In una serie di storie vere, l'etologo spiega che i mammiferi e gli uccelli non sono solo condizionati dall'istinto, ma usano la mente per risolvere problemi e trovare soluzioni. Dal cane che "parla" con il padrone attraverso un linguaggio simbolico allo scimpanzé che impara l'uso del telefono, dal gatto che medita sulla soluzione di un problema all'airone che copia i pescatori.
Chiedersi quali siano gli scenari compatibili con i risultati che stanno emergendo dai laboratori della fisica, della chimica e della biologia sembra ormai essere un dovere sociale e politico, per non cadere nei due facili eccessi della demonizzazione della tecnica, da una parte, o della sua idealizzazione, dall'altra. Attraverso saggi di personalità provenienti dalle discipline più diverse (dalla storia e filosofia della scienza, al diritto, all'economia), questo volume offre un punto di vista privilegiato su quel futuro dell'umanità promesso - o minacciato, secondo qualcuno - dal progresso scientifico e tecnologico.
Scopritore del principio di esclusione, che gli valse il Premio Nobel, Pauli non solo ha fornito determinanti contributi alla meccanica quantistica, ma si è interrogato, con una profondità ignota ad altri fisici, sull'esistenza di principi presenti universalmente nel processo psichico - principi che ha trovato negli archetipi di Jung. Ma che cosa è in realtà un archetipo? Per Pauli si tratta di immagini fondamentali e primitive che si impongono alla mente in maniera oggettiva e inconscia, e legate ai concerti fisici della scienza comune: da questo legame scaturisce quella unità di psiche e materia che senza alcun dubbio lo legava a Jung.
Evoluzione, varietà, selezione, adattamento, DNA, competizione, eredità, progresso: tutte parole che rientrano nel vocabolario e nella cultura di ognuno di noi e che sono direttamente collegate alle domande fondamentali che ci poniamo riguardo all'origine dell'uomo e alla sua evoluzione. Come si sono sviluppati organi tanto complessi e perfetti come l'occhio o il rene? Quando i nostri antenati hanno cominciato a camminare su due gambe? Come risalire all'origine del linguaggio e della coscienza di sé? Molte le domande, poche le risposte sicure. Si sa con certezza che la massa del cervello dell'uomo in tre milioni di anni è triplicata, che molte specie si sono evolute e altre sono scomparse, ma non si sa come si sono generate certe varianti e perché alcune di esse si sono affermate e altre no. Come dimostra Boncinelli in questa nuova edizione del volume, pensare in termini evoluzionistici è essenziale per poter avere una visione prospettica e generale della vita, rinunciando all'idea che non sempre ciò che appare positivo a noi è da considerarsi altrettanto positivo dal punto di vista più generale dell'evoluzione della Terra e dei milioni di esseri viventi che l'abitano.
Charles Darwin scrisse questi testi autobiografici per i suoi figli, senza la consapevolezza che sarebbero stati un giorno pubblicati. Essi rivelano un uomo modesto che preferiva la compagnia dei famigliari a quella degli eminenti scienziati che lo circondavano. L'edizione completa dell'Autobiografia di Darwin comprende numerosi passi censurati e alcuni importanti documenti inediti che consentono di far avvicinare i lettori all'amabile figura e alla teoria del celebre scienziato.
Troppo spesso al giorno d'oggi qualsiasi discorso sul progresso tecnologico si riduce a un appiattimento sminuente legato al mondo dei computer di Internet o dei più banali "gadget hi-tech", dimenticando che la tecnologia è innanzitutto una pratica complessa, stratificata e profondamente umana, e che come ogni aspetto della nostra vita anch'essa è percorsa da profonde contraddizioni. Thomas Hughes, in "Il mondo a misura d'uomo", analizza lo stretto legame che unisce il progresso umano alla tecnologia, restituendo a quest'ultima la sua natura carica di valori e aspettative per il futuro: quella della propensione umana a modificare e migliorare il mondo che ci circonda. Per questo motivo la tesi conclusiva dell'autore, fondata sull'irreversibilità storica del mondo "tecnologicamente naturale", è quella di immaginare un "pensiero ecotecnologico" critico, che sia alleato, non nemico, dell'ambiente. Con una prosa chiara ed elegante, ricca di suggestioni artistiche e letterarie, Hughes mostra come la tecnologia sia espressione emblematica, al contempo, della creatività, della follia, dell'ingenuità e della curiosità umana.
I nostri corpi sono circuiti attraversati continuamente da messaggi: di tutti questi la fame, ci dice Sharman Apt Russell, è sicuramente il più basilare, un impulso fondamentale per la sopravvivenza, spesso usato come strumento di tortura o di protesta sociale e politica. "Fame" offre un'analisi completa di questo aspetto cruciale della nostra esistenza: in che modo l'organismo ci informa della necessità di mangiare? E soprattutto, cosa succede quando non soddisfiamo questa esigenza? La Russell passa in rassegna gli episodi più clamorosi di digiuno, volontario o imposto: da Gandhi alle suffragette inglesi, dagli studi sulle malattie della fame nel ghetto di Varsavia agli esperimenti condotti dagli americani al termine della Seconda guerra mondiale, fino al recente episodio - a cavallo tra la spettacolarizzazione televisiva e l'esperimento medico - di David Blaine, un illusionista che nel 2003 si fece rinchiudere in una gabbia di plexiglas, restando 44 giorni senza mangiare.
Lo studio della struttura tridimensionale delle proteine con la cristallografia ai raggi x è una componente essenziale della biologia, e ha alle spalle una storia appassionante. Eppure è un argomento poco conosciuto in Italia, nonostante i premi Nobel conferiti ai suoi protagonisti, l'importanza raggiunta a livello biomedico e le rilevanti applicazioni ottenute in campo farmaceutico. La storia della biologia strutturale inizia in Inghilterra nella prima metà del Novecento con una manciata di scienziati visionari considerati folli dalla maggior parte dei colleghi. "Piccole visioni" racconta l'evoluzione di questa disciplina sulle tracce della vita di Max Perutz (premio Nobel per la chimica, 1962) e degli scienziati che con lui hanno gettato le basi di uno dei laboratori più innovativi al mondo, dove, tra i tanti, sono transitati Watson, Crick e la molecola di DNA. Chimico viennese trasferitosi a Cambridge, poco prima della Seconda guerra mondiale, Perutz ha dedicato la propria vita a rincorrere un sogno, secondo alcuni un'ossessione: risolvere la struttura tridimensionale dell'emoglobina, la molecola vitale che trasporta l'ossigeno nel sangue. Questo libro è la cronaca di un'avventura dove tenacia e passione ebbero la meglio su 30 anni di insidie concettuali e tecniche.
Nel suo libro Newton sostiene che la luce solare non è, come tramandato fino ad allora da una tradizione consolidata, semplice, omogenea e pura, ma una mescolanza eterogenea di tutti i colori dello spettro. Una concezione che suscita immediatamente clamore e critiche tali da costringere Newton a ritirarsi per un lungo periodo dalla scena pubblica. Franco Giudice ripercorre questo cammino lungo un trentennio, dalla prima pubblicazione alla formulazione definitiva nell' "Ottica" del 1704, rintracciando la storia della scoperta di Newton attraverso gli scritti giovanili, la fervida attività sperimentale, gli interventi degli oppositori.
La storia dell’alpinismo e la passione per la montagna raccontata ai ragazzi attraverso le scalate più famose, i racconti storici realmente accaduti, le leggende più affascinanti.
L’ambientazione geografica, gli approfondimenti bibliografici, per ogni argomento o personaggio citati, e il gioco delle cartine mute - sulle quali il lettore è sfidato a trovare i dati mancanti ricavandoli dal testo - fanno di questo libro una vera e propria chicca per tutti i giovani appassionati di montagna e per chi voglia trasmettere la stessa passione a figli e nipoti.Completamente a colori il libro si avvale della preziosa consulenza e del patrocinio del Club Alpino Italiano che ne attesta la serietà concedendo il proprio logo in copertina.
Londra, 11 gennaio 1935. Durante una riunione della Royal Astronomical Society, Subrahmanyan Chandrasekhar, giovane fisico indiano trapiantato nell'Inghilterra colonialista, osa sostenere quello che molti scienziati pensano ma si rifiutano di affermare in pubblico: una stella instabile, in determinate condizioni, può subire un collasso gravitazionale di tale portata da trasformarla in un oggetto infinitamente piccolo e denso. era la prima descrizione di ciò che sarebbe stato chiamato buco nero. "L'impero delle stelle" è un romanzo che racconta le lotte di potere, le rivalità e le invidie operanti ai massimi livelli della ricerca scientifica.