
Fatti non foste per vivere come... bigotti! Un libro scritto durante l'anno di Dante ma senza alcuna pretesa se non quella di giocare con le rime. Un libro ironico e pungente ma anche capace, come solo la poesia sa fare, di incidere profonde sensazioni. Don Ciccio ha un problema: il suo vescovo vuole trasferirlo di parrocchia. Per il sacerdote è un dramma che lo sprofonda in un vero Inferno: quello dei bagagli da fare, delle abitudini da cambiare, degli amici da salutare. Dentro di sé fa di tutto per evitarlo mentre fuori deve mostrare buon viso a cattivo gioco. E quando alla fine si decide ad obbedire inizia il suo Purgatorio: fatto di nuovi incontri, esperienze inaspettate, una rispettabilità da costruire giorno per giorno in mezzo ai suoi nuovi parrocchiani. E alla fine di tutto si ritira nel Paradiso della sua anima, dei suoi ricordi, proprio mentre il mondo si scontra con il dramma della pandemia.
Saper ascoltare le inquietudini di un cuore in crescita, saper vedere oltre l'indisciplina, saper fare rete con i colleghi... oltre alla responsabilità di dare voti equi, di scegliere libri di testo adeguati, di trovare le parole giuste per trattare con i genitori... davvero insegnare è molto più di un mestiere! L'autrice di queste pagine, insegnante appassionata, trasforma in preghiera ogni affanno, preoccupazione, dubbio, gioia trovando alimento e forza in Colui che ha detto: «Venite a me voi tutti che siete affaticati e oppressi e io vi darò riposo» (Mt 11,28).
Se la pratica della penitenza è tipica di molte tradizioni religiose, nel cristianesimo assume un significato del tutto nuovo. Non una punizione, né un castigo per rimettere a posto i conti con Dio saziando la sua sete di vendetta e neppure un sacrificio per imbonire una divinità tanto severa quanto esigente. Nulla di doloristico, insomma. La sua chiave di comprensione è la misericordia di Dio manifestata da Cristo Gesù, che fa della penitenza un percorso di valorizzazione dell'umano a somiglianza dell'umanità da Lui incarnata e rivelata. La penitenza non può essere un'attività doloristica, né mortifera. Dio, infatti, nella sua misericordia non vuole la morte del malvagio, ma che si converta e viva.
Nello zaino mettiamo le cose importanti ed essenziali che ci servono per la scuola, per il lavoro, per una gita, per un viaggio. Noi sentiamo che c'è lo zaino sulle nostre spalle, ma, al tempo stesso, ci lascia i movimenti liberi. Così è per la fede: siamo consapevoli che è importante per la nostra vita, perché è un valore grande, ma Dio ci lascia liberi di abbracciarla, di approfondirla, di viverla. Dentro lo zaino che è questo libro ci sono gli argomenti più importanti della nostra fede. È uno strumento per tutti coloro che desiderano conoscere i principi fondamentali del cristianesimo, da usare in famiglia, a catechismo, perché contiene i concetti essenziali da consegnare ai ragazzi che si preparano a ricevere i sacramenti. Lo zaino del cristiano è anche indicato per i ragazzi del post-Cresima e per tutti coloro che fanno un cammino di fede all'interno dei gruppi e dei movimenti della Chiesa, perché offre una sintesi di ciò che dobbiamo conoscere e vivere per poterci chiamare cristiani, cioè discepoli di Gesù Cristo. È il bagaglio di fede da portare nel cammino della vita.
Pier Giorgio Frassati (Torino 1901-1925) è uno dei testimoni della fede più amati dai giovani. Conosciuto ormai in tutto il mondo, continua ad accompagnare verso Dio persone di ogni lingua, latitudine, età, condizione di vita. Come sarebbe trovarselo accanto e vivere fianco a fianco con lui un'ascensione alpina? Sarei rimasto ad ascoltarlo tutto il giorno, ma il tempo stringeva, la cima ci aspettava e le energie da spendere erano ancora tante. Riprendemmo la scalata con animo rinnovato, la parte più difficile era alle spalle, e sembrava quasi che danzassimo sulla liscia parete verticale. Come aquile, accarezzavamo le rocce. Prefazione Roberto Falciola. Postfazione Antonello Sica.
Il libro affronta il tema della vita spirituale dei laici cristiani che decidono di impegnarsi nella missione evangelizzatrice della parrocchia a cui appartengono. Offre un possibile cammino di crescita radicato nella consapevolezza che la visione cristiana dell'esistenza conferisce ad essa un senso di unitarietà, anche da una prospettiva puramente umana. Lo sfondo è, secondo la lezione del concilio Vaticano II, una Chiesa - porta aperta sul mondo - che è comunione missionaria. L'obiettivo è costruire, nell'ascolto reciproco e nel dialogo, una parrocchia sinodale, missionaria e solidale: una parrocchia vicina alla gente, che tenta di dare vita oggi ad uno stile pastorale fondato su una spiritualità connotata da vicinanza e prossimità. Spiritualità che si esprime nella ricerca di relazioni di solidarietà, gentilezza, ospitalità, fraternità come conviene a veri discepoli missionari e che matura nel segno dell'incarnazione strettamente connessa alla Pasqua del Signore e alla sua Parusia.
Se non facessimo mai un po' di manutenzione alla nostra automobile, prima o poi immancabilmente si guasterebbe. E il guasto potrebbe anche essere grave. Questo libro parte dal presupposto che anche la coppia è una realtà - molto più preziosa di un'automobile! - che non può essere lasciata a se stessa, ma ha bisogno anch'essa di manutenzione. Significa impegnarsi a prendersi cura l'uno dell'altro e, insieme, della relazione intessuta nella coppia. Sapendo che ogni coppia è unica ed è meravigliosamente originale, ma nello stesso tempo ha diversi elementi comuni con tutte le altre: ogni coppia è formata da un uomo e una donna e da Chi ha creato l'uno e l'altra, Dio che è Padre; ogni coppia vive del dono di sé e dell'accoglienza dell'altro. Perciò queste pagine sono una guida per la manutenzione della coppia, ma non un libro delle istruzioni da seguire schematicamente: piuttosto un quaderno degli appunti, da condividere e integrare con altre annotazioni, per aiutare chi è in cammino a raggiungere la meta, mettendo a disposizione del prossimo la propria esperienza, le proprie ferite, i propri incidenti e la condivisione di come si è riusciti a rimettersi in carreggiata.
I pilastri sono in architettura elementi strutturali con funzione di sostegno, così neI Quattro Pilastri del Benessere si vuole assicurare stabilità al vivere quotidiano gettando le basi per un vivere consapevole. Quando parliamo di benessere si fa da subito riferimento all'aspetto fisico che viene affrontato con un occhio di riguardo allo sport e ai suoi benefici, senza trascurare però l'aspetto psicosomatico. Nel secondo pilastro, Il Benessere Psicologico, si affrontano problematiche relative agli aspetti psichici e mentali dell'individuo, trattando in particolare ansia e attacchi di panico e offrendo una guida pratica per vincere e superare questo tipo di patologie. Ma per renderci consapevoli delle nostre risorse interiori non si può trascurare l'impatto che la società e l'ambiente hanno sulla persona, introducendo così il terzo pilastro: Il Benessere Sociale, che affronta temi legati ai concetti di comunità, sostegno, empatia, fiducia... Per finire, si considera l'aspetto più trascendentale: Il Benessere Spirituale, dove si parla di anima, valorizzazione del Sé, crescita personale e felicità. Un libro alla portata di tutti scritto proprio con questo intento. Il tutto «condito» con qualche consiglio pratico, utile a rafforzare il proprio equilibrio interiore e la propria autostima. Prefazione Caccia Maria Cristina, Cacciacarne Rocco, D'Auria Alberto.
Che aria «tira» tra i giovani, riguardo alla Chiesa? Come la sognano e la desidererebbero? Basta chiedere, e loro rispondono, prontamente: il cuore dei giovani è profondo, e loro stessi sono alla ricerca di esperienze che possano far trovare armonia, equilibrio e gioia nella loro esistenza... includendo Dio! Cosa cambiare, allora, nella Chiesa? Cari giovani, sarò felice nel vedervi correre più velocemente di chi è lento e timoroso. [...] La Chiesa ha bisogno del vostro slancio, delle vostre intuizioni, della vostra fede. Ne abbiamo bisogno! E quando arriverete dove noi non siamo ancora giunti, abbiate la pazienza di aspettarci. Papa Francesco (Christus vivit, n. 299). Introduzione Ermes Ronchi.
Armida Barelli, fondatrice di quello straordinario fenomeno ecclesiale e civile che fu la Gioventù Femminile di Azione Cattolica, ebbe un impatto determinante sulle giovani della prima metà del Novecento. In questo volume ampio spazio è dato alle sue riflessioni, ai suoi scritti, alla sua attività nella Chiesa e nel mondo del suo tempo. La sua vita era anche un esempio: «Se lei ha fatto così, perché non posso farlo anch'io?», poteva dirsi ogni ragazza della grande città o del più sperduto paesino d'Italia. Le sue indicazioni erano alla portata di tutte, semplici ma profonde. Anche il linguaggio, comprensibile dalle dotte e dalle analfabete, la rendeva testimone credibile di un ideale che superava gli stretti confini della civiltà contadina che ancora imperava in Italia. E si videro miracoli. Il messaggio era avere la consapevolezza di una chiamata di Dio a far fruttificare i tanti o pochi doni elargiti a ciascuna, dentro un'esperienza di fede autentica, rendendosi conto che in ciascuno vive la Trinità e che nel contatto con Dio, fatto non solo di formule di pietà, ma di amicizia profonda, si potevano vivere le gioie e le sofferenze che la vita portava con sé. In questa relazione con Dio si potevano anche cogliere le occasioni del nuovo che si intravedeva: l'assunzione di responsabilità familiari, lavorative e sociali, e poi politiche, con cui le ragazze erano chiamate a confrontarsi. Senza cedere alle mode, anzi andando contro corrente, le ragazze stavano scrivendo una storia nuova.