Il complesso di Medea è molto ramificato e quindi difficile da individuare. Di fronte a questo panorama complesso, l'errore diagnostico è alle porte: si rischia di "coprire" la vera natura del disturbo e di curare solo la sintomatologia. In tal caso, lo scenario drammatico iniziale rimarrebbe intatto, pronto a ripresentarsi alla prima occasione favorevole. Questo saggio vuole proprio evitare tale pericolo. I più cruenti fatti di cronaca dei nostri giorni vedono al centro bambini sacrificati sull'altare di un istinto oscuro, alla cui prepotenza la specie umana sembra condannata senza scampo. Questa tendenza oscura viene da molto lontano. Si nutre di invidia, di odio, di desiderio di "punire" il colpevole. Le varianti della sindrome di Medea sono infinite, ma il punto di partenza è sempre lo stesso: il soggetto (uomo o donna che sia) patisce in modo lancinante la trascuratezza emotiva che un personaggio importante (partner, genitori, datori di lavoro) ha avuto nei suoi confronti e decide di "fargliela pagare". Le modalità della "punizione" sono diverse, ma il quadro è sempre dominato da un sentimento cupo: il desiderio di vendetta. Il terapeuta che si imbatte nella gestione di un simile dramma emotivo non può limitarsi a vedere quei comportamenti aberranti come frutto di conflittualità familiari, ma come occasione straordinaria di esplosione dei conflitti arcaici, in cui l'odio puro è rivolto verso il Destino, la Creazione e ciò che il Cielo di più ama: i cuccioli d'uomo, ambasciatori della vita. Gli esempi riportati, però, mostrano che c'è sempre la possibilità di resettare il cervello e che anche la persona affetta dalla sindrome di Medea può recuperare qualità positive e un nuovo sguardo sul futuro.
Sulla collina di Genova, nel cuore dell'antico convento carmelitano di Sant'Anna, è attiva fin dal 1650 la Farmacia- Erboristeria dei Frati Carmelitani Scalzi. Partendo dalla convinzione che la salute dell'anima deve accompagnarsi a quella del corpo, tenendo presenti gli insegnamenti della Bibbia e arricchendoli con la saggezza popolare e l'osservazione diretta, generazioni di monaci hanno imparato a sfruttare i segreti delle erbe. Fino a Frate Ezio, attuale responsabile dell'Antica Farmacia, che ci dona questo «libro pieno di curiosità, consigli e rimedi, un moderno ricettario accessibile a tutti per familiarizzare con le piante e usarle in modo corretto» (dalla Prefazione di Monica Di Loreto). Perché, come recita il motto della Farmacia, « Nos medicinam paramus, Deus dat nobis salutem(Noi prepariamo i rimedi, Dio ci dà la salute)». Pagine di grande rigore scientifico e accessibili a tutti. Una presentazione di 80 piante dalle proprietà benefiche; dalle 4 alle 10 ricette per ogni pianta; spiegazioni semplici e glossari per addentrarsi nel mondo affascinante dell'erboristica; una serie di curiosità per scoprire antiche credenze e tradizioni di questo e altri continenti sul potere curativo delle erbe. Tenendo sempre presente che gli effetti benefici delle piante non possono e non devono sostituire il ricorso ad una consulenza medica, ma rappresentano un sicuro e affidabile rimedio ai piccoli disturbi quotidiani e un ottimo coadiuvante nell'affrontare cure mediche impegnative.
Non è facile conoscere intimamente, nei vari aspetti umani e spirituali, l'animo di una religiosa, che consacra la sua vita al Signore e la trascorre «nascosta con Cristo in Dio», anche se si è prodigata in un'attività febbrile per il bene delle anime e la gloria di Dio. Ciò si può dire in particolare per madre Maria della Santa Croce - al secolo Maria Teresa D'Ippolito -, superiora generale delle Missionarie Catechiste del Sacro Cuore, morta «in odore di santità» nel 1945. Quante persone, che l'hanno conosciuta o hanno sentito parlare di lei, vorrebbero conoscere molto di più della sua spiritualità e della sua vita interiore, a cominciare dalle stesse Suore Missionarie Catechiste del Sacro Cuore, e poi tutti coloro che sperano di vedere presto madre Maria della Santa Croce elevata agli «onori degli altari». Penso che la presente pubblicazione possa aiutare molto a penetrare nel suo animo, dato che è soprattutto una raccolta di scritti, lettere e circolari, totalmente trasparenti, usciti dal cuore di madre Maria della Santa Croce, nella concretezza della vita e dei problemi affrontati durante il suo mandato di superiora generale. ? Francesco Card. Monterisi Arciprete Emerito di San Paolo fuori le mura «Il nostro spirito sia sempre assorto nell'estasi dell'ardentissima carità per il Diletto Gesù Signor Nostro».
Felicità è cogliere la vita come un dono, lasciarsi sorprendere dal mistero racchiuso nel quotidiano, sempre nuovo. Le figure bibliche di Abramo e Giuseppe ci mostrano come la ricerca della felicità passi sempre da strade che non dipendono da noi, ma da incontri inaspettati, imprevisti, che illuminano seppur per qualche istante il nostro cammino.
"Il volume offre i materiali del Convegno regionale svoltosi nell'ottobre 2010 a Palermo, con la visita del Papa. I giovani e le famiglie insieme hanno vissuto una vigorosa condivisione di ideali e speranze, riflettuto sulle difficoltà e sulle opportunità che la Sicilia non manca di porre sotto sguardi che debbono essere pieni di coraggio per educarci ed educare alla speranza. C'è un'educazione alla speranza che è educazione ad uno sguardo profondo, acuto, penetrante che i nostri giovani e le nostre famiglie devono avere per un'autentica ricerca della capacità di bene, di progettualità, di riscatto. Lo ha sottolineato il Papa quando ha affermato: 'La fede vi dona la forza di Dio per essere sempre fiduciosi e coraggiosi, per andare avanti con nuova decisione, per prendere le iniziative necessarie a dare un volto sempre più bello alla vostra terra. La tentazione dello scoraggiamento, della rassegnazione, viene a chi è debole nella fede, a chi confonde il male con il bene. Invece, chi è saldamente fondato sulla fede, chi ha piena fiducia in Dio e vive nella Chiesa, è capace di portare la forza dirompente del Vangelo'." (dalla presentazione del Card. Paolo Romeo)
Le discussioni che appassionano l’opinione pubblica sono spesso difficili da seguire per il grado di tecnicità che le contraddistingue, e i dibattiti sulle problematiche morali non fanno eccezione.
Per venire incontro a questa situazione, da anni il professor Mario Rossino cura una rubrica sul bollettino del santuario torinese di Santa Rita. La sede degli interventi non è accademica, ma il servizio della rubrica è estremamente prezioso e va a vantaggio di un pubblico di lettori molto numeroso.
Il professor Rossino ha un’esperienza assai vasta, grazie al ministero pastorale che esercita da parecchi anni e alla competenza della sua specializzazione in teologia morale, oggetto da tempo del suo insegnamento nella Sezione Torinese della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Questa trattazione in pillole, esemplare per l’accuratezza dell’informazione e la semplicità dell’esposizione, si colloca accanto agli studi specialistici dell’Autore e offre un servizio non indifferente per favorire chiarezza di idee e solidità di principi in una discussione che continuamente si rinnova.
Il libro mette a fuoco l'attuazione del Concilio Vaticano II nella diocesi di Torino negli anni cruciali in cui era vescovo il card. Michele Pellegrino, concentrando l'attenzione sull'architettura religiosa, considerata nel contesto della città e del suo sviluppo.
Due secoli separano questi due uomini, che hanno percorso una Parigi molto diversa e, oggi, molti luoghi testimoniano ancora la loro presenza. Questa guida vi aiuterà a scoprire questi luoghi ricchi della loro storia.
La Biblioteca del Seminario di Torino custodisce il Fondo Pellegrino, lascito del cardinale Michele Pellegrino, già arcivescovo della diocesi di Torino, comprendente una vasta documentazione circa i vari aspetti della sua lunga vita di studioso e di ecclesiastico. Questo volume ne riporta il catalogo dei libri e l'inventario dell'archivio.
L'abbé Henri Huvelin ( Laon 1838 - Parigi 1910) è una delle figure più interessanti del mondo ecclesiale e civile, francese ed europeo, tra XIX e XX secolo. È stato un uomo dall'intelligenza fuori dal comune che ha «scelto di essere il Vangelo vivente manifestandone la bontà», mettendosi a servizio degli uomini e delle donne del suo tempo attraverso la predicazione, la cura pastorale e l'accompagnamento personale. Tra i segreti di Huvelin come guida spirituale, ci fu non solo la sua intelligenza e cultura, ma anche la sua straordinaria capacità di ascolto, che esercitava anzitutto nei confronti del proprio tempo. Quel «cercare di vedere» e «di scoprire» diventava per lui un aiuto per conoscere gli altri. La lettura di questo testo ci aiuti a dare sempre più valore all'ascolto, alla cura dei legami, all'accompagnamento umano e spirituale, forme concrete per portare, oggi, «il Vangelo con la vita». «La cosa migliore è cercare di vedere ciò che c'è di bene nel tempo in cui si vive, cercare di scoprire ciò che c'è di bello e di grande».