
La storia di tre generazioni della famiglia Hinner, che dalla Germania di Hitler arriva all'Italia dei giorni nostri. A parlare è Hilde, testimone della sua stessa esistenza, ribelle inerte nel mondo progettato dal padre, dai padri. La sua voce, ora laconica ora straripante, narra ottant'anni di vicende private intimamente intrecciate al Novecento, "all'alba dei grandi magazzini", al turismo di massa, all'ossessione del corpo. Fino a innescare un cortocircuito che fa esplodere il nostro presente, denudandolo come mai prima era stato fatto. Se "I Buddenbrock" ripercorreva la decadenza di una famiglia tedesca dell'Ottocento, "La gemella H" non può che registrare il giornaliero "assecondare il flusso di eventi travestiti da soldi" di una famiglia ossessionata dai beni e compromessa con il Male. Decisa a dimenticare, pur di salvarsi.
New Orleans, un'estate degli anni Venti. Un gruppo di artisti, intellettuali e giovani vari è imbarcato sul panfilo di una ricca mecenate. Durante quattro giorni di crociera sul lago, scanditi dagli attacchi di zanzare, ciascuno persegue le sue fissazioni: alcol, sesso, teorie sull'arte, critica letteraria. Con questo suo secondo romanzo, del 1927, Faulkner scrive la sua opera comico-erotica guardando soprattutto all'"Ulisse" di Joyce uscito pochi anni prima, a cui fa più volte riferimento. Ma il mondo rappresentato è quello di Fitzgerald, del proibizionismo, delle flappers, le ragazzine con i capelli alla maschietta che seducono molto più di quanto svogliatamente concedono. Un libro divertente, con personaggi quasi caricaturali e gag da slapstick, ma spietato. Alla fine ci si domanda se le fastidiose zanzare del titolo siano per Faulkner gli insetti o gli umani.
L'Inquisizione romana di età moderna fu un tribunale della fede la cui giurisdizione si estese potenzialmente su tutta la cattolicità. Il suo funzionamento ha affascinato studiosi delle più svariate discipline: nella storia della lotta contro l'eresia s'intrecciano temi di carattere religioso, filosofico, sociologico, politico ed economico. Il volume di Germano Maifreda è dedicato all'esame di quest'ultimo aspetto, attraverso la ricostruzione di alcuni retroscena inattesi. I pontefici, dopo la fondazione della Congregazione del Sant'Officio (1542), predisposero un'organizzazione territoriale largamente autosufficiente, in grado di garantire per oltre due secoli il funzionamento di un esteso sistema giudiziario. Grazie anche alla scoperta di numerosi documenti inediti, tratti dagli Archivi vaticani, l'autore ricostruisce la dinamica di molti processi, dalla denuncia all'irrogazione della pena, svelando come l'analisi degli incentivi economici determinati dal modello stesso dell'apparato inquisitoriale possa oggi rivelarsi essenziale per comprendere le forme di esercizio della giustizia ecclesiastica in età moderna. Coniugando un uso preciso delle fonti storiche e una scrittura che ha il passo dell'investigazione, questo libro apre scenari nuovi nello studio del Sant'Officio e della sua economia intesa, nelle parole di Alfred Marshall, come impegno "negli affari ordinari della vita".
Sul palcoscenico internazionale Trick E. Dixon e il suo gabinetto furoreggiano a suon di malefatte: in una crescente esasperazione grottesca della politica nixoniana, assistiamo all'invasione della Danimarca, al lancio dell'atomica su Copenaghen, a una rivolta di boy scout soffocata nel sangue. Fino a quando Dixon, giunto all'inferno, non proverà a soffiare il posto... a Satana in persona! Scritto di getto nella primavera del 1971, più di un anno prima dell'effrazione nella sede dei democratici al Watergate e ben tre anni prima delle dimissioni di Nixon, il quinto romanzo di Philip Roth procurò al suo autore l'appellativo di profeta. Immersione vertiginosa nella realtà americana degli anni Sessanta, "La nostra gang" è una fotografia spietata e sconcertante del linguaggio del potere e delle sue perversioni.
Il capitano di un vecchio battello è al suo ultimo viaggio. Sottocoperta un carico di uomini, donne, bambini aspetta di arrivare alle coste italiane. Fra echi biblici e leggende di mare Erri De Luca narra una storia senza tempo calandola nelle vicende di oggi. Un testo scritto per il teatro che ha l'andamento di un racconto.
Giudicando la propria vita di uomo e l'opera politica, Adriano non ignora che Roma finirà un giorno per tramontare; e tuttavia il suo senso dell'umano, eredità che gli proviene dai Greci, lo sprona a pensare e servire sino alla fine. "Mi sentivo responsabile della bellezza del mondo" afferma, personaggio che porta su di sé i problemi degli uomini di ogni tempo, alla ricerca di un accordo tra la felicità e il metodo, fra l'intelligenza e la volontà. I "Taccuini di appunti" dell'autrice (annotazioni di studio, lampi di autobiografia, ricordi, vicissitudini della scrittura) perfezionano la conoscenza di un'opera che fu pensata, composta, smarrita, corretta per quasi un trentennio.
"Si imprigiona chi ruba, si imprigiona chi violenta, si imprigiona anche chi uccide. Da dove viene questa strana pratica, e la singolare pretesa di rinchiudere per correggere, avanzata dai codici moderni? Forse una vecchia eredità delle segrete medievali? Una nuova tecnologia, piuttosto: la messa a punto tra il XVI e il XIX secolo, di tutto un insieme di procedure per incasellare, controllare, misurare, addestrare gli individui, per renderli docili e utili nello stesso tempo. Sorveglianza, esercizio, manovre, annotazioni, file e posti, classificazioni, esami, registrazioni. Un sistema per assoggettare i corpi, per dominare le molteplicità umane e manipolare le loro forze si era sviluppato nel corso dei secoli classici: la disciplina."
"Una lingua straniera non si può imparare bene se non si ha niente da dire". La prof di inglese ha centrato il problema: Kamo non ha proprio alcuna buona ragione per studiare l'inglese. La situazione però si modifica profondamente quando Kamo conosce una strana amica di lettera. In lei c'è qualcosa che lo affascina: sembra vivere in un altro mondo ma, purtroppo, per saperne di più occorre conoscere l'inglese... Età di lettura: da 10 anni.
Erik Schroder ha cinque anni quando "senz'altro bene che la mano di mio padre stretta fra le mie" attraversa la frontiera della Germania dell'Est per non farvi più ritorno; ne ha quattordici il giorno in cui, nella cupa cittadina operaia di Dorchester, Massachusetts, in cui è cresciuto, s'imbatte nel foglio che gli cambierà la vita. È l'opuscolo pubblicitario di un campo estivo sul lago Ossipee e mostra schiere di ragazzi americani felici e ben integrati. Per essere come loro a Erik basterà farsi come loro: un inglese impeccabile e senza accenti, una storia famigliare radicata nella cittadina immaginaria di Twelve Hills, a Cape Cod, un cognome di provata americanità. Anzi, il più americano dei cognomi, Kennedy, quello del presidente "Berliner" più amato dai tedeschi, col cui illustre ceppo potrà magari lasciar intendere una lontanissima parentela. E poco importa se per raggiungere lo scopo dovrà tagliare i ponti con il suo passato e chi ne ha fatto parte: ogni guerra ha i suoi caduti. Questa bugia bianca, grossolanamente tracciata da ragazzino, segnerà tutto il resto della vita di Schroder/Kennedy. Non se ne libererà neppure quando incontrerà la donna che amerà profondamente e che sposerà, Laura; neppure quando lei gli darà la figlia dei suoi sogni. Meadow è fin da subito una bambina molto speciale, con una curiosità incontenibile e una sorprendente perspicacia. Con quella bambina fra le braccia e la comunità di Albany intorno, Eric riesce a credere di aver davvero coronato il suo sogno.
La Scrittrice è a Buenos Aires con Michele. Il pretesto è attraversare la città di Borges, del tango, delle bistecche e di Maradona; la realtà è che la loro storia sta per precipitare e questo viaggio è un tentativo di salvare il salvabile. Se il viaggio è un pretesto, il libro però è altro ancora. È il racconto di uno spaesamento, di un senso di estraneità esistenziale, è il racconto di un luogo, che non è Buenos Aires e neppure Napoli, ma in qualche modo le comprende entrambe, è il luogo dell'esperienza e della memoria. Con una scrittura immediata che chiama direttamente in causa il Lettore, Valeria Parrella ci precede e ci spiazza, eleggendoci complici delle sue strategie. E ci seduce con un romanzo inquieto d'amore e di protesta.