La poetessa e narratrice Vivian Lamarque conosce bene i bambini e il loro mondo, che è vero e immaginato nello stesso tempo. E in questa raccolta di piccole storie ci presenta, così come sono e come loro si immaginano, i bambini di oggi. Bambini con brutti vizi, come la bambina sirena dalle urla continue, e bambini con strane passioni, come il bambino domatore di zanzare; bambini particolari come la bambina di cognome Maestra e bambini che tutti hanno in mente, come quello che consuma un metro di cerotti a settimana. E bambini buoni e bambini meno buoni, che l’autrice non esita a chiamare cattivi. In questa sorta di catalogo divertente e un po’onirico, la grande poetessa gioca con le immagini e il linguaggio, ma è molto seria quando attribuisce tanta importanza all’allegria, alla buona educazione, al senso dell’umorismo, alla capacità di rispettare gli altri, e quando sottolinea con forza quali siano i modelli validi e quali debolezze si celino nei modelli da non imitare, come nel caso del bambino bullo.
“Il gioco dei perché è il più vecchio del mondo. Prima ancora di imparare a parlare l’uomo doveva avere nella testa un gran punto interrogativo”: le parole di Gianni Rodari chiariscono bene il senso dei “perché” di questo libro e ci portano all’interno di un’officina letteraria dove razionalità e fantasia, scienza e poesia convivono. Nati da due rubriche giornalistiche in cui lo scrittore rispondeva alle più disparate domande dei suoi giovani lettori, i “perché” danno ancora una volta una misura della grandezza di Gianni Rodari, che con vivacità e ironia sapeva far riflettere lettori piccoli e grandi.
Chi lo dice che ogni storia deve avere un finale?
A Gianni Rodari non piacevano le regole date senza motivo, e che una storia fosse obbligata ad avere uno e un solo finale, gli sembrava una regola da mettere alla prova, per vedere se era una regola buona o no. Ed ecco il risultato: Tante storie per giocare, un libro di racconti bizzarri, a volte fiabeschi a volte surreali, dal finale aperto. L’anima fiabesca e surreale dei racconti è stata interpretata in maniera straordinaria da Annalaura Cantone che ha realizzato nuove illustrazioni per questa edizione.
Niccolò ha un dono particolare: quando tocca qualcosa questa si rompe. Tutti pensano che sia un bambino maldestro, ma uno zio pittore gli rivela che non è lui che fa guai, ma alcuni folletti che gli stanno attorno. Sono invisibili a tutti, ma non a lui, che ha lo sguardo speciale degli artisti, capace di “bucare” la realtà, di vedere oltre il visibile. Niccolò, aiutato da due amici, frequenta la Galleria degli Uffizi: dopo parecchie settimane passate davanti ai quadri del museo, anche lui comincia a “bucare” la realtà e finalmente riesce a vedere i folletti. A quel punto è in grado di affrontarli uno a uno e di liberarsi di tutti loro.
Gianni Rodari era convinto che «gli errori non stanno nelle parole, ma nelle cose; bisogna correggere i dettati, ma bisogna soprattutto correggere il mondo»; da qui nascono le storie e le filastrocche di questo libro pieno di personaggi simpatici, poco amici, in qualche caso, dell’ortografia e della grammatica… ma non spaventatevi: per correggere gli errori il «maestro» Gianni usava una validissima grammatica della fantasia capace di consentire a tutti, attraverso il sorriso, il pieno possesso delle parole «non perché tutti siano artisti, ma perché nessuno sia schiavo».
"Stralisco" è una parola strana, che non si trova sul vocabolario: fa parte di un gioco fra Madurer - un bambino - e Sakumat - un pittore. Madurer è malato e deve stare sempre rinchiuso al buio. Sakumat ha il compito di mostrargli il mondo attraverso i suoi dipinti. Il loro rapporto si trasforma in una storia di amicizia totale che unisce un bambino, un uomo e - sullo sfondo - un padre, in un'avventura molto intensa. "Lo stralisco" è una favola sulla possibile felicità di chi accetta fino in fondo di guardare il mondo attraverso gli occhi della poesia e dei segni dell'arte. Una favola per ragazzi che anche il pubblico adulto ha saputo apprezzare. Le tavole di Cecco Mariniello accompagnano il lettore in un mondo fantastico nel quale la pittura ha il compito di sostituire la realtà. Età di lettura: da 9 anni.
Torna, con le illustrazioni di Nicoletta Costa, uno dei primi capolavori di Rodari. La Freccia Azzurra, bellissimo trenino esposto nella vetrina della Befana, cattura lo sguardo del piccolo Francesco, che vende caramelle in un cinema e non avrà mai i soldi per comprarlo. Anche i giocattoli, però, hanno un cuore, e la notte del 6 gennaio salgono sul trenino; iniziano cosi un avventuroso viaggio per raggiungere i bambini che li desiderano davvero. Rodari parlava di temi importanti con leggerezza, e il suo fantastico treno transita sui binari della solidarietà, tocca le stazioni dell'amicizia, corre verso un sorridente futuro. Età di lettura: da 6 anni.
Imparare l'alfabeto con questo libro è un gioco molto divertente: le lettere sono coloratissime, illustrate con immagini divertenti e accompagnate da brevi e simpatici testi: Filomena la farfalla felice, Pino il pinguino pigro, Bernarda la balena blu sono solo alcuni dei tanti personaggi a cui la fantasia di Nicoletta Costa dà vita in un piccolo mondo straordinario, tutto colore, estro e vivacità. Età di lettura: da 3 anni.
Un grande volume che racconte sei bellissime opere di Gianni Rodari.
Boscodirovo si trova sull'altra riva del ruscello, tra i campi. Se riuscite ad arrivarci, e osservate attentamente tra i rami e le radici aggrovigliate, potrete scorgere un sottile filo di fumo uscire da un minuscolo camino, oppure, attraverso una porticina aperta, vedrete una ripida scala che sale all'interno di un tronco d'albero. E' qui che abitano i topi di Boscodirovo.