La dichiarazione della Congregazione dottrina della Fede sviluppa il tema della pienezza e definitività della rivelazione di Gesù Cristo e dell’unicità e universalità del suo ministero salvifico.
Descrizione dell'opera
Dopo una breve introduzione sul vangelo in generale, e qualche nota sul Vangelo di Marco in particolare, nel volume vengono presentati di ogni brano cinque livelli di approfondimento, nati dalla meditazione comunitaria e stesi singolarmente da ciascuno degli autori secondo un proprio taglio e stile. Di ogni brano, concretamente, dopo una presentazione del testo e alcune note di spiegazione, si espone il significato teologico o messaggio, si dà una attualizzazione e applicazione alla vita, si sviluppa una riflessione di fede, come spunto offerto al singolo o alla comunità per un’esperienza di preghiera sul brano stesso.
La presente riedizione di Una comunità legge il Vangelo di Marco è una risposta alla diffusa richiesta di potere disporre in un unico volume dei preziosi contenuti di un’opera che ha conosciuto a partire dal 1975 diverse ristampe e grande successo tra i lettori.
Sommario. Premessa. Introduzione ( I. Il Vangelo. II. Vangelo di Marco). Parte prima. (I. Prologo. II. Inizio del ministero di Galilea. III. Il culmine del ministero di Gesù in Galilea e dintorni. IV. Sezione dei pani). Parte seconda. (V. Viaggio a Gerusalemme. VI. Il ministero a Gerusalemme. VII. Passione, morte e risurrezione).
Il volume raccoglie gli interventi dell’autrice ai Colloqui ebraico-cristiani di Montegiove. Il lettore che immaginasse tuttavia di trovarvi dei contribuiti costruiti secondo lo schema «gli ebrei sostengono... i cristiani invece...» resterebbe deluso. Ciascuna conferenza presenta, infatti, una riflessione intensa e singolarmente personale di un’anima profondamente ebrea, ma aperta al cristianesimo. Tale apertura al cristianesimo, conosciuto dall’autrice grazie sia a letture proprie sia alla partecipazione ai Colloqui e momenti di dialogo, nonché attraverso la sua personale attenzione alle molte espressioni della tradizione cristiana in Italia, non funge da “concessione all’avversario”, ma provvede a un possibile innesto del suo pensiero in quello cattolico.
I temi affrontati riguardano il concetto di Dio, il senso della vita, l’affermarsi della sofferenza, l’esistenza di Israele e la sua collocazione nella storia. Il titolo – Verso l’Uno – costituisce il filo conduttore, ritorna nei vari commenti ed è inteso come tensione di Dio e della storia verso l’unità e la dignità.
Per motivi diversi, le argomentazioni proposte, talora ardite, possono suscitare dibattito e anche sollevare perplessità, da parte sia ebraica che cristiana. Affrontano comunque tematiche di fondamentale importanza e insieme testimoniano la ricchezza spirituale e la profondità di fede dell’autrice.
Sommario
Presentazione (p. P. Grech osa). Introduzione. 1. Il sogno del giardino di Eden. 2. La lotta di Giacobbe con l’angelo. 3. La notte del Getsèmani. 4. La simbolica del fuoco. 5. Francesco d’Assisi: uomo di fede. 6. Lo Spirito fra eternità e tempo. 7. L’ebraismo nel mondo di oggi.
Note sull'autrice
Mirjam Viterbi Ben Horin è nata da famiglia ebraica padovana. Si è laureata in medicina e specializzata in neurologia e psichiatria all’Università di Roma. Psicoanalista junghiana, si è interessata in modo particolare allo studio dell’inconscio collettivo ebraico. Vive a Gerusalemme e a Roma. Impegnata nel dialogo ebraico-cristiano, è stata apprezzata interlocutrice dei Colloqui di Montegiove, animati da don Benedetto Calati, e delle sessioni del Segretariato attività ecumeniche (SAE). La sua precedente raccolta di riflessioni sul tema si intitola Il sogno di Giacobbe, Borla, Roma 1988.
Il lavoro è l’esito di oltre quindici anni di studi in un ambito disciplinare della ricerca filologica patristica – lo studio della tradizione catenaria – in cui l’autrice, allieva di Sandro Leanza, è da tempo nota specialista. Il testo del commento origeniano al Cantico dei cantici, forse il più interessante tra quelli affrontati dal grande teologo ed esegeta alessandrino del III secolo d.C. e finora conosciuto solo attraverso parziali traduzioni latine, viene ora finalmente presentato in una forma più ampia rispetto a tutte le precedenti edizioni e traduzioni e accompagnato da una dotta introduzione. Nel commento viene spiegato il significato complessivo di ogni passo e sono segnalati i testimoni e il riscontro del contenuto esegetico nelle altre opere di Origene. Largo spazio è anche dedicato alle interpretazioni di autori successivi che dipendono da Origene e consentono, in taluni casi, il recupero del testo originale perduto. Il volume è inoltre corredato di un’aggiornata bibliografia e ricchi indici.
Sommario
Introduzione. Commento al Cantico dei cantici: testo critico e traduzione. Commento. Bibliografia. Indici.
Note sulla curatrice
Maria Antonietta Barbàra, docente di letteratura cristiana antica all’Università di Messina, studia soprattutto l’interpretazione della Bibbia nei Padri della Chiesa greci e la loro fortuna in età bizantina. Oltre a numerosi contributi in riviste scientifiche, ha curato la pubblicazione delle seguenti opere: Thomae de Chaula Bellum Parthicum, Reggio Calabria 1983 (Edizioni di “Historica”, Quaderni 5); Prospero d’Aquitania, La vocazione dei popoli. Introduzione, traduzione e note, Roma 1998 (Città Nuova, Collana di Testi patristici 143); ha pubblicato La tradizione catenaria del commento al Cantico dei cantici di Origene. Edizione critica con osservazioni esplicative dei capitoli 1-6, Messina 2000; Commento di Origene al Cantico dei cantici nella tradizione catenaria. Introduzione, edizione critica, note di commento, indici, Messina 2002. Attualmente ha in preparazione una traduzione con commento delle Complexiones in Epistulas Canonicas di Cassiodoro.
Nell’anno del XXIV Congresso eucaristico nazionale (Bari 21-29 maggio 2005), la domenica è al centro della riflessione della Chiesa italiana. Sul tema, il volume propone due contributi di mons. M. Magrassi e uno di p. T. Radcliffe. Si rendono così disponibili le relazioni tenute dal compianto arcivescovo di Bari-Bitonto in due diverse Settimane liturgiche nazionali: nella prima egli rilegge il giorno domenicale nel triplice riferimento alla risurrezione di Cristo, in quanto memoria dell’evento pasquale, presenza attuale del Signore risorto, attesa della consumazione nella gloria; nella seconda illustra il rapporto tra giorno del Signore (dies Domini) e giorno dell’uomo (dies hominis).
Lo scritto di p. Radcliffe, frutto di un intervento pronunciato all’Istituto di teologia ecumenico-patristica greco-bizantina “San Nicola” di Bari, affronta invece uno dei temi più attuali riguardanti la domenica: il bisogno di riposo. Egli lo rilegge sulla base di una solida interpretazione della Scrittura e della tradizione, a partire da un’inconsueta prospettiva, quella di un’approfondita analisi dell’odierna situazione socio-culturale.
«I due autori, due religiosi, sembrano dialogare a distanza, e usano la parola come “cetra” per toccare le corde più segrete del lettore. Allo stile semplice e accattivante di mons. Magrassi fa da “contrappunto” la prosa scintillante, non disgiunta da humor tutto inglese, di Timothy Radcliffe. Entrambi sanno parlare in modo suggestivo all’uomo di oggi, suscitando in lui la nostalgia del “giorno ottavo”» (dalla Presentazione).
Sommario
Presentazione (V. Angiuli). La Domenica “sacramento della Pasqua” (M. Magrassi). Giorno del Signore e signore dei giorni (M. Magrassi). Riposando nel Signore (T. Radcliffe).
Note sugli autori
Mariano Magrassi (1930-2004) nacque a Mombissaggio di Tortona (AL). Sacerdote nel 1953, l’anno successivo emise i voti monastici nell’ordine benedettino e nel 1972 fu eletto abate del monastero Madonna della Scala a Noci (BA). Nominato arcivescovo di Bari nel 1977, cinque anni dopo gli fu affidata anche la Chiesa di Bitonto. Fu presidente del Centro di azione liturgica (CAL). Costretto da una grave malattia a rinunciare nel 1999 al governo della diocesi, si ritirò nel monastero di Noci, dove trascorse gli ultimi anni della sua esistenza.
Timothy Radcliffe op (1945), maestro dell’Ordine dei frati predicatori (domenicani) dal 1992 al 2001, proviene dalla provincia inglese dove ha ricoperto principalmente mansioni di docenza universitaria (è stato per una decina d’anni professore di Nuovo Testamento a Oxford). Sensibile alla dimensione sociale della fede cristiana, è capace di coniugare una straordinaria capacità di percezione dello spirito della modernità con una profonda riflessione teologico-spirituale. Con le EDB ha pubblicato: Cantate un canto nuovo. La vocazione cristiana (22002).
«La verginità è anzitutto sessualità, non la sua negazione, ma sessualità che è passata attraverso il mistero della Pasqua, che ha… superato l’esame pasquale e ne è stata “promossa”, non mortificata» (dall’Introduzione).
Strumento prezioso per la formazione, iniziale e permanente, scritto con lo stile della comunicazione immediata, facile, rapida, fresca, piena di esempi, di rimandi suggestivi, con punte di ironia smitizzante, il volume costituisce uno strumento a servizio della formazione permanente del mondo sacerdotale e della vita consacrata.
Esso propone non solo dei contenuti ma soprattutto un metodo, espresso anche attraverso l’originale struttura di ogni capitolo: all’inizio la parola di Dio, per lasciarsi da essa scrutare fin nelle profondità inconsce della persona; quindi una riflessione progressiva sul senso della verginità, in base alla quale viene suggerita una verifica a partire dall’esperienza; seguono delle proposte di lettura particolarmente significative, sotto forma di citazioni qualificate – tratte dai Padri e da autori moderni – per illuminare il tema trattato nel capitolo; infine una poesia, quale espressione orante-adorante.
Sommario
Prefazione (M. Tenace). Introduzione. 1. Senso d’una scelta. 2. Il dono della verginità.
3. Sessualità: mistero e vocazione. 4. Sessualità immatura. 5. «Beati i puri di cuore». 6. La lieta notizia della castità evangelica. 7. Verginità come sessualità pasquale. 8. Innamorato di Dio. 9. Crisi affettiva: grazia o debolezza? 10. Libertà affettiva. 11. La relazione del vergine. 12. La verginità nella vita (e nella morte). Fonti.
Note sull'autore
Amedeo Cencini, sacerdote, è religioso canossiano. Ha conseguito la licenza in scienze dell’educazione all’Università Pontificia Salesiana e il dottorato in psicologia alla Pontificia Università Gregoriana; si è poi specializzato in psicoterapia all’Istituto superiore di psicoterapia analitica. Attualmente è maestro dei chierici del suo istituto e docente di pastorale vocazionale e formazione al discernimento all’Università Pontificia Salesiana, nonché di psicologia applicata al corso dei formatori presso la stessa università e la Pontificia Università Gregoriana. Insegna inoltre al corso di teologia e diritto organizzato dalla Congregazione per la vita consacrata e le società di vita apostolica. Dal 1995 è consultore della medesima congregazione pontificia.
Presso le EDB dirige, con A. Manenti, la collana «Psicologia e formazione». Ha pubblicato: Vocazioni, dalla nostalgia alla profezia. L’animazione vocazionale alla prova del rinnovamento, EDB, Bologna 21992; Amerai il Signore Dio tuo. Psicologia dell’incontro con Dio, EDB, Bologna 122004; Psicologia e formazione. Strutture e dinamismi, in collaborazione con A. Manenti, EDB, Bologna 122003; Vivere riconciliati. Aspetti psicologici, EDB, Bologna 132004; Vita consacrata. Itinerario formativo lungo la via di Emmaus, San Paolo, Cinisello Balsamo 21994; la trilogia Per amore, EDB, Bologna 42001; Con amore, EDB, Bologna 22002; Nell’amore, EDB, Bologna 31998; e inoltre I sentimenti del Figlio. Il cammino formativo nella vita consacrata, EDB, Bologna 42001; Fraternità in cammino. Verso l’alterità, EDB, Bologna 22002; Dalla relazione alla condivisione. Verso il futuro…, EDB, Bologna 2002. Infine una trilogia sulla vita comune: Com’è bello stare insieme, Paoline, Milano 1996; Come rugiada dell’Ermon, Paoline, Milano 1998; Come olio profumato, Paoline, Milano 1999. Tutti libri già tradotti in più lingue.
P. Schillebeeckx compie novant’anni. Francesco Strazzari, che una decina di anni fa aveva già permesso al pubblico italiano d’incontrarlo nel libro-intervista Sono un teologo felice, torna a fargli visita nella sua stanza di Ber en Dal, dove, pur nella fatica dell’età e della malattia, egli prosegue operoso i suoi studi: «Non so se farò in tempo a finire il libro sui sacramenti... I sacramenti sono la festa di Dio e dell’uomo, e il loro fascino è un canto che sempre si espande».
Ne scaturiscono appassionate confessioni di un uomo che ha fatto della sua vita una continua ricerca di Dio: «Alla mia età, dopo una lunga e laboriosa ricerca, che non è ancora terminata, vorrei dire sommessamente che la bontà di Dio ha l’ultima parola nella nostra vita, la quale è di fatto un miscuglio di senso e non senso, di salvezza e non salvezza, di disperazione e speranza».
Il suo amore per la Chiesa, che mai pensò di lasciare, e le sue preoccupazioni per le sorti dell’umanità, spesso lontana da Dio, vedono la missione della prima strettamente legata alle vicende della seconda: «La Chiesa deve entrare nel mondo, non per conformarsi – guai! –, ma per essere profetica e critica... Cosa dire a coloro che hanno lasciato la Chiesa? Sono purtroppo tanti. Il loro esodo provocherà forse una specie di purificazione e porterà la Chiesa a riflettere, a proporre l’essenziale, a parlare più di Dio che di se stessa, a sentirsi più viandante che trionfante».
Sommario
Prefazione: il nostro Dio umanissimo (T. Radcliffe op). Introduzione: il canto di Dio in un uomo appassionato di teologia. 1. Gesù di Nazaret: sfida continua. 2. Senso della vita e messaggio evangelico. 3. Il desiderio del compimento ultimo. 4. La mistica delle nostre società tardo-moderne.
Note sugli autori
Edward Schillebeeckx (Anversa 1914), frate domenicano, è una delle figure più interessanti della teologia del ’900. Dopo gli studi teologici a Lovanio, Le Saulchoir e la Sorbona, nel 1947 tornò a Lovanio in qualità di docente. Dieci anni più tardi fu nominato professore di dogmatica e storia della teologia all’Università cattolica di Nimega. Durante il concilio Vaticano II fu consigliere del card. Alfrink, arcivescovo di Utrecht. Più volte convocato a Roma dalla Congregazione per la dottrina della fede per fornire chiarimenti in merito ai suoi scritti, il suo pensiero non fu mai giudicato in contrasto con la fede cattolica. Insignito di numerose lauree honoris causa da università americane ed europee, è autore di oltre un centinaio di articoli e volumi.
Francesco Strazzari è presbitero della Chiesa di Vicenza. Giornalista, collabora con la rivista Il Regno, spesso in qualità di inviato. Per le EDB ha pubblicato: il saggio-intervista a E. Schillebeeckx, Sono un teologo felice (1993); Testimoni di speranza (2002) e, con A. Filippi, La cosa più importante per la Chiesa del 2000 (1999). Ha inoltre curato i volumi: Io donna prete (1994); Dal carcere di Londra… (1995); J. Loew, Madeleine Delbrêl. Dall’ateismo alla mistica. Con un ritratto di J. Loew (21998) e la pubblicazione dei testi di E. Zoghby, Fede senza paura (1997) e Il Credo dell’amore (1999), e di J.-M.R. Tillard, Credo nonostante… (2000) e Dialogare per non morire (2001).