Sulla scia degli interessi maturati sull'attività teatrale dei padri gesuiti in particolare nell'ultimo ventennio, questo saggio intende offrire un contributo volto a stimolare legittimo riconoscimento storiografico ad uno dei fenomeni più interessanti della storia dello spettacolo (e non solo dello spettacolo) dell'età moderna. In questo senso il saggio rientra fra gli orientamenti di ricerca dell'autore che ha tratto ampio profitto dalle sue competenze nell'ambito della cultura materiale del teatro e di quella pre-teatrale, con particolare riferimento allo spettacolo urbano, per mettere in evidenza il ruolo avuto dalla Compagnia di Gesù nella società non soltanto europea. Pedagogia e debordamento sono i due poli entro i quali i padri gesuiti, anche nel campo dello spettacolo, hanno saputo articolare, più di ogni altro la propria azione fra l'educazione nei collegi e il rapporto diretto con le diverse fasce del sociale e con le culture locali, esprimendo spesso geniale creatività inventiva fino agli azzardi estremi. In ogni caso si tratta di una testimonianza forte fra globalizzazione e rispetto delle identità di cui può essere utile tener conto oggi.
Il manuale, in questa seconda edizione ampliata e riveduta, rappresenta un'introduzione alla riflessione scientifica sulla lingua tedesca nei suoi principali livelli di analisi: fonetica/fonologia, morfologia, sintassi, semantica, pragmatica, testo. Nuovi sono un capitolo sulla variazione (socio)linguistica e una guida di avviamento al lavoro scientifico. Gli esercizi sono ora corredati di soluzioni e la bibliografia è stata arricchita e aggiornata. Il manuale non presuppone approfondite conoscenze del tedesco né particolari nozioni di linguistica. Destinato agli studenti universitari principianti e progrediti, il volume è concepito principalmente per lo studio a livello di laurea triennale. In più, offre strumenti utili per approfondimenti in sede di laurea specialistica.
Nietzsche ci insegna che la verità è una illusione. È un gesto critico eversivo, estremo, che colpisce le fondamentali figure della filosofia, che smaschera il gioco di finzioni che ne sostiene il discorso e le pretese. Ma nel momento in cui egli vuole sbarazzarsi della figura del soggetto, forse la più emblematica dall'età moderna a oggi, si ritrova catturato dalla trama del linguaggio filosofico, e costretto a condurre contro di esso una irriducibile lotta. In questo libro vengono ricostruite le tappe e le scansioni di questa lotta, dalla seducente ma ingannevole liquidazione del soggetto - che "non è altro che una finzione" - alla necessaria ricomparsa di questa finzione, e proprio sulla scena dello "Zarathustra", libro che si sforza di decretarne il definitivo superamento. Il soggetto è una illusione, ma una illusione necessaria; come se, nonostante le prese di distanza di Nietzsche e le sue messe all'indice, nel luogo illusorio della soggettività il pensiero non potesse non abitare.