Quali sfide ci attendono e quale prezzo dobbiamo pagare davanti alla complessità “liquida” nella quale viviamo?
Attraverso l’esempio di numerosi casi clinici e aziendali, l’autrice ci conduce dentro i sintomi di malessere di persone, famiglie, imprese.
I sintomi – sia organici sia psicosomatici – sono un segnale forte, una nota stonata in una melodia da ritrovare, l’invito a intraprendere nuove strade, a cambiare mente.
L’amore è il farmaco insostituibile per ritrovare salute, uno sguardo buono, compassionevole e positivo su di sé, sull’altro, sulla realtà.
Cambiare mente si può e si deve: è come fare ordine nella casa, per dare un futuro alla propria vita ed essere felici.
Qualunque cosa sia la felicità, è accanto a te o, per essere ancora più precisi, dentro di te. Tu però non lo sai: non la riconosci e per di più la immagini distante e difficile da raggiungere. E così rinunci, lasci perdere, ti adagi, ti adegui e poco alla volta la vita perde colore, sapore e odore. La strada per la felicità è in realtà molto più breve e semplice di quello che comunemente crediamo. A farcela sembrare lunga e difficile sono i pregiudizi e i luoghi comuni su noi stessi e sulla vita, pregiudizi che assorbiamo dall'esterno e che accettiamo passivamente. Fin da quando eravamo piccoli ce ne hanno propinati di tutti i tipi. Questo libro raccoglie i più diffusi - che sono nel contempo i più pericolosi e i più difficili da estirpare - e li analizza brevemente affinché ciascuno possa capire quanto certe presunte verità granitiche siano in realtà inconsistenti, e come terribili spauracchi che ci hanno tenuto in scacco per anni si rivelino, a un veloce esame, mostri di fumo, da spazzare via con un semplice soffio. E fornisce consigli pratici per aiutare ciascuno a muoversi in autonomia verso il benessere. Ecco allora che le cose si possono chiamare con il loro vero nome, che il dolore ha un senso, che ogni giorno può portare i suoi frutti, che le soluzioni vengono a galla, i problemi trovano la giusta collocazione, i talenti emergono, la spontaneità prende il posto del calcolo, i rapporti si animano, i sentimenti si liberano dalla patina uniforme e triste dei conformismi. E il cuore può battere al suo ritmo.
La trama è l’attaccamento, quel semplice ma altrettanto complesso istante in cui ci sentiamo bisognosi di protezione e ricorriamo a una figura “più forte e più saggia” che con le sue risposte plasmerà il nostro futuro. Questo libro intreccia i fili dei legami che permettono a una persona di sentirsi al sicuro e la sua lettura ci guida per mano attraverso il delicato, quanto complesso, compito di condividere con i lettori tutte le conoscenze che le ultime ricerche ci hanno fornito, sul trauma e sulla sua ricaduta nel ciclo di vita. Un percorso utile a fornire strumenti necessari a capire in che modo il passato s’intrecci al presente nel legame con un figlio, forgiando così il futuro dispiegarsi del rapporto con lui, poiché se si è in grado di leggere gli intrecci di cui è fatto il filo di una relazione è anche possibile poter riuscire a scioglierne i nodi.
L’autrice si addentra con delicatezza nei meandri della psiche di chi ha sofferto, dai bambini che hanno subito separazioni multiple, lutti e abusi, ai genitori che hanno il compito affascinante quanto complesso di farsi garanti della sicurezza, parlando non solo di loro, ma anche con loro, genitori e bambini, considerandoli degli interlocutori diretti e attenti nel percorso di cura. Immaginando un girotondo al centro del quale c’è sempre il tema della sicurezza.
I traumi infantili, i disturbi dell’attaccamento, la regolazione emotiva e sensoriale, il lutto traumatico, aprono la visuale su una complessità tale da richiedere di mettere in campo tutte le conoscenze teoriche e cliniche a disposizione, in un’ottica di integrazione.
Il testo si arricchisce, infine, di vari protocolli di intervento che prevedono l’utilizzo dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), modello evidence-based per la cura dei traumi, poiché i traumi costituiscono un ostacolo nella ricerca di sicurezza e benessere.
È possibile costruire una stabile e serena vita di coppia? Amarsi come coppia è un cammino di maturazione che presenta diversi passaggi di crescita; la coppia può affrontare questo viaggio avvertendo il partner come un alleato, un sostenitore o un nemico da cui difendersi e dover combattere. L'amore maturo permette a entrambi di divenire una persona nuova, capace di rinnovarsi, di crescere e di dare del proprio meglio al partner. Amare nella verità è come rinascere. Una relazione di coppia è feconda quando l'Io e il Tu si pongono l'uno davanti all'altro in modo aperto, autentico e trasparente. In questa pubblicazione Gabriella Ferriani e Pietro Lombardo trattano il tema della relazione amorosa offrendo una serie di stimoli e di riflessioni atti a suscitare la consapevolezza dei principali fattori che possono favorire o ostacolare una serena e felice vita di coppia. Gli autori guidano il lettore alla scoperta delle insidie che minano la costruzione di una maturità psicoaffettiva da cui si origina il senso d'appartenenza e d'intimità.
Sognate grande, è l'avventura di chi crede nel potere dei desideri presenti nell'essere umano per conseguire il "Progetto felicità". Da dove nascono i sogni e come possiamo lavorare per realizzarli e continuare a produrne di nuovi? In questa pubblicazione è importante mettersi in ascolto, perché nelle pagine del libro sono offerte riflessioni, storie, aneddoti e aforismi che orientano al divenire persone protagoniste del proprio futuro. L'autore invita il lettore a un viaggio interiore, soffermandosi su alcune parole chiave: aspirazioni, immaginazione, autostima, professionalità, talenti, etica, amore e scopo della vita. Con uno stile narrativo semplice, ma incisivo al tempo stesso, Pietro Lombardo sa coinvolgere il lettore in un'appassionante scoperta di come sia possibile allenarsi per affrontare e costruire il proprio futuro. I sogni allungano la vita e la rendono migliore, perché senza desideri la nostra vita si ammala. Una lettura per adolescenti, giovani e tutte le persone in crescita, perché non è mai troppo tardi per sognare grande!
Giambattista Torelló (1920-2011) è stato uno dei più efficaci assertori dell'unità della persona umana davanti alle indagini e alle terapie di qualsiasi genere. Psicoterapeuta e poi sacerdote, amico e interlocutore di Viktor E. Frankl, ha girato l'Europa per ragioni professionali e pastorali difendendo la necessità di guardare all'uomo sofferente in una dimensione unitaria che comprende corpo, psiche, anima. «Che importa curare un'ipertensione, se l'esistenza dell'iperteso non viene modificata, distesa, tramite la maturazione di una personalità troppo convulsa, troppo tesa o avida di successo? A che serve fornire sedativi, tranquillanti, a un'infinità di malati gastrointestinali se la loro personalità non è toccata, il loro modello di vita rimane sbagliato, infantile, l'affettività repressa, e profondamente alterato il rapporto con sé stessi e con gli altri?». Questa raccolta di saggi, a cura dello psicoterapeuta Massimo Bettetini, attraversa l'arco di oltre un quarantennio e, quasi a modo di testamento, affianca un ventaglio di temi forti della cultura e dell'ascetica cristiana a un itinerario nelle evoluzioni recenti del pensiero antropologico, dello studio e del dibattito in campo psicologico.
Siamo tutti in grado di riconoscere la differenza tra rabbia e paura, tra desiderio e invidia. Sappiamo anche che è meglio non confondere l’affetto con l’amore, il rimpianto con il rimorso, l’euforia con la felicità.
Quello di cui non ci rendiamo conto, però, è che lo spettro delle emozioni umane è ancora più sfumato di così: esistono sensazioni che tutti noi abbiamo provato, stati d’animo molto precisi e inconfondibili, e a cui però spesso non abbiamo saputo dare un nome.
Eppure in qualche angolo del mondo, in qualche lingua a noi ignota esiste una parola che li definisce: per esempio, solo gli inuit chiamano iktsuarpok il miscuglio di ansia, nervosismo, eccitazione e felicità che prova chi aspetta l’arrivo di ospiti a casa, o la risposta a una mail importante; per i finlandesi, kaukokaipuu è l’inspiegabile nostalgia per un posto dove non siamo mai stati; gli spagnoli chiamano vergüenza ajena l’imbarazzo empatico di chi assiste alle figuracce altrui.
Tiffany Watt Smith attraversa storia, antropologia, scienza, arte, letteratura e musica in cerca delle espressioni con cui le culture di tutto il mondo hanno imparato a definire le proprie emozioni, e nel frattempo ci rivela come siano complesse e sorprendenti anche quelle che credevamo di conoscere bene. Di parola in parola veniamo risucchiati nel caleidoscopio di questo libro divertente, colto e curioso, metà enciclopedia e metà atlante, che mentre mappa le differenze affettive tra i popoli ci ricorda che proprio nell’universalità di ciò che proviamo ci scopriamo uguali.
L'adolescenza è un periodo di sconvolgimenti fisici e di profonde rivoluzioni psichiche (a partire dal bisogno di sviluppare la propria identità) che finisce per stravolgere gli equilibri di tutta la famiglia. Una trasformazione che implica la ridefinizione, talvolta traumatica, dei ruoli non solo del ragazzo, ma anche dei suoi genitori. Gli adolescenti di oggi sono nati e cresciuti in un ambiente molto differente da quello dei loro padri e delle loro madri. È mutato lo scenario sociale in cui viviamo, ma è cambiato anche lo scenario privato: dalla famiglia delle regole si è passati a quella che promuove la creatività e la capacità relazionale dei figli, favorendo talvolta in loro il narcisismo e un'intrinseca fragilità, pur sotto i modi apparentemente spavaldi, sprezzanti e spregiudicati, e innescando una crisi adolescenziale di difficile soluzione. Ecco allora che i genitori spesso tentano di stabilire un tardivo «governo del no», rieditando modelli educativi che non condividono veramente. Se le punizioni, le botte, perfino le urla sono state bandite dal «galateo educativo» della nuova famiglia, non ha senso imporre i famosi «no che aiutano a crescere» proprio in questa delicata fase della vita. I divieti degli adulti vengono infatti vissuti dagli adolescenti come gesti sadici, ispirati dalla volontà di negare lo sviluppo, l'affermazione di sé e la capacità di decidere in autonomia. Il percorso di crescita si carica allora di tensioni nei ragazzi e di senso di delusione e di impotenza nei genitori, preoccupati da alcuni comportamenti, apparentemente ingiustificati: dall'insuccesso scolastico alla chiusura in se stessi, dall'uso di sostanze ai disturbi alimentari, dall'isolamento fisico nella propria stanza, come nei sempre più diffusi casi di ritiro sociale, all'ossessivo utilizzo di internet, blog o social network, fino ai gesti autolesivi. Forte della sua lunga esperienza a contatto con i ragazzi, Matteo Lancini traccia un quadro dei problemi legati alle crisi adolescenziali e, grazie anche al racconto di casi esemplari, suggerisce a genitori, insegnanti e educatori come prestare ascolto alle esigenze e ai pensieri dei ragazzi senza pregiudizio, come favorire la loro autonomia e la loro responsabilità senza mai lasciarli soli davanti ai problemi, come intervenire in modo adeguato nelle situazioni più critiche. Perché se c'è qualcosa di cui gli adolescenti in crisi hanno davvero bisogno sono adulti autorevoli, insieme ai quali definire il loro progetto futuro.
Frutto di una ricerca durata quattro anni, il saggio si propone di comprendere e analizzare le cause di un disturbo molto comune tra le nuove generazioni, ossia quello della cosiddetta "iperattività" e "disattenzione" nei bambini: l'adhd (acronimo inglese per Attention Deficit Hyperactivity Disorder). Il quesito di base è se l'adhd sia un disturbo medico - quindi da trattare con i farmaci - o derivato da fattori di carattere educativo. Grazie alla vastissima mole di studi scientifici compulsati, ai pareri raccolti da luminari del campo - in Italia, Spagna, Regno Unito, Brasile etc. -, alle interviste e agli approfondimenti, l'autore delinea in modo chiaro e preciso quale sia stata l'evoluzione di questa "sindrome", ne ipotizza le insorgenze, tratta i rimedi che potrebbero certamente alleviare il disagio. Un volume completo che analizza a fondo il tema, proponendo un punto di vista innovativo e che richiama l'attenzione sui possibili interventi che possano attenuare quello che diviene sempre più un "problema sociale". Un libro rivolto non solo agli esperti del settore ma a chiunque - genitori, insegnanti - voglia capire in modo più preciso l'adhd.
Le inevitabili «cadute» della vita - quando accadono - ci svuotano di energia, di forza vitale, ci privano della gioia di vivere. È allora il momento di cambiare mentalità perché l'esistenza terrena non deve ridursi alla sopravvivenza. Noi possiamo e dobbiamo realizzare i desideri e le speranze che abbiamo nel cuore e portare a termine la missione che ci è stata affidata e che è soltanto nostra. Per raggiungere tale meta dobbiamo fissarci alcuni obiettivi ben chiari, definiti nel tempo. La realizzazione dei nostri sogni non è gratuita, non piove dal cielo. Deve essere conquistata attraverso un itinerario impegnativo, di maturazione personale, che attinge a quelle energie spirituali (dell'anima) che ci aiutano a camminare verso una straordinaria pienezza della vita.
Il trauma è uno stimolo eccessivo, qualcosa di sconvolgente che capita all'improvviso e che fa sentire sopraffatti e impotenti, incapaci di reagire e di affrontare la situazione. È un evento spartiacque. Le persone che lo vivono, perché vittime di abuso, di violenza oppure di guerre e conflitti, o perché scampate a un terremoto o, ancora, perché provate dalla perdita di una persona cara, fanno spesso riferimento a un prima e a un dopo, a qualcosa che ha segnato un profondo cambiamento di vita. Un cambiamento che non sempre è facile da elaborare e superare. Tuttavia, andare oltre il dolore è possibile. Accettare quello che è capitato, riconoscerlo nella sua durezza e oltrepassare la linea della sofferenza è l'obiettivo di questo libro: i due autori aiutano il lettore a comprendere il trauma psicologico, a entrare nelle sue diverse manifestazioni e conseguenze, a cogliere i sintomi e i disturbi e, allo stesso tempo, a prendere confidenza con le cure. Esempi concreti, test, esercizi e tecniche di autoaiuto rendono l'opera completa in ogni sua parte.
Al cuore del volume c'è un preciso intento: porre l'accento sulla sofferenza profonda che il soggetto obeso vive, sia nell'infanzia sia nell'età adolescenziale e adulta. Una sofferenza "muta", non semplice da comunicare, anche perché ancora fuori dai riflettori sociali e dall'interesse sanitario, ancora molto concentrato sulla riabilitazione di un comportamento alimentare scorretto e di un peso adeguato. Il soggetto obeso vive, invece, una sofferenza intima, profonda e silenziosa perché coinvolge il suo essere, la sua anima. Frequentemente vittima di pregiudizi, di scherni, di emarginazione e isolamento, patisce lo sguardo dell'altro. Occorre sensibilizzare su tale sofferenza e sulla possibilità di riconoscere e dare importanza alle tante e complesse implicazioni psicologiche, che stanno al cuore di tali quadri patologici.