
"Particelle familiari" è un viaggio attraverso i fondamenti, le motivazioni e la quotidianità della fisica delle particelle. Attraverso i "perché?" implacabili della figlia, le richieste di semplificazione della moglie e i dubbi degli amici, il libro esplora quello che la fisica capisce del funzionamento microscopico dell'universo; come questa conoscenza sia stata costruita nel tempo dalla comunità scientifica; e quali siano i punti ancora oscuri sui quali i fisici delle particelle di oggi cercano di gettare luce. Con Marco Delmastro scendiamo sottoterra a visitare il celeberrimo acceleratore di particelle LHC del CERN di Ginevra e i grandi rivelatori che misurano giorno e notte le proprietà delle particelle elementari. Beviamo caffè ai tavolini del ristorante del laboratorio, osservando scienziati provenienti da tutto il mondo collaborare al più vasto esperimento scientifico della storia. Ci infiliamo nella gremitissima sala conferenze, per assistere in prima fila all'annuncio della scoperta del bosone di Higgs. È però con i mattoncini e le biglie della Pulce che le ricerche e le scoperte acquistano senso e diventano accessibili a tutti. Anche a una bambina di cinque anni.
Nella storia del pensiero il giardino è sempre stato visto come una metafora vitale dell'opera di Dio, dal mito fondativo dell'Eden fino ai giardini zen giapponesi. Le diverse epoche storiche non hanno fatto quindi che interpretare il particolare rapporto sviluppato dall'uomo con la natura, proprio attraverso l'arte dei giardini, per la loro capacità di risvegliare gli accordi profondi dell'animo umano. Ma senza cura non si dà giardino. Mondo chiuso, indefinitamente malleabile, il giardino dà corpo al vecchio sogno del microcosmo. Lo si struttura, consapevolmente, come l'immagine, su scala umana, del Cosmo smisurato. In un giardino tutto diventa possibile. Vi si può modellare a proprio modo la creazione, giocare con le stagioni, le luci, le prospettive, le chiome. Per questa ragione, i giardini di un'epoca sono tanto rivelatori dello spirito che la anima, quanto possono esserlo la scultura, la pittura o le opere degli scrittori. Il libro dedicato da Pierre Grimal alla storia del giardino, leggiadro e colto al contempo, costituisce ancora oggi una chiave d'accesso essenziale a uno dei temi cruciali della nostra storia culturale.
I cani si riconoscono quando si vedono allo specchio? Capiscono che cosa appare sullo schermo del televisore? Sono più intelligenti dei gatti? Perché alcuni di loro sono ansiosi o timorosi? Sono molte le domande che ci si pone per curiosità (così come molti sono i malintesi) su come i cani pensano, agiscono e percepiscono il mondo. Molti si interrogano anche sulla vita sociale ed emotiva dei cani. Stanley Coren, riportando innumerevoli esperimenti e ricerche condotte sui cani, propone un'esplorazione senza precedenti nella vita interiore dei nostri compagni canini e sfata molti miti diffusi. Prendendo spunto dagli interrogativi che i padroni di cani gli hanno rivolto nel corso della sua cinquantennale carriera di ricercatore, riesce a unire l'autorevolezza dell'esperto alla leggerezza di una curiosa chiacchierata fra amici.
Le virtù terapeutiche delle piante sono note fin dall'antichità. Nel corso dei secoli le conoscenze sulle straordinarie proprietà del mondo vegetale si sono sempre più evolute e approfondite, trovando conferma nell'esperienza, tanto che, anche con l'avvento della chimica, i rimedi naturali hanno conservato il loro ruolo. La provata efficacia e sicurezza dei medicamenti a base di piante ne hanno tramandato l'uso tra la gente, anche e soprattutto grazie ai monasteri e ai conventi, dove l'autore ha riscoperto antiche ricette che, attingendo alle proprietà specifiche di ciascuna pianta, offrono una soluzione naturale per molti problemi di salute e rappresentano una sicura fonte di benessere per tutta la famiglia.
La vita sessuale di insetti, uccelli e animali di ogni tipo può essere davvero strana. Ma ancora più bizzarri, contorti, persino grotteschi, possono essere gli organi genitali. Ed è logico che sia così: se la selezione naturale cesella nel tempo le forme della vita per adattarle all'ambiente e la selezione sessuale crea ornamenti spettacolari nei maschi, continuamente in competizione tra loro per l'accesso alle femmine (pensate alla coda dei pavoni), perché mai l'organo che si trova proprio sulla linea del fuoco, quello che in definitiva fa il "lavoro sporco", dovrebbe essere immune da questa logica? Infatti non lo è, e milioni di anni di evoluzione hanno fatto sì che si sviluppassero forme stranissime di genitali, maschili e femminili, legate a modalità riproduttive diversificate e straordinarie. Questo libro quindi non parla di sesso, parla della morfologia dell'organo deputato a fare la cosa in assoluto più importante per la vita: generare figli, propagare la specie. Leggere per credere. Menno Schilthulzen ci conduce, scanzonato e irriverente, nei dettagli anatomici e fisiologici di questo peep show darwiniano, che per un comprensibile tabù è diventato oggetto di studi scientifici accurati solo di recente. Generazioni di studiosi hanno descritto i peni di ogni specie da secoli, ma è solo da poco che i biologi hanno iniziato a dare un senso a questa esuberante varietà di forme.
Senza il motore a scoppio non ci sarebbero le autoambulanze ma nemmeno gli incidenti stradali. Il doppio lato della medaglia vale per qualsiasi frutto dell'ingegno umano. Ogni avanzamento tecnologico, che spesso nasce per risolvere un problema, altrettanto spesso è il punto di partenza di altri grattacapi. Per il computer non è diverso. Marco Malvaldi e Dino Leporini raccontano l'origine, lo sviluppo, i problemi che un computer è in grado di risolvere, la sua mostruosa velocità, le conseguenze del suo utilizzo. A volte i risultati sono meravigliosi, come la possibilità di prevedere il tempo atmosferico o di salvare vite umane attraverso la progettazione di veicoli sempre più sicuri. Altre volte, come è facile immaginare, i risultati sono disastrosi, tragici o semplicemente ridicoli: dalla crisi economica statunitense del 2009 al prezzo di 24 milioni di dollari richiesto da un rivenditore online per un testo universitario sulle abitudini delle mosche. Ma le questioni non finiscono qui. È possibile immaginare che un computer possa intuire? È in grado di capire quando scherziamo o potrà mai sviluppare una coscienza? Domande meno scontate di quanto potrebbe sembrare...
Per gli ingegneri è la capacità di un materiale di resistere agli urti senza spezzarsi; per gli psicologi è la risorsa che consente di superare traumi e dolori più rapidamente; in ecologia descrive la predisposizione di un sistema a ritrovare l'equilibrio dopo uno shock esterno. Oggi il concetto di "resilienza" affascina soprattutto gli economisti, ed è facile capire il perché. Gli sconvolgimenti che affrontiamo quotidianamente si verificano a un ritmo sempre più intenso e irregolare, sfuggendo così a ogni previsione. I casi più gravi - dai disastri naturali alla recente crisi finanziaria diventano pietre di paragone, ma cresce anche il numero dei traumi non altrettanto famosi, amplificati dallo strisciante aumento delle vulnerabilità del sistema: una città è mandata in malora dalla dislocazione economica; un'azienda viene annientata dalla globalizzazione; una trasformazione ecologica rende impraticabile uno stile divita secolare. La volatilità, in ogni settore, è oggi diventata la norma e pare destinata a rimanere tale. In tutto il mondo scienziati, politici, tecnologi, imprenditori e attivisti si stanno ponendo la medesima domanda: perché un sistema crolla mentre un altro riesce a riprendersi? "Se è vero che non siamo in grado di controllare le maree del cambiamento, possiamo però imparare a costruire imbarcazioni migliori; a progettare o ridisegnare organizzazioni, istituzioni e sistemi capaci di assorbire meglio gli sconvolgimenti.
Ideata autonomamente, nel 1869, da Dmitrij Mendeleev e Julius Lothar Meyer, la "tavola periodica degli elementi" continua a restare per lo più congelata nell'inerzia dei ricordi scolastici. Con il libro di Sam Kean dietro ogni simbolo e ogni numero atomico si spalancano sequenze inimmaginabili in tutti gli ambiti dell'esperienza e della conoscenza umana. Come quelle arcaico-antropologiche sull'antimonio, elemento che troviamo nel giallo del Palazzo di Nabucodonosor e nel mascara delle donne egizie, usato sia per sedurre che per incutere terrore. O, ancora, quelle medico-sanitarie sulla tossicità del nitrato d'argento contrapposta alle qualità terapeutiche dello zolfo, alla base del "prontosil rosso", sulfaminide e primo chemioterapico antibatterico. O, infine, quelle fisico-cosmologiche: tutti gli elementi della tavola, infatti, condividono la stessa genesi stellare (l'esplosione di una supernova) in una fase di contrazione della materia che ha scremato la Terra e gli altri pianeti, oltre quattro miliardi e mezzo di anni fa. Punteggiato di sorprendenti aneddoti (come quello, evocato nel titolo, del cucchiaino di gallio che si scioglie al contatto del tè, permettendo trucchi alla Houdini) e digressioni narrative, il libro di Kean è un'introduzione alla conoscenza di ciò che costituisce il nostro pianeta.
Argomenti trattati: La misura in psicologia; Elementi di statistica di base per la psicometria clinica; I test psicologici: strumenti di misura per la ricerca e per la pratica clinica; Introduzione alle teorie del testing psicologico; Come si costruisce un test con la CTT; Approfondimenti essenziali per l'uso della CTT; Come si costruisce un test con l'IRT; Introduzione alla psicodiagnostica clinica; Norme etiche nell'uso dei test psicologici; Applicazioni di psicometria clinica.
La possibilità di conciliare armoniosamente una vita professionale e scientifica con una vita di fede è provata da numerosi testimoni, come Copernico, Mendel ad altri. Tuttavia, nella vita ordinaria non è sempre facile mantenere stretto il legame tra scienza e fede. Esiste una maniera specifica di vivere concretamente la fede nei laboratori, nei centri di ricerca o nell'insegnamento? Quali difficoltà sorgono nel caso di un coinvolgimento vivo e profondo nella dimensione della fede? Come conciliare scienza e fede senza cadere nel "concordismo" o nel "discordismo"? Domande di questo tipo e molte altre di difficile risposta non si fermano alla discussione di come far dialogare scienza e fede, ma interrogano personalmente i credenti impegnati in ambito scientifico. La traduzione di questo libro offre al lettore italiano un ausilio per affrontare e discutere di quelle difficoltà che gli autori stessi hanno incontrato nell'esperienza sul campo; da questa deriva il rigore delle risposte che propongono con altrettanta modestia, per aiutare i credenti immersi nella ricerca o nell'insegnamento delle scienze, sempre nel rispetto di coloro che condividono la loro gioia di credere.
I motivi per ricordare Margherita Hack sono molti: l'anticonformismo, la simpatica schiettezza, il carattere coraggioso e battagliero, la passione per la ricerca, la lucida generosità dell'impegno civile. Ma sopra tutti ci sono la libertà e il rigore del pensiero, che l'hanno guidata in ogni scelta e rappresentano la lezione indimenticabile di una donna di scienza con lo sguardo rivolto agli astri eppure ben ancorata a terra, nella vita del Paese. Questo libro, che raccoglie i pezzi scritti per la rubrica "Pan di stelle", pubblicata sull'Unità fra il 2011 e il 2013, e alcuni dei suoi articoli e interventi più significativi, permette di ritrovare le osservazioni sferzanti e le battute irresistibili che l'hanno resa popolare e di imparare ancora dalla sua visione laica, razionalistica e ottimistica del mondo. I problemi della scuola e della ricerca, le storture della politica, i rapporti fra i sessi, i diritti civili, le esigenze ambientali, gli interrogativi dell'etica, gli attacchi alla democrazia sono i temi che Margherita affronta raccomandando, con il consueto vigore: "Nessun dorma! La libertà e la democrazia vanno difese, perché nessuno ce le ha concesse in regalo né sono garantite per sempre". Prefazione di Umberto Veronesi.
Qual è il senso dell’evoluzione dal punto di vista dell’uomo? Quale significato riveste la sua apparizione nella storia del mondo, a un certo punto del cammino evolutivo degli esseri viventi? Quale significato egli continua ad avere in vista del futuro del mondo? Queste le domande a cui il libro cerca di dare risposta.
Il volume ospita l’amichevole discussione tra un teologo e un biologo evoluzionista o – se vogliamo – tra la teologia della creazione nella prospettiva cristiana e la concezione evolutiva della vita e degli organismi biologici.
L'autore
Francesco brancato è docente di Teologia Dogmatica presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania (Facoltà Teologica di Sicilia). È autore di diverse pubblicazioni, tra cui vanno ricordate: Il De novissimis dei laici. Le “realtà ultime” e i filosofi italiani contemporanei, Firenze 2008; La questione della morte nella teologia contemporanea. Teologia e teologi, Firenze 2005. Collabora inoltre con diverse riviste scientifiche e cura una rubrica sul mensile Jesus. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Contempla il cielo e osserva. Un confronto tra teologia e scienza (2013) insieme a Piero Benvenuti. ludovico Galleni insegna presso l’ISSR “N. Stenone” di Pisa. Si è occupato dei rapporti tra evoluzione cromosomica e speciazione e ha approfondito il pensiero di Teilhard de Chardin, con particolare riferimento alla sua opera scientifica. Ha fatto parte del comitato direttivo della Società Europea per lo studio di Scienza e Teologia (ESSAT) e del comitato consultivo europeo del Centro di Teologia e Scienze Naturali (CTNS) di Berkeley, in California. Tra le numerose pubblicazioni ricordiamo: Darwin, Teilhard de Chardin e gli altri, Pisa 20122; I cieli, la scienza e la fede (con M.P. Palla), Pisa 2005. Ha curato l’edizione italiana di P. Teilhard de Chardin, Le singolarità della specie umana, Milano 2013.