Perché investire denaro ed energie nella ristrutturazione di una vecchia e scomoda baita nel cuore delle Alpi Cozie? Questo è il racconto di una migrazione verticale, con i suoi successi e i suoi ostacoli, per fuggire il riscaldamento globale che rende sempre più roventi le estati nelle città. Le montagne, con la loro frescura, sono a due passi e offrono nuove possibilità di essere riabitate; e ciò attraverso il recupero di borgate abbandonate con tecniche di bioedilizia rispettose del paesaggio ma all'altezza delle necessità di agio e di connettività per poterci vivere e lavorare. Per salvarci dall'emergenza climatica e ridare spazio alla contemplazione di ciò che resta della natura. Mercalli affronta, con questo libro molto personale, il tema del riscaldamento climatico attraverso una narrazione in prima persona che racconta la propria esperienza del «salire in montagna»: il tentativo di persuadere della necessità di un cambiamento della nostra esistenza, attraverso una vicenda esemplare.
Gennaio 1920. Al funerale di Modigliani ci sono tutti quelli che contano, i più grandi artisti contemporanei. Eppure nessuno, in vita, lo ha preso davvero sul serio. Con i passi che portano il feretro al cimitero del Père Lachaise cresce però la consapevolezza della nascita di una stella nel firmamento della storia dell'arte. Di colpo le quotazioni dei suoi quadri schizzano alle stelle. Nasce la leggenda di Modí, il maudit, il maledetto. Ma chi era davvero Amedeo Modigliani? Un giovane spavaldo e rissoso o piuttosto un artista combattuto e sensibile? Dall'apprendistato in Toscana, in una Livorno di commerci e affari, agli anni parigini a fianco dei maggiori pittori del primo Novecento, dai rapporti tumultuosi con le donne al tragico epilogo, Corrado Augias con una prosa asciutta, chiara e coinvolgente riesce a restituirci la parabola esemplare di «un grande artista, un uomo infelice e vitale, misterioso dissipatore del suo stesso talento», tracciando allo stesso tempo l'affresco fedele di un'epoca irripetibile.
La sera del 29 gennaio 1996 un incendio illumina il cielo di Venezia: il teatro La Fenice brucia. L'incendio è stato appiccato dal titolare di una piccola ditta in ritardo sulla fine dei lavori per il restauro del teatro. Giorgio Falco ha scritto un libro che come un incendio illumina e divora il suo oggetto: ricostruzione di una storia vera e sua decostruzione; romanzo di un'ossessione; indagine sul desiderio e sul potere del denaro di trasformare le cose e i corpi; ritratto in maschera degli ultimi quarant'anni di storia italiana, autobiografia di tutti. Quando l'incendio si spegne, "Flashover" è il libro per capire il mondo che resta.
Elena è giovane, Pietro è molto più vecchio di lei. Ma si sono scelti, e dalla loro relazione hanno deciso di tener fuori le ferite della vita di prima: fanno l'amore con il gusto di chi scopre tutto per la prima volta, bevono caipirinha quando lui torna tardi, si concentrano sull'ebbrezza del quotidiano. Quando Maria, l'ex moglie di Pietro, riesce a conoscere Elena con un inganno, la vita si complica per tutti. Le due donne si raccontano, si confidano e confrontano, e poco per volta la figura di Pietro si trasforma per tutt'e due. La scrittura affilata e rivelatrice di Cristina Comencini torna a illuminare i vortici e le secche delle relazioni, scegliendo la prospettiva di due donne rivali che in comune sembrano avere soltanto lo stesso uomo. Una turbinosa e vitalissima riflessione sulla complicità e sulla rivalità femminile. E su quella stanza tutta per sé a cui gli uomini - con questo romanzo - possono avere accesso.
Con la pandemia abbiamo imparato lezioni inaspettate. Ora rischiamo una crisi economica di proporzioni inaudite. Ma possiamo contare sulle ingenti risorse europee. La sfida è imparare a spenderle. A investire. Abbiamo davanti un'opportunità storica. Sopravvivere o ripartire: quale sarà la scelta? «Di piani strategici ne abbiamo conosciuti diversi e non solo quelli affidati alla grandeur degli Stati generali. Ma queste pagine non sono un piano. Sono altro: una proposta». Interviste a: Silvia Candiani, Ad di Microsoft Italia. Andrea Illy, presidente di Illycaffè, Emma Marcegaglia, Ad del gruppo Marcegaglia, ex presidente di Eni e Confindustria, Federico Marchetti, fondatore di Yoox, presidente e Ad di YOox-Net-A-Porter, Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, Renzo Rosso, fondatore di Diesel e presidente di OTB, Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo e Ad di Pirelli.
«Beati gli affamati di giustizia perché saranno giustiziati». Questo vertiginoso aforisma illumina con esattezza il clima di sospetto che imperversa in Italia. Si diffonde l'idea che la società debba perseguire un modello assoluto di legge e ordine, senza scampo per nessuno e senza spazio per i dubbi della prudenza e della clemenza. È un orientamento, traducibile nello slogan «più carcere per tutti», che si nutre di un esteso rancore sociale. Un umore con radici profonde che produce e alimenta il populismo, soprattutto nella sua veste penale. Partendo da tali considerazioni, Luigi Manconi e Federica Graziani tracciano un quadro ampio e allarmante dell'odierna mentalità giustizialista che trova il suo campione in Marco Travaglio, il cui metodo è analizzato in diverse pagine del libro. Con lucidità, ne investigano radici e degenerazioni politico-culturali. Ed evidenziano come l'unico argine possibile sia, nel nostro tempo, la cultura del garantismo, che va affermata a partire dal suo concetto cardine: la tutela delle garanzie individuali, sancita dallo stato di diritto e dalla Costituzione. Il contenuto di questo libro sta tutto nel sottotitolo: contro il giustizialismo morale. Quell'orientamento culturale e politico che persegue un concetto assoluto e astratto di giustizia e pensa di affidarne la realizzazione alla spada dei tribunali, a prescindere dalle forme, dalle garanzie processuali e dai diritti individuali. Viviamo in un Paese in cui alcuni versano in condizioni disumane, altri stentate e in cui il sistema delle pene insegue le inquietudini della sicurezza pubblica, ricorrendo a un inasprimento delle sanzioni buono solo a far crescere l'angoscia collettiva. In questa società e in questo clima trovano largo spazio campagne di opinione tese a incentivare la voglia di rivalsa sociale e a offrirle facili bersagli. Il libro ripercorre gli ultimi anni di storia nazionale. Anni in cui, mentre le tutele individuali in campo penale si affievolivano e processi pubblici e gogne mediatiche si moltiplicavano, si diffondeva l'idea che ciò che è peccato è reato. E l'esito è stato tanto l'abbassamento del livello di civiltà giuridica quanto la mortificazione del senso collettivo di giustizia. Da tutto questo nasce il quesito che, attraverso 11 casi esemplari, il libro pone ai lettori: siete garantisti o giustizialisti? Un test per verificare quale sia il vostro grado di rispetto dei principî e delle regole dello stato di diritto.
Nella piantagione di Lockless vive Hiram Walker: ha diciannove anni ed è nato schiavo, ma possiede qualcosa che lo rende unico. Il padre di Hiram è il proprietario della piantagione: come spesso accadeva all'epoca, ha messo incinta una schiava e l'ha poi venduta quando Hiram era solo un bambino. Della madre Hiram non ricorda niente, nonostante la memoria portentosa che, insieme alla sua intelligenza, gli ha permesso di lavorare a stretto contatto con i bianchi. Un giorno, quando Hiram ha diciannove anni, succede qualcosa di inspiegabile: gettato nelle acque tormentose di un fiume, il giovane scopre di possedere un misterioso potere. Un potere, una visione che si trasformerà in una missione, per sé e per tutto il suo popolo. La storia della sua fuga dalla piantagione e di come imparerà a controllare la «Conduzione» è la storia della sua presa di coscienza, individuale e collettiva. È la storia di un riscatto e di un amore: perché è la storia di una rivolta.
Questo libro sostiene l'ipotesi non ovvia che la «morale per eccellenza», cioè quella che riguarda il sesso, sia una delle cose in cui la nostra civiltà è progredita di meno negli ultimi 4000 anni. Chi ritiene di non avere limiti non oserebbe mai farlo in piú di due. Tutte le coppie ostentano una stretta monogamia, e ogni contatto con terzi è considerato un tradimento che può distruggere il rapporto. Anche i giovanissimi vivono sostanziali matrimoni di reciproca sorveglianza. E mentre tutti si dichiarano libertari, di fatto si danneggia continuamente la reputazione delle persone a partire dai loro comportamenti sessuali. Nel profondo la morale sessuale è mutata pochissimo, e per alcuni aspetti sta tornando indietro, come segnalano molti intellettuali. Il libro si rivolge a coloro che sono perplessi rispetto al perdurante ruolo degli insegnamenti cattolici nel condizionare la mentalità comune, e rispetto ai principi cui obbedisce tuttora il legislatore in materia di diritto di famiglia. E viene incontro ai figli - e alle figlie - di genitori piú o meno dichiaratamente repressivi. Ma soprattutto, vuole indurre a dubitare della propria convinzione di essere liberi.
Con questo libro, Sean Carroll, fisico teorico e tra gli scrittori di scienza più famosi al mondo, riscrive la storia della fisica del XX secolo. "Qualcosa di nascosto a fondo" dimostra che affrontare il principale enigma della meccanica quantistica significa trasformare completamente il modo in cui pensiamo allo spazio e al tempo. Carroll riconcilia la meccanica quantistica con la teoria della relatività di Einstein, e questo cambia davvero tutto. La maggior parte dei fisici non ha mai ammesso la spiacevole verità: la fisica è in crisi dal 1927. La meccanica quantistica ha sempre mostrato lacune evidenti, che semplicemente si è preferito ignorare. I divulgatori sottolineano quanto vi sia di misterioso e impossibile da capire. I professori scoraggiano gli studenti dall'inoltrarsi nel «vicolo cieco» delle basi della teoria quantistica. Carroll invece, con questo libro audace quanto plausibile, afferma che la crisi può trovare una sua fine. Dobbiamo solo accettare che ci sia piú di uno di noi nell'universo. Ci sono molti e molti Sean Carroll. Molti di ognuno di noi. Copie di ognuno di noi vengono generate migliaia di volte al secondo. In accordo con la teoria dei comportamenti quantistici dei molti mondi, ogni volta che si verifica un evento quantistico, un mondo si divide insieme a tutto ciò che contiene, a eccezione di quell'altro mondo in cui l'evento non si è verificato. Passo dopo passo e con lucidità, Carroll affronta le principali obiezioni a questa sorta di rivelazione ultraterrena, fino a quando la sua tesi non risulterà inesorabilmente dimostrata.
Indomabile, bellissima, determinata e, a suo modo, inconsapevole: Mina Settembre è un altro personaggio femminile creato da Maurizio de Giovanni. Cacciarsi nei guai, poi, quando tutto sembra perduto, risolvere la situazione con un colpo di genio e una buona dose di follia: non fa altro Gelsomina Settembre, detta Mina, tanto coscienziosa quanto incantevole - e suo malgrado provocante - assistente sociale presso il Consultorio Quartieri Spagnoli Ovest (per inciso, del Consultorio Est non c'è traccia). Sempre per una buona causa, però, per correre in aiuto di chi è stato meno fortunato di lei, cresciuta fra gli agi dell'alta borghesia, senza problemi a parte una madre e un fisico «ingombranti». Poco importa se, come accade in questo freddo gennaio, ciò significa mettersi contro una famiglia dal nome pesante, di quelle che nei vicoli della città vecchia decidono ogni cosa. Mina non si tira indietro, anzi, trascina con sé - in una missione di soccorso che corre parallela alle indagini della magistratura, condotte da una sua vecchia conoscenza - le amiche più care. E due uomini resi temerari solo dall'adorazione che hanno per lei.