
Rivista trimestrale di teologia, n. 2/aprile -giugno 2009.
L´immigrazione di massa determina importanti modificazioni della struttura della popolazione italiana. Una società relativamente omogenea sul piano religioso si trova a fare i conti con una controversa presenza di culture “altre” che non di rado suscitano difesa e reazione sociale. Appare sempre più urgente, ai fini di un più consapevole dialogo interculturale, una conoscenza delle religioni degli immigrati che ne individui le modalità di installazione nel paese che li accoglie, le trasformazioni che subiscono nell’adattamento al nuovo contesto e la loro influenza sui processi di integrazione.
Le problematiche che tali religioni pongono alla società italiana sono le più diverse; infatti si possono manifestare o come fattore d’integrazione e di pacificazione o, viceversa, come fattore conflittuale e di ostacolo all’integrazione. Tuttavia, se le diverse comunità di immigrati tenderanno a collocarsi all’interno di virtuose dinamiche relazionali con gli altri soggetti della società, potranno costituire una preziosa risorsa anche per determinare l’attivazione di giuste politiche di accoglienza e integrazione sociale da parte delle istituzioni civili.
Le idee nelle immagini e le immagini nelle idee. La dimensione simbolica della teoresi. Il titolo di questa monografia, curata dalla Scuola di Anagogia di Bologna, vuol richiamare l’importanza che nella riflessione filosofica,ma anche teologica, ha il simbolo. E soprattutto il fatto della sua indispensabilità.
Il vero teoreta sa rappresentare i contenuti astratti che solo lui sa vedere. La vera rappresentazione non è una maschera ma un esempio. E l’esempio o modello è un condensato di realtà. San Tommaso diceva che è necessaria una conversio ad phantasmata (una conversione alla fantasia) perché la comprensione razionale sia perfettamente realizzata.
Rivista trimestrale di religioni, n. 2/2009. Cristiani e musulmani cittadini e credenti europei.
Questa pubblicazione riporta i due approfondimenti più significativi promossi dalla Santa Sede sul fenomeno New Age: gli atti della Consulta Internazionale sul New Age, convocata da quattro dicasteri vaticani (Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, Pontificio Consiglio della Cultura) e il precedente documento pubblicato dal Pontificio Consiglio della Cultura e dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso: Gesù Cristo portatore dell’acqua viva. Una riflessione cristiana sul “New Age”.
Tutto ciò per permettere al lettore di avere uno strumento che illustri, con dovizia di particolari, qual è il pensiero di studiosi e operatori pastorali della Chiesa su un fenomeno le cui propaggini hanno incidenza anche nella società civile, visibile in una certa tendenza culturale e spirituale in essa diffusa.
Da cosa deriva l'identità di un oggetto determinato, cosa rende possibile le modalità della sua individuazione? Schelling e Fichte dibatterono lungamente su questo problema, che torna al centro del dibattito odierno, nelle scienze informatiche e giuridiche. Matteo Scurati ricostruisce l'evoluzione della discussione tra i due grandi filosofi tedeschi, osservando il problema alla luce del pensiero di un grande filosofo italiano contemporaneo, Emanuele Severino, e confrontandolo con le posizioni di Vincenzo Vitiello e Massimo Donà.
Teologia dogmatica
L´unico modo di ridestare il senso della verità è quello di risvegliare il senso della realtà: ma la realtà di cui si occupa la teologia è il mistero di Dio, e l´unico modo di accedervi è attraverso la contemplazione della fede: «actus intellectus assentientis veritati divinae ex imperio voluntatis a Deomotae per gratiam». Per accendere il senso della fede, e di qui ristabilire l´orientamento nella realtà illuminata dalla luce della verità, la teologia deve pertanto ritornare al mistero: contemplare umilmente - nell´atteggiamento ragionevole del «sapiente» (in senso classico e biblico) e non in quello razionalista dello «scienziato» (in senso moderno), nel legittimo pluralismo di prospettive diverse e convergenti - il volto misterioso di Dio rivelato da Gesù Cristo.
Sommario breve:
CASTELLUCCI «Dio non ha bisogno di nulla». L’autarchia come cifra fondamentale del divino nel mondo greco. BOSCHI Il mistero di Dio nella Bibbia. BENZI Mistero di Dio e purificazione in Isaia 6, 1-7. BORRIELLO Il mistero di Cristo nell’esistenza cristiana. SPIRITO La tradizione dei padri del deserto davanti al mistero di Dio. PASINI La contemplazione di Dio nella spiritualità bizantina. CARPIN La conoscenza umana di Dio in Isidoro di Siviglia. PARENTI Una questione sull’ontologia trinitaria. BARZAGHI Simbolica e teoresi nelle «cinque vie» di san Tommaso d’Aquino. OLMI La struttura del mistero di Dio.
È la prima traduzione in lingua moderna del commento che Tommaso d'Aquino scrisse alle Lettere ai Tessalonicesi, a Timoteo, a Tito e a Filemone. Accanto alla traduzione in lingua italiana c'è il testo latino di Tommaso. San Tommaso svolge un'esegesi accurata e minuziosa, usando un linguaggio di grande efficacia e chiarezza. Il lettore può ammirare la sua capacità di "sviscerare" il testo, di "scandagliarlo" in profondità, sfruttando anche tutte le risorse della ragione nelle sue varie forme, in particolare della metafisica. Ciò gli consente di mettere a fuoco temi rilevanti come quelli relativi ai sacramenti del battesimo, del matrimonio e dell'eucaristia, della grazia - considerata in se stessa e nelle sue molteplici manifestazioni, come i carismi nella Chiesa e della risurrezione di Gesù Cristo.
Nel bimillenario della nascita di san Paolo completiamo l'edizione del Commento di Tommaso alle Lettere dell'Apostolo, con testo latino, traduzione a fronte e introduzioni.? la prima a livello mondiale in lingua moderna. Esegeti, come Spicq e Lyonnet, ritengono insuperato tale commento. L'autore fa un'esegesi accurata e minuziosa con un linguaggio semplice e efficace disvelando il testo, mediante tutte le risorse della ragione umana.
E' un testo redatto nel primo secolo dell'era cristiana, fondamentale per ricostruire lo stile di vita dei cristiani e il rapporto tra di essi e il mondo in cui operavano. Si tratta anche di un testo di grande raffinatezza letteraria e stilistica.