Il Parco Nazionale della Majella è un'area montuosa straordinaria e affascinante, con un'estensione di circa 75.000 ettari che tocca ben quattro province: montagne di incanti e di solitudini, ricche di storia e di natura selvaggia, ma anche dispensatrici di angoli quieti e riservati. Questo volume, redatto da due dei più profondi conoscitori dell'area, propone 30 itinerari di diversa difficoltà - dalle escursioni più impegnative fino a quelle adatte a famiglie con bambini - con una ricchezza di descrizioni, suggerimenti, curiosità e notazioni storico-scientifiche che rendono ancora più affascinante il camminare.
Le grandi catastrofi e i disastri naturali del XX secolo raccontati dai grandi reporter: l'apocalisse dello Tsunami, l'uragano Katrina, il terremoto di San Francisco del 1906, l'uragano Andrew. A raccontare queste calamità testimoni d'eccezione come Jack London ed Ernest Hemingway e una serie di premi Pulitzer. Corredati da immagini, questi articoli raccontano storie di sopravvivenza e abbandono.
Grazie alla tecnologia e alle cosnoscenze scientifiche che incorpora, un terzo della popolazione mondiale gode oggi di condizioni e di una durata della vita enormemente migliorate rispetto a un secolo fa. Gli altri due terzi del mondo vivono invece come un secolo fa, o peggio, perché di tecnologie non dispongono, o di esse hanno conosciuto solo i costi ambientali e umani. Molti scienziati temono inoltre che le tecnologie alla base dei nostri elevatissimi consumi, cui guarda con legittime aspettative la maggioranza della popolazione mondiale, stiano diventando insostenibili proprio per i sistemi che sostengono la vita. Considerata la posta in gioco, dovremmo forse adoperarci maggiormente per comprendere i poteri della tecnologia "scientificizzata", i loro effetti a lungo periodo, e quali possibilità sussistono per indirizzarli più efficacemente a scopi umani. Senza rinunciare ai benefici acquisiti, ma anche senza ignorare che essi dipendono da ciò che la tecnologia e la scienza sapranno fare per gli esclusi del mondo, e per il futuro del pianeta. I saggi organicamente raccolti in questo volume tratteggiano da differenti prospettive una serie di risposte ai complessi interrogativi che nascono dalle contraddizioni e incognite sopra delineate.
Tempi legali, di trasporto, di scadenza, tempo libero, tempi morti. La nostra vita quotidiana è governata da un convulso conto alla rovescia; intratteniamo con gli orologi un rapporto di conflittualità difensiva. Già nel 1865 il matematico Lewis Carroll faceva dire al Cappellaio Matto del suo Paese delle Meraviglie: "Se tu conoscessi il Tempo come lo conosco io, non ne parleresti con tanta confidenza. Non gli va di essere battuto. Se invece ti fossi mantenuta in buoni rapporti con lui, lui farebbe fare al tuo orologio tutto quello che vuoi tu". La frenetica idea del tempo come un oggetto naturale che ci sfugge è il risultato dell'intrecciarsi di una molteplicità di storie, da quella religiosa a quella delle invenzioni tecniche, dal corso dell'astronomia a quello della fisica, della biologia e della psicologia. Pietro Redondi ripercorre il concetto di tempo, della sua misurazione e raffigurazione nella storia della cultura, dell'arte e della letteratura occidentali.
Margherita Hack, una delle astrofisiche più note al mondo, ci accompagna nell'avventura della cosmologia. Siamo oggi in grado di ricostruire ciò che era alle origini l'universo: un acceleratore di enorme potenza, fatto di quark e fotoni che si suppongono governati da un'unica forza fondamentale. Seguendo l'espansione dell'universo primordiale, la nuova astronomia ne ripercorre le varie fasi, cercando conferme a teorie e risposte a interrogativi insoluti. Un viaggio nello spazio e nel tempo: dalle stelle più vicine alle remote quasar, dall'origine dell'universo alla sua possibile evoluzione.
Il progresso ha realizzato meraviglie. Nello spazio di un secolo, gli abitanti del pianeta sono triplicati, le ricchezze prodotte sono state moltiplicate per venti, l'energia consumata è aumentata di trenta volte. Ma questo exploit ha un rovescio della medaglia. Le risorse naturali si stanno esaurendo, alterando gli equilibri che regolano la vita. Sembra che niente riesca a scalfire il consenso sull'ideologia progressista, che prevede un'incessante ed estenuante marcia in avanti, a colpi di crescita economica, innovazioni tecnologiche, urbanizzazione galoppante, mobilità senza freni e compulsione consumistica. Questa forma di progresso è incompatibile con la stabilità della biosfera ed è inaccessibile alla maggior parte della popolazione mondiale. L'umanità ha raggiunto il capolinea della strada intrapresa all'inizio della modernità. Un testo sull'evoluzione dell'umanità.
Ogni vivente può essere osservato da due prospettive distinte: la sua forma e la funzione cui è chiamato a rispondere. Com'è fatto e cosa fa. La forma è il campo di studi della biologia dello sviluppo, che ci racconta come si costruisce un organo durante l'embriogenesi; la funzione è appalto dell'evoluzionismo, che studia perché quell'organo è fatto cosi e non altrimenti e come opera nell'ambiente secondo le leggi darwiniane. Sono due prospettive che hanno dialogato poco tra loro, ma che di recente hanno trovato una composizione nella nuova disciplina della "biologia evoluzionistica dello sviluppo", evo-devo per gli amici. Gli esseri viventi si trovano all'incrocio fra queste due logiche e devono soddisfarle entrambe: riusciamo a fare poca strada se cerchiamo di leggere la storia delle forme biologiche solo in termini di espressione genica. La natura non ha un progettista che possa sbizzarrirsi in esercizi di libera creazione, ma parte sempre da ciò che ha già imparato a produrre e che ha dato buona prova di sé, in ogni stadio dello sviluppo. Questo libro racconta il divenire delle forme, in un viaggio zoologico appassionato e illuminante.
Il modo di concepire l'ereditarietà e l'evoluzione sta attraversando una fase di rivoluzionario cambiamento. Le nuove scoperte della biologia molecolare mettono in discussione, infatti, la versione "genocentrica" della teoria darwiniana, secondo cui l'adattamento ha luogo esclusivamente tramite la selezione naturale di variazioni casuali del DNA. In questo testo, Eva Jablonka e Marion Lamb sostengono, invece che l'ereditarietà non ha a che vedere soltanto con i geni e tracciano quattro "dimensioni" dell'evoluzione, quattro sistemi ereditari che in essa giocano una parte: quello genetico, quello epigenetico (trasmissione cellulare dei tratti esente da mutazioni del DNA), quello comportamentale e quello simbolico (trasmissione tramite il linguaggio o altre analoghe forme di comunicazione). Ciascuno di essi, secondo le autrici, è in grado di fornire variazioni su cui può agire la selezione naturale.
Lo scienziato e divulgatore Stephen Jay Gould in questa raccolta tratta degli argomenti più svariati e, apparentemente, stravaganti. Tra questi: il macabro pasto della vedova nera; Rita e Cristina, gemelle siamesi dall'incerta identità; un'improbabile teoria del passato che tentava di conciliare scoperte geologiche e Creazione divina; una Venere ottentotta che fu la meraviglia vivente all'inizio dell'Ottocento; il braccio nero della bianca Hanna West meduse, dinosauri... E altro ancora, come il misterioso sorriso che inaspettatamente compare se capovolgiamo l'immagine del fenicottero: una metafora forse (oltre che rarissimo esempio di inversione funzionale di una struttura anatomica) per dire che l'austera scienza della natura, sotto una penna brillante, può rivelarsi un'affascinante avventura, capace di coinvolgere anche il lettore più distratto.
Meno di cento anni fa, gli astronomi erano convinti che l'universo fosse costituito solamente dalle stelle della Via Lattea. Alla fine del XX secolo avevano ormai scoperto che la nostra è solo una delle centinaia di miliardi di galassie che si estendono per uno spazio di migliaia di miliardi di anni luce. Questa rivoluzione, nella comprensione del cosmo e del posto che l'uomo vi occupa, è avvenuta in meno di cento anni, grazie all'avvento di telescopi sempre più potenti e alla passione di un ristretto gruppo di pionieri ossessionati dal desiderio di misurare la scala delle distanze cosmiche. Questo libro narra la storia di questi scienziati, una storia che parla del fascino di un cielo stellato e del duro, ostinato lavoro di coloro che hanno dedicato la vita a carpirne i segreti.