
Un percorso formativo per ministranti, in sette momenti di incontro da distribuire nel corso dell'anno liturgico. "Wake up!" significa: "Sveglia!". Partiamo dall'entusiasmo dello Spirito Santo in noi, che ci spinge a uscire dalle pigrizie, dagli schemi fissi, dalle lentezze per amare. Così il servizio dei ministranti avrà radici profonde e sarà l'espressione di una vita piena e bella, dedicata a diffondere nel mondo la "musica" dello Spirito che dona gioia! Ogni tappa offre una riflessione, un'esperienza concreta di altri ministranti, un'attività per riflettere o approfondire il servizio, un'azione concreta da realizzare per "svegliare il mondo" in noi e attorno a noi. Completa il sussidio una scheda per la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni.
In una società in continua trasformazione, dove la vita e i ritmi familiari subiscono mutamenti repentini, la coppia è chiamata a fissare dei punti di riferimento per realizzare un progetto di vita duraturo. In un'epoca in cui la vita a due non è mai stata così complicata, l'autore di queste pagine traccia un sentiero di umanità, pieno di buon senso e di realismo, in pagine dense di umorismo, tenerezza, amore per la vita e intuizioni evangeliche...
Un'interpretazione diretta e non allegorica del Cantico dei Cantici attraverso numerosi riferimenti cinematografici. Non un commento esegetico, ma una lettura d'amore, un invito a comprendere che l'incontro di un "io" con un "tu", quando diventa un "noi", spalanca le porte della vita divina. Per evitare che questo poema diventi una sorta di "Atlantide" della Sacra Scrittura e per farlo conoscere e amare. Il Cantico, perla custodita nella conchiglia della Bibbia, vede come protagonista una coppia che non smette mai di dichiarare il proprio amore: due attori, due amanti che manifestano il loro desiderio e anelano a vivere l'amore profondamente gioioso e tenero, dono straordinario del Dio-Creatore. "...e in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama 'noi'." (Robert ,Clint Eastwood, ne "I ponti di Madison County")
Matteo Selvini e Gilberto Gillini si sono uniti per un compito tanto inedito quanto urgente: indicare un metodo all'operatore volontario che offre una prima relazione d'aiuto alla famiglia nel contesto della quotidianità. Il testo tiene conto delle sollecitazioni provenienti dal mondo del volontariato e degli operatori pastorali, ma anche da quelle figure professionali che vengono quotidianamente a contatto con le problematiche familiari senza una specifica preparazione alla relazione: medici, avvocati, sacerdoti.
ReAle" è un progetto musicale di evangelizzazione per diffondere la Christian music in Italia. Le canzoni sono pop/rock con testi ricchi di parole di vita, speranza, preghiere e brani del vangelo."
«Il tempo opportuno è quel tempo in cui la tua libertà coincide con la volontà di Dio su di te».
È stato un lampo e all’unisono abbiamo capito che questo sarebbe stato il titolo che avrebbe contenuto le nuove canzoni. Sì, perché il Kairòs così inteso è il tempo che chiediamo di poter vivere ogni giorno di questa missione.
È un tempo in cui ci siamo sentiti immersi nei tre anni in cui sono nati questi brani. Un tempo che ci ha portato a trasformare i Reale in un progetto di Christian Music sempre più strutturato e vitale.
Infatti non si tratta più solo di «Alessandro Gallo che scrive e canta le canzoni», ma di un progetto di evangelizzazione che comprende la scelta di vita di una famiglia intera, sempre più grande. Di Francesca che in quest’album ha partecipato con la vita, oltre che come autrice e interprete. Di musicisti professionisti che provvidenzialmente si sono fatti strumenti nelle mani di Dio. Di amici che in questi anni di concerti e testimonianze sono diventati parte viva di diffusione del progetto.
Abbiamo visto Dio trasformare semplici canzoni in un nuovo modo di pregare, di gioire, di intendere la musica e la fede. Lo abbiamo capito girando nelle parrocchie, tra i giovani e le loro domande fameliche su Dio. Tra i sacerdoti che lottano per dimostrare che Dio vive nonostante la loro umanità. Tra le famiglie e le loro risurrezioni. Tra le centinaia di e-mail che ci arrivano quotidianamente.
Questo è il tempo in cui ci troviamo a vivere. Un tempo duro ma potente, secco ma vivo, un tempo che ci obbliga a farci delle domande e a darci delle risposte, un tempo in cui conviene lasciarsi “cadere” nelle mani di Dio e gioire della pazzia della sua volontà salvifica: è tempo per ognuno di assaporare il proprio Kairòs.
Credere per provare!
Il progetto dei ReAle è strettamente legato alla musica. Il nome "ReAle" non vuol essere un sinonimo di reGale, ma di concreto, vero. Abbiamo scelto di chiamarci così per augurarci di rimanere nella concretezza della vita. l'intento è quello di contribuire a diffondere la Christian music in Italia, che è presente, però secondo noi in modalità molto blande, o troppo private e selettive. Desideriamo parlare ai giovani con la loro lingua, che è la nostra, senza pregiudizi o discriminazioni, cerchiamo di fare una musica concreta, un pop/rock che parli di valori reali e non inutili, dimostrando che "pregare" non vuol dire annoiarsi a morte, ma si può pregare con energia e gioia anche a suon di batteria e chitarre. Crediamo che , come ci ha insegnato suor Elvira, il bene va fatto bene, quindi puntiamo a produrre una musica qualitativamente sempre più buona nei contenuti e nella forma. Abbiamo vissuto sulla nostra pelle e vediamo ,ancora di più oggi ,nei giovani la fame di identità, noi proponiamo l'identità cristiana, che non è quella di un branco di "sfigati", come è costume pensare, ma è quella di una grande famiglia di rivoluzionari, di ribelli coraggiosi. Noi che siamo stati tossicodipendenti che abbiamo vissuto la "libertà" che propone il mondo nel sesso sfrenato, nella droga, nell'alcool, che abbiamo provato cosa vuol dire fare parte del "branco", abbiamo trovato molta più pazzia, più avventura, più provvisorietà, più ribellione, più divertimento, più forza, più energia in Gesù Cristo e nel suo messaggio di amore, quindi cantiamo per esperienza non perché l'abbiamo sentito in qualche omelia o letto in qualche libro. Vorremmo arrivare negli i-phone o i-pad dei nostri ragazzi, non pretendiamo di sostituire la Lady Gaga o i Modà di turno, ma dopo di loro vogliamo esserci noi, la nostra canzone deve essere digerita facilmente, con piacere e se possibile, arrangiata e prodotta MEGLIO di quelle commerciali. Oggi sentiamo e vediamo l'esigenza di far diventare "ReAle" , oltre che il nome della band, un bRand , cioè un marchio sotto il quale raggruppare i progetti che stanno nascendo in base alle richieste dei giovani che ci seguono. Le attività nelle quali ci troviamo coinvolti oggi sono molteplici: -la composizione, registrazione e produzione degli album. -i concerti e le testimonianze -i pellegrinaggi a Medjugorje -i servizi nelle parrocchie: laboratori musicali per adolescenti, punti di ascolto, etc.. etc… E' nostro sogno, riuscire a creare una "etichetta discografica indipendente cattolica", con al suo interno lo studio di registrazione e la casa di produzione, per poter produrre anche altri cantanti e gruppi che vogliono fare della buona musica per Gesù, creando così una seria alternativa alla musica commerciale che siamo abituati a sentire in radio. Se questo vi sembra ambizioso, scusateci , ma salvandoci da morte certa il Signore ci ha abituato a cose grandi. Affidiamo tutti questi progetti anche alle vostre preghiere. Grazie.
Luigi e Zelia Martin, per vie diverse, andarono oltre il disappunto per i "no" ricevuti alla richiesta di entrare in convento, ma non potevano immaginare che proprio quell'esperienza avrebbe creato tra loro un ponte ideale a distanza che li avrebbe portati a percorsi imprevisti e fecondi. Lo Spirito ha svolto nei loro cuori un'opera preziosa di umiliazione e di elevazione, di distruzione e ricostruzione. I coniugi Martin si aprirono ad ascoltare al di sopra di tutto la voce di Dio, così come si sarebbe manifestata nella loro concreta situazione di vita. Finalmente pronti all'imprevedibile, seppero porgere l'orecchio solo alla voce di Dio, per compiere la sua volontà. Anche questo santa Teresina imparò dai genitori, quando nella sua "Autobiografia" scrisse che avrebbe desiderato tutte le vocazioni e tutte le missioni possibili.
Queste pagine ricostruiscono la nascita e lo sviluppo della sala della comunità. In filigrana scorre l'appassionato contributo assicurato dall'ACEC, l'Associazione nata alla fine degli anni Quaranta dall'Ente per lo Spettacolo per lo più con una funzione di coordinamento delle sale cinematografiche cattoliche. Il testo riprende il filo di una storia e di un'azione pastorale che partono da lontano, e prosegue poi a delineare il volto odierno della sala della comunità: la sua qualificazione pastorale e culturale; l'ormai assodata destinazione della sala al di là della pura attività cinematografica; il ruolo essenziale della comunità ecclesiale. Come conseguenza naturale della riflessione, arriva quindi un rinnovato stimolo a investire sulla formazione della figura dell'animatore della cultura e della comunicazione, che proprio nella sala della comunità trova l'ambito peculiare in cui svolgere il proprio servizio ecclesiale.
Il teatro è forma di espressione e rappresentazione culturale di una comunità. Per i suoi elementi essenziali - chi lo agisce e chi vi partecipa -, il teatro richiede la presenza dello spettatore e rende condivisibile il vissuto che lega il primo al secondo. Partendo da queste considerazioni, il volume inquadra il fenomeno teatrale all'interno della sala della comunità, tenendo conto delle sue peculiarità di luogo culturale e pastorale in cui nascono gruppi teatrali amatoriali e dove si ospitano compagnie di professionisti, definendo una proposta di tipo umano e culturale unica. Nelle pagine finali, inoltre, si traccia un vademecum essenziale per chi opera nelle sale della comunità, indicando i principali adempimenti burocratici e amministrativi e suggerendo strategie di programmazione, comunicazione e promozione dell'attività teatrale.
Il lupo è cattivo? Qualcuno l'ha rimesso nei boschi? Che cosa faremmo se lo incontrassimo? Le pecore le ammazza tutte lui? Gli allevatori hanno solo il fucile per limitare i danni? Di sicuro il re del bosco è di nuovo in mezzo a noi ed è importante conoscerlo meglio: da sempre protagonista della storia e della cultura umana, ha talmente influenzato la società da diventare nome di santi, cognome di molti e radice di tante parole. "E noi per secoli abbiamo pensato soltanto a sterminarlo. Prendi l'anima della luna, prendi l'essenza di una voce, falle vorticare nelle caverne dello spazio, per creare l'ululato lamentoso del lupo. Gli occhi dorati profondi, che guardano fisso attraverso il buio per scoprire i segreti della notte, distolgono lo sguardo dall'uomo spaventato. (Emily Ham, 9 anni, Cwmdu School, Powys, UK)
Quante volte, nella vita familiare di tutti i giorni, ci capita di domandarci: come possiamo educare i nostri figli ai valori umani? In che modo riusciremo a trasmettere loro il tesoro della fede? È possibile vivere l'amore e il perdono autentici in un quotidiano sempre più frettoloso? In altre parole: c'è posto per Dio nella nostra famiglia? Gli autori di questo libro, un sacerdote e un papà, hanno guardato insieme a Cristo, lo "Sposo" bello e buono dell'umanità, incrociando il commento alla Parola di Dio con la vita della famiglia. Ne è scaturito un interessante intreccio di richiami spirituali e pastorali, nonché psicologici e pedagogici.