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Descrizione dell’opera
Il volume è indirizzato a sviluppare in particolare una spiritualità di tenerezza nuziale, come percorso di crescita nella dimensione umano-cristiana dell’affettività, come riscoperta dell’effusione di grazia ricevuta nel sacramento nuziale. L’intento è tratteggiare delle prospettive concrete di vita per i coniugi, affinché crescano nella dimensione dell’affettività, intesa come tenerezza. Per rendere lo studio più fruibile, al termine di ogni capitolo vengono offerti degli schemi, come sintesi riassuntiva e contributo per una verifica di coppia che consenta di concretizzare i contenuti proposti.
Note sull’autore
Carlo Rocchetta, già docente di sacramentaria alla Pontificia università gregoriana di Roma e alla Facoltà teologica di Firenze, è socio fondatore della Società italiana per la ricerca teologica (SIRT) e dell'International Academy for Marital spirituality (Intams) con sede a Bruxelles, e dirige il corso di teologia sistematica per le EDB. Oltre a numerosi scritti e contributi in riviste scientifiche, dizionari e opere collettive, ha pubblicato: Storia della salvezza e sacramenti, Roma 1976; I Sacramenti della fede, Bologna 1983 (ottava edizione, interamente riscritta in due volumi, 2001); Sacramentaria fondamentale, Bologna 31999; Per una teologia della corporeità, Torino 1990; «Fare» i cristiani oggi, Bologna 22001; Il sacramento della coppia, Bologna 32000; Teologia della tenerezza, Bologna 32002; L'invocazione del Nome di Gesù, Bologna 2002. Attualmente opera a Perugia nel Centro familiare «Casa della Tenerezza» come assistente spirituale (un centro che si occupa dell’accoglienza delle coppie in difficoltà, della formazione alla vita coniugale e dello studio sulla teologia del matrimonio e della famiglia) e tiene corsi all’Istituto teologico di Assisi.
La lectio divina, una lettura biblica meditata di antica origine monastica, che si prolunga in preghiera, sta ritornando a essere consuetudine spirituale per laici e religiosi, sacerdoti e gruppi giovanili. Sono molto frequentate le conferenze ad essa dedicate da don Innocenzo Gargano durante le Settimane di Camaldoli. Il secondo ciclo, dedicato a Giovanni, si sofferma su alcuni passi e temi salienti del quarto vangelo: l'episodio dell'ufficiale regio, il buon pastore, la risurrezione di Lazzaro, la purificazione del tempio, l'apparizione del risorto.
«La Lettera ai Romani è il primo scritto neotestamentario di cui ci sia pervenuto un commento completo, condotto a termine verso il 243 dal grande alessandrino Origene. Da allora ad oggi i lavori su questo testo epistolare si sono moltiplicati in forma esponenziale, attestando l’enorme importanza dello scritto paolino per la fede, per la teologia e per la spiritualità cristiane, oltre che più in generale per il pensiero della cosiddetta civiltà occidentale. In particolare esso contrassegnò alcune ore decisive della storia della Chiesa, dalla conversione di sant’Agostino sul finire del sec. IV fino al commento epocale di Karl Barth agli inizi del sec. XX che marcò una svolta rispetto alla cosiddetta ‘teologia liberale’, per non dire di Lutero e del concilio di Trento nel sec. XVI». (dall’Introduzione).
Il volume costituisce il frutto maturo di anni di ricerca e di insegnamento sulle lettere di Paolo: di Romani presenta un’introduzione ampia e documentata, nonché la traduzione e un commento approfondito dei primi cinque capitoli. Il difficile testo della Lettera nella sua oggettività costituisce la materia prima dell’evento di comunicazione messo in atto tra Paolo e i Romani: arrivare a conoscerlo fin dentro le sue pieghe più minute è l’impresa che l’autore si accinge a intraprendere.
Sommario
Prefazione. Bibliografia. Introduzione generale. 1. I destinatari. 2. Il mittente. 3. La lettera. Commento. Il prescritto (1,1-7). Il ringraziamento iniziale (1,8-15). Il tema/tesi: l’evangelo rivela la giustizia salvifica di Dio ugualmente per Giudei e Gentili (1,16-17). La giustizia di Dio: antitesi tra quella retributiva e quella evangelica (1,18-5,21).
Note sull'autore
Romano Penna (Castiglione Tinella - CN, 1937), sacerdote della diocesi di Alba, è professore ordinario di Nuovo Testamento alla Pontificia Università Lateranense; tiene corsi anche in altre Università pontificie e all’Università di Urbino. È stato professore invitato al Pontificio Istituto Biblico di Roma e allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme ed è membro del consiglio di presidenza dell’ABI. Tra le sue pubblicazioni: Lo Spirito di Cristo. Cristologia e pneumatologia secondo una originale formulazione paolina, Paideia, Brescia 1976; Il “mysterion” paolino: traiettoria e costituzione, Paideia, Brescia 1978; L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane. Una documentazione ragionata, EDB, Bologna 1984 (42000; trad. spagnola: Bilbao 1994); Lettera agli Efesini. Introduzione, versione, commento, EDB, Bologna 22001; Letture evangeliche. Saggi di esegesi sui quattro vangeli, Borla, Roma 1989; L’apostolo Paolo. Studi di esegesi e teologia, San Paolo, Cinisello Balsamo 1991 (trad. inglese in due volumi: Collegeville, Minnesota 1996); Paolo di Tarso. Un cristianesimo possibile, San Paolo, Cinisello Balsamo 1992 (32000; trad. spagnola: Madrid 1993; coreana: Seoul 1997); I ritratti originali di Gesù il Cristo. Inizi e sviluppi della cristologia neotestamentaria, 2 volumi, San Paolo, Cinisello Balsamo 32001 e 22003; Vangelo e inculturazione. Studi sul rapporto tra rivelazione e cultura nel Nuovo Testamento, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001; Il DNA del cristianesimo. L’identità cristiana allo stato nascente, San Paolo, Cinisello Balsamo 2004; ha curato inoltre Le origini del cristianesimo. Una guida, Carocci, Roma 2004.
La Bibbia è di gran lunga il più grande best seller dell’editoria mondiale, il libro più tradotto, letto e studiato. Ciò nondimeno resta un libro ermetico, che richiede di essere introdotti alla sua lettura, guidati a interpretarne il messaggio. L’intento del volume è presentare la Bibbia nella sua organizzazione, ma anche tracciare un rapido panorama del modo in cui gli esegeti lavorano per aiutare a leggerla e comprenderla.
Stabilire un’edizione critica del testo, risolvere i problemi grammaticali, studiare il significato dei vocaboli per poter finalmente tradurre sono tutte le operazioni indispensabili per poter aspirare alla comprensione di un testo dell’antichità. Ma non sufficienti: l’esegesi critica deve anche tentare di identificare le fonti utilizzate dai redattori biblici e ricostruire la storia della formazione dei testi per misurare la distanza che separa i fatti storici dai racconti che li hanno riportati.
L’autore prende inoltre in considerazione il contributo che l’analisi retorica può rendere alla critica testuale e alla traduzione: pur non essendo a servizio di queste, la ricerca compiuta dall’analisi retorica può certamente favorire le condizioni per un’interpretazione che consenta di cogliere i rapporti significativi tra le unità letterarie ai diversi livelli di strutturazione del testo.
Sommario
Premessa. 1. La Bibbia. 2. Il testo. 3. Il contesto. 4. Il pre-testo. 5. Storia di una scoperta. 6. La retorica biblica. 7. Il lettore. Bibliografia.
Note sull'autore
Roland Meynet, nato nel 1939 a Thonon-les-Bains (Francia), è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1959. Ha conseguito le licenze in lettere, linguistica, teologia, scienze bibliche; la laurea in lingua e letteratura araba; il dottorato di terzo ciclo e il dottorato di ricerca in linguistica. Ha lavorato quattordici anni all’Università San Giuseppe dei gesuiti a Beirut dove è stato direttore del Centro di ricerche e di studi arabi e ha fondato il Centro di studi delle lingue moderne e la Scuola di traduttori e interpreti. Ordinario di teologia biblica, titolare dei sinottici, alla Facoltà di teologia dell’Università Gregoriana, è stato anche per parecchi anni professore invitato all’Università degli studi di Torino e alla Facoltà di teologia del Centre Sèvres di Parigi. Dirige inoltre, con Pietro Bovati, le collane «Rhétorique biblique» alle Éditions du Cerf e «Retorica biblica» alle EDB. Ha pubblicato per le EDB: Nuova introduzione ai Vangeli sinottici (2002); La Pasqua del Signore (2002); Morto e risorto secondo le Scritture (2003); Il Vangelo secondo Luca. Analisi retorica (2003).
Il volume si presenta come una raccolta, ragionata e insieme assai ampia, di testi (all’incirca 140) di scrittori e pensatori che hanno affrontato nelle loro opere temi di arte e spiritualità cristiane. Il libro si compone di quattro sezioni, ogni volta aperte da una breve introduzione, cui fa seguito una scelta antologica di brani. I testi offerti vanno dal medioevo all’età contemporanea. Il loro numero varia sensibilmente a seconda del tema preso in esame: una novantina nella parte I, dedicata a Lo spirito e la bellezza; una quindicina nella parte II, consacrata a Dio, Cristo, il crocifisso, la croce; poco meno di trenta nella parte III, su Immagini della devozione; una decina nella parte IV, che analizza La letteratura di fronte all’arte sacra. Tra gli autori considerati compaiono santi e artisti, grandi figure della tradizione cristiana insieme con personaggi certo meno noti al vasto pubblico. Per le sue caratteristiche, l’opera si segnala come un riuscito tentativo di proporre una panoramica sul secolare dinamismo che intercorre fra arte e spiritualità.
Sommario
Presentazione. I. Lo spirito e la bellezza. II. Dio, Cristo, il crocifisso, la croce. III. Immagini della devozione. IV. La letteratura di fronte all’arte sacra.
Note sul curatore
Natale Benazzi (1961) ha conseguito il baccalaureato in teologia nel 1985. Collabora con diverse case editrici come autore ed editor di opere saggistiche e narrative per ragazzi. Per le EDB ha curato Arte e teologia. Dire e fare la bellezza nella Chiesa (2003).
Secondo il testo masoretico della Bibbia i salmi “di Davide”, ovvero quelli che presentano nel titolo le david, sono più di una settantina (3-41 e 51-71). In merito alla datazione di questi testi, la critica non è concorde: l’opinione oggi prevalente li colloca in età postesilica. Al contrario l’autore evidenzia come il linguaggio di questa poesia non sia affatto postesilico e insieme sostiene che il culto preesilico prevedeva una serie di salmi aventi come oggetto il re, a tal punto da poter parlare di un vero e proprio “salterio monarchico”. Malgrado il sovrapporsi di redazioni e inserzioni, tali componimenti si sarebbero conservati nei Salmi davidici.
Dopo l’analisi letteraria, lo studio prende in considerazione la teologia messianica dei salmi: il re divinizzato, il servo di YHWH e il culto regale, i nemici del re e il suo regno, predilezione divina, salvezza e giustizia per il re, la crisi della monarchia e la teologia messianica dell’espiazione.
Sommario
Premessa. Introduzione. Analisi. Sintesi e conclusioni. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Enzo Cortese, sacerdote della diocesi di Acqui, ha insegnato in Italia, in America Latina e allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Attualmente insegna teologia ed esegesi dell’Antico Testamento presso l’Istituto superiore di scienze religiose Ecclesia Mater di Roma (Pontificia Università Lateranense). Ha pubblicato: La Terra di Canaan nella storia sacerdotale del Pentateuco (Supplementi alla Rivista Biblica 5), Brescia 1972; Il Levitico (La Sacra Bibbia), Casale Monferrato 1982; Da Mosè a Esdra. I libri storici dell’Antico Israele (La Bibbia nella storia 2), Bologna 1985; Josua 13-21. Ein priesterschriftlischer Abschnitt im deuteronomistischer Geschichtswerk (OBO 94), Freiburg-Göttingen 1990; Tra escatologia e apocalittica. Da Gioele a Daniele, Cinisello Balsamo 1999; Le tradizioni storiche di Israele. Da Mosè a Esdra, EDB, Bologna 2001.
La parrocchia, che fin dal medioevo ha saputo svolgere la sua funzione religiosa riuscendo perfino a esercitare un’insostituibile azione sociale, non è forse condannata a un destino di sparizione di fronte ai forti cambiamenti della cultura e della società di oggi? L’autore si lancia con decisione alla ricerca di una risposta a tale quesito, a partire dalla pratica ecclesiale, così come è stata osservata e studiata in Europa. Egli circoscrive il suo campo d’indagine e determina l’oggetto della sua analisi nello spazio (la situazione francese, italiana e tedesca) e nel tempo (l’evoluzione della parrocchia nella seconda metà del ventesimo secolo).
La prima parte dello studio, metodologica, mira a individuare le regole e gli strumenti per un discorso credibile e proficuo sulla parrocchia oggi, fino a giungere a definire quest’ultima come lo strumento che permette la costruzione dell’identità cristiana in un luogo determinato. La seconda parte analizza le trasformazioni conosciute dall’istituzione parrocchiale lungo il secolo scorso: non tanto come ricostruzione degli eventi, ma piuttosto come evoluzione delle forme di rappresentazione delle figure istituzionali, nonché dei diversi tipi di azione e di legami sociali posti in essere dalla parrocchia. Le conclusioni mostrano tutte le implicazioni di una parrocchia pensata come “luogo ecclesiale” all’interno del “luogo sociale”, come figura istituzionale data a una delle dimensioni necessarie perché si dia la Chiesa: lo spazio. Si apre quindi una serie di piste e di sfide degne di futuri approfondimenti da parte di chi crede che la parrocchia meriti ancora un lungo futuro.
Sommario
Prefazione (J. Audinet). Introduzione. I. Regole e strumenti per un discorso credibile e fruttuoso sulla parrocchia, oggi. II. La parrocchia, una istituzione che sta mutando. Conclusione generale: la parrocchia, strumento per la costruzione dell’identità cristiana in un luogo. Bibliografia.
Note sull'autore
Luca Bressan (1963) è prete della diocesi di Milano dal 1987. Ha compiuto gli studi in teologia a Milano e a Parigi, dove ha conseguito il dottorato con una tesi sulla parrocchia. È docente di teologia pastorale presso il Seminario arcivescovile di Milano e la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale (sedi di Milano e Padova). Collabora con varie riviste di teologia e di pastorale. Ha partecipato all’inchiesta sul clero in Italia, pubblicata da F. Garelli, Sfide per la Chiesa del nuovo secolo, Il Mulino, Bologna 2003, e al seminario di studio sulla parrocchia organizzato dal Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI, dal titolo Ripensare la parrocchia, EDB, Bologna 2004.
Il volume intende illuminare il “vincolo” con cui alcune persone nella Chiesa si riferiscono a Dio con un legame di speciale amore: i voti. L’itinerario di ricerca e riflessione proposto ripercorre il pensiero della Scrittura – Antico e Nuovo Testamento – su obbedienza, castità e povertà e ne presenta i sicuri fondamenti biblici. Un testo che raccoglie in un unico tomo i tre volumetti già pubblicati singolarmente con grande successo, pensato per offrire un contributo all’incessante esigenza di rinnovamento della vita consacrata, alla formazione per la vita religiosa.
Sommario
Introduzione. Obbedienza. I. Antico Testamento. 1. L’ascolto biblico come obbedienza.
2. Abramo: paradigma della nostra obbedienza. 3. Mosè: l’uomo che fece resistenza a Dio. 4. Samuele-Saul e il “luogo classico” sull’obbedienza (1Sam 15,22). 5. Giona o la parabola della disobbedienza. II. Nuovo Testamento. 1. Gesù: l’obbediente del Padre. 2. Il “sì” di Maria obbediente. 3. Giuseppe: tutto disponibilità e obbedienza. 4. Il centurione pagano: autorità e obbedienza (Lc 7,1-10). 5. La parabola dei due figli o dell’obbedienza fattiva (Mt 21,28-32). 6. I cristiani di Roma e l’obbedienza civile (Rm 13,1-7). Castità. I. Antico Testamento. 1. La trilogia: philìa, eros e agape. 2. Israele e il suo Credo: «Amerai…!» (Dt 6,4-5). 3. Il salmista prega: «fa’ uno il mio cuore» (Sal 86). 4. Anna: il dono della maternità (1Sam 1,1-28). 5. Giona e David: icone dell’amicizia (1Sam 18,1-16). 6. Il canto della vigna o la parabola dell’amore non corrisposto (Is 5,1-7).
7. L’amata del Cantico: «Il mio diletto è per me…» (Ct 2,16). II. Nuovo Testamento. 1. I consacrati: testimoni della totalità evangelica (Mt 5,8). 2. Discepoli di Cristo: «eunuchi per il Regno» (Mt 19,1-12). 3. Maria di Magdala: icona dell’amore ardente (Gv 20,1-2.11-18). 4. Vivere in castità e «vivere nella carne» (1Cor 6,12-20). 5. Quelli di Corinto: tra verginità e matrimonio (1Cor 7,25-35). 6. Gesù: modello di ogni vergine (Mt 19,12; 8,16-17; Lc 7,36-50). 7. La «piena di grazia»: Vergine (Mt 1,16.18.20; Lc 1,26-38). Povertà. Povertà e ricchezza oggi. I. Antico Testamento. 1. Il vocabolario biblico della povertà. 2. I patriarchi: la ricchezza come benedizione. 3. I profeti: la povertà causata dai ricchi. 4. Israele in esilio: la povertà come valore spirituale. 5. I saggi e i salmisti d’Israele: né povertà né ricchezza. II. Nuovo Testamento. 1. «Cristo si è fatto povero per noi» (2Cor 8,9). 2. I poveri di spirito: i beati del vangelo (Mt 5,3). 3. Il ricco stolto: parodia della felicità (Lc 12,13-21). 4. Un notabile ricco e il suo fallimento (Lc 18,18-30). 5. Anania e Saffira: la frode alla comunità (At 5,1-11).
Note sull'autore
Ubaldo Terrinoni, cappuccino di Viterbo, laureato in teologia dogmatica e licenziato al Pontificio Istituto Biblico, insegna Nuovo Testamento all’Istituto filosofico-teologico di Viterbo, all’Istituto di scienze religiose del vicariato di Roma e presso il Centro nazionale USMI. È stato ministro provinciale dei cappuccini del Lazio e presidente della Conferenza dei superiori provinciali cappuccini d’Italia. È consultore della Congregazione per le cause dei santi. Con le EDB ha pubblicato: Sui sentieri evangelici della vita fraterna (1995); Il Vangelo dell’ncontro. Riflessioni su Luca (22000); Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche. 1. Obbedienza (2002); Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche. 2. Castità (2003); Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche.
3. Povertà (2003). Collabora con riviste dell’Ordine (Laurentianum e Italia Francescana) e con riviste scientifiche nazionali (Rivista Biblica e Parole di Vita).