
Il Giappone è uno dei paesi dell'Asia Orientale che più a lungo e più fedelmente ha mantenuto viva la tradizione buddhista attraverso i secoli, elaborando varie scuole con connotazioni tipicamente autoctone. In questa prospettiva il Chàn, che ebbe una grande fioritura in Cina tra il VII e il XIII secolo, è diventata sul suolo giapponese la scuola Zen, dai tratti marcatamente giapponesi. Lo Zen in Giappone non solo ha avuto una illustre storia di grandi maestri che hanno insegnato l'illuminazione e lasciato testi di grande valore, ma ha anche dato un contributo determinante alla formazione della cultura tradizionale giapponese, sia dal punto di vista del pensiero sia da quello artistico. Si pensi ad alcune delle arti tradizionali giapponesi: la cosiddetta "cerimonia del tè", il teatro classico Nõ, la pittura a inchiostro di china, la poesia haiku, l'arte dei giardini, solo per citare le più note, fiorite appunto sotto gli auspici dello Zen. Se si vuole quindi comprendere la cultura del Giappone, la conoscenza della dottrina e della storia della scuola Zen diventa indispensabile. Questo volume è una mappa storica che, a partire dal Chàn cinese, descrive le vicissitudini, l'affermazione e lo sviluppo dello Zen, accompagnata dalla descrizione della dottrina, le pratiche, i maestri e le scuole. L'ampia Appendice, con testi dei maestri Zen tradotti dall'originale, offre una visione concreta dell'insegnamento
Nell'estate del 1914 furono in tanti a salutare con gioia l'inizio della Prima guerra mondiale; si pensava che non sarebbe durata a lungo, che sarebbe stata simile ai tanti altri conflitti che avevano coinvolto in passato il continente europeo, che avrebbe anzi avuto un effetto salvifico sulle coscienze: come non ricordare Marinetti che solo qualche anno prima aveva definito la guerra la "sola igiene del mondo"? Nessuno immaginava che alla fine avrebbe coinvolto quasi quaranta paesi, e pochi intuirono che i tempi erano ormai cambiati, che il conflitto sarebbe stato dominato dalla tecnica, da un impiego di mezzi mai visto prima. L'esaltazione fu però di breve durata, seguita ben presto dall'apatia, dall'insofferenza per la noia di lunghe giornate trascorse in trincea senza che nulla accadesse, dalla frustrazione per la "scoperta del vero volto della guerra" ma anche di se stessi. Ed è la parabola che seguono anche i diciannove protagonisti, tutti realmente esistiti, di questo affresco costruito sulla scorta di lettere, diari, articoli di giornale: alcuni di loro sono direttamente coinvolti nel conflitto, la morte li sorprende a Verdun, a Ypres, sulla Somme (è qui che fanno la loro prima apparizione i carri armati), in Russia, nei Dardanelli, sull'Altopiano di Asiago, oppure nell'Atlantico dove ad attenderli sono i micidiali sottomarini tedeschi. Altri invece - come il funzionario ministeriale francese o la giovane studentessa nella Prussia orientale - vivono lontano dalle carneficine ma non sono risparmiati
C'è, in queste nove storie di infanzie, adolescenze e giovinezze, tutta l'abilità di Francesco Piccolo di soffermarsi su quei dettagli e sorprese della vita che afferrano però il senso della vita: una frase ricorrente della mamma; un saluto sempre uguale; le caramelle di un tempo che erano un colorante unico; la convinzione tutta meridionale che non piove mai e gli ombrelli non servono. Con ironia, intelligenza, stupore, e con la consapevolezza che sono spesso le piccole cose a dimostrarsi rivelatrici, Piccolo ci conduce per mano, attraverso episodi semplici, spunti presi da una pacata ma evocativa quotidianità, a scoprire sotto una superficie apparentemente insignificante una profondità inaspettata. Con una nuova postfazione dell'autore
Succede a volte che uno scrittore, una scrittrice, si allontani dalle storie della sua generazione e dal suo tempo proprio per l'urgenza di narrarlo meglio e renderlo vero, con il respiro di un vento largo che soffia con forza, da lontano. Così, al suo esordio narrativo, Paola Soriga si affida alla figura di una giovanissima staffetta partigiana, nella Roma che sta per essere liberata dall'occupazione tedesca, per dare nuova vita e necessità a un alfabeto di sentimenti che le parole di oggi non sanno più nominare. E ci regala un romanzo che ha la distanza delle grandi storie e la vicinanza dell'unica, misteriosa, scintillante vita che è la nostra, in ogni tempo e in ogni luogo
Inaugurata il 14 novembre 1959, nel settantesimo compleanno di Jawaharlal Nehru, la società edile cooperativa Vishram è la nonna di tutti i condomini pucca da allora sorti in un quartiere di Mumbai, Vakola, che decoroso non è affatto. I suoi abitanti, suddivisi in cattolici, indù e perfino qualche musulmano "del tipo migliore", come in una felice applicazione dei valori nehruviani di cooperazione e convivenza, difendono a oltranza quello status borghese, a dispetto degli inequivocabili segni di decadenza mostrati da uno stabile dove i muri fioriscono di umidità, il tetto rischia di cedere sotto la pressione dei monsoni e l'acqua scorre dai rubinetti per poche ore al giorno. Ma a Mumbai il nuovissimo scalza il nuovo alla velocità di un treno in corsa, il lusso scalza il decoro, e chi non salta in tempo può facilmente finire stritolato sotto le sue ruote. Nella folle corsa per accaparrarsi terra da edificare, il grande costruttore Dharmen Shah fa ai condomini un'offerta irrifiutabile: acquistare i vari appartamenti al doppio del loro valore di mercato per poter demolire l'edificio ed erigere al suo posto quel luccicante coacervo di stili che sarà lo Shanghai, il progetto di tutta la sua vita. Sono previsti un "regalino" extra per invogliare i dubbiosi, le minacce del truce "braccio sinistro" Shanmugham per ammorbidire i refrattari, e una condizione per tutti: che l'offerta sia firmata all'unanimità. In un attimo la cooperativa torna ad essere accozzaglia di individui non cooperanti..
"Nelle Note per la letteratura" Adorno raccolse scritti spesso di origine occasionale, ma in cui è sempre insita la forma del saggio cosi come è magistralmente definita nel testo che apre il volume. Il saggio è la forma prediletta da Adorno, accanto all'aforisma, poiché rientra nel pensiero asistematico, che non sussume il particolare alla totalità, ma lo spreme in quanto frammento, la realtà stessa essendo frammentaria e trovando "la propria unità attraverso le fratture, non attraverso il loro appianamento", sicché il saggio "deve far risplendere la totalità senza peraltro asserirne la presenza". E molte di queste "note" sono veri e propri saggi da allineare ai più famosi dell'autore. Accanto a contributi teorici fondamentali come "La posizione del narratore" nel romanzo contemporaneo o quello sull'"Impegno", in cui Adorno motiva in polemica con Sartre e con Brecht il rifiuto di questa abusata categoria, si troveranno qui analisi impreviste e quanto mai illuminanti della poesia di Hölderlin, Heine e George, di Balzac, Proust e Valéry, della scena finale del "Faust" e di "Finale di partita" di Beckett. Per questa nuova edizione, Sergio Givone ha selezionato i saggi letterari più rappresentativi di "Note per la letteratura", oltre a ripescare il fondamentale saggio su Kafka, originariamente in "Prismi"
Sono molti i libri che descrivono come Internet stia cambiando l'economia, il lavoro o la vita politica del mondo. Questo saggio, che dalla sua uscita in America continua a suscitare vivacissimi dibattiti e discussioni, si occupa di un fenomeno altrettanto importante: di come Internet stia rivoluzionando la natura della nostra intelligenza collettiva e la nostra comprensione della realtà. La conoscenza scientifica non è più il frutto dell'avventura, eroica e solitaria, del grande uomo e dell'intelligenza singolare, o delle diverse convergenze fra industria, apparati militari, capitale finanziario e istituti di ricerca. La cultura scientifica contemporanea ha incorporato ormai come parte integrante degli stessi oggetti, obiettivi e protocolli della ricerca, fin dall'atto della loro primitiva elaborazione, il criterio della necessaria, e il più possibile ampia, condivisione di teorie, scoperte, modelli e paradigmi. Sono tanti gli esempi di condivisione, approfondimento o innovazione dei risultati di esperimenti e ricerche che spiccano nella ricostruzione di Nielsen: i fisici che mettono in Rete le loro ipotesi e ricerche; la formazione di database nei quali i genetisti stanno depositando le sequenze di Dna in corso di individuazione; i matematici che all'interno del Polymath Project, sempre online, collaborano e si confrontano per trovare in modo rapido soluzioni a problemi ancora irrisolti; o i 250000 astronomi dilettanti che per Galaxy Zoo stanno studiando la struttura dell'universo
Trascorso un ragionevole lasso di tempo dal suo crollo in Europa e in Unione Sovietica, è possibile oggi narrare la storia del comunismo non soltanto con il distacco necessario e con l'impiego delle conoscenze archivistiche accumulate, ma con l'intento di collocarla nella storia internazionale del secolo scorso. Il comunismo fu parte essenziale della formazione del mondo globale in cui viviamo. A lungo si identificò con la prospettiva di una rivoluzione mondiale, nel solco di Lenin e dell'Ottobre 1917. Suscitò un'attrazione o una repulsione che contribuirono dappertutto a definire ideologie e identità, a mobilitare risorse e coscienze, a influenzare psicologie e intelletti. Rappresentò il fenomeno transnazionale per eccellenza. La nozione di comunismo internazionale assunse una molteplicità di significati, che rimandavano al rapporto tra lo Stato sovietico e un movimento di partiti dispiegato su scala planetaria, ai miti rivoluzionari e alla "modernità alternativa" anticapitalistica, al terrore e al progresso. Questo volume racconta il dipanarsi della storia del comunismo internazionale dalla rivoluzione alla disgregazione dell'Urss, passando attraverso le vicende della guerra fredda e illuminando i motivi del declino, emersi dopo la morte di Stalin
Fondato sulle più recenti acquisizioni della ricerca, il volume offre un affresco completo della storia greca dalle origini all'età romana, in una sintesi chiara e rigorosa, condotta con stile efficace e piacevole. La puntuale esposizione degli eventi, nel loro sviluppo sincronico e diacronico, si accompagna ad approfondimenti tematici, in cui la riconosciuta competenza dell'autore in ambito storico ed epigrafico consente di mettere a frutto - e a disposizione dei lettori - i risultati delle indagini specialistiche, arricchendo la ricostruzione e l'interpretazione storica. Dall'analisi delle testimonianze antiche, dalla valutazione dei problemi ancora aperti, dalle sfide attuali della ricerca emerge il fascino di una civiltà straordinaria che, pur nella varietà delle esperienze vissute e pur adattandosi nel tempo e nello spazio alle più diverse condizioni, seppe sempre custodire il senso profondo della sua identità. Anche per questo, la storia del mondo greco antico continua a nutrire la riflessione dell'Europa sulle proprie radici e sul proprio futuro