Bibbai gigante da altare con copertina rossa adatta a una esposizione in chiesa.
Questo documento preparatorio propone una riflessione articolata in tre passi. Si comincia delineando sommariamente alcune dinamiche sociali e culturali del mondo in cui i giovani crescono e prendono le loro decisioni, per proporne una lettura di fede. Si ripercorrono poi i passaggi fondamentali del processo di discernimento, che è lo strumento principale che la Chiesa offre ai giovani per scoprire, alla luce della fede, la propria vocazione. Infine si mettono a tema gli snodi fondamentali di una pastorale giovanile vocazionale. Si tratta quindi non di un documento compiuto, ma di una sorta di mappa per favorire una ricerca, i cui frutti saranno disponibili solo al termine del cammino sinodale.
L'attesa è un clima spirituale che si configura con la ricchezza e la complessità del vissuto di ogni uomo, in particolare nel suo rapporto con Dio. Vi sono coinvolte la religione e l'antropologia, la filosofia e la storia. Si riferisce a Dio e all'uomo, al singolo e alla comunità. In questo numero 74 di "Parole Spirito e Vita", nella terza parte il tema viene volutamente allargato oltre l'aspetto strettamente religioso, ove pure viene detta la presenza di Dio.
Anche per il 2017 le riflessioni vengono proposte da tre autori: fr. Adalberto Piovano, monaco benedettino della comunità Ss. Trinità di Dumenza; fr. Luca Fallica, anch'egli monaco nella medesima comunità; fra' Roberto Pasolini, frate minore cappuccino della provincia S. Carlo in Lombardia. Il libretto tascabile prosegue l'esperienza delle due paginette quotidiane - una pillola di liturgia delle Ore - per chi vorrà dedicarsi alla preghiera in un momento della giornata. Contiene il rito della Messa, la liturgia della Parola e le parti proprie delle celebrazioni eucaristiche feriali e festive affiancate dal commento. Vengono proposti anche il calendario interreligioso, la segnalazione e una breve riflessione sulle giornate particolari - ecclesiai e civili - oltre ad alcune pagine dedicate all'esortazione apostolica "Amoris laetitia". Abbonandosi all'edizione web, è possibile scaricare i contenuti in formato PDF. Iscrivendosi alla newsletter, si riceve quotidianamente via e-mail il link al PDF della messa del giorno.
"Il signore scende fino alla soglia in cui il Regno dei Cieli diventa Regno della terra, e stende le sue mani sulla coppia: uomo e donna".
Descrizione dell'opera
«A me piace pensare che l’Onnipotente ha una cattiva memoria. Una volta che ti perdona, si dimentica. Perché è felice di perdonare».
In questa intervista rilasciata a Stefania Falasca, che affronta i temi della misericordia e dell’ecumenismo alla luce del Vaticano II e del Vangelo, le parole di papa Francesco sono uno spiraglio che lascia trasparire il suo sguardo su una Chiesa che è «a metà» del percorso scaturito dal concilio.
In questo contesto, dottrina e carità, teologia e preghiera non vanno contrapposte. È inoltre necessario rifuggire la tentazione dell’autoreferenzialità e i rigorismi che nascono «dal voler nascondere dentro un’armatura la propria triste insoddisfazione», come accade ai personaggi del film Il pranzo di Babette.
All’interno della Chiesa l’autorità non si limita alla persona del papa o alla Curia romana. Su questo tema l’insegnamento del concilio Vaticano II è infatti più ricco e più complesso e consente di riflettere sull’aspetto policentrico dell’autorità, inclusivo della Scrittura, della tradizione, del magistero (il papa, il collegio dei vescovi, le conferenze episcopali), dei teologi, del sensus fidelium, della coscienza, dell’esperienza e della pratica. Inoltre, vi è una gerarchia delle autorità, secondo la quale la Scrittura occupa il primo posto.
Sommario
Introduzione. I. Autorità, Scrittura e Tradizione. II. La Tradizione. III. Autorità collegiale ed esercizio del magistero. IV. Conclusione.
Note sull'autore
Gilles Routhier è professore ordinario di Ecclesiologia e decano della Facoltà di Teologia e Scienze religiose dell’Università di Laval, in Canada. Si occupa, in particolare, della storia, della recezione e dell’ermeneutica del concilio Vaticano II e della sua influenza sull’evoluzione del cattolicesimo post-conciliare.
Autunno 1961. Il vescovo Iuliu Hossu è in carcere da 13 anni. È per lui un periodo di totale isolamento e solo il fratello Traian ha il permesso di fargli visita. Gli porta tre quaderni e una boccetta di inchiostro. Hossu – con il timore di essere scoperto dalla Securitate, la feroce polizia segreta della Romania comunista – scrive una lunga e appassionata lettera ai fedeli della sua diocesi e al suo successore. Si augura che quel testo possa vedere la luce quando la Chiesa uscirà dalle catacombe. Traian custodirà i preziosi quaderni fino alla caduta del regime di Nicolae Ceaușescu.
Questo straordinario documento storico, pubblicato per la prima volta in Italia, testimonia l’appassionato amore della Chiesa romena di rito bizantino per Dio e per la Chiesa.
Sommario Prefazione (F. Crihălmeanu). Notizie sull’autore. Nota all’edizione italiana (M. DallaTorre - G. Munarini - C.F. Sabău). I. Quaderno primo. Resta con noi, Signore, il giorno già volge al declino. Memorie degli anni 1947-1950. II. Quaderno secondo. La casa del dolore e della sofferenza. Memorie degli anni 1950-1955. III. Quaderno terzo. L’esilio nella nostra cara patria. Memorie degli anni 1956-1961. Appendici. Il cardinale dal pastrano di pelle di pecora (S.A. Prunduş). Cenni biografici dei principali personaggi ricordati nell’opera (G. Munarini).
Note sull'autore Iuliu Hossu (1885-1970), eparca di Cluj-Gherla in Transilvania per 52 anni, è stato incarcerato dal regime comunista nell’ottobre 1948. Ha trascorso cinque terribili anni nel carcere di sterminio di Sighet ed è morto in prigionia nel 1970, all’età di 85 anni. È stato il primo cardinale della Chiesa greco-cattolica rumena, anche se – per questioni di opportunità – Paolo VI lo nominò in pectore, rivelandone il nome solo tre anni dopo la morte. È attualmente in corso la causa di beatificazione.
Nella storiografia italiana e straniera il rapporto tra Chiesa cattolica e schiavitù sembra risentire di una certa polarizzazione ideologica, accompagnata da una selezione e decontestualizzazione delle fonti. Da un lato la Chiesa viene presentata come fiera paladina contro lo schiavismo; dall’altro viene ritenuta senza appello legittimante e connivente. Un oggettivo esame delle fonti – dall’Antico Testamento al Catechismo del 1994 – mostra una realtà che richiede una distinzione. Dall’età antica a quella moderna, passando per la sistematizzazione medievale, la Chiesa ha sempre approvato la «servitù giusta», cioè la privazione della libertà in tre soli casi: criminali, prigionieri di guerra, lavoratori subordinati. La «schiavitù ingiusta», cioè la cattura, la tratta, la compravendita, lo sfruttamento e l’abuso di civili innocenti non trova invece giustificazione in alcun pronunciamento.
Di fronte a Dio tutti gli uomini sono uguali in natura e dignità, e il prossimo va amato come se stessi. Questo ha permesso all’Europa medievale cattolica di essere la prima ad abolire questo iniquo istituto, che nei secoli ha causato sofferenze e morte a milioni di persone.
Sommario Prefazione (L. Mascanzoni). Sigle. Introduzione. I. La schiavitù tra storia e Scrittura. 1. Cenni storici sulla schiavitù. 2. Scrittura. II. Documenti. 1. Tradizione. 2. Concili antichi emedievali. 3. Pronunciamenti papali antichi e medievali. 4. Istituti religiosi di redenzione. 5. Magistero del ’400. 6. Pronunciamenti moderni e contemporanei. III. Sintesi della dottrina cattolica. Per una conclusione. Appendice. Tabella sinottica. Bibliografia.
Note sull'autore Roberto Reggi è laureato in Filosofia, Scienze della formazione, Psicologia e Psicologia scolastica e di comunità, e licenziato in Teologia dell’evangelizzazione e Scienze bibliche. Per EDB ha pubblicato I «fratelli» di Gesù (2010) e ha curato la traduzione interlineare in italiano di tutti i libri dell’Antico e del NuovoTestamento (2001-2014).
Umberto Eco, Gianni Vattimo, Emilio Colombo, Silvio Garattini, Pietro Pfanner, Emmanuele Milano sono stati tra i giovani dell’Azione cattolica che nei primi anni Cinquanta hanno avuto don Arturo Paoli come assistente spirituale. Quel gruppo ha rappresentato la «meglio gioventù» del cattolicesimo italiano del Novecento, precursore delle aperture e delle riforme che la Chiesa farà proprie soltanto con il concilio Vaticano II.
Questo volume, che riguarda un periodo breve, ma cruciale della vita di Paoli, raccoglie una selezione di lettere, relazioni, articoli, verbali composti quando il sacerdote era vice assistente centrale della Gioventù di Azione Cattolica, movimento giovanile che negli anni del primo dopoguerra godeva di larghissima diffusione e forza identitaria.
Quel breve periodo, vissuto all’apice di un’organizzazione incardinata nel cuore dello Stato Vaticano durante il pontificato di Pio XII, può rivelare i molteplici aspetti che hanno caratterizzato la personalità e l’impegno di Paoli. Libertà e fedeltà sono due cardini del suo pensare e del suo agire: la libertà dell’uomo di cultura e di fede che orienta azioni e parole secondo la Parola del vangelo, che non esita a esercitare e stimolare una critica propositiva nel dibattito su religione e politica; la fedeltà del «figlio» che non rinnega il legame con la Chiesa cui appartiene neppure quando viene ingiustamente punito, ma anzi da lì trae ragione e forza per diventare un suo testimone più credibile e coerente.
Sommario Sigle e abbreviazioni. Presentazione (A. Del Carlo). Introduzione (S. Soave). I documenti. Premessa. I. Epistolario. II. Interventi verbalizzati. III. Relazioni e articoli. Ringraziamenti. Indice dei nomi.
Note sull'autore Arturo Paoli (Lucca 1921-2015), Giusto tra le nazioni e medaglia d’oro al valor civile per aver aiutato ebrei perseguitati dal nazifascismo, venne ordinato sacerdote nel 1940. L’ingresso nella congregazione dei Piccoli Fratelli di Charles de Foucauld lo portò al noviziato nel deserto di Algeria, a Orano con gli operai del porto e in Sardegna tra i minatori di Iglesias. Inviso a una parte delle autorità vaticane, fu costretto a imbarcarsi per l’Argentina, dove finì nell’elenco dei condannati a morte dal regime militare. Riparò in Venezuela e poi in Brasile, dove divenne uno dei protagonisti della teologia della liberazione. Paoli ha scritto oltre cinquanta libri tradotti in varie lingue. Nel catalogo EDB sono presenti gli scritti giovanili con il titolo Chi ha diritto di dirsi cristiano? (a cura di Silvia Pettiti, 2015).