
Volevamo costruire qualcosa, stiamo creando qualcuno? Storia di un incontro che cambierà il mondo. Le macchine possono pensare? Questa domanda inquietante, posta da Alan Turing nel 1950, ha forse trovato una risposta: oggi si può conversare con un computer senza poterlo distinguere da un essere umano. I nuovi agenti intelligenti come ChatGPT si sono rivelati capaci di svolgere compiti che vanno molto oltre le intenzioni iniziali dei loro creatori, e ancora non sappiamo perché: se sono stati addestrati per alcune abilità, altre sono emerse spontaneamente mentre «leggevano» migliaia di libri e milioni di pagine web. È questo il segreto della conoscenza, ed è adesso nelle mani delle nostre creature? Cos'altro può emergere, mentre continuiamo su questa strada? Dopo «La Scorciatoia», Cristianini ci regala un altro libro, in cui racconta le idee alla base di questa nuova tecnologia e della nuova epoca che ci attende.
Come aiutare gli altri? Quali sono gli strumenti efficaci nell'animazione educazione-formazione di ogni persona?. E' a queste domande che Crescere nella relazione si pone l'obiettivo di rispondere, facendo appello ale principali teorie e tecniche in campo psicologico e pedagogico, con una particolare attenzione al Counselling e alle possibilità da esso offerte nella relazione d'aiuto in genere e nella sua applicazione, specifica, nei campi pedagogico, sociale, pastorale e vocazionale: con gli adolescenti, la coppia e la famiglia, poveri e gli emarginati, i religiosi e gli aspiranti tali, laici. Per ciascuna di queste condizioni esistenziali, il testo indica possibili percorsi e strumenti. L'opera è collegata ad altri volumi dell'autore riguardanti la fondazione teorica dei percorsi di ascolto, il discernimento e l'accompagnamento, la risoluzione di problemi e la generazione di maggiore benessere personale e relazionale, con un particolare carattere pratico per il training di formatori, educatori e operatori del sociale e della vita ecclesiale.
La lettura di questo testo permetterà al lettore di approfondire contenuti che dovrebbero essere interiorizzati da tutti i professionisti dediti all'aiuto, all'educazione, e alla formazione integrale della persona.
«Dai miei ricordi dell'infanzia e della giovinezza ho tratto emozioni e memorie che mi hanno commosso. Dalla mia vita di medico ho cercato di trarre spunti per riflessioni sulla vita stessa, sulla scienza, sul significato di essere medico e di essere medico cattolico». Il grande neurochirurgo Giulio Maira si racconta in queste pagine come in un intimo diario. Un viaggio che attraversa tanti anni dall'infanzia alla maturità, ripercorrendo le esperienze più importanti, l'intreccio di scienza e vita, la fede, l'incontro con le suore di Madre Teresa, i personaggi conosciuti, i pazienti eccellenti (come Gian Carlo Menotti, Francesco Cossiga, Giulio Andreotti, Oscar Luigi Scalfaro), l'amicizia e la collaborazione con Rita Levi Montalcini. In "Le farfalle dell'anima" (un omaggio a Ramón y Cajal e a come lui definiva i neuroni) ritroviamo una vita intera spesa per la medicina e per la scienza intesa come servizio per il prossimo. Un concentrato di umanità che scaturisce dal prendersi cura di qualcuno che soffre e che si trova in un momento di debolezza fisica e psicologica. La sua testimonianza originale è anche un tentativo di far capire ai più giovani che ogni lavoro va affrontato con passione e coraggio: mai essere tiepidi di fronte alle scelte importanti. Mettiamo in campo «cuore e coraggio».
Quella tra i 18 e i 28/30 anni è una fase di transizione, tra la turbolenza dell'adolescenza e la relativa stabilità della giovane età adulta, che costituisce un punto di svolta nel ciclo di vita. I giovani adulti devono fronteggiare scelte significative che riguardano autonomia, relazioni e carriera, con l'obiettivo di definire la propria identità e i processi di soggettivazione iniziati nell'adolescenza. Il volume illustra le caratteristiche di questa fase, considerando i processi di costruzione di nuove relazioni e di trasformazione identitaria; evidenzia inoltre gli indicatori di rischio per la salute mentale e le problematiche psicopatologiche più frequenti. Propone poi un innovativo approccio psicoterapeutico a indirizzo psicodinamico, volto ad aiutare il giovane adulto ad acquisire maggiore consapevolezza delle proprie risorse e inclinazioni. Attraverso esemplificazioni cliniche approfondite vengono illustrate sia psicoterapie psicoanalitiche a lungo termine sia consultazioni brevi focalizzate sul counselling psicodinamico condotte con giovani soggetti.
Un giorno James Clifford, uno dei più noti antropologi contemporanei, fu invitato dal suo amico Jean-Marie Tjibaou, un Kanak della Nuova Caledonia, a visitare la sua tribù natale. A un certo punto, dalla sommità della collina, Clifford vide alcune abitazioni in mezzo a una radura nella foresta. «Dov'è casa tua?», gli chiese. Tjibaou lo guardò, aprì il palmo della mano muovendolo a 360 gradi, invitandolo a osservare l'insieme del paesaggio e gli disse in francese: «C'est ça la maison!» (È questa la casa!). 'Casa' è fuori di noi, è l'insieme delle relazioni che abbiamo con gli umani e con gli altri esseri che vivono con noi qui sulla Terra. Dobbiamo la vita a forze ed esseri 'selvatici', 'incolti', che vivono cioè fuori dai confini delle culture intese come spazi simbolici. L'incolto è la nozione di cui abbiamo bisogno per uscire da quella contrapposizione tra natura e cultura che continua a colonizzare le nostre menti. L'incolto non è il caos: è la vita che si organizza, che germoglia, che si stratifica come i coralli, che si incontra e si scontra, la vita che rinasce continuamente nei dintorni di quella organizzazione che chiamiamo 'cultura'. L'incolto è un aspetto del mondo che viviamo e della condizione umana. Non è un caso che alcune società lo abbiano 'sacralizzato' e spesso posto al centro di rituali, proteggendolo dall'invasività e dall'avidità umana con norme e divieti. È in gran parte nell'incolto o nel semi-colto delle foreste e degli oceani che si produce l'ossigeno che respiriamo; è nei greti dei torrenti e nelle forre sotterranee che si accumula l'acqua che beviamo. Gli dobbiamo l'esistenza e, anche se non sempre lo riconosciamo, l'incolto ha una sua vita, è un assemblaggio di progettualità che prescindono da noi; l'incolto si cura di noi. Noi siamo incolto.
Ambiente. Lavoro. Giustizia. Riforme. La società italiana e quella europea si trovano oggi a un punto di svolta e davanti a una domanda ineludibile: cosa fare di fronte alle rivoluzioni geopolitiche globali, che disegnano nuovi equilibri ma che rischiano di perdere di vista un elemento fondamentale, la dignità di ciascuna persona. Per evitare che questo scenario si realizzi, viene invocata da molte parti una nuova "alleanza" tra persone, società civile e istituzioni. Ma quale elemento può offrire una prospettiva da cui rileggere la crisi che viviamo? Questo libro propone un paradigma sociale che si fonda sulla grande dimenticata del progetto moderno di società: la fraternità, il cui etimo rimanda al "nascere accanto a un altro" a livello sia personale sia sociale. Quando questo paradigma ritroverà il suo posto accanto ai due grandi "idoli" culturali del nostro tempo - libertà e uguaglianza - avremo l'antidoto alla violenza sociale, alle disuguaglianze economiche, alle guerre in corso. Autrici e autori del volume sono componenti di Comunità di Connessioni, associazione che da più di dieci anni è impegnata nella formazione sociale e politica delle giovani generazioni del Paese.
La condizione d'emergenza che caratterizza il compito educativo degli ultimi decenni ha toccato con la pandemia e la guerra in Ucraina una situazione di estrema difficoltà, resa visibile dalla profonda crisi che attraversa il mondo giovanile e l'intero sistema educativo. Se poi aggiungiamo a questo scenario i cambiamenti generati dalla rivoluzione tecnologica nella rete web e dall'intelligenza artificiale ci rendiamo conto che nel prossimo futuro cambierà totalmente l'interazione umana e la percezione dell'identità personale. Questo testo vuole dare un contributo al lavoro degli educatori per l'individuazione di percorsi e l'attivazione di processi educativi che promuovano la costruzione di una risposta efficace all'emergenza educativa. I nuclei fondanti di questo impegno si situano sulle due aree maggiormente coinvolte nella crisi educativa che attraversiamo: quelle dell'identità e della relazione.
Il tema fondante di questo libro: vivere l'amore per essere più forti e vincenti di fronte alle difficoltà della vita. Le storie di alcune donne, che l'autrice ha incontrato nel suo percorso professionale, tutte insieme raccontano le molte e diverse facce dell'amore. Storie d'amore che si vivono nel periodo adolescenziale, periodo in cui comunemente si sperimentano i primi turbamenti del cuore, il cambiamento del corpo e delle relazioni. Storie di amore tra donne e uomini adulti, che inseguendolo si sono dimenticati di cosa questo sentimento significhi davvero. Attraverso la lettura di questo libro si intraprende un viaggio che apre al coraggio, che fa decidere di andare e lasciare, di chiudere porte e situazioni per ritrovare se stesse e soprattutto la cura per se stesse. E' anche un viaggio in quell'amore che esige rispetto. Queste pagine parlano, "Io sono qui, per amore", esprime l'Autrice e con lei tutte le protagoniste del libro: ci sono per esserci, per aiutarti, e per amarmi. "Credo che la vita di una persona sia come un libro, dove la libertà sta nel fermarsi a un capitolo piuttosto che a un altro, saltare frasi e paragrafi fino ad arrivare a riscriverlo con un finale diverso. Grazie alle persone che incontriamo e al destino che ci procuriamo, alle narrazioni che facciamo di noi e della nostra vita, possiamo riscrivere il nostro libro mille e mille volte." (dalla Prefazione di Eleonora Daniele)
Il volume si propone di indagare come le dimensioni che caratterizzano la relazione tra medico e paziente, ossia la fiducia, l'autonomia e la responsabilità, siano interessate dall'introduzione di due nuovi attori tecnologici: la robotica in ambito chirurgico e la cosiddetta intelligenza artificiale nella pratica radiologica. La ricerca connette la prospettiva sociologica con quella giuridico-penale, esplorando anche empiricamente i contesti di cura individuati attraverso un approccio sociotecnico. A partire dai dati empirici, gli autori si interrogano sulle trasformazioni emergenti relative all'interazione uomo-macchina, che mettono in discussione confini e limiti del corpo umano, ridisegnano le configurazioni relazionali tra i professionisti della cura e tra questi e i pazienti, e complicano l'individuazione delle responsabilità per gli eventi infausti. A tale proposito, viene offerta un'attenta disamina delle implicazioni legali riscontrate nel contesto dell'equipe «robotica» e della diagnostica assistita dall'IA, delineando possibili soluzioni utili ad affrontarle efficacemente sia sul piano ricostruttivo che politico-criminale.
Un'affascinante storia d'avventura lunga ottocento anni: è la leggenda del Santo Graal, nata con la letteratura medievale del ciclo di Artù e giunta fino noi, che possiamo riviverla nella saga dell'impareggiabile Indiana Jones. Il libro ricostruisce l'appassionante vicenda seguendo le tracCe di questo oggetto di profondo desiderio religioso, che più e e più volte ha acceso l'immaginazione di scrittori e artisti d'Europa.
Lo stile di vita degli italiani e i diversi ambiti della società hanno iniziato a separarsi da qualsiasi riferimento al trascendente ben prima dell'affermarsi dei consumi e dell'invasione televisiva. Quando la modernizzazione della produzione ha reso più sicura una vita prima minacciata dalla precarietà e dalla marginalità, l'esistenza è diventata molto meno problematica: anche da questo emergono l'indebolirsi delle credenze, l'assottigliarsi dei praticanti e il declino della sensibilità religiosa. Il libro si propone di spiegare in questo contesto l'affermazione e l'estesa persistenza dell'iniziativa educativa di don Giussani (1922-2005), fondatore del movimento di Comunione e Liberazione, tra le realtà ecclesiali più rilevanti della seconda metà del Novecento. Il contesto sul quale indagare, dati ISTAT alla mano ma anche letteratura, film e canzoni, sono le prospettive di vita che riempiono e animano la società italiana a partire dagli anni Cinquanta fino ai nostri giorni.
Perché studiare latino? Molti interventi di questi ultimi decenni hanno insistito sul "piacere del latino". Le ragioni del latino si domanda, più radicalmente, se lo studio di questa lingua possa nuovamente svolgere un ruolo nella formazione. La proposta personale è quella di considerare la totalità della storia del latino, cioè più di due millenni di storia culturale europea, senza limitarsi a quel paio di secoli che viene definito "classico". Il volume si presenta come un invito a ripensare, anche operativamente, la lingua della cultura europea. Gli argomenti trattati spaziano dalla considerazione del ruolo linguistico del latino nella costruzione delle lingue moderne, alla costante presenza del latino nella storia della musica, al rapporto costitutivo tra latino e cristianesimo, alle indicazioni sul successo didattico del latino a livello europeo. Tutti i capitoli sono accompagnati da numerose illustrazioni ed esempi, con una essenziale bibliografia di riferimento, in modo da rendere la lettura agevole e permettere a chi intende documentarsi in modo completo di disporre della strumentazione necessaria.