Il libro, partendo da alcune riflessioni di Chiara Lubich che illuminano specifici aspetti della nostra vita relativi al benessere psico-fisico e alla salute ambientale, disegna attraverso riflessioni ed esperienze uno stile di vita capace di costituire una risposta costruttiva e pacificatrice alle sfide del presente, quali le malattie, la vecchiaia, l'inquinamento del pianeta, fino alle pandemie che ci troviamo ancora una volta ad affrontare.
Sidonio Apollinare fu personaggio di rilievo nella Gallia romanizzata del V sec., nonché scrittore particolarmente prolifico, al centro oggi dell'interesse degli studiosi della letteratura latina nella tarda antichità e della storia del cristianesimo in quella delicata fase della storia europea. Gli scritti di Sidonio a noi pervenuti sono nettamente divisi in due settori: il primo, relativo alla produzione poetica, risale agli anni che precedono la sua ordinazione episcopale (470), mentre il secondo, in prosa, è costituito da un ampio epistolario (si tratta di 147 epistole divise in nove libri) che nella sua prima parte comprende anche missive scritte prima del 470. Come è noto, l'epistolografia costituisce il canale obbligato della comunicazione a distanza nel mondo antico, ma è anche il luogo d'incontro virtuale che consente ai suoi fruitori di praticare fruttuosamente un terreno comune di interessi culturali, ideologie e principi, che sono quelli propri della aristocrazia gallica del V secolo, un mondo ormai in via di dissoluzione ma tenacemente e con piena convinzione salvaguardato e difeso, anche in una nuova ottica d'integrazione. Lo scambio di epistole tra Sidonio e i suoi sodales assume una connotazione importante dinanzi alle nuove situazioni e questioni storiche che caratterizzano la Gallia del V secolo, prima fra tutte l'avanzare della componente "barbarica" nella società e nella vita politica del tempo.
"La Luce va data", sollecitazione tratta da uno dei 58 scritti che compongono il primo libro di Chiara Lubich Meditazioni (Città Nuova, Roma 1959, 202029), esprime felicemente anche il senso che l'Autrice attribuisce alla scrittura e spinge ad una approfondita riflessione sul ruolo svolto dai suoi scritti nella trasmissione del Carisma dell'unità di cui ella è portatrice. L'avventura di Meditazioni, su cui indaga la presente edizione critica, viene qui narrata attraverso un dinamico percorso che ci fa risalire alle origini di ogni singolo scritto lasciandoci intravedere poi le sue fasi evolutive, tra varianti testuali, espunzioni di testo e successivi reinserimenti, in vivace interazione con il contesto storico-culturale che fa da sfondo ad ognuna delle sue 29 edizioni in lingua italiana.
Per potersi accettare è necessario conoscersi bene, è necessario sanare le ferite affettive, smontare i pensieri inconsci esagerati, o completamente falsi, sulla propria incapacità di farsi amare o sul non sentirsi degni di essere amati. La relazione non è certo al riparo da possibili conflitti, di cui però non dobbiamo mai avere paura. L'autore, in virtù della sua decennale esperienza di psicoterapeuta, offre anche un percorso di possibile soluzione dei conflitti. È il deficit di autostima - ricorda - a creare difficoltà nelle relazioni. Una questione centrale nelle relazioni, che oggi emerge con sempre maggiore virulenza anche nei contesti comunitari eche l'autore affronta con chiara lucidità, è il voler dimostrare qualcosa a qualcuno. Quando una persona, ad esempio, non ha la consapevolezza che la sua dignità «non dipende dal suo agire bene o male», quando una persona confonde la propria dignità con i propri errori, può emergere la necessità di "acquistare meriti", di dimostrare la propria valenza. Il libro, nella sua ricchezza narrativa, frutto di incontri psicoterapeutici personali e di gruppo, offre un riferimento costante a studiosi che permettono di aprire altrettanti percorsi di lettura e di studio.
È la storia di quattro donne - Luciana Delle Donne, Judi Aubel, Paola Guerra, Lucia Luzietti - che, osservando antichi problemi da una prospettiva differente, li hanno superati proponendo modelli nuovi, replicabili e, di conseguenza, ispiranti. Sono menti luminose che hanno attraversato momenti bui e, nel realizzare il cambiamento, hanno fatto della femminilità il loro valore aggiunto. Appartengono a generazioni differenti, sono cresciute in famiglie diverse, hanno talenti originali, ma questo libro lascerà scoprire al lettore che hanno qualcosa in comune.
In questa opera sono raccolti saggi che appartengono a un periodo particolarmente creativo di B. Lonergan, che avvertiva chiaramente la necessità di accogliere le sfide dei cambiamenti culturali all'interno della Chiesa, per formare persone sempre più consapevoli sia dei problemi culturali e religiosi, vecchi e nuovi, sia delle risposte da cercare e dare alle nuove esigenze. L'approccio interdisciplinare è presente in tutto il volume. Le argomentazioni filosofiche accolgono le domande su Dio, sulla religione, sull'esperienza religiosa; le argomentazioni teologiche si avvalgono degli apporti filosofici, per giungere ad esprimere e a spiegare che cosa i cristiani credono sulla base della Parola di Dio e della parola dell'uomo nella Scrittura, nel Magistero, nella vita della Chiesa. Le une e le altre argomentazioni si aprono ulteriormente all'apporto di altri saperi, nella convinzione della fecondità del dialogo tra i cultori di ogni sapere e tra gli appartenenti a religioni differenti.
Come sarà la vita sociale quando la pandemia del Covid-19 sarà stata debellata? Ritorneremo alla vita "normale" di prima, in continuità con i miti moderni del benessere e del progresso, o dovremo adottare un altro modus vivendi? Il libro intende mostrare che la pandemia ci ha rivelato qualcosa che la modernità ha rimosso: la realtà delle relazioni sociali. È attraverso le relazioni che le epidemie di ogni genere si diffondono. Serve una nuova visione creativa e soprannaturale delle relazioni affinché siano portatrici di bene. Il libro spiega come e perché possiamo uscire dalle pandemie con una visione relazionale della vita umana e dell'organizzazione sociale.
Con la traduzione dei 128 Sermones per annum giunge al termine l’Opera Omnia bilingue di Bernardo di Clairvaux. Il primo volume raccoglie i sermoni dall’Avvento alla Quaresima; il resto seguirà nel secondo. L’Introduzione descrive in una prima parte lo “stile” di Bernardo, l’uso che fa di parole e immagini per strutturare una frase, un paragrafo o un sermone, e il modo con cui “utilizza” la Bibbia; la seconda presenta per ciascun sermone un breve riassunto. La traduzione intende rispettare: il significato letterale dei termini; l’economia del testo, evitando endiadi e parafrasi; la gerarchia degli elementi all’interno di proposizioni e paragrafi. Le note danno i riferimenti ai Padri, oltre alla Regola Benedettina, così come i riferimenti incrociati nel corpo dei Sermoni o in altre opere del santo.
Fino al IV secolo la filosofia non si era fermata su quella che è l'esistenza personale: partita esaminando l'esterno, la natura, le cose, in seguito aveva elaborato un duplicato del mondo sensibile con un altro mondo, che di quello sensibile era l'archetipo e il modello. Senza dubbio, i dotti e i sofisti si erano occupati pure del problema umano; ma non avevano notato che il mondo interiore differisce da quello esterno in maniera essenziale, e lo avevano descritto desumendo la terminologia dal mondo della natura o da quello dell'astrazione. Quando sorsero le polemiche sulla Trinità e sul Logos incarnato, si dovette tradurre la fede degli apostoli con il linguaggio dei Greci, che era diventato il linguaggio della gente istruita, e si dovettero attribuire significati nuovi a sostanza, ipostasi, natura, persona, relazione. In tale contesto si sviluppa il pensiero di Gregorio di Nissa, che diede alla relazione il significato interiore che oggi anche noi vi attribuiamo. Insieme all'approfondimento del significato dei nomi divini di Padre, Figlio e Spirito, e quindi delle relazioni immanenti alla natura divina, egli diede significato alla dimensione interiore dell'essere umano creato a immagine di Dio: come in Dio vi sono relazioni eterne e immutabili, così nell'uomo e nella donna le relazioni acquistano la prospettiva di una dimensione che li muta interiormente, li nobilita o li appesantisce, li manipola o li divinizza. Lo studio qui presentato offre una disanima delle correlazioni presenti nel padre cappadoce tra lo sviluppo della teologia trinitaria e l'analisi dell'interiorità umana, fino a identificare un prima e un dopo rispetto alla scoperta dell'amore eterno che unisce e distingue il Padre e il Figlio nell'essenza dell'unico Dio, fino alla formulazione di un'antropologia trinitaria.
Collezione in cinque volumi di definizioni dottrinali dei Padri della Chiesa organizzate intorno alle frasi-chiave del Credo Niceno-Costantinopolitano. Il secondo volume della collana raccoglie testi che fungono da commento alle proposizioni della prima sezione cristologica del Credo niceno-costantinopolitano, dalla definizione della natura del Figlio e del suo rapporto con il Padre, alla sua funzione cosmogonica, fino all'incarnazione. I testi sono corredati da note e introduzioni sul contesto storicoteologico.