L’odio si accumula sulle tracce delle mancanze ma è anche un elemento costitutivo dell'animo umano. Utile segnale di pericolo, protegge dalla disintegrazione mentale ed è spesso l'ultimo baluardo contro il crollo psicotico. Secondo l'autore, l'accoglimento e l'elaborazione dell'odio da parte dell'analista possono avviare un processo evolutivo. Come mostrano le numerose esemplificazioni cliniche, l'odio è correlato non solo ad aspetti distruttivi ma anche a momenti evolutivi sia del pensare sia dell'esistere.
Può trattarsi dei farmaci che assumiamo, delle scarpe che preferiamo o della birra che scegliamo di bere: la statistica descrive qual è la forma del mondo in cui viviamo. E di solito ci appare "schiacciante", "agghiacciante" o, meno spesso, "incoraggiante". Con l'aiuto delle belle illustrazioni di Borin Van Loon, Eileen Magnello racconta la storia e le utilizzazioni pratiche della statistica, invitando il lettore a un viaggio ricco di sorprese in un argomento affascinante e al tempo stesso di importanza fondamentale per comprendere il nostro mondo.
Da un pioniere nel campo della salute mentale, un libro rivoluzionario sul potere curativo della “mindsight”, la capacità di focalizzare la propria attenzione sul mondo interno della mente.
Utilizzando casi tratti dalla sua pratica clinica, Siegel ci mostra come, seguendo un percorso adeguato, chiunque possa mettere fine a comportamenti compulsivi che lo tormentano, padroneggiare le emozioni e realizzare appieno le proprie potenzialità.
Daniel Siegel dirige il Mindsight Institute della University of California di Los Angeles.
Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Mindfulness e cervello (2009).
Basandosi sulla teoria della dissociazione strutturale della personalità integrata con la psicologia dell’azione di Janet, gli autori, dopo una lunga esperienza clinica con pazienti traumatizzati, hanno sviluppato un modello di intervento a più fasi centrato sull’identificazione e il trattamento della dissociazione strutturale.
La terapia ha l’obiettivo di aumentare la capacità del paziente di adattarsi all’ambiente, per affrontare i compiti della vita quotidiana e tenere a bada i fantasmi legati a ricordi traumatici non elaborati.
Onno van der Hart insegna presso il dipartimento di Psicologia clinica dell’Università di Utrecht.
Ellert R.S. Nijenhuis lavora presso il centro per la salute mentale Mental Health Care Drenthe, in Olanda.
Kathy Steele dirige i Metropolitan Counseling Services, un centro di psicoterapia ad Atlanta (USA).
Come possono i cittadini intervenire nel dibattito etico intorno a questioni di biomedicina, seguendo l'autorità del pulpito, unendosi al caos della piazza o decidendo diversamente? La democrazia deliberativa offre una risposta. Ma che cos'è?
Con molti esempi relativi a dibattiti su problemi bioetici, l'autore delinea le basi costitutive della deliberazione, che così sintetizza: “Non si ammetta ai dibattiti deliberativi chi non sa nulla su ciò che si delibera né su come si delibera; solo a tale condizione è possibile avere una buona democrazia deliberativa, evitando demagogia e ipocrisia”.
Giovanni Boniolo insegna Logica e Filosofia della scienza nella facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Milano e collabora con l'Istituto Firc di oncologia molecolare (IFOM) di Milano. Nella collana Scienza e idee ha pubblicato Il limite e il ribelle (2003).
Il volume propone una chiara descrizione clinica dell'ansia e dell'evitamento sociale, delineando modelli che spiegano come si producono tali disturbi. Vengono inoltre indicati i trattamenti, sia psicologici sia farmacologici, considerati oggi più efficaci.
A partire da un'ottica cognitivista, i differenti temi sono affrontati in capitoli specifici: introduzione e aspetti epidemiologici, genesi e sviluppo dell'ansia e del ritiro sociale, elementi di psicopatologia, valutazione, trattamento.
Michele Procacci, psichiatra e psicoterapeuta, è tra i fondatori del III Centro di psicoterapia cognitiva di Roma.
Raffaele Popolo, psichiatra e psicoterapeuta, collabora con il III Centro di psicoterapia cognitiva di Roma.
L'autore coniuga la capacità di introdurre il lettore nel clima intimo della seduta d'analisi con un'appassionata rilettura di Bion, per valorizzare sia la natura empirica della psicoanalisi sia la sua capacità di originare ipotesi illuminanti sul funzionamento della mente.
Alternando esemplificazioni cliniche e argomentazioni teoretiche, si focalizza l'attenzione sulla centralità delle emozioni nella vita psichica, tema che l'autore ritrova nel pensiero di Bion e che intende come un modo per indagare i livelli più primitivi e profondi del mentale.
Giuseppe Civitarese, psichiatra e psicoanalista, è membro della Società psicoanalitica italiana e dell'International Psychoanalytic Association. È tra gli autori di Sognare l'analisi. Sviluppi clinici del pensiero di Bion (Bollati Boringhieri, 2007).
Gian Piero Quaglino sostiene l'idea di una nuova formazione, non più orientata esclusivamente alle mutevoli esigenze organizzative e al "mondo esteriore" ma capace anche di parlare di ciò che più ci sta a cuore: il corso della nostra stessa vita. Questo manifesto della terza formazione è dunque la proposta di un cammino di apprendimento per coltivare noi stessi attraverso un esercizio di riflessione e interpretazione, verso un traguardo sempre nuovo di formazione e trasformazione personale.
Questo saggio inaugura l'anno di celebrazioni dell'Unità d'Italia prendendo in esame le opere letterarie di due protagonisti del Risorgimento: Giuseppe Garibaldi e il gesuita Antonio Bresciani, meno noto del primo, ma non inferiore a lui per vis polemica. Giuseppe Garibaldi, autore dei quattro romanzi - Clelia, il governo dei preti; Cantoni il volontario; I mille; Manlio - trova nell’invenzione letteraria un’arma in più, e non meno affilata, per battersi contro la Chiesa e l’apparentamento tra potere spirituale e potere temporale del papato. Di contro, Antonio Bresciani, suo acerrimo avversario politico, è autore di una feroce Trilogia scritta su commissione di papa Pio IX, in cui lancia il suo anatema contro i rivoluzionari francesi, giacobini, massoni, socialisti ritenuti degenerati cospiratori e diffamatori dell’autorità del papa.
Un Cristianesimo diverso è possibile. Il 31 ottobre 1517 Martin Lutero affigge 95 tesi “da dibattere” al portone della Chiesa di Wittenberg. A quasi cinque secoli dai Padri della Riforma (non solo Lutero ma anche Zwingli, Calvino e molti altri) il Protestantesimo continua a modellare le istituzioni delle società aperte dell’Occidente, grazie alla sua idea più affascinante, quella del sacerdozio universale, per cui la coscienza di ogni credente diventa la pietra di paragone della realizzazione della Buona Novella.
Ripercorrere la storia del Protestantesimo, come fa con un taglio vivace e accessibile questo libro, è anche un modo per prospettare nel futuro i rapporti tra fede e ragione, religione e scienza, Chiesa e società.
William Naphy, teologo, insegna all’Università di Aberdeen. Tra i suoi libri, in italiano è stato pubblicato La peste in Europa (con A. Spicer, il Mulino 2006).