
In un passaggio epocale per la storia della Chiesa, il presbiterato sfugge ad analisi facili e scontate. Oscillando tra tradizione e innovamento, immerso in una società secolarizzata, appare evidente che se il presbitero non resta innestato in Cristo - origine, fonte, guida del suo stesso esistere - e alla Chiesa in missione, la sua vocazione gli apparirà sempre più assurda, banale, solitaria. La riflessione teologico-fenomenologica condotta in queste pagine rilegge e ripensa la vocazione del presbitero alla sequela, a partire da un contesto comunionale: solo nella dimensione ecclesiale infatti la missione del prete - il suo essere al servizio dell'Altro, degli altri - può esprimere appieno il suo profondo significato.
Il sacerdote è uomo di frontiera, sempre. Anche quando vive "comodamente" in una grande metropoli. Perché ha l'obbligo morale di "essere testimone", sempre e comunque.
A partire da questa convinzione, l'autore raccoglie in questo volume le testimonianze di preti che si trovano a vivere realtà "limite": la guerra, la persecuzione, la povertà materiale e umana, la solitudine, le catastrofi naturali…Le loro storie raccontano di uomini che hanno messo Dio al primo posto e lo servono, amano, cercano in ogni uomo: in questo sta il loro ministero e la loro identità.
A partire dall'analisi della società contemporanea, che vive contraddizioni in apparenza irrisolvibili, il percorso seguito dall'autore in queste pagine propone l'intercultura come orizzonte di riferimento per la formazione di donne e uomini autentici "cittadini del mondo". L'esperienza pedagogica di padre Vilson Groh, con il Progetto Aquilone che coinvolge scuole in Brasile e in Italia, mostra come sia possibile vivere rapporti di reciproca accoglienza e convivenza, al di là di ogni barriera.
Uno dei gioielli della letteratura cristiana, una vera e propria istruzione morale di grande saggezza spirituale che tocca gli aspetti salienti della consacrazione verginale.
"Il Vangelo - il buon annunzio - scoppiò come una folgore sul mondo antico […]. Socialmente produsse un fatto inaudito: la fusione della religione con la morale, la costituzione della città degli uomini a vestibolo della Città di Dio". Con queste parole si apre l'analisi di Igino Giordani sugli aspetti principali della rivoluzione portata dal Vangelo nei rapporti sociali e nella vita della società: la struttura giuridica ed economica dello Stato veniva sovvertita dal principio dell'amore evangelico. Si tratta di saggi, letti alla Radio Vaticana e pubblicati sull'Osservatore Romano, in quotidiani e riviste cattoliche.
Il presente studio vuole aiutare a leggere i primi due capitoli del Vangelo di Luca nel contesto della liturgia del "sacrificio quotidiano" del tempo di Gesù e della comunità giudeo-cristiana di Gerusalemme e della Siro-Palestina. L'Evangelista ricostruirebbe i primi momenti della venuta del Salvatore (concepimento e nascita) rifacendosi a materiale presente nella liturgia e nella preghiera cristiana, modellate su quella ebraica descritta dal Tamid della Mishnà. Nel primo capitolo è descritto in che modo il popolo d'Israele giunge al compimento della sua vocazione nella casa di Zaccaria, mentre nel secondo in che modo tutti i popoli dell'impero romano contemplano la salvezza in Simeone, che tiene tra le braccia il Primogenito della Vergine e in Anna l'annunciatrice della buona notizia. L'explanandum delle due proposizioni narrative sono la casa di Zaccaria, figura profetica d'Israele, e i popoli della terra sottomessi dall'imperatore romano. L'explanans è costituito da Maria che con il Frutto del suo grembo entra nella casa di Zaccaria, e dall'offerta al Signore in Gerusalemme del Figlio primogenito della Vergine. Lo studio, riallacciandosi all'esperienza teologica del primo periodo della storia dell'interpretazione di questi capitoli, vuole essere un contributo per porre le basi per la riconciliazione dei cristiani senza venire meno alla lettura critica del tempo moderno.
«Frugherò nei miei ricordi, ruberò i pezzi di te annebbiati nel tempo di ciascuno che ha incrociato la tua esistenza, tasterò i muri che ti hanno visto agire, piangere e gioire. Ricostruirò i tuoi scritti che accendevano i miei, che erano da me accesi. Sarà la lettera della tua vita. La tua lettera a me». Dai ricordi del fratello, la vicenda umana e spirituale di suor Teresa Margherita, per lunghi anni maestra e guida esemplare di una vita donata a Dio.S
Il cofanetto offre 4 libri dedicati alla storia ed indicazioni pedagogiche, laboratori, giochi, riflessioni e preghiere oltre che un dvd con inno del campo e nuovi bans. Per raggiungere gli obiettivi principali come la scoperta dei talenti e delle abilità personali, la solidarietà e la creatività, il superamento dell'egoismo e del disimpegno… tante esperienze che porteranno i giovani pirati a vivere un nuovo messaggio di speranza e alla consapevolezza della propria forza, per trovare un diverso modo di vivere insieme.
«Dopo aver cercato nella mia adolescenza qualcosa di grande per cui vivere, ho trovato nell'Ideale dell'unità quella luce e quella guida che ha accompagnato la mia vita e quella della nostra famiglia. È stata una vita felice e pienamente riuscita, perché abbiamo sempre sperimentato che tenere Gesù in mezzo è il segreto della riuscita di qualsiasi comunità. Adesso ci troviamo a vivere un'altra avventura: l'incontro con la malattia fisica a cui fin dal primo momento io e mio marito abbiamo detto il nostro "sì", offrendo questo cammino per la Chiesa e per l'Opera tutta». Così scriveva Renata Arcangeli Paoloni a Chiara Lubich pochi mesi prima di salire in Cielo, in una lettera che possiamo considerare il suo testamento spirituale, divenuto un messaggio di speranza, di amore a Dio, alla Chiesa e all'Ideale dell'unità per quanti l'hanno conosciuta e amata. La storia di una famiglia "normale", la cui normalità vissuta alla luce del Vangelo è una testimonianza che aiuta a cogliere una dimensione nuova del vivere, perché «ciò che conta è amare, amare come Gesù; fare tutto, anche le cose più semplici e normali della vita, con amore».
Per un lungo tempo negli studi della Summa Theologica era prevalsa la netta distinzione dei due trattati De Deo uno e De Deo Trino. Una linea interpretativa, questa, ormai superata a favore di una interpretazione che privilegia l'unità del trattato tomasiano su Dio come opera interamente teologica. Su questa scia Ferri rilegge la produzione di Tommaso d'Aquino precedente la Summa Theologica per individuare, negli scritti (dal Commento alle Sentenze al Compendio di teologia) in cui se ne tratta, quale fosse la struttura del Trattato su Dio nell'intenzione dell'Autore.