Ci muoviamo sul crinale di una sfida esaltante: essere parte attiva di un processo che moltiplichi spazi di vita buona per tutti. Questo tempo della storia è un appuntamento. Non vogliamo più delegare, girarci dall'altra parte, passare oltre. Queste pagine desiderano essere uno spazio di condivisione e di confronto per gente che inizia a disobbedire ad una esistenza a bassa intensità. Un'altra via è possibile, quella di un personalismo comunitario, che riconosca la dignità di ogni persona e allo stesso tempo protegga il bene comune promuovendo la dignità, la libertà e il benessere degli altri, compresi i poveri, gli esclusi e le generazioni future. Esiste un'alternativa al «dare per avere» e al «dare per dovere». È il «dare per amore», che per i cristiani è sinonimo di fede, intesa non in senso religioso ma relazionale, come un radicale riconoscimento dell'altro, dell'altrui dignità e vocazione. La via della fraternità è la via del dono e dell'inclusione creativa del limite. «Sono grato a Katia Roncalli di questo prezioso strumento. Tenere aperta la mente, tenere aperto il dialogo e la collaborazione con gli altri è un modo per dare una mano a Dio a "tenere aperta la storia" e una lettura del genere non può che stimolare chiunque a farlo con determinazione, intelligenza e coraggio». Dalla Prefazione di Luigi Ciotti
Di fronte alla situazione di confusione e di crisi in cui ci troviamo, è necessario fermarci a riflettere, per capire come mai la fede che professiamo non abbia la forza di vincere il mondo. Viene il fondato sospetto che la nostra fragilità dipenda da una fede non pura. Una delle finalità del presente lavoro è appunto quella di invitare a fare una verifica di questo genere. Lo sguardo è rivolto principalmente alla rivelazione contenuta negli scritti dell'Antico Testamento, a partire dalla convinzione che determinati limiti e distorsioni della nostra visione di fede derivino dall'utilizzo che facciamo di certi brani dell'AT, e dalla loro interpretazione non sempre corretta. Occorre inoltre liberare il campo da tanti pregiudizi, luoghi comuni e «precomprensioni», che sono di grande ostacolo per una fede forte e coerente. Abbiamo tutti bisogno di riflettere su un problema di fondo: fino a che punto la fede che professiamo è conforme ai contenuti del vangelo annunciati da Gesù? La Bibbia raccoglie le memorie di un popolo, perché le giovani generazioni possano partecipare all'alleanza. L'alleanza è il tema che come un filo rosso unisce le varie parti della Bibbia.
Che cosa si può dire ancora su Maria che non sia ripetitivo? Quale profilo può essere propulsivo di quella liberazione annunziata nel Magnificat? Il titolo Ben più che Madonna è un invito ad andare oltre le incrostazioni culturali e religiose, il devozionismo, il razionalismo teologico, la retorica, la riduzione femminile e servile a esecutrice dei dettati del Cristo. Il sottotitolo Rivoluzione incompiuta allude al Magnificat e alla sua profezia di riconciliazione tra cielo e terra e di tutte quelle fratture che in ogni ambito dell'umano (antropologico, socio-politico, economico, ecclesiologico) ostacolano il Regno della giustizia e dell'amore. In ogni capitolo, una prima parte si confronta con gli aspetti salienti della vita di Maria, come ci è dato conoscere, e una seconda apre a considerazioni interdisciplinari. Dalla lettura agile e al contempo documentata, questo libro presenta Maria come l'amata regale nella sua dignità di sposa del Padre, chiamata a rispondere all'Amore cooperando alla generazione del Figlio, corpo nel corpo, alla sua formazione, a condividerne la missione, mantenendo la sua specifica vocazione. Il lettore vi troverà "cose vecchie e cose nuove" per ripensare l'umanità e la Chiesa sul registro mariano.
Il vangelo giunge a noi da una cultura lontana e racconta una storia unica nel suo genere, incomparabile con qualsiasi altra, dal significato mai scontato e intriso di simbologie. Prima di ricavarne degli insegnamenti, di elaborare delle riflessioni, di attualizzarlo, abbiamo però bisogno di capire chiaramente che cosa intende dirci. Ho scritto questo libro pensando a tutti coloro che aspirano a questo: cristiani di ogni età, giovani in ricerca, catechisti, animatori, membri di gruppi biblici, persone di diverse convinzioni che desiderano conoscere meglio i vangeli e il loro misterioso protagonista. Ho cercato di mettermi nei loro panni, di immaginare i loro dubbi e problemi. Questa guida non è dunque un commentario, ma si propone di presentare gli strumenti di base per capire meglio il contenuto dei vangeli. Con taglio divulgativo, è diretta a tutti coloro che, pur non avendo compiuto studi biblici specialistici, desiderano familiarizzare di più con questo testo unico. Lo scopo ultimo di queste pagine è aiutare a sperimentare la gioia di capire il vangelo.
In queste pagine l'autrice propone una riflessione sull'empatia alla luce delle elaborazioni filosofiche e delle scoperte neuroscientifiche, aprendo il campo d'indagine anche a discipline più recenti come la "neuroetica". Si tratta infatti di una riflessione che ha necessità di estendersi in diversi contesti, individuando spazi in cui potersi confrontare in funzione dei differenti ruoli e saperi. Se empatia è provare ad andare dove l'altro sta, si devono fare continuamente i conti con l'estraneità di questo luogo che non conosciamo e che ci può essere estraneo. È in quest'ottica che diventa ancor più appassionante approfondire le modalità attraverso cui l'empatia trova possibilità di espressione, ovvero la gentilezza, la gratitudine, la compassione e l'acquisizione di consapevolezza attraverso la dimensione della riflessività. Forse è questa la grande sfida dei nostri giorni: rimanere donne e uomini empatici, nonostante tutto quello che ci circonda.
La gioia è il mistero stesso della vita di Gesù. Nonostante la croce, il Figlio di Dio aveva un cuore che traboccava di vera gioia, un gaudio nascosto faceva vibrare tutta la sua persona. Interrogandosi su questo mistero della vita cristiana, cuore del Vangelo, l'autore si è imbattuto in Hans Urs von Balthasar e nella sua visione particolare della gioia, intesa come passaggio purificatore attraverso l'esperienza della croce, che è esperienza di morte e di vita, di seppellimento e di risurrezione e quindi di immersione nel divino, già ora sperimentabile. In questo senso la gioia ha un carattere paradossale perché mette assieme speranza e sofferenza, passione e amore, attesa e profezia, giustizia e perdono. Ma essa è segno di un'esistenza redenta, liberata dal peccato e dal male attraverso la passione di Cristo e la sua risurrezione nella carne. Ed è in questa luce che la gioia può ritornare nella vita di ogni giorno e riportare l'uomo alla ricerca della vera felicità. La gioia evangelica deve essere il segno e l'abito del cristiano. È rara, ma non impossibile. Prefazione Scognamiglio Edoardo.
Il dogma della comunione dei santi, piuttosto dimenticato, in realtà è una delle consolazioni più grandi che lo Spirito Santo abbia inventato per noi poveri uomini costretti a mille battaglie finché siamo su questa terra. Ma di che cosa si tratta, esattamente? In che cosa consiste la «comunione dei santi»? Il testo di Claudio Dalla Costa lo descrive in modo unico, nuovo, originale, semplice, efficace. Un libro da non perdere per ricevere quella «consolazione» dello Spirito di cui tutti abbiamo un enorme bisogno, soprattutto in questo tempo. La comunione dei santi è la prima e la più efficace rete internet che esista. Prefazione Tognetti Serafino (Padre).
La forma della felicità, il nuovo libro di don Fabrizio Centofanti e Sabrina Trane, non può non sorprendere il lettore. Partendo da un'idea diffusa di felicità psicologica, e descrivendola con competenza, allarga sempre più l'orizzonte, fino a sovrapporre al livello semplicemente umano quello che si può evincere dalla lettura del Vangelo e della tradizione cristiana più attendibile: dal progetto dell'uomo, potremmo dire, al progetto di Dio. Ne risulta una visione totalmente nuova dell'obiettivo più comune e condiviso da ogni essere umano. Il breve saggio si legge quasi come un romanzo: a un certo punto, il ritmo si fa incalzante, sembra di essere arrivati al gran finale, ma - e questo è il vero assunto del libro - c'è sempre un oltre. Perché per essere felici bisogna «passare all'altra riva», come Gesù dice, così frequentemente, nel Vangelo. Dalla Prefazione di don Fernando Altieri La felicità è un obiettivo comune a tutti gli esseri umani. In questo libro, scopriremo se e come sia possibile vincere questa scommessa, in un tempo in cui tecnologia, informatica e digitalizzazione globale ci spingono a ripensare dalle fondamenta un tema ineludibile per ogni persona consapevole di sé.
Quando si risponde al telefono, il gesto tipico dell'italiano al cellulare è quello di guardare il display con un’espressione tra il disgustato e lo scocciato: «Chi mi disturba?».
Per arginare il fiume di notifiche che ci arrivano spendiamo tempo per le contromisure: due numeri di telefono, profili personali e profili di lavoro, modi per silenziare quell’app o quel dispositivo.
A tavola si comunica con persone distanti, si vede cosa fanno altri a chilometri di lontananza e non ci si occupa di parlare con il vicino di piatto. In uno scompartimento sul treno urlare al telefono i propri risultati di esami medici non è decoroso, per noi e per gli altri.
Queste e altre simili situazioni sono dovute al fatto che non esiste una ancora ben definita educazione digitale: sempre più necessaria poi nella situazione che stiamo vivendo e che ci impegna tutti sulla Rete molto più di prima. Con ironia, semplicità e senza presunzione, in questo libro l’autore ci propone allora un galateo per Internet e questi tempi digitali.
Il viaggio proposto in questo libro ci permetterà di scoprire che solo la vita spirituale è la vera vita. Perché è una vita in compagnia. La compagnia di Dio che non vede l’ora di stare con noi sempre. Anzi ha già stabilito la tenda in noi. È allora necessario aprire la tenda e lasciarci guidare da Lui. Perché? Perché Lui ci porta diritti alla gioia. È stato Cristo infatti a dire: «Io sono la via, la verità e la vita». E a dire ai suoi apostoli: «Che la vostra gioia sia piena»!
La religione non consiste in nessun’altra cosa che in uno sguardo.
Simone Weil