DSM-5®. Istruzioni per l’uso è un’indispensabile integrazione didattica al Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5®), che si rivolge a docenti e studenti di psichiatria e psicologia, servizi sociali, scuole di medicina e programmi residenziali con l’obiettivo di facilitare la comprensione e l’applicazione dei criteri diagnostici e dei concetti clinici essenziali attraverso molteplici strumenti di apprendimento. Questo volume può essere utilizzato a integrazione del Manuale, o può essere associato a DSM-5®. Casi clinici per acquisire istruzioni dettagliate utili a comprendere e a usare il manuale stesso.
Scritto con grande chiarezza, Istruzioni per l’uso introduce gli studenti al DSM-5® e fornisce loro gli strumenti necessari a comprenderne appieno e ad applicarne correttamente i concetti e i criteri.
Da guaritori, erboristi e sciamani, i primi salassi e gli albori degli studi di anatomia umana fino ai nuovi sviluppi della fecondazione in vitro, la rivoluzione genetica, le cure contro il cancro e le terapie con le cellule staminali, «Medicina» mostra le insidie e le miracolose scoperte della storia medica. Questo volume evidenzia gli affascinanti sviluppi della diagnostica, la chirurgia e il trattamento medico e ne segue le tappe fondamentali, raccontando le storie degli uomini e delle donne coinvolti nella straordinaria evoluzione di questa scienza.
Il testo affronta il tema del dolore esistenziale alla fine della vita che costituisce un nodo centrale nel mondo delle cure palliative. Mentre per ciò che concerne il dolore fisico è stato fatto molto, nel caso del "distress" esistenziale non esistono al momento contributi teorici e metodologici organicamente dedicati. Si tratta di una forte lacuna sia sul piano culturale che sul piano della cura delle persone. Nel testo si dà una chiara definizione di questa condizione, si dà conto di tutti gli interventi che possono essere messi in atto al fine di lenire il dolore globale (total pain).
Teatri anatomici stipati di studenti e curiosi, il tavolo operatorio incrostato del sangue di interventi passati, il lezzo inconfondibile di carne putrefatta: nel XIX secolo assistere a un'operazione chirurgica non era cosa per deboli di stomaco. "L'arte del macello" rievoca un periodo della storia della medicina in cui anche una ferita lieve poteva portare a una morte orribile. I chirurghi, elogiati per la forza bruta e la velocità di esecuzione, raramente si lavavano le mani, il camice o ripulivano gli strumenti. Ancor più delle patologie dei pazienti, a essere mortali erano le infezioni postoperatorie, che i medici non sapevano sconfiggere. In un tempo in cui la chirurgia non avrebbe potuto essere più pericolosa, un giovane chirurgo quacchero di nome Joseph Lister osò sfidare i contemporanei affermando che i germi erano la causa di ogni infezione e che potevano essere trattati con un antisettico. E così facendo cambiò per sempre la storia della medicina, portandoci dritti nel mondo moderno.
Un tempo il coraggio - nella sua accezione di ardimento fisico - era solo opera dell'umano, poi le macchine se ne sono impossessate: non più il guerriero armato delle sue proprie mani, ma di mitragliatrici, carri armati, lanciafiamme, cacciabombardieri. Un po' come accade ora con la tecnologia: fino a trent'anni fa occorreva pronunciarsi, scrivere, telefonare, dunque esporsi. Oggi si può comunicare, anzi si è indotti a farlo, senza un'interfaccia umana, dunque senza rischio, senza paura di compromettersi. E le umane virtù vengono delegate a ciò che umano non è. Così, anche il coraggio e la forza d'animo che vi è intrinsecamente connaturata stanno diventando sempre più un'astrazione virtuale, svuotata di senso, per uomini e donne che vagano senza bussola, giovani accecati dal presente e vecchi incartapecoriti nel ricordo. Per fronteggiare «la più grande urgenza sociale odierna», Paolo Crepet propone a genitori, educatori e, in particolare, a quei «nativi digitali» che si accingono a esplorare la propria esistenza in una società ipertecnologica un «ipotetico inventario» di alcune declinazioni del coraggio in vari ambiti dell'esperienza umana (il coraggio di educare, di dire no, di ricominciare, di avere paura, di scrivere, di immaginare, di creare...). Un inventario concepito come un'associazione di idee, un 'brain-storming', un esercizio utile per stimolare adulti e non ancora adulti a ritrovare la forza della sfacciataggine e la capacità di resistenza che la vita ogni giorno ci chiede. Ma in queste pagine Crepet parla soprattutto di un'altra e più ambiziosa forma di coraggio. Quella che dobbiamo inventarci per creare un nuovo mondo, se non vogliamo che siano altri a inventarlo per noi; quella che i giovani devono riscoprire per non ritrovarsi tristi e rassegnati a non credere più nei loro sogni; quella che tutti devono scovare in se stessi per iniziare un rinascimento ideale ed etico. Perché, alla fine, il coraggio è la magica opportunità che permette di capire il presente e di costruire il futuro.
Un libro pratico destinato a tutti coloro che si occupano della salute mentale con un approccio che integra varie competenze e professionalità. Si rivolge infatti non solo agli psichiatri, ma anche a tutti gli altri operatori della salute mentale - psicologi, infermieri, assistenti sociali e medici - che, nella loro attività, si trovano ad affrontare pazienti affetti da una psicopatologia. Questa lettura presenta il DSM-5 in una prospettiva operativa, grazie alla descrizione di numerosi esempi clinici corredati di tabelle esplicative e piani di intervento che coinvolgono e informano il lettore. Il libro si presenta come una buona sintesi tra il pragmatismo e il rigore scientifico del DSM-5 e quell'atteggiamento pratico e di aderenza alle varie realtà che caratterizza il lavoro dei professionisti della salute mentale. La completezza di questo testo sicuramente permette di conoscere e utilizzare i criteri diagnostici universalmente riconosciuti, con la prospettiva di predisporre e applicare dei piani di trattamento e assistenza efficaci ed efficienti.
A pensarci sembra incredibile, tanto che spesso tendiamo a dimenticarcene, ma il nostro corpo è guidato da 1500 grammi di materia grigia e indecifrabile: il nostro cervello. È lui che riceve le informazioni trasmesse dai cinque sensi (vista, udito, olfatto, gusto, tatto), è ancora lui che le interpreta ed è sempre lui che "ordina" al corpo come reagire. Quindi, se il cervello non funziona in modo adeguato, è sicuro che un bel po' di organi andranno in tilt, e con loro la maggior parte delle nostre funzioni vitali. Se invece va a pieno regime, fa miracoli. Michel Cymes ci svela tutti i segreti di questo organo così misterioso e al contempo così centrale nella nostra esistenza, ci insegna a mantenere la mente sana e giovane - sia a quindici anni che a settanta - e lo fa con la leggerezza e la chiarezza che lo hanno reso uno dei più amati divulgatori scientifici francesi. "Usa il cervello" è un viaggio alla scoperta dell'organo più importante e affascinante del corpo umano per imparare a prendercene cura con piccoli accorgimenti quotidiani: gestire al meglio le ore di sonno, sconfiggere lo stress anche solo dicendo un "Ciao", seguire una dieta consapevole e allenare la memoria. Basta questo per coccolare il nostro cervello e avere in cambio "semplicemente" una vita migliore, più sana, più attiva e più lunga!
Agata vive con la nuora, vedova del suo unico figlio, e la nipote, madre di un bimbo di tre anni. Le piacciono i gioielli e gli abiti eleganti, ama guardarsi allo specchio e spazzolare a lungo i capelli, che ha di un bianco abbagliante. Emma vive sola, ha lavorato in una fabbrica di iuta e in seguito come cuoca in un convitto. Se ha freddo si butta sulle ginocchia una coperta che ha fatto con le sue mani. Cucina da sé i propri pasti e ogni giorno, dopo cena, si concede un bicchiere di liquore fatto in casa. Agata ha 104 anni, Emma 117. È alla ricerca del segreto di una simile longevità - indissolubilmente coniugata ad acume intellettuale, curiosità, vivacità mentale - che parte Daniela Mari, in un viaggio che, come quello alla volta della mitica Shangri-La, si rivelerà di volta in volta avventuroso o malinconico, ma sempre sorprendente: Daniela Mari ha dedicato la vita a studiare i delicati, complessi, misteriosi meccanismi che sottostanno al nostro invecchiamento e, memore della lezione dei tanti centenari che ha conosciuto e con cui ha lavorato, in Italia e nel mondo, ha raccolto in queste pagine - uniche nella capacità di fondere rigore scientifico, lucidità filosofica e sensibilità letteraria - il distillato purissimo dei suoi studi. Testimonianza di una vita consacrata alla ricerca scientifica delle sfuggenti alchimie che governano le nostre biologie non meno della nostra storia, "A spasso con i centenari" è anche, in controluce, una precisa mappa che ci aiuta a navigare con sicurezza nell'inesplorato, accidentato territorio aperto davanti a noi, perché - come Ingmar Bergman ebbe una volta a dire - «la vecchiaia è come scalare una montagna. Più arriviamo in alto, più ci manca il respiro: ma quanto impressionanti si fanno le vedute aperte davanti ai nostri occhi».
Delitto passionale od omicidio passionale sono termini con cui i mass-media raccontano la morte delle donne per mano della violenza maschile, quando a compiere il reato è un uomo che era vicino alla vittima: un fidanzato, un marito, un ex, un amante respinto. Queste definizioni dell'omicidio passionale contengono il riferimento non alla vittima, ma al movente, che viene così individuato nel binomio amore/violenza. Purtroppo ci si dimentica che più che al movente bisogna fare riferimento alla vittima, perché il primo dei diritti di ogni essere umano è il diritto alla vita. Scopo di questo studio è analizzare la dimensione patologica della passione, spiegando le motivazioni, la genesi e la dinamica di questi delitti.
Quella contro il cancro non è mai stata, né sarà mai, una guerra facile. L'avversario da combattere, l'"imperatore di tutti i mali", sembra avere risorse inesauribili. Appena crediamo di averlo sconfitto, rialza la testa, muta sembianza, rimescola le carte. Eppure tante battaglie sono già state vinte: oggi, grazie alla diagnosi precoce e alla prevenzione, parecchi tumori sono diventati curabili. Altri possono essere gestiti dal paziente come una malattia cronica. Non dobbiamo però abbassare la guardia. La vittoria è ancora lontana. Ma arriverà. Ne è convinto Virgilio Sacchini che, dopo essere stato assistente di Umberto Veronesi all'Istituto dei Tumori di Milano, dal 2000 fa parte dell'équipe di senologia del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. Oltre che all'aspetto clinico e scientifico della malattia, Sacchini ha sempre guardato con attenzione anche ai risvolti umani di quello che Susan Sontag chiamava "il lato notturno della vita". Sa che ogni paziente rappresenta una storia a sé. Che, prima di tutto, è una persona. In "Andrà tutto bene" ripercorre le tante esperienze vissute nel corso della sua lunga esperienza di medico e di chirurgo. Incontri e biografie che non ha voluto dimenticare. C'è il soldato americano Frank che, pur di non ripiombare nell'inferno delle missioni di guerra in medio oriente, si ostina a credere di essersi ammalato di cancro. C'è Valery, che ripete di non volersi curare ma, forse, è soltanto il suo modo per chiedere aiuto. C'è la psicologa Paulette, che mette la sua malattia al centro di tutto e intraprende con entusiasmo il viaggio verso la guarigione. Sì, perché "nei momenti difficili" ci ricorda l'autore, "anche chi si ritiene debole può trovare risorse che nemmeno lui riteneva di possedere. Insomma, contrariamente a quanto Manzoni metteva in bocca al pavido don Abbondio, il coraggio uno 'se lo può dare'. Eccome". In questo libro Sacchini racconta anche molto di sé, le amicizie e i luoghi della sua infanzia, gli anni di studio e di formazione, l'avventura professionale in America, ma soprattutto ci illustra le ultime frontiere della ricerca sul cancro, le terapie più innovative, i farmaci più promettenti. "Andrà tutto bene" è il diario sincero e appassionato di un medico e di un uomo che fotografa con lucidità le contraddizioni e i conflitti del nostro tempo. E che ci aiuta a guardare al futuro, alle nostre fragilità e sofferenze con fiducia e coraggio. Solo così potremo vincere.
In questo libro il professor Lanzetta spiega che alcuni alimenti si comportano come farmaci, capaci di contrastare e prevenire l'artrosi in modo naturale. Il volume propone 100 alimenti da includere nella dieta quotidiana per la salute delle nostre articolazioni, illustrando nel dettaglio le proprietà benefiche e antinfiammatorie di ciascuno, da quelli più comuni come cereali integrali, legumi, broccoli, frutti rossi, peperoncino, ai supercibi come miso, tofu, edamame, umeboshi, semi di Chia, zenzero. Con 40 ricette fotografate, che offrono spunti e suggerimenti per combinare i 100 alimenti antiartrosi in un numero infinito di varietà, a seconda del gusto personale.
Nel 1993, quando arrivò negli Stati Uniti, Alessio Fasano, giovane gastroenterologo pediatrico, era convinto di poter sviluppare un vaccino per il colera. I casi della vita, invece, lo portarono a percorrere un'altra strada: quella della celiachia e dei disturbi legati al glutine. Grazie al suo impegno e al suo instancabile lavoro di ricerca, con il suo team nel giro di pochi anni è stato in grado di aprire nuovi scenari per la diagnosi e il trattamento dei disturbi legati al glutine. In particolare per la celiachia, malattia autoimmune della quale fino agli anni '90 si sapeva assai poco: sembrava colpire una percentuale minima della popolazione e soprattutto pareva presente solo in alcune parti del mondo. La diagnosi, poi, richiedeva tempi lunghissimi, sempre ammesso che si arrivasse a una valutazione certa. Al professor Fasano si deve la fondazione del Center for Celiac Research, presso il Massachusetts General Hospital for Children, istituto che ha scritto e sta tuttora scrivendo la storia della celiachia e della sensibilità al glutine. È lì che con un gruppo di ricercatori appassionati e ostinati è riuscito a cambiare il modo in cui il mondo guarda a questa malattia, oggi riconosciuta come autoimmune, l'unica di cui si conosca il fattore scatenante. Passione e dedizione sono le prime caratteristiche di un buon medico, ma anche disponibilità ad ascoltare i pazienti e a seguirli nel percorso che li porta inevitabilmente a stravolgere la loro vita e le loro abitudini. E a gioire con loro quando tornano alla salute, perché il celiaco, ed è questa un'altra buona notizia, può condurre una vita del tutto normale. Questo libro nasce dal rapporto diretto del professor Fasano con i suoi pazienti, dei quali ha raccolto i dubbi, ascoltato le necessità, alleviato le urgenze e dato risposte alla domanda fondamentale: che cosa posso mangiare? Così "Senza glutine" offre consigli su come comportarsi per essere certi di fare le cose giuste per evitare insidiose contaminazioni alimentari, a scuola, al lavoro, al supermercato, in giro per il mondo, nella cucina di casa... E regala anche gustose ricette, tutte rigorosamente glutenfree - alcune provenienti dalla terra d'origine dell'autore, il Sud Italia -, capaci di non far rimpiangere gli alimenti del «prima».