Un manuale che insegna a stare a tavola con gusto e senza sprechi attraverso 120 ricette. Una guida pratica per fare una buona spesa, conservare gli alimenti e cuocerli, corredata da un ricettario diviso per mesi con anche 12 ricette originali di grandi chef italiani. Ogni mese si apre con il racconto del professore della Scuola Internazionale di Cucina Italiana Andrea Sinigaglia e con i prodotti che più si hanno in quel periodo, che vengono poi impiegati per realizzare antipasti, primi, secondi, piatti unici, contorni, dolci e conserve all'insegna del gusto, della salute e soprattutto contro lo spreco. Segue un'appendice con gli utensili e gli elettrodomestici per lavorare bene in cucina e un glossario di alcuni termini impiegati nel testo. In chiusura gli indici: uno per portata e uno per tipologia di prodotto.
Si sono incontrate più volte Hillary e Silvana, in una condizione di privilegio, senza intermediari, anche nella Map Room della Casa Bianca. Come due amiche hanno parlato di tante cose, di politica, del mondo, della famiglia. Ecco perché Silvana Giacobini è in grado di regalare al lettore, oltre alla narrazione della vita movimentata di Hillary Clinton, degna di House of Cards, un primo piano esclusivo della donna più importante d'America. Dialoghi informali, come tra due amiche, in cui ai temi politici e pubblici si alternano i discorsi di due donne, mogli e madri. Dopo i toni aspri ed esasperati della campagna elettorale contro l'aggressivo Trump, l'icona del "giornalismo gentile" italiano ci restituisce finalmente un'immagine più intima e vera: Hillary Clinton come non l'avete mai vista. Da molto vicino.
Gabbiani che aggrediscono colombi in piazza San Pietro a Roma e passerotti che alle prime luci dell'alba si avventano su qualche giovane geco inesperto, attardatosi sui muri degli antichi palazzi veneziani. Volpi che vivono stabilmente nel cuore di molte città europee, cinghiali che circolano liberi nel nostro Paese da nord a sud e, talvolta, persino lupi che abbandonano le zone collinari e montagnose per spingersi a ridosso dei centri abitati. È tanta ormai la zoologia presente nelle no-stre città. Mammiferi, anfibi, rettili, uccelli, invertebrati, pesci, compongono una fauna urbana che, insieme alla flora, ha creato una biodiversità ricca di specie entrata a far parte delle nostre vite. Animali selvatici e domestici, penetrati spontaneamente o introdotti in vario modo nelle nostre realtà metropolitane e periferiche, che hanno cambiato, oltre alle proprie abitudini, i nostri paesaggi e i nostri comportamenti. Con un linguaggio semplice e il consueto rigore di scienziato, Mainardi ci spiega le ragioni di questa colonizzazione e si sofferma sugli adattamenti che i nostri coinquilini non umani acquisiscono con la loro nuova vita urbana; adattamenti che interessano il comportamento sociale, le modalità di riproduzione e di allevamento della prole, la dieta e il reperimento del cibo.
Il disastro di Roma si è realizzato in tempi brevi: 10 anni. Addossare la responsabilità del collasso all'irruzione di soggetti criminali è un alibi comodo, che scarica la politica delle sue colpe. Lo sfascio si deve innanzitutto alla necessità di foraggiare la clientela, le correnti dei partiti, i potentati economici. Si è creata così una situazione di corruzione pervasiva, all'interno della quale hanno trovato posto anche le contaminazioni col mondo criminale. Ricostruire la vicenda della Capitale significa rimettere a fuoco il ruolo non della mafia ma della politica nel tracollo di Roma.
Il Vasco dei concerti negli stadi è l'artista conosciuto da tutti: sui suoi numeri da record sono stati scritti migliaia di articoli. In più di trent'anni di carriera Vasco è stato visto sul palco da milioni di fans. Per tutti loro, il pass con la scritta "All Areas" ha sempre rappresentato un sogno irraggiungibile: la possibilità di vivere un concerto in modo completo, totale, esclusivo. È quello che regala questo libro, realizzato dal fotografo ufficiale di Vasco. Sensazioni, emozioni, e il volto segreto dell'artista di Zocca raccontato attraverso il backstage di un tour: pagine di sicuro impatto, con tanti "segreti", raccolti in oltre quattro mesi tra prove e concerti sold out negli stadi di tutta Italia.
Elisabetta è la sovrana dei record. Sul trono ha attraversato due secoli e un millennio, con impegno, disciplina e sacrificio è diventata un simbolo amatissimo della monarchia inglese. Diana era la principessa dei cuori, che per un breve ma tormentato periodo ha cercato con ostinata determinazione di minare alle fondamenta proprio quel trono su cui sedeva la suocera. Insieme, la carismatica regina e la principessa con uno straordinario talento per la comunicazione sarebbero state una vera e propria potenza mediatica: invece la loro relazione è stata un disastro, meglio forse soltanto di quella fra Diana e il marito Carlo. Solo conoscendole meglio si possono capire i motivi profondi di una inimicizia che sembra sopravvivere persino alla morte. Davanti alla sovrana, da quel lontano 1997, il nome di Diana non può essere, né è più stato, pronunciato da nessuno. La giovane Spencer, bella, nobile e vergine, sembrava la moglie perfetta per un principe sgraziato, fragile e romantico. Invece il loro tormentato matrimonio ha aperto ai pettegolezzi più intimi le reali camere da letto; il loro divorzio ha fatto vivere alla regina gli anni più difficili della sua esistenza. E la tragica fine di Diana ha portato la monarchia inglese al punto più basso di popolarità della sua intera storia. Per capire le vere ragioni di questo profondo conflitto Luisa Ciuni ed Elena Mora hanno ripercorso quei sedici anni che Elisabetta e Diana hanno condiviso da suocera e nuora, mettendo a confronto abitudini e stile strategie e follie.
13 marzo 2013. Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, diventa Papa Francesco e da quel giorno il volto della Chiesa è cambiato.
Ma chi è questo Bergoglio diventato Francesco capace di far piangere di gioia alcuni e di rabbia altri che avevano profetato ben altri nomi?
Chi è il Francesco che, sempre secondo qualcuno, si sta dimenticando dei principi fondanti e indispensabili della "vera" chiesa cattolica al punto di essere definito comunista?
Don Antonio Mazzi, sbalordito e affascinanti da questo gesuita-francescano che ama veramente gli ultimi, ha raccolto in questa sorta di dizionario le parole del Papa pronunciate in questi anni di pontificato e e ha commentate a modo suo: diretto e provocatorio.
Parole importanti che, messe una accano all'altra, delineano la visione del mondo di questo Papa che ha deciso di scendere dal piedistallo, dal finestrone gigante, aperto tra cielo e terra. Di essere soprattutto pastore, padre, usando un'arma semplice ma molto efficace: il linguaggio evangelico.
Lo stesso linguaggio di Don Mazzi, da sempre impegnato nella lotta alla tossicodipendenza e nel recupero degli emarginati, in una perfetta sintonia di voci. Tanti argomenti affrontati con la sincerità disarmante che accomuna il Papa della misericordia al prete di strada.
Dalle lacrime della Madonna di Siracusa al sangue di San Gennaro, dal Titolo della croce di Gesù all'ostia e al vino di San Lanciano, dal volto santo di Manoppello alle apparizioni di Medjugorje, dalle stimate di padre Pio alla spina di Andria, dal mantello della Vergine di Guadalupe ala santa Casa di Loreto: sono innumerevoli i fenomeni misteriosi che attraversano la storia del cristianesimo e che i fedeli considerano eventi miracolosi intorno ai quali sono nate pratiche devozioni.
In questo libro le opinioni sono poche. La parte del leone la fanno i dati scientifici, messi nero su bianco dalle sofisticate strumentazioni che la tecnologia di oggi è in grado di offrire e poi interpretati da esperti che sottoscrivono con autorevolezza accademica la resa della scienza dinanzi al mistero.
Nelle questioni legate all'ambito della devozione, il "dogma della fede" deve farsi da parte. Dinanzi alle obiezioni degli scettici, giustamente preoccupati per gli abusi della credulità popolare che talvolta vengono perpetrati, non ci si può limitare a una scrollatina di spalle. E di importanza capitle osservare la realtà, cercare indizi e prove e lasciarsi interpellare dalla loro soggettività.
"Contro i fatti non valgono le argomentazioni" dicevano già i saggi del passato. Per questo motivo il vaticanista Saverio Gaeta ha raccolto il guanto di sfida, proponendo un approfondito studio su dici fra i più intriganti oggetti ed eventi religiosi che fanno parte dell'immaginario collettivo in maniera il più possibile divulgativa, ma tutelando la serietà delle affermazioni scientifiche. E dando conto delle diverse ipotesi avanzate nel corso dei secoli, l'autore ha cercato di mostrare la ragionevolezza della fede la' dove questa viene provocata. Quindi, per obiettare alla documentazione qui presentata, non basterà il sarcasmo di chi non crede in nulla, ma occorreranno valide confutazioni.
Tommy e Doriana sono una giovane coppia come tante: si amano, si sposano, decidono di avere un figlio. Ma, come recita l'antico detto ebraico, quando l'uomo pensa, Dio ride. Così il figlio tanto desiderato non arriva, e i due vengono risucchiati in un percorso fatto di controlli, analisi, terapie di Gonal F, inseminazioni, Fivet, tour religiosi in cerca della grazia e diete a base di peperoncino scaricate dalla rete; un pellegrinaggio su e giù per lo stivale tra ospedali, cliniche p 1vate, camici bianchi e camici sporchi, loro che si sentono topi da laboratorio in attesa del prossimo esperimento.
Mentre i palazzi della città si riempiono di fiocchi rosa e azzurri sui portoni, e i giardinetti di mamme che spingono carrozzine, per loro arriva la glaciale sentenza: «Vi trovate in quello che la scienza definisce il range di infertilità inspiegabile», e la speranza cede il posto alla delusione, allo sconforto.
Finché all'improvviso accade qualcosa. Bastano poche parole e tutto sembra diverso. «Forse siete destinati a un altro progetto, forse dovete andare a prendervi vostro figlio, portarlo via e salvarlo.» Tommy e Doriana decidono allora di reagire, di seguire il cuore, di tornare nel luogo dell'anima dove i palpiti contano più dei parametri di riferimento. Scendono in profondata, nel posto segreto delle emozioni verso una scelta altrettanto ardua: l'adozione. Si tuffano tra le braccia dei giudici, degli psicologi e degli assistenti sociali, sussurrando loro che da qualche parte nel mondo c'è un bambino che li aspetta. Poi, un giorno, la risposta arriva dal tribunale italiano: c'è uno scricciolo, fragile come una foglia, che risponde al nome di Martina. Non vuole né zucchine né botte, ma ha un'immensa fame d'amore.
E così tutto si capovolge, perché la vita può anche essere letta al contrario. Come dice Martina, «se lo guardi bene, il cielo è un mare rovesciato».
I tempi, i codici di comportamento, i canoni estetici e del buon gusto: tutto cambia e si modifica a crescente velocità. Bisogna stare al passo e imparare a muoversi in questo nuovo, mutante quotidiano. Ma come fare, a chi rivolgersi? Valgono ancora i dettami del galateo così come li conoscevamo? In questo mondo senza più punti di riferimento, L'eleganza del rospo di Giovanni Raspini e Francesco Maria Rossi contribuisce sicuramente a possederne ancora di meno, poiché gli elementi indispensabili per vivere la nuova realtà "liquida" (ove la materia si trasforma nell'universo virtuale dei Nativi Digitali) sono proprio la flessibilità, la velocità, l'intuizione e una buona dose del vecchio, sano cinismo. Trattato sull'etichetta, baedeker, saggio di costume, libello umoristico, manuale di sopravvivenza: "L'eleganza del rospo" è tutte queste cose, ma anche l'esatto contrario. Qui si parla del fare, dell'essere e dell'avere. Del lusso e della semplicità. Dell'etica e della morale. Se sia meglio indossare la cravatta o il papillon, oppure quale sia la vera arte di far salotto. Si discorre amabilmente di eleganza, shopping, e dell'aperitivo contemporaneo, oppure di fenomenologia della mutanda. E ancora di Tempo, Spazio e Silenzio, oggi davvero la merce più preziosa. E si sorride, si ride. Finalmente.