Incrociando riflessioni e contributi di studiosi di diversa nazionalità e di differenti competenze, il volume offre una innovativa visione dei rapporti greco-turchi. La "tradizionale" contrapposizione viene sfumata in una fitta rete di rapporti, di scambi e prestiti reciproci che delineano un'immagine complessa di due realtà storicamente conflittuali, "costrette" a scontrarsi, ma anche ad incontrarsi. I contributi qui raccolti offrono così una riflessione sul nostro presente e sul futuro di una convivenza possibile e auspicabile tra "diversi".
Gli scritti raccolti in questo volume, larga parte dei quali tradotti in italiano per la prima volta, o proposti in una traduzione aggiornata, mettono in luce il tentativo d'insieme compiuto da Lorenz di costruire un modello di conoscenza perfettamente in linea con gli indirizzi della filosofia della scienza contemporanea. Tenendo ben saldo il legame con la teoria dell'evoluzione, Lorenz ribadisce la necessità di considerare la cultura come vincolata alla base biologica, di cui ne riproduce in forma simbolica e ritualizzata processi e tappe. Per questi motivi tanto i conflitti generazionali e parentali, quanto le più severe questioni metodologiche della scienza e della storia possono essere meglio compresi se ricondotti alla domanda fondamentale della biologia "A cosa servono?", piuttosto che chiedersi, più scontatamente, perché esistano.
Cosa sappiamo oggi dell'emozioni e dei sentimenti? Così come per l'invenzione della macchina fotografica per mezzo della quale è stato possibile "riprodurre" sia pure staticamente il repertorio virtuale di ogni nostra emozione, saremmo in grado oggi, con la tecnologia disponibile, di inventare un sistema in grado di emulare i flussi metabolici che attraversano il nostro corpo e che ci rendono felici oppure arrabbiati? Se sentimenti ed emozioni devono considerarsi "pensieri" e se è vero che oggi l'Intelligenza Artificiale (IA) può mimare alcuni processi del pensiero come l'elaborazione della soluzione di una partita di scacchi, perché mai allora è così difficile sviluppare un algoritmo che possa provare dei sentimenti e comunicarli? Cosa c'è nel sentimento che non riusciamo a cogliere e a ricreare in una macchina? Questo libro non parla solo di emozioni, parla anche di automi, di reti neuronali e di algoritmi in generale. Il suo fine sarà quello di discutere di emozioni e di sentimenti attraverso il linguaggio dei computer. Ci si domanderà se l'informatica sia in grado non tanto di emulare le emozioni, quanto di ricrearle "per sé" all'interno di un algoritmo.
"Nemico della patria!", "Ha nelle vene aborrito sangue!", "Su, straniero, ti sbianca la paura!", "Ciel più puro e déi migliori/t'offro in Roma ov'io mi reco", "La nemica del regno già muor!", "Quel selvaggio dalle gonfie labbra"... Sono queste solo alcune delle espressioni che troviamo usate nel melodramma italiano, dal periodo del suo massimo splendore popolare e "artigianale" di inizio Ottocento, fino al crepuscolo di inizio Novecento. Il pregiudizio verso lo straniero esiste da sempre e nella tv di allora, quale era l'opera, veniva trasmesso né più né meno di come viene trasmesso oggi dalla tv del Duemila.
Briganti e soldati, esattori e grassatori, sacerdoti e garibaldini sono i protagonisti di "Ombre nelle campagne", breve saggio in buona parte realizzato avvalendosi dell'ampia documentazione conservata presso l'Archivio di Stato di Torino, relativa ai carteggi tra Ministeri, Comandanti delle Zone Militari e autorità locali negli anni che seguirono l'Unità d'Italia quando si scontrarono, tra sommosse e processioni, il sogno garibaldino e le mire restauratrici borboniche mentre il fenomeno del brigantaggio oscillava, come nelle altre terre del sud, tra il mero banditismo e la coraggiosa resistenza, nel nome di Dio e del Re Borbone, all'unificazione sabauda. Leggendo gli episodi ora tragici, ora quasi comici proposti dall'autore, si evince quel senso di ribellione, sotteso ma pronto a esplodere anche violentemente alla prima occasione, che caratterizzò in quel periodo le popolazioni dell'Italia meridionale.
Il volume presenta i modelli giuridici e psicologici dei processi di devianza criminale, e le risposte del sistema penale, con riferimento ad ambiti specifici della giustizia sia per adulti che per minorenni. Fra i temi trattati: l'ordinamento penitenziario e le professioni "di aiuto" all'interno di esso, le misure alternative al carcere, l'istituto del probation, le prospettive di riabilitazione. Viene evidenziata la necessità di sostanziali ridefinizioni teoriche e di una diversa formazione degli operatori, affinché un nuovo modello di risposta penale possa trovare utile applicazione nel sistema giuridico italiano. In appendice vengono riportate le principali normative sull'ordinamento penitenziario e sul processo penale minorile.
Il libro spazia su molti fronti con una logica interattiva d'analisi e policy: apre finestre inattese su radici lontane, interroga testimoni privilegiati, ricostruisce processi storici poco conosciuti, attinge a disavventure personali in corpore vili. Il risultato di questo "diavolo a quattro" di paragoni, verifiche ed esperienze sulla penuria di libertà amministrativa in Italia intende mettere a fuoco il nostro tallone d'Achille: un vero handicap che risulta oggi insopportabile da un punto di vista economico, sociale e civile. Ed indica la strada di una rigenerazione, che approfondendo le tendenze del nostro tempo all'integrazione, alla federalizzazione, alla democratizzazione ed alla crescita senza sosta del rendimento della P.A., s'ispiri certo alle esperienze più avanzate, ma affondi, in realtà, la sua ragion d'essere nell'ubi consistam più genuino della Penisola.
Il libro racconta la vicenda del Corpo Musicale Civico di Carlentini di pari passo con gli eventi storici degli ultimi cento anni del paese, toccando trasversalmente anche la storia e le leggende di quel luogo tanto caro a Carlo V. Il vasto repertorio che va dalle arie d'opera al sacro, dalla musica popolare alle composizioni di tanti musicisti locali, per quasi un secolo accompagna e scandisce i momenti più importanti della vita sociale di Carlentini, insieme ad una carrellata di nomi, momenti e luoghi di un paese che con la musica ha provato a spezzare il silenzio di due conflitti mondiali.