"Nelle Note per la letteratura" Adorno raccolse scritti spesso di origine occasionale, ma in cui è sempre insita la forma del saggio cosi come è magistralmente definita nel testo che apre il volume. Il saggio è la forma prediletta da Adorno, accanto all'aforisma, poiché rientra nel pensiero asistematico, che non sussume il particolare alla totalità, ma lo spreme in quanto frammento, la realtà stessa essendo frammentaria e trovando "la propria unità attraverso le fratture, non attraverso il loro appianamento", sicché il saggio "deve far risplendere la totalità senza peraltro asserirne la presenza". E molte di queste "note" sono veri e propri saggi da allineare ai più famosi dell'autore. Accanto a contributi teorici fondamentali come "La posizione del narratore" nel romanzo contemporaneo o quello sull'"Impegno", in cui Adorno motiva in polemica con Sartre e con Brecht il rifiuto di questa abusata categoria, si troveranno qui analisi impreviste e quanto mai illuminanti della poesia di Hölderlin, Heine e George, di Balzac, Proust e Valéry, della scena finale del "Faust" e di "Finale di partita" di Beckett. Per questa nuova edizione, Sergio Givone ha selezionato i saggi letterari più rappresentativi di "Note per la letteratura", oltre a ripescare il fondamentale saggio su Kafka, originariamente in "Prismi"
Sono molti i libri che descrivono come Internet stia cambiando l'economia, il lavoro o la vita politica del mondo. Questo saggio, che dalla sua uscita in America continua a suscitare vivacissimi dibattiti e discussioni, si occupa di un fenomeno altrettanto importante: di come Internet stia rivoluzionando la natura della nostra intelligenza collettiva e la nostra comprensione della realtà. La conoscenza scientifica non è più il frutto dell'avventura, eroica e solitaria, del grande uomo e dell'intelligenza singolare, o delle diverse convergenze fra industria, apparati militari, capitale finanziario e istituti di ricerca. La cultura scientifica contemporanea ha incorporato ormai come parte integrante degli stessi oggetti, obiettivi e protocolli della ricerca, fin dall'atto della loro primitiva elaborazione, il criterio della necessaria, e il più possibile ampia, condivisione di teorie, scoperte, modelli e paradigmi. Sono tanti gli esempi di condivisione, approfondimento o innovazione dei risultati di esperimenti e ricerche che spiccano nella ricostruzione di Nielsen: i fisici che mettono in Rete le loro ipotesi e ricerche; la formazione di database nei quali i genetisti stanno depositando le sequenze di Dna in corso di individuazione; i matematici che all'interno del Polymath Project, sempre online, collaborano e si confrontano per trovare in modo rapido soluzioni a problemi ancora irrisolti; o i 250000 astronomi dilettanti che per Galaxy Zoo stanno studiando la struttura dell'universo
Trascorso un ragionevole lasso di tempo dal suo crollo in Europa e in Unione Sovietica, è possibile oggi narrare la storia del comunismo non soltanto con il distacco necessario e con l'impiego delle conoscenze archivistiche accumulate, ma con l'intento di collocarla nella storia internazionale del secolo scorso. Il comunismo fu parte essenziale della formazione del mondo globale in cui viviamo. A lungo si identificò con la prospettiva di una rivoluzione mondiale, nel solco di Lenin e dell'Ottobre 1917. Suscitò un'attrazione o una repulsione che contribuirono dappertutto a definire ideologie e identità, a mobilitare risorse e coscienze, a influenzare psicologie e intelletti. Rappresentò il fenomeno transnazionale per eccellenza. La nozione di comunismo internazionale assunse una molteplicità di significati, che rimandavano al rapporto tra lo Stato sovietico e un movimento di partiti dispiegato su scala planetaria, ai miti rivoluzionari e alla "modernità alternativa" anticapitalistica, al terrore e al progresso. Questo volume racconta il dipanarsi della storia del comunismo internazionale dalla rivoluzione alla disgregazione dell'Urss, passando attraverso le vicende della guerra fredda e illuminando i motivi del declino, emersi dopo la morte di Stalin
Fondato sulle più recenti acquisizioni della ricerca, il volume offre un affresco completo della storia greca dalle origini all'età romana, in una sintesi chiara e rigorosa, condotta con stile efficace e piacevole. La puntuale esposizione degli eventi, nel loro sviluppo sincronico e diacronico, si accompagna ad approfondimenti tematici, in cui la riconosciuta competenza dell'autore in ambito storico ed epigrafico consente di mettere a frutto - e a disposizione dei lettori - i risultati delle indagini specialistiche, arricchendo la ricostruzione e l'interpretazione storica. Dall'analisi delle testimonianze antiche, dalla valutazione dei problemi ancora aperti, dalle sfide attuali della ricerca emerge il fascino di una civiltà straordinaria che, pur nella varietà delle esperienze vissute e pur adattandosi nel tempo e nello spazio alle più diverse condizioni, seppe sempre custodire il senso profondo della sua identità. Anche per questo, la storia del mondo greco antico continua a nutrire la riflessione dell'Europa sulle proprie radici e sul proprio futuro
Questo libro racconta un'Italia diversa, rispetto a quella che abitualmente ci descrivono i mezzi di informazione. Non è l'Italia della politica come privilegio e raccomandazione, ripiegata sulla egoistica difesa dei propri interessi di casta. È invece un'Italia virtuosa, che quotidianamente realizza la politica come servizio: l'Italia della buona politica. Migliaia e migliaia tra cittadini, amministratori pubblici e servitori dello Stato, ogni giorno, con umiltà e buon senso, costruiscono da tempo un modello alternativo di comunità, fatto di integrazione, fantasia, concretezza ed efficienza. Lavorano per un futuro sobrio e sostenibile, attraverso una cassetta degli attrezzi composta di progetti che funzionano, che riducono al contempo l'impronta ecologica e migliorano la qualità della vita di chi si mette in gioco. Sono i tanti piccoli ministri delle Piccole Opere, di cui nessuno parla, ma che non per questo smettono di tenere in piedi, con il sorriso sulle labbra, questo nostro trasandato Paese. I comuni virtuosi sono una parte importante di questa storia alternativa: amministrazioni che hanno come obbiettivi la fine del consumo di suolo, rifiuti zero, mobilità sostenibile, risparmio energetico, partecipazione e realizzazione di nuovi stili di vita
Solo le donne possono raccontare le donne. Solo le donne possono rendere la fitta trama di pensieri della mente femminile, la complessa fabbrica di motivazioni che ne determinano scelte, sfide, sentimenti, sacrifici, capacità di amare e di lottare. Da Natalia Ginzburg a Franca Valeri, da Matilde Serao a Renata Vigano, da Sibilla Aleramo a Clara Sereni: una staffetta di scrittrici eccezionali celebra l'universo femminile e racconta la quotidianità dell'altra metà del cielo attraverso storie di donne impegnate, ognuna a suo modo, ognuna con la sua voce, in una battaglia: contro l'ipocrisia, il tradimento, le convenzioni, la guerra. O soltanto la paura. Donne che hanno deciso di non rinunciare a se stesse, di vivere con consapevolezza e autonomia i fondamentali ruoli di figlia, amante, madre, moglie
Un'alluvione in una valle sperduta, una frana, un uomo solo fra problemi di minima e massima sopravvivenza. Scritto nel 1979 e ambientato fra le montagne del Canton Ticino (dove l'autore viveva gran parte dell'anno), "L'uomo nell'Olocene" è un romanzo incentrato sul vecchio signor Geiser che sta perdendo la memoria. Le notizie del maltempo, il paese isolato, senza elettricità, le difficoltà nel reperire cibo, tutto questo è alternato nel romanzo all'insieme delle conoscenze che Geiser cerca di fermare dalla dissoluzione: dalla formula della sezione aurea alla periodizzazione delle ere geologiche. In un'atmosfera da fine del mondo, Geiser, con molta pacatezza, mette insieme quantità di materiali, segni, tracce disparate: l'enciclopedia di un mondo in pezzi, le ossessioni di un uomo che pure sta andando in pezzi
Viviamo immersi in un mondo di segni diversissimi - dal cartello stradale che indica una destinazione al fumo che segnala la presenza del fuoco, fino ai simboli più nascosti e complessi dell'arte e della letteratura - e creare, interpretare e comprendere i segni è una delle principali attività della nostra vita quotidiana. La semiotica ci permette di cogliere in che modo e secondo quali relazioni operino i segni nella nostra vita, sta quindi alla base di tutte le forme di comunicazione, eppure viene spesso percepita come una scienza arida e misteriosa. Questo libro si propone di decodificarne i segreti, avvalendosi degli esempi visivi in luogo delle solite astratte teorie. 76 concetti basilari della semiotica sono esemplificati, di volta in volta, attraverso testi, fotografie, opere pittoriche, disegni schematici; ognuno di questi è accompagnato da una domanda che invita il lettore a interpretare da solo ciò che sta osservando. Nella pagina successiva è l'autore che prende la parola, per inquadrare e mettere in prospettiva la problematica semiotica legata al concetto proposto. In tal modo, il lettore è impegnato a riflettere attivamente su ciò che vede, e ben presto, passando da un'immagine all'altra, si accorge di essere sempre più consapevole della natura del processo comunicativo e dei modi secondo i quali si forma il significato
"Questa è la storia di Giuseppe Puglisi, prete-coraggio in terra di Sicilia. Fu eliminato nel 1993 perché, sottraendo i bambini alla strada, li sottraeva al reclutamento della mafia che nel rione Brancaccio, alle porte di Palermo, ha da tempo immemorabile creato un vivaio di manovalanza criminale. Un caso di inquietante solitudine. La solitudine dell'uomo di fede, impavido fino al sacrificio di sé. Una solitudine che Bianca Stancanelli racconta con appassionata meticolosità e rara efficacia letteraria nella convinzione - vedi la citazione di Borges in apertura di libro - che talvolta, a illuminare il buio della nostra generale codardia, basta l'esempio di un solo hombre valiente. È un modo per avvertire il lettore che quella che si accinge a leggere è la biografia di un piccolo prete dal grande cuore, un eroe vero tra tanti eroi di cartapesta, deciso a dare un'anima a un quartiere che un'anima non l'ha mai avuta, un quartiere abbandonato dallo Stato e posseduto dal diavolo, dove è già un atto di sfida camminare a testa alta". (Ermanno Rea)