
Trattato in quattro Libri redatto dal patriarca Fozio di Costantinopoli (858-867/877-886) intorno all'871-872. Lo stile del testo e la struttura interna tradiscono una probabile origine omiletica di almeno una parte del materiale, verosimilmente rimaneggiato dallo stesso autore, fino ad acquisire la forma attuale in quattro Libri per quanto non sempre omogenea. L'opera costituisce un attacco diretto alle dottrine e alle posizioni teologiche dei pauliciani, setta dualista di origine armena, comunemente identificati come "manichei" nelle fonti bizantine. Cerca di ricostruire le origini del gruppo e la sua diffusione lungo il confine orientale dell'Impero, partendo dalle origini quasi leggendarie a Samosata per poi seguirne le vicende più propriamente storiche, dal VII secolo sino agli ultimi decenni del IX secolo. Nella stesura del proprio trattato Fozio attinse a quello redatto dal suo contemporaneo Pietro Siculo, a sua volta autore di uno scritto contro i pauliciani (più breve), ricco di informazioni storiche ma meno elaborato e curato sul versante teologico.
Un saggio che si occupa di una questione piccola, vicina, ordinaria – quel “mettere like” che facciamo decine di volte al giorno – per mostrarne la grandezza, la serietà e gli effetti che ha sul nostro vivere in società. Non si tratta di un testo apocalittico che sfrutta lo spaesamento dato dalla rivoluzione digitale per trasformarlo in facile invettiva contro l’invasione della tecnologia delle nostre vite, ma di una riflessione che, nel ripercorrere la storia del like e i suoi meccanismi, ha come esito quello di chiamare a una maggiore responsabilità e partecipazione tutti gli utenti dei social network, e non solo.
Può una quindicenne mettere davvero i social al guinzaglio? Veronica ha 15 anni e frequenta il liceo. La prof le assegna un compito nel quale deve descrivere come impiega il suo tempo. Mentre scrive il tema calcola il tempo che dedica ai social. Il risultato è sorprendente: sei ore al giorno! Decide di fare un esperimento: sconnettersi per un mese e dimostrare a se stessa e a tutti di esserne capace. L'impresa la mette alle corde. Come si vive una relazione se non puoi chattare con il tuo ragazzo? Il romanzo è scandito dal racconto dei giorni in cui rimane sconnessa e delle crisi che deve superare trovando una soluzione alternativa all'uso del cellulare. Il libro è, quindi, anche un percorso ripetibile per tappe e se a qualcuno viene lo schiribizzo, può usare i 30 capitoli del racconto come un manuale per disintossicarsi dai social. Buona fortuna!
È ancora possibile oggi "un discorso su Dio"? E se sì, secondo quale metodo? Molti teologi sostengono che oggi non sono in discussione soltanto dogmi o singole riforme, quanto i fondamenti stessi della fede e soprattutto la possibilità di parlare ancora di Dio. La teologia è chiamata ad affrontare questa situazione mediante una riflessione di fondo: se e in che modo essa può e deve ancora realizzarsi nell'oggi come discorso su Dio? Per rispondere a questo interrogativo cruciale, la teologia deve riflettere sul suo metodo. È questo lo scopo di questo saggio che cercherà di rispondere alla questione dopo oltre cinquant'anni dal Vaticano II.
Quattro autorevoli Voci del panorama intellettuale italiano sottolineano la forza generativa del dialogo nella cultura contemporanea. Di fronte a un clima sociale spesso intollerante e aggressivo nei confronti della diversità culturale, religiosa, ideologica e politica, il testo offre un percorso tra psicologia, teologia ed economia di ripensamento e valorizzazione della natura eminentemente dialogica della vita umana. In questa prospettiva gli autori evidenziano la forza creativa e innovativa del dialogo, mostrano le sue straordinarie potenzialità, la sua attualità e capacità di rispondere alle domande del presente, la strada che esso apre affinché emergano obiettivi comuni, nelle rispettive tradizioni e differenze, tesi non alla divisione ma all'unità.
I ragazzi delle scuole immaginano un mondo in cui l'incontro con il diverso è una ricchezza. Tolleranza, pluralismo, diversità sono tre concetti alla base della civiltà occidentale. Una cultura costruita su tali fondamenta dovrebbe promuovere la convivenza di stili di vita differenti, la pluralità delle opinioni, la ricchezza dei modelli di civiltà, dovrebbe incoraggiare la diversità, il confronto, la riflessione. È la riflessione da cui ha origine il concorso Scriviamoci 2019 promosso dal Centro per il libro e la lettura del Ministero dei beni e delle attività culturali (V edizione). I ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia hanno inviato i loro racconti e i migliori sono stati selezionati e inseriti nell'antologia. Scriviamoci 2019, oltre che dal Centro per il libro e la lettura, è promosso dall'Atlante digitale del Novecento letterario, in collaborazione con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca.
Il volume completa la pubblicazione della Bibbia Commentata dai Padri. Fin dagli inizi, l'interpretazione del Vangelo di Giovanni e della sua concezione della divinità di Cristo è stata al centro delle accese controversie teologico-dottrinali che scossero la Chiesa antica. Nel fiorire di studi e commenti dedicati all'opera giovannea ben si inserisce il volume, che raccoglie il meglio della riflessione patristica. Scopo del lavoro è offrire un campione rappresentativo delle tendenze esegetiche dei Padri su ogni singolo passo evangelico. Alla solida base offerta dai commenti di Origene, Giovanni Crisostomo, Teodoro di Mopsuestia, Cirillo di Alessandria, Agostino, si unisce un'ampia gamma di generi, opere e autori, che rende questo volume uno dei più ricchi della serie La Bibbia Commentata dai Padri. Anche l'approfondimento filologico (un'accurata descrizione dei problemi testuali e delle varianti presentate dai Padri) rappresenta una sostanziale novità per questa serie, nonché un'aggiunta rispetto all'edizione americana.
Il "Perì archôn" di Origene (185-254) è la prima opera giunta a noi in cui viene proposta una presentazione d'insieme del mistero cristiano. Il trattato intende fornire un'interpretazione delle principali verità del cristianesimo fondata sulla Scrittura, ma articolata in modo tale da inserirsi nella tradizione filosofica greca. Origene, con ammirabile onestà intellettuale, tratta i principali argomenti della teologia cristiana, Dio, le creature razionali, il mondo e la sacra Scrittura. Da una parte espone i contenuti della rivelazione, dall'altra conduce un'indagine molto libera e aperta sui punti non definiti dalla rivelazione perché gli amanti della verità possano dedicarsi alla ricerca della sapienza. Un'opera controversa sin dalla sua pubblicazione, che è stata comunque fondamentale nello sviluppo del pensiero cristiano.
Il volume rappresenta un tentativo di lettura del percorso biografico della fondatrice del Movimento dei Focolari, a cento anni dalla nascita e a dodici dalla scomparsa. Nasce con un intento e un taglio divulgativo, ma intende anche favorire l’approfondimento di singoli aspetti e grandi tematiche legate alla figura di Chiara e dei Focolari (i laici nella Chiesa, il Vaticano II, la mondialità, l’ecumenismo, la pace …). Vuole offrire una lettura del personaggio calato nei contesti storici che ha attraversato nel corso della sua lunga e complessa esistenza, contribuendo ad arricchire un’offerta editoriale già ampia, ma forse un po’ carente di contributi composti con queste caratteristiche. Una impostazione che trova conferma anche nel profilo dell’autore, che ama definirsi “battezzato semplice” e cerca di leggere le vicende che prova a narrare con un costante riferimento alle fonti, con l’applicazione del metodo storico-critico e con la propria sensibilità di credente, nonché con la chiave ermeneutica che trova la sua sintesi nel rapporto tra spiritualità e azione, tra storia e profezia.
In un periodo storico come il nostro, in cui le affermazioni della riflessione cristiana vengono delegittimate da correnti figlie dell’illuminismo e del soggettivismo, mentre la società si distacca dalla dimensione religiosa della vita, la riflessione rosminiana diviene attuale, soprattutto in servizio di una Chiesa che si trova ad affrontare, oggi più che mai, una sfida decisiva. L’educazione del clero secolare, già carente ai tempi di Rosmini, rischia oggi di favorire anche nei fedeli ignoranza o deviazione del fervore religioso. Un pensiero debole e indebolito rischia di penetrare anche nell’ambito educativo di matrice cristiana. Per questa ragione la proposta rosminiana si configura come una risposta puntuale al problema formativo, costituita da una profonda maturazione spirituale e da una valida riflessione intellettuale.