
L'ultimo numero (Regno-doc. n.9, 2014)
Documento
Papi che hanno cambiato la Chiesa. Nella canonizzazione dei beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II
di Francesco
Regno-doc. n.9, 2014, p.257
Le parole di papa Francesco nella storica doppia canonizzazione dei beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, due papi che hanno cambiato la Chiesa.
Documento - Parte / Inserto
Nella canonizzazione dei beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Atto e formula
di Francesco
Regno-doc. n.9, 2014, p.257
Le parole di papa Francesco nella storica doppia canonizzazione dei beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, due papi che hanno cambiato la Chiesa.
Documento - Parte / Inserto
Nella canonizzazione dei beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Omelia
di Francesco
Regno-doc. n.9, 2014, p.258
Le parole di papa Francesco nella storica doppia canonizzazione dei beati Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, due papi che hanno cambiato la Chiesa.
Documento
Volto di Cristo, volto dell'uomo. Meditazioni per la Via crucis al Colosseo
di Mons. G.M. Bregantini
Regno-doc. n.9, 2014, p.259
«Era una croce pesante, come la notte delle persone abbandonate, pesante come la morte delle persone care, pesante perché riassume tutta la bruttura del male». Le parole pronunciate da papa Francesco (cf. riquadro a p. 263) al termine della Via crucis al Colosseo, da lui presieduta lo scorso Venerdì santo, sono ben riflesse dalla composizione delle meditazioni, nelle quali mons. Giancarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano, ha inserito, per ciascuna stazione, un riferimento forte alle più pesanti «croci» delle donne e degli uomini contemporanei: la diffamazione pubblica, la disoccupazione, il rifiuto se immigrati, i rischi di morte che pesano sui figli, l’inumanità delle carceri,
la violenza subita dalle donne, la paura del futuro, la violenza sessuale
inflitta, anche all’interno della Chiesa, ai più piccoli, l’infermità cronica e terminale, il lutto per la perdita di una persona cara. Ma ha anche evocato la speranza che, alla sequela di Gesù, altre donne e altri
uomini si facciano prossimi delle sorelle e dei fratelli sofferenti e se
ne prendano cura.
Documento - Parte / Inserto
Le parole di papa Francesco al termine della Via crucis 2014
di Francesco
Regno-doc. n.9, 2014, p.263
Il 18 aprile scorso, al termine della Via crucis al Colosseo da lui presieduta, e prima di impartire la benedizione, papa Francesco si è rivolto in forma spontanea ai presenti. Riportiamo di seguito le sue parole (www.vatican.va).
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Siete certi che il Signore lo abbia chiamato? Alla Congregazione per i vescovi
di Francesco
Regno-doc. n.9, 2014, p.266
«Questa Congregazione esiste per assicurarsi che il nome di chi è scelto sia
stato prima di tutto pronunciato dal Signore». La scelta dei pastori del popolo di Dio e i criteri a cui deve ispirarsi è una preoccupazione ricorrente nelle parole del papa. Lo scorso 27 febbraio, alla riunione della Congregazione per i vescovi, Francesco è tornato sul tema. Il vescovo è anzitutto «testimone del Risorto», il «coraggio di morire, la generosità (...) di consumarsi per il gregge» fanno parte del suo DNA; per identificarlo «non serve la contabilità delle doti umane, intellettuali, culturali e nemmeno pastorali». E ancora: «La Chiesa non ha bisogno
di apologeti delle proprie cause né di crociati delle proprie battaglie», ma di pastori autenticamente santi, uomini di pazienza e di preghiera, «fiduciosi seminatori», «custodi della dottrina non per misurare quanto il mondo viva distante dalla verità che essa contiene, ma per affascinare il mondo, per incantarlo con la bellezza dell’amore, per sedurlo con l’offerta della libertà donata dal Vangelo». Aspetti che definiscono, a giudizio del pontefice, «la grande missione affidata alla Congregazione
per i vescovi: identificare coloro che lo stesso Spirito Santo pone
alla guida della sua Chiesa».
Documento - Parte / Inserto
Difficile la conversione dei corrotti. A un gruppo di parlamentari italiani
di Francesco
Regno-doc. n.9, 2014, p.268
Il 27 marzo scorso, alle ore 7, nella Basilica di San Pietro, papa Francesco ha celebrato la messa per un gruppo di oltre 500 parlamentari italiani accompagnati da mons. Lorenzo Leuzzi, rettore della Chiesa di San Gregorio Nazianzeno a Montecitorio. Pubblichiamo di seguito l’omelia del papa nel corso della celebrazione eucaristica (www.vatican.va).
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Come sogni la Chiesa di domani? Lettera pastorale
di Mons. F.G. Brambilla, vescovo di Novara
Regno-doc. n.9, 2014, p.271
«Anche per questa seconda lettera pastorale la nostra domanda di partenza è semplice e immediata: come sogni la Chiesa di domani?». A un anno dalla sua prima lettera, in occasione dell’Anno della fede (cf. Regno-doc. 3,2013,92ss), mons. Brambilla si rivolge ancora alla Chiesa di Novara per «delineare le linee di forza» di un nuovo slancio missionario, «che diventa ogni giorno più urgente». L’icona biblica fondativa (1Ts 1,1-10) suggerisce uno «stile ecclesiale di marca fortemente comunionale» e un’evangelizzazione capace di «assumere l’alfabeto della vita umana» per far risuonare «in essa la Parola cristiana». Attenzione antropologica che vede nei laici i «portatori di una competenza singolare» e, quindi, di una responsabilità specifica con cui la Chiesa deve «confrontarsi coraggiosamente». Nella terza e ultima parte, Brambilla indica le direttrici per la Chiesa di domani: il «volto missionario» della parrocchia – che deve «mutare forma storica», mantenendo gli «elementi fondamentali» –; il cambiamento, graduale ma deciso, del panorama dei «ministeri», che deve «accelerare l’ora dei laici»; la cura per le «nuove famiglie» (primi
anni di matrimonio) e l’impegno rinnovato nella «pastorale giovanile».
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Questionario sulla famiglia: risposte
di Conferenza episcopale del Belgio
Regno-doc. n.9, 2014, p.290
«La crescente distanza fra la famiglia in tutte le sue forme come la conosciamo oggi e l’insegnamento della Chiesa su matrimonio e famiglia
rappresenta, secondo l’inchiesta, la principale preoccupazione»: questa la sintesi delle risposte pervenute in Belgio al questionario allegato al Documento preparatorio della III Assemblea generale straordinaria del Sinodo dei vescovi, che si terrà dal 15 al 19 ottobre su «Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione». D’altro lato, afferma il Rapporto di sintesi della Conferenza episcopale del Belgio sul questionario in vista del Sinodo 2014, pubblicato il 19 febbraio, si chiede «alla Chiesa di ridurre una serie di tensioni fra fede e famiglia, come pure di sostenere quest’ultima affinché possa dar fronte alle evoluzioni sociali inconciliabili con una visione cristiana della famiglia».
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Consultazione sulla famiglia: una sintesi
di Conferenza dei vescovi di Francia
Regno-doc. n.9, 2014, p.295
Sono state raccolte «oltre 2.000 pagine, in prevalenza sintesi provenienti
da 83 diocesi e da movimenti e gruppi, ma anche contributi personali, per preparare la sintesi nazionale inviata a Roma». Queste le cifre riportate lo scorso 20 febbraio da mons. Pierre-Marie Carré, vicepresidente della Conferenza dei vescovi di Francia, nella presentazione
della stessa sintesi, da lui firmata. Ne emerge anzitutto la richiesta di strumenti adeguati a sostenere le famiglie – soprattutto nelle crisi – e l’evidenza di uno «scarto» sensibile tra la vita dei fedeli e le indicazioni del
magistero (i cui testi sono giudicati «normalmente lunghi e complessi»).
«Molti fanno notare che Gesù ha parole molto più severe sul denaro e il
suo utilizzo che sulla sessualità» e ritengono importante far conoscere la «legge della gradualità». Non mancano un accenno al confronto con la legislazione civile, che in Francia «ha moltiplicato le leggi chiaramente in contrasto con le posizioni della Chiesa cattolica», e all’urgenza di farsi carico del diffuso giudizio negativo secondo il quale la Chiesa condannerebbe la sessualità.
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Risposte al questionario sulla famiglia
di Conferenza dei vescovi cattolici del Giappone
Regno-doc. n.9, 2014, p.298
Non mancano di parresia evangelica le parole usate dall’arcivescovo di
Tokyo, mons. Peter Takao Okada, per presentare, il 15 gennaio scorso, la sintesi delle risposte date da vescovi e superiori maggiori del paese
alle domande sulle tematiche del prossimo Sinodo dei vescovi. Dopo una premessa generale – «gli sforzi per l’evangelizzazione del paese hanno prodotto pochi frutti» –, la costatazione è che in Giappone occorra porsi in una prospettiva nuova: «La prassi pastorale della Chiesa deve partire dalla premessa che la convivenza e il matrimonio civile al di fuori della Chiesa sono diventati la norma». Essa quindi «deve essere un luogo nel quale queste coppie possono trovare un’accoglienza che permetta loro di riflettere maggiormente su questi temi». L’arcivescovo, inoltre, critica la «mentalità» con cui «le domande e le tematiche di questo questionario sono state elaborate», che non rispecchia la situazione locale. Per questo – conclude – in questa sorta di «anno della famiglia» convocato dal papa «dobbiamo interrogarci su che cosa significa l’espressione “famiglia cristiana”».
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Verso la riconciliazione e la ricostruizione della nostra nazione
di Conferenza dei vescovi cattolici dello Sri Lanka
Regno-doc. n.9, 2014, p.308
A cinque anni dalla fine della guerra civile che ha contrapposto il governo
di maggioranza singalese all’organizzazione nazionalista delle Tigri per la
liberazione della patria tamil (LTTE), i vescovi cattolici del paese richiamano l’attenzione sull’incompiuto processo di riconciliazione nazionale, con una lettera pastorale intitolata Verso la riconciliazione e la ricostruzione della nostra nazione, pubblicata l’8 dicembre 2013. In essa si rivolgono a tutti i loro concittadini, e in particolare ai leader politici, in quanto credono che «passi significativi debbano essere compiuti per facilitare il clima politico nel Nord e nell’Est del paese, al fine di consentire un rapido ritorno alla vita normale per la gente che è stata colpita dalla guerra. Ritardare e procrastinare porterebbe solo a irrisolvibili ostacoli alla pace». In particolare, non senza un mea culpa per le proprie insufficienze (n. 8), segnalano l’urgenza di applicare le decisioni della Commissione sulle lezioni apprese e la riconciliazione (cf. Regno-att. 10,2011,337), di istituire organismi anti-corruzione e di stabilire un principio di trasparenza e giustizia sugli eventi drammatici della guerra civile.
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Madri surrogate, bambini battezzati?
di Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa
Regno-doc. n.9, 2014, p.318
Il documento della Chiesa ortodossa russa, approvato durante il Santo Sinodo del 25-26 dicembre 2013, fornisce indicazioni ecclesiali sul battesimo dei bambini nati con l’aiuto di una «madre surrogata». Questa
tecnologia riproduttiva biomedica è sempre più diffusa e, nonostante in molti paesi sia consentita dalla legge, continua a essere oggetto di aspri dibattiti nella società. Già il testo adottato dall’Assemblea giubilare dei vescovi nel 2000 conteneva una valutazione complessiva di questa pratica (cf. «Fondamenti della concezione sociale della Chiesa ortodossa russa»; in Supplemento a Regno-doc. 1,2001); qui vengono analizzate con maggiore precisione le casistiche che si posso incontrare nell’attività pastorale, dove è giusto ricordare, da un lato, che «il battesimo è il sacramento di ingresso nella Chiesa e implica un accordo con la sua fede e i suoi insegnamenti » da parte di coloro che lo ricevono – «oltre che la loro partecipazione, in seguito, alla vita della Chiesa» –; non bisogna però dimenticare, dall’altro lato, che «la Chiesa è aperta a tutti coloro che aspirano alla salvezza».
Documento - Parte / Inserto
Chiesa greco-cattolica ucraina: nuovo esarcato
di Santa Sede
Regno-doc. n.9, 2014, p.319
Lo scorso 2 aprile, con un comunicato della Sala stampa della Santa Sede, vengono ufficializzati l’erezione dell’Esarcato arcivescovile di Kharkiv (Ucraina), l’assenso del santo padre all’elezione del primo esarca arcivescovile rev. p. Vasyl Tuchapets, del vescovo eparchiale di Stryj degli Ucraini mons. Taras Senkiv e del vescovo ausiliare di Stryj degli Ucraini p. Bohdan Manyshyn (www.press.vatican.va). La nuova diocesi si trova nell’Est del paese, dov’è avvertita maggiormente l’influenza della Chiesa ortodossa russa, che ha sempre considerato l’Ucraina come proprio «territorio canonico» (cf. Regno-att. 6,2014,162); e dove è maggiore la tensione etnica. La scelta della Santa Sede potrebbe avere contraccolpi sul dialogo ecumenico. Nel 2002 l’erezione dell’esarcato di Donetsk-Kharkiv, da cui ora viene scorporato quello di Kharkiv con un proprio esarca, provocò la forte protesta del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa, con l’accusa alla Chiesa cattolica di «proselitismo». Sulla vicenda cf. ampiamente Regno-doc. 17,2002,529ss.
Articolo
Il Regno - documenti n. 9/2014. La rivista completa
Regno-doc. n.9, 2014, p.320
Osservatori e analisti concordano nel sostenere che le rivolte all'interno del mondo arabo nella primavera 2011 costituiscono uno degli eventi storici più importanti e dirompenti degli ultimi tempi. Ne hanno sentito l'influsso i Paesi della sponda sud del Mediterraneo, quelli del Medio Oriente e, più in generale, il sistema geopolitico internazionale. A differenza delle sollevazioni degli anni '80, caratterizzate da gravi disagi economici, quelle del 2011 sono state connotate da un forte carattere politico, benché i motivi scatenanti fossero di natura economica. La gente chiedeva più libertà, maggior spazio di azione, più coinvolgimento nelle scelte politico-economiche, più equità in campo sociale. In questo contesto di fermenti e trasformazioni, che ruolo svolgono e di che spazio dispongono i cristiani che vivono nel Kuwait e negli Emirati Arabi, in Bahrein e in Qatar, in Oman, nello Yemen e nell'Arabia Saudita? Il libro, ricco di dati e di testimonianze, ripercorre le tappe storiche della presenza cristiana in quei Paesi e si interroga sul futuro del Vangelo nella terra di Maometto. Prefazione di George Emil Irani.
"Non ho tentato di definire la natura intrinseca dell'ortodossia, né di determinare l'incidenza dell'ellenismo sul Vangelo originario, ma mi sono contentato di esporre le dottrine in se stesse con tutta la comprensione e l'imparzialità possibile": un intento conseguito alla perfezione dall'autore, secondo l'opinione unanime degli studiosi di patristica. Nel volume l'intera materia è solcata da due grandi coordinate che ne determinano una distribuzione logica ed efficace, storicamente valida: la coordinata cronologica, che divide il pensiero preniceno da quello postniceno, e la coordinata geografica, che distingue il pensiero latino da quello greco. Il lavoro di Kelly mette bene in luce anche la continuità del pensiero teologico antico: una continuità orizzontale (lo sviluppo dei dogmi attraverso le epoche) e una continuità verticale (lo sviluppo dei dogmi al loro interno). Interessante è il metodo usato per la documentazione: per ogni autore vengono scelti i testi più significativi dei Padri, riassunti fedelmente riportando talora nella lingua originale i termini e le formule di maggior rilievo. il risultato è che si ha veramente l'impressione che siano i Padri a spiegare essi stessi con parole proprie il loro pensiero.
Il volume presenta gli atti del 32° Convegno di Ravennatensia dedicato a mons. Francesco Lanzoni in occasione dei 150 anni dalla nascita. Figura poliedrica e di rilievo nel contesto della cultura cattolica di fine Ottocento e inizio Novecento, il sacerdote faentino è noto per le sue pionieristiche ricerche nel campo dell'agiografia e della storia ecclesiastica antica. Egli ha contribuito a gettare le basi per una evoluzione del metodo storico-critico in Italia, nel solco della migliore tradizione della storiografia erudita europea. Il Convegno, attraverso il contributo di esperti, ha offerto una riflessione a tutto tondo sull'itinerario religioso e scientifico del Lanzoni, mettendone in luce non solo il percorso formativo, educativo e culturale, ma anche i tormenti spirituali e i suoi inevitabili confini, che non di meno rendono per tanti versi ancora attuale la sua opera storiografica e agiografica.
Il volume propone una preziosa rivalutazione della preghiera rituale e ritmata come orizzonte di ogni parola e di ogni azione umana a partire dalla considerazione che la Liturgia delle Ore ha la capacità di strutturare in modo esistenziale il tempo, di rivestirlo di significato e di farne un'esperienza abitata. Un esordio di carattere filosofico suggerisce una riflessione su tre diverse visioni del tempo che attraversano la cultura attuale; segue una sottolineatura sulla reciproca dipendenza di teologia e antropologia per la piena valorizzazione del rapporto tra tempo e preghiera e per leggere in positivo l'apparente contraddizione tra preghiera rituale e libertà. Il testo si conclude con la spiegazione del significato delle diverse ore della preghiera quotidiana.
Papa Francesco ha affermato che tutti siamo sotto la pressione della «cultura del provvisorio». Su questo terreno sembrano sorgere molte fragilità vocazionali. Come leggere tale fenomeno? Quali modelli formativi proporre per rafforzare il senso della vita come dono e la perseveranza nel cammino intrapreso? Nel volume, il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per la vita consacrata e le società di vita apostolica, e l’arcivescovo José Rodriguez Carballo, segretario dello stesso dicastero, interpretano l’attuale situazione con realismo e speranza, indicando il compito delle istituzioni nel promuovere l’ideale di una vita dedicata alla sequela di Cristo. Lo psicologo Amedeo Cencini mostra la crisi come opportunità di crescita e propone un modello di formazione integrale capace di andare oltre un approccio moralistico e formale. Gli interventi di formatori, rappresentanti delle grandi aree geografiche in cui opera il carisma francescano, rilevano le sfide e le opportunità che le diverse culture costituiscono per la fedeltà vocazionale. Il sociologo Giovanni Dal Piaz, infine, rilegge la situazione attuale indicando i segni di una perseveranza che passa attraverso la strettoia di mutamenti sociali inediti.