
L'economia e i carismi; il mondo disincantato della società di mercato fatto di profitto, ricerca del tornaconto e di denaro, e la dimensione ricca di spiritualità, di gratuità e ideali dei carismi. Sembrano a prima vista due realtà distanti. Ma non è così. È quanto dimostrano gli Autori del volume. La storia, quella economica compresa, è anche il risultato dell'azione dei carismi. In particolare di Benedetto da Norcia e di Francesco d'Assisi. Il monachesimo, ad esempio, ha creato il lessico economico della rivoluzione commerciale dell'Europa attorno all'anno Mille e le premesse teologiche e culturali per la nascita dell'economia mercantile; il francescanesimo ha dato vita alla prima vera scuola di pensiero economico (Ockam, Scoto, Olivi…), che ha fornito le categorie per interpretare la civiltà comunale. Un approccio originale e e sorprendente.
riflessioni e proposte di attività per insegnanti e genitori
Opera classica della letteratura spirituale moderna, i Trattenimenti spirituali raccolgono i consigli, le esortazioni, le indicazioni che Francesco di Sales ha dato personalmente, in varie occasioni, alle Suore della Visitazione. In pagine vivaci e concrete Francesco propone una vita all'insegna della carità operosa, alla luce della Volontà di Dio, esaminando anche, con il tono colloquiale e deciso che lo caratterizzava, gli ostacoli che possono rallentare il cammino. Introduzione al pensiero del Santo, queste "conversazioni" ci mostrano una spiritualità incarnata, graduale, di buon senso, per ogni cristiano.
Devozione fervida e profonda, stile sobrio e conciso, potenza espressiva ed efficacia persuasiva: sono le caratteristiche dell'Imitazione di Cristo, definito "il più sublime libro religioso del Medioevo".Tra mistica, morale e ascesi, un classico sempreverde della spiritualità cristiana, profondamente umano nel guidare all'esperienza religiosa e al perfezionamento interiore, affascinante nella sua universalità.
Dalla Tebaide al Sinai, dall'Arabia alla Palestina, attraversando i deserti di roccia e di sabbia o ricche contrade, scalando monti e attraversando fiumi, con l'ansia di vedere e di conoscere... E' l'avventura di Egeria.
Viene qui pubblicato con criteri aggiornati il Racconto di un pellegrino, l'autobiografia di S. Ignazio di Loyola. È un testo pilota della spiritualità cristiana. In esso Gesù è visto dal fondatore dei gesuiti come sole da cui egli attinge costantemente energia salvifica per sé e per molti altri. Ignazio percorre i luoghi del suo pellegrinaggio terreno, a partire da quelli della Terra Santa consacrati da Cristo, con gli occhi fissi a questo suo sole, unicamente intento a realizzare la più profonda unione al mistero del Verbo incarnato operante nella storia dell'uomo. È così che, attraversando gradi di esperienza (di scrittura) via via più centrati, il Pellegrino passerà a vivere dalla periferia della sua persona, con i suoi difetti di natura e di cultura, alla pienezza di quella ricca affettività, maturata nell'amicizia con Cristo, per cui si disse del Loyola che aveva il cuore più grande del mondo.
Quando ha origine la vita umana? Qual è il momento in cui sorge un nuovo essere umano? Cosa accade dopo la morte? Sono domande che l'uomo si è posto da sempre, ma che oggi - grazie alle straordinarie possibilità di prolungamento e miglioramento della vita che la scienza sembra in grado di assicurare - diventano imprescindibili. Nel rispondere a questi interrogativi, l'Autore sceglie la strada dell'interdisciplinarietà: «Certo la bioetica non può fornire tutte le risposte, ma essa necessita dell'apporto di altre scienze (oppure essa stessa deve essere considerata come l'unione di più discipline?). Questo, pur non volendo essere un testo per soli specialisti, affronta argomenti inevitabilmente complessi; lo fa utilizzando discipline diverse, in particolar modo la biologia, la filosofia e la teologia» (dalla Prefazione). Lo studio si divide in due parti. Nella prima si esamina la problematica di quando nasce l'uomo. Nella seconda parte affronta la fine della vita biologica.
Un'analisi storica alla ricerca delle basi di una societa' democratica e liberale.
La distinzione consapevole ed esplicita tra fazioni e partiti, e con essa la moderna idea dei partiti, risale al costituzionalismo inglese del XVIII secolo, segnatamente ad Edmund Burke ed alla sua rivendicazione di “onorevoli connessioni” per il buon funzionamento del sistema politico. Un'idea, quindi, legata alla storia, alle istituzioni, alle procedure di quel governo rappresentativo e responsabile che, come nuova prassi costituzionale, aveva segnato l'esperienza dell'Inghilterra di Walpole. Invece in Francia si considerano i partiti "parti" contro il "tutto": alla cultura politica dell'illuminismo francese il modello inglese parve fondamentalmente legato alla court, lontano dal country, ristretto ad una oligarchia imperniata sulla corruzione parlamentare, povero di tensione ideologica. Di qui uno dei più irriducibili motivi di antitesi fra "evoluzione" inglese e "rivoluzione" francese: da un lato l'esigenza dei partiti, dall'altro lato l'avversione ai partiti. L'Autore ne ha ricostruito i diversi aspetti, anche alla luce di quel che ha significato la riflessione sui partiti nella storia del liberalismo e della democrazia
Valide ed inedite piste di riflessione sulla responsabilità sociale d'impresa.