Descrizione dell'opera
L'autore raccoglie frammenti di vita per affidarli a un libro denso e provocatorio che già dal sottotitolo lascia intravvedere il contenuto. Non si limita a descrivere solo ciò che ha visto e sentito nel corso dei suoi viaggi in America Latina, ma scava oltre la cronaca per fare emergere significati meno evidenti dal punto di vista del Vangelo e della politica, senza nascondere, tra profezia e speranza, sentimenti di comprensibile indignazione.
Tra i martiri della Chiesa latinoamericana spicca, in particolare, l'imponente figura di Oscar Romero, già venerato come santo dal suo popolo di El Salvador e dalle comunità del continente, mentre si attende con impazienza da Roma l'avanzamento del processo di beatificazione.
Con rapide pennellate, Strazzari passa in rassegna la riflessione che attraversa la Chiesa latinoamericana attraverso le Conferenze generali del suo episcopato, da Medellín (1968) ad Aparecida (2007).
Due sono le linee pastorali che si confrontano e si scontrano: una più sensibile al grido delle comunità degli esclusi, l'altra che privilegia la massa e fatica a marcare una distanza dai poteri forti.
«I toni di denuncia che irrompono lungo il testo fanno ricordare la classica espressione di Eduardo Galeano : Le vene aperte dell'America Latina» (dall'Introduzione).
Sommario
Introduzione (J.O. Beozzo). Prologo. Con Medellín Dio passò per l'America Latina. Con chi passa ora? (J. Sobrino). Il futuro è adesso. Inquisito il teologo brasiliano Leonardo Boff: emblema di conflitti con Roma. Santo Domingo: IV Conferenza dei vescovi latinoamericani. Le Chiese autoctone. Il pastore profeta. L'inquisizione. V Conferenza dei vescovi latinoamericani. Cuba: darsi la pace. Il chavismo. Dove andrà la Chiesa peruviana con Humala? La cavalcata dell'Opus Dei. Il Sodalizio di vita cristiana. La bramosia del cardinale. Il cocalero presidente. Un'altra Chiesa è possibile. I martiri dell'UCA. Notificazione a padre Sobrino. Memoria e parresia. Concilio Vaticano II: ieri e oggi. Testimonianza di un padre conciliare. La passione per gli indios. Viaggio nella storia del CELAM. La Rivoluzione cittadina di Rafael Correa. I profeti di Riobamba. La lettura popolare della Bibbia. Sucumbíos: la Chiesa colpita, ma non affondata.
Note sull'autore
FRANCESCO STRAZZARI, presbitero della Chiesa di Vicenza, è inviato speciale del quindicinale Il Regno. Per le EDB ha pubblicato una decina di volumi sulla situazione ecclesiale di diversi paesi. Gli ultimi sono: Ucraina Caucaso Urali. Chiese dopo l'89 (2011); Dalla terra dei due fiumi. Iraq - Iran. Cristiani tra l'integralismo e la guerra (2010); Fragile croce sul Mekong. Chiese e popoli del sud-est asiatico (2009); Racconti danubiani. Chiese dell'est comunista dalla persecuzione allo smarrimento (2009); con Francesco Sisci, Santa Sede - Cina: l'incomprensione antica l'interrogativo presente (2008).
Descrizione dell'opera
Facendo tesoro dell'esperienza di oltre trent'anni a servizio delle Chiese locali in progetti di primo annuncio e a partire da una lettura popolare della Bibbia in piccoli gruppi, il volume presenta un percorso di lettura e riflessione intorno al Vangelo di Luca. Ripropone la dinamica vissuta negli incontri che avvengono nelle case, con animatori che si impegnano ad accompagnare alla scoperta di Gesù, stimolando una ricerca comune e condivisa. Ciascuna delle ventisette tappe, in cui si snoda la lettura continua, presenta tre momenti specifici: "aprire gli occhi" (osservazione del testo), "svegliare la mente" (interpretazione del testo), "scrutare il cuore" (applicazione del testo alla vita).
Sommario
Il Vangelo di Luca: un libro per «viaggiatori». Una via di «iniziazione» alla vita. Il viaggio è gratuito per tutti. Luca 1,1-56. La direzione della luce. Luca 1,57-2,20. La spada delle contraddizioni. Luca 2,21-52. Una guida per i passaggi. Luca 3,1-4,13. La patria dei poveri. Luca 4,14-30. Cerchiamo parole autorevoli. Luca 4,31-5,11. Il nuovo ci spaventa? Luca 5,12-6,11. Il circolo vizioso della violenza. Luca 6,12-49. Al confine dei risvegli. Luca 7,1-17. Ai piedi in pianto. Luca 7,18-50. Lascia liberi gli orecchi. Luca 8,1-21. Stabili per obbedienza. Luca 8,22-9,17. La preghiera ti cambia la vita. Luca 9,18-50. Nomadi per scelta, pionieri per necessità. Luca 9,51-10,24. La compassione si abbassa ai piedi. Luca 10,25-42. Il debito di ogni generazione. Luca 11,1-54. Né ipocriti né preoccupati. Luca 12,1-59. La volpe e la chioccia. Luca 13,1-35. Qual è il tuo posto a tavola? Luca 14,1-35. Né dissoluti né intransigenti. Luca 15,1-32. Conviene «fare» misericordia? Luca 16,1-17,10. La fede alla prova. Luca 17,11-18,30. Sull'albero e nel calore della casa. Luca 18,31-19,27. Il Re dei cuori. Luca 19,28-21,38. Alleanza di corpo e di sangue. Luca 22,1-38. Lo spettacolo della Croce. Luca 22,39-23,56. Pellegrini di mente aperta. Luca 24,1-53. Associazione Alfa - Omega.
Note sull'autore
L'associazione laicale ALFA - OMEGA nasce come risposta al bisogno dei cosiddetti «lontani» o «ricomincianti» nella fede di riscoprire, nella Chiesa, un rapporto personale con Dio. Sollecitati dal concilio Vaticano II, un gruppo di laici sente la necessità di compiere un salto di qualità a partire dalla lettura personale e comunitaria della Bibbia. Viene scelta la forma del servizio attraverso le «missioni popolari», prediligendo l'andare sulla strada e nelle case per incontrare i volti di donne e di uomini che cercano autentiche ragioni di vita. Presso le EDB ha pubblicato A occhi aperti. Con il Vangelo di Marco alla ricerca del senso della vita (2011).
Descrizione dell'opera
Numerosi sono gli esegeti che hanno rivolto la propria attenzione a due composizioni della letteratura giovannea, più rari quelli che si sono impegnati con tutte e tre. La tendenza dell'esegesi moderna, che fa dubitare dell'omogeneità di questo corpus, spiega tale fenomeno.
Il commento di Simoens cerca di rispettare ciò che si può sapere dell'evoluzione e della genesi delle tradizioni giovannee e valorizza soprattutto la sincronia nell'accertamento dei rapporti costitutivi dei testi in se stessi e fra di essi.
Il sottotitolo Credere per amare unisce i due assi della letteratura giovannea: «Credere è necessario per amare. Se l'agape è sortente e compimento, la fede-fiducia le è indispensabile» (dalla Prefazione).
Sommario
Prefazione. I. UNA TRADUZIONE. Presentazione. DI GIOVANNI A. DI GIOVANNI B. DI GIOVANNI C. II. UN'INTERPRETAZIONE. DI GIOVANNI A. 1. Il prologo (1,1-4). 2. Dio è luce (1,5-2,2). 3. I criteri del «rimanere» (2,3-17). 4. Ultima ora e Parusia (2,18-28). 5. La Prima lettera di Giovanni come testo di alleanza. 6. Il giusto e i figli di Dio (2,29-3,10). 7. I criteri dell'amore reciproco (3,11-24). 8. Il discernimento degli spiriti adesso (4,1-6). 9. Dio è amore (4,7-20). 10. I criteri dell'amore e della fede (4,21-5,12). 11. Preghiera e convinzione (5,13-21). DI GIOVANNI B. DI GIOVANNI C. Bibliografia. Indice biblico. Indice dei nomi.
Note sull'autore
YVES SIMOENS, nato nel 1942 a Kinshasa (Congo), sacerdote gesuita, insegna Sacra Scrittura al Centre Sèvres di Parigi e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Conduce la sua attività pastorale (ritiri ignaziani e accompagnamento spirituale) soprattutto in Belgio, Francia, nell'Africa centrale e ad Haiti. Nella sua attività, sia accademica sia pastorale, e nelle sue pubblicazioni traspare un'attenzione costante al rapporto tra l'Antico e il Nuovo Testamento, visto come atto di nascita del Cristo in ogni lettore o lettrice della Bibbia, e come fondamento di ogni relazione autentica. Presso le EDB ha pubblicato: Secondo Giovanni. Una traduzione e un'interpretazione (22002), Entrare nell'Alleanza. Un'introduzione al Nuovo Testamento (2003), Il Libro della Pienezza. Il Cantico dei Cantici. Una lettura antropologica e teologica (2005), Il corpo sofferente. Dall'uno all'altro Testamento (2007) e Apocalisse di Giovanni. Apocalisse di Gesù Cristo. Una traduzione e un'interpretazione (2010).
Riproposto in edizione economica, il volume raggruppa i principali simboli biblici in modo che possano illuminarsi a vicenda per affinità o per contrasto. Essi sono suddivisi per temi, ciascuno dei quali dà luogo a molteplici variazioni. Le diverse serie di segni si sovrappongono o si differenziano, determinando così l'efficacia espressiva e il fascino del testo. Non si tratta di un dizionario da consultare solo occasionalmente. Si può ricorrere al volume come lessico, per chiarire una questione particolare, ma il suo utilizzo è più ampio: chi vuole familiarizzare con l'immaginario biblico trova nelle sue pagine un cammino che delinea una visione del mondo costruita sulla base non di concetti astratti, ma a partire dalla realtà concreta che si offre all'esperienza dell'uomo.
Descrizione dell'opera
Tanto cara a Lutero, che la chiamava la sua «piccola fidanzata», malgrado la sua brevità la Lettera ai Galati è un testo importante e decisivo per la fede cristiana.
Molti pensano che sia stata scritta in un momento di passione. Alcuni hanno addirittura parlato di retorica talmente accesa da giungere all'eccesso: per questo trovano non sia il caso di cercare un ordine rigoroso in questo scritto di circostanza. Altri, all'opposto, hanno ribattuto che la Lettera è tutto fuorché un'improvvisazione.
Da circa quarant'anni la Lettera ai Galati è diventata campo privilegiato per l'applicazione ai testi biblici delle regole della retorica classica greco-latina. Alcuni vi vedono uno scritto di genere giudiziario, altri di genere deliberativo, altri ancora di genere dimostrativo, e non mancano quelli che propendono per l'epistolografia antica.
Il commento di Meynet parte dal presupposto contrario. Benché nato a Tarso, dove le scuole di retorica erano fiorenti, Paolo era prima di tutto un ebreo, formato a Gerusalemme dove era cresciuto ai piedi di rabbi Gamaliele. Probabilmente è dunque più fruttuoso cercare la chiave di composizione delle sue lettere non ad Atene, ma nel riferimento basilare della sua cultura, la Bibbia, e nelle leggi specifiche che la caratterizzano.
E allora la tesi essenziale della Lettera, la propositio, non si trova all'inizio del testo, come vuole la retorica classica, ma al centro esatto delle sezione centrale, come chiave di volta e dunque chiave di lettura di tutto lo scritto. Paolo segue in questo una delle leggi fondamentali e più provate della retorica biblica e semitica.
L'interpretazione della Lettera, sostenuta anche dal contesto biblico, ne risulta, di conseguenza, notevolmente rinnovata.
Sommario
INTRODUZIONE. Visione d'insieme della Lettera ai Galati. 1. L'indirizzo (1,1-5). I. È IL VANGELO DI CRISTO CHE HO ANNUNCIATO. SEZIONE A (GAL 1,6-2,21). 2. Paolo rimprovera ai Galati di seguire un Vangelo che viene dagli uomini (Sequenza A1: 1,6-10). 3. Paolo fa sapere ai suoi fratelli che il suo Vangelo viene da Dio (Sequenza A2: 1,11-17). 4. Sconosciuto alle Chiese della Giudea, Paolo conosce Cefa (Sequenza A3: 1,18-24). 5. A Gerusalemme Paolo fa riconoscere dagli apostoli la verità del suo Vangelo (Sequenza A4: 2,1-10). 6. Ad Antiochia Paolo difende contro Cefa la verità del Vangelo (Sequenza A5: 2,11-21). 7. È il Vangelo di Cristo che ho annunciato (La sezione A: 1,6-2,21). II. È LA CROCE DI CRISTO CHE CI GIUSTIFICA. SEZIONE B (GAL 3,1-5,1). 8. I pagani sono figli di Abramo per la Fede in Cristo, senza la Legge (Sequenza B1: 3,1-14). 9. I Giudei sono figli di Abramo per la Fede in Cristo, al di là della Legge (Sequenza B2: 3,15-25). 10. Siete tutti figli di Dio e seme di Abramo (Sequenza B3: 3,26-29). 11. Cristo ci ha tutti riscattati dalla Legge e ci ha resi figli di Dio (Sequenza B4: 4,1-20). 12. Cristo ci ha tutti liberati dalla Legge e ci ha resi figli della promessa (Sequenza B5: 4,21-5,1). 13. È la Croce di Cristo che ci giustifica (La sezione B: 3,1-5,1). III. È LA LEGGE DI CRISTO CHE BISOGNA ADEMPIERE. SEZIONE C (GAL 5,2-6,18). 14. Conta solo la fede operante tramite l'amore (Sequenza C1: 5,2-12). 15. La Legge si compie nell'amore (Sequenza C2: 5,13-18). 16. Le opere della carne, il frutto dello Spirito (Sequenza C3: 5,19-26). 17. L'amore si compie in vita eterna (Sequenza C4: 6,1-10). 18. Conta solo la creazione nuova (Sequenza C5: 6,11-18). 19. È la Legge di Cristo che bisogna adempiere (La sezione C: 5,2-6,18). 20. L'insieme della Lettera (1,1-6,18). Conclusione. Glossario dei termini tecnici. Sigle e abbreviazioni. Opere citate. Indice degli autori. Indice dei riferimenti biblici.
Note sull'autore
ROLAND MEYNET, nato nel 1939 a Thonon-les-Bains (Francia), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche, la laurea in lingua e letteratura araba, il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all'Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut, dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica e titolare del corso di Vangeli sinottici alla facoltà di teologia dell'Università Gregoriana, è stato per parecchi anni professore invitato all'Università degli studi di Torino e alla facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige, con Pietro Bovati, le collane «Rhétorique biblique» alle Éditions du Cerf e «Retorica biblica» alle EDB. Ha pubblicato per le EDB: La Pasqua del Signore. Testamento, processo, esecuzione e risurrezione di Gesù nei vangeli sinottici (2002), Morto e risorto secondo le Scritture (2003), Il Vangelo secondo Luca. Analisi retorica (2003), Leggere la Bibbia. Un'introduzione all'esegesi (2004), Una nuova introduzione ai vangeli sinottici (seconda edizione rivista e ampliata 2006), Trattato di retorica biblica (2008), Chiamati alla libertà (2010), Preghiera e filiazione nel Vangelo di Luca (2010); inoltre ha curato con J. Oniszczuk gli Atti dei convegni Retorica biblica e semitica 1 e 2 (2009 e 2011).
Florenskij è il più importante pensatore russo del XX secolo. Sacerdote sposato della Chiesa ortodossa, matematico e ingegnere, filosofo e teologo, fu fucilato nel durissimo gulag delle isole Solovki nel 1937. Il saggio, interamente rivisto dall'autore, affronta alcuni dei nodi cruciali - per impegno filosofico e intensità teologica - della sua vastissima produzione: il fulcro riguarda il rapporto tra linguaggio della verità e quello della bellezza. Radicato nella tradizione filosofica patristica e nella propensione estetica dell'ortodossia, Florenskij mette a fuoco una "metafisica concreta" dove "tutto è significato incarnato e visibilità intelligibile". Da una parte egli svolge la critica della ricerca razionale del vero svolta secondo le strade dell'Occidente, dall'altra indica nelle vie del simbolo, dell'icona, della parola e del culto il sentiero attraverso cui la verità si rivela all'uomo. Gli opposti, la distanza e la differenza - scogli su cui si arenerebbe la ragione - convivono nella bellezza come splendore incarnato del vero, che è amore vivo e pieno di grazia. Nelle pagine di Valentini il lettore troverà concentrati vari libri: una aggiornata biobibliografia di Florenskij; un trattato di teologia della bellezza (la teologia dell'icona, la bellezza come via per andare a Dio, il simbolismo ontologico dell'opera d'arte); un trattato di filosofia della religione in una prospettiva ermeneutica in cui l'amore, più che il raziocinio, giunge alla sapienza ed esprime sapienza.
Descrizione dell'opera
Non c'è dubbio - dice Turoldo - che senza la Vergine madre la creazione sarebbe incompleta, e la storia dell'uomo senza il suo Salvatore: perciò disperata.
Nel titolare la sua raccolta di poesie dedicate a Maria, egli s'ispira alla locuzione che Paolo VI pronunciava durante il VII Congresso mariologico celebrato a Roma il 16 maggio 1975 al Pontificio Ateneo di Sant'Antonio. In quella occasione il pontefice rimandava alla Vergine non solo come «via veritatis», ma anche come «via pulchritudinis»: via da seguire se si vuole raggiungere la beatitudine promessa. «Una beatitudine che non può essere tale se, appunto, è solo verità. La verità da sola può fare anche male. La verità la possiedono anche i dannati. Ma la bellezza! ... Infatti Dostojewski dice che sarà la bellezza a salvare il mondo. Ed io, senza sconvolgere nessun ordine, ma solo per dire quanto più mi preme, precisamente vorrei qui proclamare, avanti a ogni altra urgenza, la via della bellezza. Poiché senza bellezza non c'è neppure verità: Dio è la stessa infinita pienezza del bello, altrimenti non è neanche vero e neanche buono» (dalla Presentazione).
A vent'anni dalla morte, le EDB rendono nuovamente disponibile il suo splendido laudario.
Sommario
Presentazione. Dio non fa più paura. Preghiera alla Vergine. Anche Dio sarà triste. Madre dell'uomo. Ma ora sei nostra madre. De profundis. A te, o Padre. Si è aperto il cielo. Come nessuno. O figli, udite. Come gazzella. Più della terra. Per i servi di santa Maria. Fede e silenzio. Solo dei poveri. Ora la Scrittura. Senza di lui. Silenzio di millenni. È scritto, Madre. E tu la Donna. Chiesa che ascolta e cammina. Figlia di Sion. Ecco tua madre. Sei la pietà. Solo tu credevi? Lo stesso vento. Con ali d'aquila. Non chiedete segni. Sei la terra obbediente. Anima mia. Cose grandi. È venuto il tempo. Di ogni gente oppressa. La nuova aurora. N on lo sapevi. Come credevi? Non abbiamo più vino. Bisogna cantare. Così il miracolo. Un altro avvento. Fiorisca nel canto. Aiutaci, o madre. Verrà una donna. Ecco, la Vergine concepirà. Basta che creda la vergine. Immagine sei della Chiesa. Nato da donna. Perché, o fanciulla, non parli? Come la Vergine. Come una vela. Da vergine intatta. Insieme a te. La santa terra. Arca nuova di un popolo nuovo. Figlio della Bellissima. Una vergine-madre ti diamo. La splendida aurora. Come dentro un'arnia. A cosa pensavi, Maria? Chi è mia madre? La tua pietà. Città dell'amore. Appena credere. Ma tu credevi. Per saper piangere. Chissà le volte. Sia Pentecoste perenne. Madre di gloria. Il nostro Magnificat. Madre, vogliamo. Servi della Vergine. Congedo. Cantico della Vergine.
Note sull'autore
DAVID MARIA TUROLDO (1916 - 1992), frate dei Servi di Maria, con padre Camillo De Piaz diede vita al centro culturale Corsia dei Servi. Per circa trent'anni fu priore e parroco dell'abbazia di S. Egidio a Fontanella, frazione di Sotto il Monte, dove diresse il Centro di Studi ecumenici. Poeta, notista, per il suo stile profetico e anticonformista fu definito "coscienza inquieta della Chiesa". Al suo funerale presero parte più di 3000 persone. Fra le sue pubblicazioni: Io non ho mani (1948), La terra non sarà distrutta (1951), Udii una voce (1952), Se tu non riappari (1963), La passione di San Lorenzo (1978), Il sesto angelo (1976), Lo scandalo dello speranza (1978), O sensi miei (1990), Canti ultimi (1991).
Descrizione dell'opera
Il volume, che raccoglie scritti brevi e di grande leggibilità del card. Kasper, pronunciati nei dieci anni in cui egli era vescovo di Rottenburg-Stoccarda, si propone come libro di lettura spirituale per rendere viva la fede cristiana.
I testi si riferiscono soprattutto a visite nelle parrocchie, negli ospedali, nelle carceri, ai raduni per i giovani: «Il mio grande tema era l'evangelizzazione, svolto secondo il motto episcopale che avevo scelto: dire la verità nella carità. Per me era soprattutto importante far comprendere a chi mi ascoltava che il Vangelo di Cristo rimane sempre giovane e attuale. Non si può e non si deve inventare un altro Vangelo, esso resta quello che ci è stato rivelato una volta per tutte. Tuttavia il Vangelo deve essere tradotto nel mondo di oggi e reso attuale quale messaggio liberatore di vita, di speranza, di conforto, di incoraggiamento e di gioia» (dalla Presentazione).
Le riflessioni del card. Kasper si sviluppano in due volumi e traducono nella pastorale quotidiana il suo pensiero teologico e la sua personale esperienza di fede.
Sommario
PRESENTAZIONE. «Quando parlavo alla mia gente...». Nota di lettura. Vivere dei sacramenti. Tacere - ascoltare - rispondere. Maria, archetipo nella fede. Fede - Solo l'amore conta. Musica sacra - Musica liturgica. Vecchiaia, malattia e commiato dalla vita in questo mondo. Dio, la fonte della vita eterna. Angeli: ci sono? Grandi figure e modelli.
Note sull'autore
WALTER KASPER (Heidenheim/Brenz - Germania, 1933) già professore presso le facoltà di teologia di Tubinga e Monaco di Baviera, nel 1989 è nominato vescovo di Rottenburg-Stuttgart. Nel 2001 Giovanni Paolo II lo crea cardinale e lo nomina presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell'unità dei cristiani, di cui è stato segretario dal 1999 ed è attualmente presidente emerito. Ha ricevuto riconoscimenti ufficiali e lauree honoris causa da numerose università nel mondo (Washington, Baltimora, Strasburgo, Tubinga). È membro delle Congregazioni per la dottrina della fede e per le Chiese orientali; del Pontificio consiglio della cultura; del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica; del Consiglio ordinario della Segreteria generale del sinodo dei vescovi. Presso le EDB ha pubblicato Non ho perduto nessuno. Comunione, dialogo ecumenico, evangelizzazione (2005) e Chi crede non trema. 1. Il sì di Dio e l'agire cristiano (2012).
"Il mio auspicio è che il volume possa avere una adeguata diffusione per suscitare, ai diversi livelli, una maggiore attenzione alle persone che vivono l'esperienza di una continua mobilità: attenzione alla loro vita, alla loro storia, alla loro cultura, al loro lavoro, alle loro esigenze sociali, alla loro fede. E insieme suscitare attenzione verso tante altre realtà umane esistenti, poco appariscenti e silenziose, ma ricche di umanità e desiderose di un riconoscimento, di una solidarietà e di un annuncio di speranza e del Vangelo." (dalla Presentazione) Nato come riflessione sull'esperienza di accompagnamento pastorale dei circensi, il libro introduce nell'ambiente con competenza e ironia, offrendo un gustoso e unico spaccato di questo popolo perennemente in cammino e del suo mondo viaggiante. Presentazione di mons. Sergio Pintor. Prefazione di Alessandro Serena.
La preghiera del Padre nostro unisce il cielo e la terra e ci conduce fra le braccia di Dio.