Lasciare la casa paterna per vivere la propria avventura, entrare in alleanza con un Signore che affida una benedizione destinata a tutti, accettare l'educazione paziente a una logica di fiducia e di apertura fino alla prova decisiva del dono di un figlio.Le pagine del volume affrontano un tema centrale nella storia di Abramo narrata nel libro della Genesi: la chiamata iniziale, letta sullo sfondo della breve descrizione della famiglia di Térach, padre di Abramo, e la prova di Isacco, ultimo episodio in cui il patriarca ha un contatto diretto con il suo Signore. Nella prima scena, Abramo è invitato a lasciare il padre per vivere la propria esistenza. Nella seconda, è chiamato a lasciare andare il figlio, offrendolo al Dio che vuole la vita. Siamo di fronte a un'avventura di libertà interiore, conquistata sulla bramosia e sulla paura, che riconducono nel seno della «casa paterna», un luogo caro che va però abbandonato se si vuole diventare capaci di assumere pienamente la propria singolarità e quindi anche la propria fragilità.
«Toccare un po' Dio nello spirito è una grande felicità, ma comprenderlo è del tutto impossibile». A questo denominatore Agostino riconduce quella che può essere considerata l'eredità della sua vita e del suo pensiero, assorbiti e concentrati in un Dio inafferrabile e incomprensibile. Contro ogni concezione materialistica, egli insiste su questa verità: l'uomo singolo o il mondo intero nella sua estensione non possono abbracciare Dio, che è ovunque e non è afferrabile dal pensiero umano.Autore di un'opera fondamentale della cultura dell'Occidente - le Confessioni - Agostino è stato determinante per la teologia e la filosofia sia sul piano del contenuto che del metodo. La mistica medievale vive del suo patrimonio, della sua ardente ricerca di Dio e del suo «cuore inquieto».
"Non so come, stiamo parlando di deserto e comincio a raccontare la storia di Lawrence d'Arabia e del suo bellissimo turbante azzurro e scivolo discretamente nel discorso, buttando lì che probabilmente dovrò sottopormi a una cura che mi farà perdere i capelli. Ricordo come una lama affilata il commento di mio figlio: 'Allora, mamma, vuol dire che hai avuto un tumore; anche un bambino a scuola è senza capelli perché ha avuto un tumore quelli che perdono tutti i capelli hanno un tumore'". Un duetto sul tempo della malattia dove la scrittura diventa indagine, scavo, consolazione. E dove "stare" è un verbo attivo. Nota di lettura di Silvano Petrosino.
La guerra e la resistenza, le notti nelle piòle per celebrare la "frase giusta" nelle traduzioni per Einaudi, i consigli e le domande che viaggiano tra Torino e Londra, i discorsi sulla fede. Un'amicizia che si alimenta di ammirazione intellettuale e concretezza, di dialoghi e di silenzi, ma anche di insolite proposte: convincere il regista di "Riso amaro" ad assegnare a Ferrarotti e non a Gassman la parte del "cattivo" nel film con Silvana Mangano.
Lo sforzo di "riscrivere il Credo" in un mondo in continua trasformazione ha coinvolto nel corso del '900 grandi personalità della cultura, della teologia e delle Chiese. Da Bonhoeffer alla Weil, da Casaldáliga a Turoldo, da Mazzolari a Küng, da Rahner a Teilhard de Chardin si coglie l'esigenza di "ripensare la fede" e di riformulare il Simbolo apostolico riscoprendo il nesso tra i contenuti del messaggio evangelico e la risposta all'interrogativo sul senso della vita. Il libro propone alcune significative riscritture della professione di fede capaci di illuminare il compito affascinante e inesausto di comunicare e tradurre ciò in cui si crede.
Oggi, in Italia, l'annuncio del Vangelo deve fare i conti con un mondo multietnico e multireligioso, variamente disincantato, costituito da agnostici e atei, fedeli di altre religioni e cristiani di ogni genere: credenti animati da fede profonda e grande carità, ma anche integralisti, praticanti tiepidi o per apparenza.Quale ruolo assume, nell'accoglienza o nel rifiuto della fede, l'immagine che i cristiani hanno di Dio? L'importanza della domanda è data dal fatto che nessuna raffigurazione è innocua: ci rappresentiamo un Dio invidioso, rivale dell'uomo, indifferente ai suoi drammi, esoso nel pareggiare i conti? Oppure lo pensiamo e lo accogliamo come Padre che ama la dignità e la libertà dei propri figli? Il libro prende in considerazione tre immagini fondamentali, comuni sia all'Antico che al NuovoTestamento: il mistero, il nascondimento, il silenzio di Dio; riflette sul rischio dell'idolatria, individua in Mosè, Elia e Pietro le figure di riferimento per una comprensione corretta delle rappresentazioni divine. Una particolare considerazione è dedicata ai problemi affrontati quotidianamente da insegnanti, catechisti, genitori e sacerdoti impegnati nella pastorale giovanile.
Le parole con cui papa Francesco ha indetto il Giubileo della misericordia possono guidare anche a vivere l'annuale benedizione della casa: la porta della casa in cui viviamo potrebbe infatti diventare anch'essa una piccola soglia di misericordia.Con questo spirito, fratelMichaelDavide accompagna la consueta benedizione della famiglia con brevi riflessioni sulla porta del cuore, la porta della mente, la porta dei sensi e la porta del desiderio.
A cinquant'anni dalla dichiarazione conciliare Nostra Aetate la conoscenza dell'ebraismo è ancora relativamente inadeguata e molti «cristiani comuni» rischiano di restare ancorati a preconcetti che non rispondono più allo stato della ricerca sulla Bibbia ebraica o sul Gesù storico. Un certo «antigiudaismo», da distinguere dall'antisemitismo, è ancora oggi presente in molte comunità sia cattoliche che protestanti: non si tratta tanto di un dialogo interreligioso, spesso difficile, ma della sostanziale mancanza di conoscenza reciproca. Il volume, rivolto soprattutto a insegnanti e catechisti, si propone di colmare, almeno in parte, questa mancanza. Con un linguaggio semplice, discorsivo e comprensibile l'intento è offrire ai lettori le conoscenze di base alla luce della ricerca scientifica moderna e alcuni spunti concreti di didattica per trasferire le conoscenze ad alunni e studenti.
Il testo costituisce una breve e articolata guida per il tempo di conversione e penitenza quaresimale e della Pasqua di Gesù. La sua specificità consiste nella modulazione di uno stile riflessivo e un incedere esistenziale del racconto il quale, partendo da dodici domande di Gesù poste nei giorni dell'approssimarsi della sua passione, morte e risurrezione, desidera abitare semplicemente lo spazio delle domande, che chiedono l'abbandono pregiudiziale delle risposte preconfezionate e un percorso verso le sorprese di Dio. Si tratta di dodici brevi meditazioni, con un'introduzione e una conclusione.Destinato a quanti intendono prepararsi a vivere bene la Pasqua, lasciandosi da essa interrogare.Il sussidio può essere utile, oltre che per la meditazione personale, anche per la condivisione nei gruppi e può prevedere una teatralizzazione per rappresentazioni sacre della Settimana Santa.
E' diventato sempre più difficile vestirsi in modo adatto al clima. Ci hai fatto caso?
Tra poco, poi, inizieranno a farsi sentire i tepori di primavera. Allora bisognerà fare il fatidico cambio di stagione negli armadi- Un po' lo temo.
Il passaggio dall'inverno alla primavera mi fa pensare a quello che dalla Quaresima conduce alla Pasqua. E occorre l'abbigliamento adatto anche per arrivare preparati alla solenne celebrazione della risurrezione di Gesù. Non negli abiti esteriori, stavolta, ma di quelli del cuore. Gli atteggiamenti più adatti all'incontro.
Se vuoi una mano a cercare il tuo guardaroba spirituale, forse usto libretto può aiutati.
Ogni giorno una provocazione, uno stralcio della parola di Dio, un racconto, ti accompagneranno a scoprire come rivestire il cuore della speranza, della fede e dell'amore.