Il mistero della Pasqua costituisce il nucleo incandescente della fede cristiana. Queste pagine offrono un prezioso aiuto per meditarne e riscoprirne la luminosa ricchezza e per lasciarsi gioiosamente coinvolgere nel dinamismo di rinascita innescato dalla risurrezione di Cristo. Scritte in tempo di pandemia seguendo i vangeli delle domeniche del periodo pasquale, esse delineano un itinerario complessivo nel cuore della fede cristiana, ripensata alla luce della mentalità contemporanea e sotto l'urgenza di problemi umano-esistenziali ricorrenti, che la pandemia ha messo in particolare evidenza.
Se la fede, per noi cristiani, si fonda sulla comune paternità di Dio e sulla comune vocazione a essere figli nel Figlio per opera dello Spirito Santo, allora la fraternità è la parola della fede in Dio Padre, e il più profondo e forte vincolo di solidarietà e di comunione tra gli uomini. Questo libro ci aiuta a riscoprire il significato originario e autentico della fraternità rintracciandone il fondamento biblico e teologico, e ne offre una possibile attualizzazione nell'insegnamento di papa Francesco, che ha fatto della fraternità non solo un luogo teologico, ma anche uno stile di vita che tutti siamo chiamati ad assumere per costruire un mondo migliore, dove regnino la pace, l'amore e la giustizia.
Questo libro composto da fogli sparsi come "piovuti da una fine tra aperta" raccoglie pagine scritte da don Gino come abbandonate alla storia, "affidate ad un futuro possibile".
Sogni e luminose chiarezza, avvenimenti e scelte, coscienza del limite e scoramento, fanno riemergere, con realismo e freschezza, la consapevolezza della sua vita giocata fino alfine con Gesù Cristo, Signore della Storia.
Nell'epoca del cambiamento della mentalità e dei costumi sessuali destano speciale attenzione le unioni omosessuali, sia per la loro visibilità pubblica, a fronte di una lunga storia di clandestinità, sia per le opposte reazioni che suscitano, di pieno riconoscimento, anche giuridico, o di avversione omofoba, anche violenta.
Il vaglio dell'amore omosessuale nell'ottica della morale cristiana implica i seguenti interrogativi: l'amore omosessuale può essere amore interpersonale? Può essere di qualità cristiana? Può essere un'altra espressione dell'amore cristiano rispetto all'amore eterosessuale? In che misura? Insomma, l'amore omosessuale è cristianamente possibile?
Il discernimento teologico-morale proposto in questo libro affronta queste domande mirando a un'interpretazione e valutazione cristiana dell'amore tra due persone omosessuali.
A fronte di una libertà che appare sempre più protesa a ripiegarsi su di sé, l'amore di coppia, rivisitato da papa Francesco nell'Esortazione Amoris Laetitia, afferma invece il primato di una libertà che ritrova se stessa nella relazione. In questo contesto anche il conflitto si rivela una risorsa fondamentale per conoscersi, farsi conoscere e crescere nell'unità secondo il progetto originario per cui i due «saranno una carne sola». Una vera e propria anticipazione del futuro stesso dell'umanità destinata alla comunione in Cristo.
Il volume, a partire da una lettura del Sacramento della Penitenza alla luce della Scrittura e della ricca tradizione della Chiesa, si propone di delineare i contorni del Perdono di Dio in Cristo, da cui scaturisce l'appello al Perdono reciproco tra gli uomini. La relazione di Perdono è approfondita in modo articolato come cuore luminoso dell'esistenza credente, come ingresso in quegli orizzonti di vita nuova "liberata" dal male e dal peccato che scaturiscono dall'esperienza «della bellezza dell'amore salvifico di Dio manifestatosi in Gesù Cristo, morto e risorto» (Evangelii Gaudium 36).
Chi è stato Gesù di Nazareth? Quale fu la sua pretesa e come prese forma il suo ministero? Fu un maestro, un sapiente o un carismatico guaritore? Sono domande attuali che richiedono risposte aggiornate e non blande ricostruzioni ripetitive. Partendo dall'esigenza di fondare la fede sulla ricerca del Gesù storico, l'analisi di Francesco Testaferri si concentra sul binario profeta e messia, mostrando che il compito di Gesù è stato concepito come un ministero profetico sul cui sfondo si coglie la chiara pretesa messianica, per la quale il salvatore è stato condannato in ragione della quale i credenti lo confessano nella fede come Cristo.
Il volume è pensato per gli studi istituzionali e in genere per quanti, interessati a cogliere il nesso tra storia e fede e a sondare gli sviluppi successivi della riflessione teologica, intendono immergersi per gradi e ordinatamente nella conoscenza di Gesù di Nazareth.
Con la nascita della bioetica, negli anni Settanta, si è venuti ad indicare un nuovo ambito del sapere etico, rivolto allo studio sistematico della condotta umana nel campo della vita, riferito soprattutto all'utilizzo della tecnologia. Lo studio della medicina pastorale, ad essa antecedente, risulta fondamentale per cogliere il rilevante apporto della nuova disciplina al pensiero etico contemporaneo a partire dalle sue origini nella riflessione morale cristiana sulla sacralità della vita. Il lavoro rigoroso e informato di don Liborio colma una lacuna storico critica e getta luce su aspetti non secondari della genealogia della bioetica cattolica e del discorso bioetico in generale.
Forse è la prima monografia che studia insieme 1Cor 1,26-31 e 1Cor 2,1-5 formalmente paralleli. Il rigoroso metodo di studio adottato permette di chiarire il senso e la funzione non solo delle due pericopi parallele, ma anche dell'intera sezione in cui esse sono inserite, la quale, diversamente, risulta essere frammentaria e priva di un legame logico. Dalla ricerca emerge la grande abilità di Paolo nel comunicare il Vangelo e la grande ricchezza teologica dei due brani, che spingono i lettori, di ieri e di oggi, a concentrare la propria attenzione su Dio e su Cristo per quanto hanno fatto per noi. Su di loro, infatti, si fonda l'identità della Chiesa e dei suoi ministri. Lo studio dimostra, inoltre, che i due testi non parlano di opposizione e incompatibilità tra fede e ragione.
Ammalarsi è un'esperienza che vorremmo evitare. Eppure, in forme diverse, con durate differenti e variegate conseguenze, ogni persona coniuga nella sua esistenza questo verbo impegnativo. Ammalarsi è un paesaggio percorso da molti sentieri: quelli della sofferenza e quelli della cura, della fragilità, della vicinanza, dell'ascolto. Esplorare queste pieghe della vita significa misurarci con la finitezza e con la gioia di ricevere e donare attenzione e consolazione. Quanto più saremo consapevoli della nostra umanità, tanto più sapremo essere testimoni di tenerezza.