
Un automobilista ha investito un pedone ed è scappato senza prestargli soccorso, un politico ha fatto un uso improprio di denaro pubblico, un uomo si è tuffato in mare, rischiando la vita, per salvare un bambino: ogni giorno giudichiamo persone, eventi ed azioni, cercando di distinguere il giusto dall'ingiusto. In questo libro si spiega come si forma una delle abilità fondamentali per la nostra vita sociale: da dove nasce la capacità di giudicare? In che modo è legata all'ambiente culturale e religioso? Possiamo dimostrarne le radici biologiche? Le valutazioni morali dei bambini sono diverse da quelle degli adulti?
In questo libro, Vittorino Andreoli si rivolge alla famiglia nel suo complesso, l'organismo fondamentale all'interno del quale si pongono le basi di un sereno sviluppo personale o da cui possono trarre origine conflitti, lacerazioni e traumi destinati a segnare intere esistenze. Il tono scelto da Andreoli non è quello del saggio specialistico: questa lettera comunica pensieri e sentimenti rivolti alla sensibilità di ciascun membro della famiglia. Ognuno è chiamato a mettersi in gioco, a esaminare i propri atteggiamenti e giudizi e le loro conseguenze sugli altri familiari, a riflettere con serenità sulle dinamiche e sui valori che, in modo esplicito o implicito, caratterizzano ogni famiglia.
Ogni genitore si interroga sui modi migliori per educare i propri figli a realizzare i loro talenti e godere della vita nella sua pienezza: in questo percorso di crescita, un ruolo fondamentale è rivestito dall'intelligenza emotiva, cioè dalla capacità di fondere le proprie attitudini con qualità come l'empatia e l'attenzione ai rapporti con gli altri. Psicologo noto in tutto il mondo proprio per i suoi studi sulle relazioni tra genitori e figli, Gottman mostra in questo libro in che modo i genitori possono diventare dei bravi "allenatori emotivi": attraverso limpide spiegazioni e un ampio numero di esempi pratici, l'autore esamina le fasi cruciali dello sviluppo di bambini e ragazzi - dalla gestione dei sentimenti al controllo degli impulsi, dall'importanza dell'ascolto al superamento dei conflitti - e illustra passo dopo passo come trasmettere ai figli le qualità necessarie per crescere più forti e felici.
“Una gravidanza, quando indesiderata o non programmata, può rappresentare un peso o un intralcio alla propria vita e alla propria carriera. Può essere una vergogna di cui liberarsi con
ogni mezzo, più o meno traumatico. E dopo? Cosa rimarrà dopo quello strappo così violento, quando i fantasmi si presenteranno con il volto di un bambino mai nato? Sono i loro spettri senza volto a tormentare le persone, madri e padri mancati, e alle quali la vita ha presentato il conto per una scelta drammatica”.
Giuliana Perantoni Savaresi narra l’esperienza di chi si è rivolto a lei dopo aver sperimentato l’interruzione di gravidanza. Non un saggio per gli addetti ai lavori, ma una testimonianza sostenuta dal desiderio di recare conforto a chi è, o sarà, nella stessa situazione.
L'autrice
La dottoressa Giuliana Perantoni Savaresi, laureata in psicologia presso l’Università degli Studi di Padova, è iscritta all’Albo degli psicologi della Lombardia. Psicologa della scrittura, abilitata all’esercizio della psicoterapia, è ipnoterapeuta, specializzata in training autogeno e tecniche di rilassamento nonché in diagnosi e
cura con orientamento ipnoterapeutico dei disturbi psicosomatici. È esperta in sessuologia, specializzata in diagnosi e terapia dell’età evolutiva, dell’adolescenza e dell’età adulta, esperta in terapia della coppia e della famiglia; è specializzata in terapia delle dipendenze in particolare dei disturbi alimentari. È perito grafico e consulente tecnico d’ufficio presso il Tribunale dei minori. Da oltre trent’anni è titolare e direttore responsabile dello “Studio insieme” con sede a Brescia e ad Iseo. Ha condotto, e attualmente dirige, corsi di formazione e perfezionamento per medici, psicologi, insegnanti e operatori scolastici organizzati da istituzioni pubbliche e private. È autrice di numerosi articoli su riviste specializzate nazionali ed internazionali di psicologia e pedagogia, nonché del testo per educatori L’educazione sanitaria, fisica e psicomotoria nella Scuola Materna (Ed. La Scuola), opera che ha visto numerose edizioni.
Avete mai provato a passare un giorno senza mai guardare che ora è? Impossibile. Eppure, sebbene il trascorrere del tempo domini ogni istante delle nostre giornate, quel che noi sappiamo a riguardo è ben poco. Di questo tema si sono occupati approfonditamente biologi, psicologi e neuroscienziati, e proprio attingendo agli esiti di questi svariati studi, Claudia Hammond riesce a offrirci un'avvincente sintesi in materia. Un apporto fondamentale per comprendere i meccanismi che governano un'esperienza fluida, mutevole e imprendibile, creata in modo costante e sempre nuovo dalla nostra mente.
Un libro per imparare ad amare, vivere bene la vita di coppia, aspirare a un'esistenza positiva e vivere al meglio la propria solitudine.
L'autore illustra e analizza le molte situazioni che una persona può incontrare nel corso della sua vita affettiva. Convinto che non sono gli avvenimenti in sé a condizionare la nostra vita, bensì il nostro modo di reagire ad essi, l’autore invita a cogliere che Dio prospetta per ognuno di noi una vita buona e feconda in qualunque situazione. Questo libro propone di: - imparare a scoprire la propria interiorità - fare di essa l’asse portante del proprio essere - aspirare a un’esistenza positiva e aperta - dare un senso alle proprie giornate e azioni - vivere al meglio la solitudine.
Destinatari
Tutti.
Autore
YVES BOULVIN, psicologo francese, consulente matrimoniale, da anni organizza corsi di formazione nelle aziende, parallelamente alla sua attività di terapeuta. Anima i programmi «Fede e psicologia» trasmessi da varie emittenti radiofoniche cristiane. Per le Edizioni Messaggero ha pubblicato «Rinascere giorno per giorno» (2008), e con Anne Villemin, «Scegli la vita. 365 suggerimenti» (2008).
Il presente lavoro analizza "fatti" accaduti nell'ultimo decennio del ventesimo secolo e nel primo decennio del ventunesimo. Eventi e comportamenti rilevanti riportati dai quotidiani che hanno coinvolto, e anche sconvolto, l'opinione pubblica ponendo drammatici interrogativi sul piano concreto dell'educazione e della prevenzione. Partendo da questi fatti il libro offre criteri interpretativi e indicazioni operative con particolare attenzione ai problemi dell'affettività, ai rapporti interpersonali e alle relazioni familiari.
"Aut aut" è una rivista bimestrale di filosofia fondata da Enzo Paci nel 1951. Attraverso la pubblicazione di materiali, saggi e interventi fornisce un quadro aggiornato del dibattito filosofico e culturale di oggi. La rivista si rivolge in modo speciale agli studenti e agli studiosi di cose filosofiche, ma anche a coloro che si occupano di problemi connessi con la psicologia, e a tutti gli operatori del mondo culturale, letterario, artistico e politico, che hanno a cuore una riflessione sulle loro pratiche.
In base all'età si decide chi deve studiare, chi deve votare, chi deve guidare, chi deve lavorare, chi deve smettere di lavorare e tante altre cose complementari. L'età è un criterio di giudizio primario: categorizza le persone, marchia le nostre relazioni. Gli stereotipi e i pregiudizi legati all'età sono duri a morire e pervadono ogni aspetto della vita sociale. Ne fanno le spese soprattutto i più anziani e i più giovani, compresi i bambini e gli adolescenti, che nel confronto con l'individuo adulto sono considerati manchevoli, difettosi, insomma imperfetti. Ma è possibile contrastare i pregiudizi d'età e arginarne le conseguenze negative?
A fronte delle continue proposte di aumentare le pene, di incrementare la presenza e la visibilità delle forze di polizia e di adottare una politica di rigore nei confronti del degrado e delle inciviltà, di cui gli stranieri sarebbero i principali portatori, la sensazione per chi studia la "questione criminale" è che pochi opinion leader possiedano una conoscenza approfondita del campo penale, vale a dire di quella rete di istituzioni e di varie forme di relazioni supportate da agenzie, ideologie, pratiche discorsive, tra cui i saperi criminologici, sociologici, psichiatrico-forensi. Il dibattito pubblico si sviluppa infatti attorno a espressioni che, sebbene richieste dal codice politico bipartisan e invocate dalle proteste di piazza (mediatica), non sono in grado nemmeno di cogliere quali siano i problemi di insicurezza, convivenza e ordine caratteristici della vita nelle città. Questo libro intende contrastare la tendenza diffusa ad adagiarsi su soluzioni preconfezionate in un dibattito pubblico sclerotizzato, fornendo in modo semplice e chiaro alcuni spunti di riflessione sulla dimensione penale che possono essere utili come armamentario argomentativo per chi si interessa di politica. È un saggio di "criminologia politica", che approfondisce i fondamenti delle attuali politiche di sicurezza allo scopo di orientarle in senso democratico, in funzione di un progetto di società civile e aperta che sappia andare oltre la dimensione della paura nella convivenza.
Il libro esplora il rapporto tra i nove differenti tipi di personalità dell'enneagramma e l'intelligenza emotiva. La sintesi fra questi due strumenti costituisce il metodo Awareness to Action, una tecnica innovativa che i due autori propongono per diventare più efficienti nel lavoro e più flessibili nelle relazioni e nella vita. Quando proviamo ad attuare un cambiamento, in ambito professionale, personale e relazionale, dobbiamo sormontare un fattore essenziale, vale a dire i nostri pensieri e comportamenti abituali. Questi derivano dal nostro tipo di personalità, influenzano le nostre competenze emotive e si consolidano in specifiche forme di resistenza. Il metodo Awareness to Action esamina le strategie che adottiamo per affrontare la vita e l'impatto che le stesse hanno sulla nostra realizzazione. Affrontando temi come la costruzione delle relazioni, la risoluzione dei conflitti e lo sviluppo personale, il libro si rivolge non solo a chi vuole raggiungere una più profonda conoscenza di sé e incrementare il proprio potenziale, ma anche a manager responsabili delle risorse umane. "La vostra personalità è la faccia che indossate in pubblico, è un modo per semplificare e organizzare la vita".
Che ne sarebbe di una famiglia se a reggerne le redini fossero i figli, anziché i genitori? Cosa accadrebbe se fossero loro i responsabili del menage domestico e di decidere ciò che i genitori devono fare? Quali regole adeguerebbero a proprio piacimento? E quanto si dimostrerebbero coerenti i genitori costretti al ruolo di figli? Ecco un libro che racconta di frigoriferi vuoti, pance che brontolano e auto rimaste a secco; ma anche di libertà, responsabilità e fiducia. Jochen Metzger, assieme a moglie e figli, si avventura in un singolare esperimento in prima persona. Per un mese il comando della sua famiglia passa nelle mani della figlia Lara, 13 anni, e del figlio Jonny, 10. Spetta a loro gestire la cassa di famiglia, decidere cosa si mangia a pranzo, quando i genitori possono guardare la tv e a che ora devono andare a letto. Papà Jochen e mamma Helga non possono né imporre loro divieti o regole, né ribellarsi. Persino marinare la scuola è permesso. L'autore e la moglie non sono né hippy, né sostenitori di sistemi antiautoritari, tantomeno convinti che i bambini debbano essere i detentori del potere in famiglia. Si mettono alla prova, e mettono alla prova i loro figli. Giorno dopo giorno, viene raccontata ogni esperienza e ogni reazione ai vari problemi via via incontrati. L'obiettivo è di capovolgere l'idea che spesso i figli hanno dei genitori, facendo loro capire che anche gli adulti si trovano ad affrontare difficoltà e insicurezze, che gestire una famiglia è un compito arduo...