isabelle Nazare-Aga ci spiega come prendere coscienza di queste dinamiche e ci guida verso una possibile via di uscita dall'infelicità e dalla schivitù di una relazione "distruttiva".
Questo manuale di metodologia e tecniche copre un vuoto molto avvertito nella comunità degli analisti transazionali: quello di un testo che descriva in dettaglio la messa in opera del metodo dell'analisi transazionale. La filosofia del libro è dunque riportare per iscritto la trentennale esperienza di didattica e supervisone dell'autore. E l'obiettivo è mettere il lettore nella condizione di poter tradurre con efficacia sul piano terapeutico i principi generali del metodo clinico e della metodologia. La sistematizzazione degli argomenti nasce dai tanti seminari svolti dall'autore prima presso lo IAT dal 1976 al 1991, e successivamente presso l'Istituto Eric Berne. Questi ultimi hanno condotto numerosi allievi ad acquisire il titolo di analista transazionale e poi di analista transazionale didatta della EATA e dell'ITAA. Vengono dunque qui presentate le operazioni descritte dal fondatore dell'analisi transazionale, Eric Berne, e i diversi sviluppi della terapia ridecisionale dei Goulding, della psicoterapia integrativa di Erskine, dell'approccio psicodinamico di Novellino e Moiso. Il manuale è rivolto agli allievi delle scuole di analisi transazionale, ai loro docenti per potere avere un riferimento didattico comune, agli psicoterapeuti di altre scuole per avere una conoscenza corretta di un metodo a volte svilito ingiustamente da opere di taglio divulgativo.
La maggior parte dei problemi psicologici delle persone è legata a difficoltà nel riconoscere, esprimere adeguatamente e modulare le emozioni che si provano. Le emozioni negative assumono forme diverse che non si è capaci né di identificare appropriatamente né di controllare: la preoccupazione allarmata, l'eccesso di paura, il batticuore per i problemi d'amore, e così via fi no all'ansia anticipatoria, quella che cioè anticipa mentalmente gli eventuali problemi che potrebbero colpire noi stessi o gli altri a noi cari. In questo volume, sono presentati in maniera semplice, e quando possibile anche divertente, numerosi esercizi per imparare a riconoscere le emozioni e ad utilizzarle per migliorare la vita quotidiana e le decisioni che continuamente vengono prese. L'obiettivo deve essere quello di saper scegliere consapevolmente, rispettando l'individuale e unico modo di essere di ciascuno di noi. Per raggiungere questo obiettivo, sono qui utilizzate due modalità: la riflessione derivante da esercizi di auto-osservazione guidata e le canzoni psicoterapeutiche che introducono a diverse tematiche psicologiche offrendo nuove prospettive di comprensione e di risoluzione. Le canzoni sono reperibili sul sito www.francoangeli.it/Area multimediale. Ad inizio volume viene proposta una introduzione applicativa alla psicoterapia cognitiva, al fi ne di cimentarsi con la conoscenza di sé e degli altri, e con la possibilità di modificare intenzionalmente in meglio il proprio comportamento.
Ogni uomo è unico, irripetibile ed è chiamato a realizzare un Senso unico, che può trovare solo in se stesso e che va scoperto personalmente attraverso la sperimentazione e l'azione. A ciascun uomo la responsabilità e il compito etico di rispondere a questa chiamata e di reperire il proprio scopo personale. Chi siamo noi? Qual è il senso della storia nella quale siamo e viviamo? Come andiamo incontro ai bisogni e alle attese degli altri?