Con garbo nella scrittura e rigore nell'indagine, Gian Luigi Beccaria ci accompagna tra le pieghe delle parole, sottolineando l'elemento permanente di quell'organismo mutevole che è una lingua. Della nostra, rileva il filo rosso dell'eredità classica che ne ha foggiato la consistenza stilistica. Sino a ieri la lingua letteraria procedeva attraverso libri fatti coi libri; ora lo scrittore fa di meno i conti con la tradizione: cinema, televisione, l'oralità, determinano la sensibilità generale verso la scrittura. Si osserva un evidente processo di "mondializzazione", che sembra uniformarsi verso standard universali riconoscibili ovunque. L'autore sviluppa anche il tema della bellezza intrinseca che possiedono le parole "abbandonate", ma soprattutto affronta polemicamente punti chiave della vita civile attuale: gli slogan, il deteriorarsi della vita politica, i problemi della scuola e degli studi umanistici, le nostre provinciali inclinazioni esterofile, la crisi della lettura attenta e consapevole.
Siete in macchina. Fuori il sole è bello come non capitava da un po'. Mentre la strada che percorrete costeggia un paesaggio di campagna, dallo specchietto retrovisore vedete un ragazzo cadere dalla moto. Il tempo stringe e non ci sono altri automobilisti, il che vi consentirebbe di andare via senza essere giudicati. Eppure vi fermate, inserite la retro e cercate di capire come aiutare il motociclista. In quel cambio di marcia risiede un gesto immenso: avete appena trasformato un comportamento qualunque in un'azione filosofica. La filosofia si occupa di cose come questa, scardina la realtà che diamo per scontata e apre a mondi possibili. Il filosofo, in fondo, è una guida turistica. Non ci obbliga a seguire una strada, ma ci suggerisce alcune alternative fondate sul ragionamento, ci abitua al confronto, ci impedisce di accontentarci di una sola risposta. Con questo libro Leonardo Caffo ci mette a disposizione gli strumenti che servono: una cassetta degli attrezzi con i quali montare e smontare i problemi che la vita di ogni giorno ci pone. E diventare architetti della nostra esistenza e del nostro futuro.
Un triplice, crudele omicidio rimasto irrisolto. Una scia di violenza e di morte che perseguita gli abitanti di Siebenhoch, una tranquilla, isolata comunità tra le montagne dell'Alto Adige. Un forestiero con la sua famiglia, sempre più invischiato nella vicenda. Al centro di tutto il Bletterbach, una gigantesca gola nei cui fossili si può leggere l'intera storia del mondo. È come se in quel luogo si fosse risvegliato qualcosa di spaventoso che si credeva scomparso, antico come la Terra stessa.
«Werner si lasciò sfuggire un verso di scherno. - Nessuno è mai uscito dalle grotte del Bletterbach. Laggiú c'è l'inferno».
Jeremiah Salinger è un giovane autore televisivo newyorkese che, insieme alla moglie Annelise, si è trasferito per un periodo a Siebenhoch, il piccolo centro del Sud Tirolo dove lei è cresciuta. Con loro c'è la precoce figlia Clara, di cinque anni. Affascinato dalla montagna e dalla gente che vi abita, Salinger comincia a realizzare un factual sul soccorso alpino, ma nel corso delle riprese viene coinvolto in un pauroso incidente. Mentre cerca in ogni modo di dimenticare la sua esperienza traumatica, viene a sapere per caso di un fatto sanguinoso risalente a molti anni prima: il massacro di tre giovani avvenuto durante un'escursione nella gola del Bletterbach. Il delitto non ha un colpevole, e in paese nessuno vuole parlarne: forse perché il solo pensarci potrebbe risuscitarne l'orrore, o forse perché sono in tanti ad avere qualcosa da nascondere. Nonostante l'ostilità crescente che lo circonda, e l'opposizione di Annelise, Salinger si mette a scavare nel passato, penetrando sempre piú a fondo nella vicenda. Fino a scoprire l'imprevedibile, terrificante verità.
Molti anni fa Antonella Lumini ha sentito un richiamo che l'ha spinta su una via già percorsa da tanti eremiti prima di lei. Vive a Firenze, dove lavora part time presso la Biblioteca Nazionale Centrale, ma appena rientra nel suo appartamento, chiude la porta e si apre al silenzio. Lontana dall'idea di rifiutare il mondo, questa donna dall'aspetto fragile, tanto riservata, quanto disponibile all'ascolto e all'accoglienza, dosa con disciplina la connessione a internet e l'uso del telefono. Le parole che pronuncia sono un balsamo per l'anima di chi va a trovarla, uomini e donne che cercano di dare un senso alla propria esistenza. Paolo Rodari l'ha incontrata e ha frequentato la sua pustinia, il suo deserto privato. Colpito dalla dimensione mistica di Antonella, ha deciso di narrarci la sua storia.
Questo libro è il percorso di una vita. Nato da un profondo rispetto della natura, del suo equilibrio e della sua grazia, rievoca grandi avvenimenti della storia e piccole vicende personali, in un flusso scandito dall'alternarsi delle stagioni. Nella memoria dell'autore ogni cosa ha lo stesso spazio, la stessa dignità; ogni frammento trova la giusta collocazione all'interno di un quadro che Rigoni Stern, "uomo di montagna", dipinge dei colori più vivi. Accanto alla campagna di Russia e alla drammatica esperienza del Lager riemergono così episodi apparentemente marginali, che tuttavia danno il senso di una vita: dai suoi giochi di ragazzo alle prime battute di caccia, da una visita alla Reggia di Versailles al "bel gallo" regalato all'amico Vittorini, che però, a mangiarlo, si rivela "selvatico e coriaceo". E poi ancora antichi riti e vecchie tradizioni, uomini e affetti di altre epoche, alberi e animali destinati ad annunciare il nuovo clima e la nuova stagione, luoghi e paesaggi forse dimenticati ma sempre carichi di storia e di ricordi: su tutto lo sguardo, a volte divertito a volte malinconico, dell'autore, testimone del suo tempo e di un passato che continua a riaffiorare.
Adriana Zarri decise nel 1975 di imprimere una svolta "radicale" alla sua vita monastica e di abbracciare l'eremitaggio. Intraprendendo una scelta di vita che privilegia la solitudine e il silenzio. Quello che con questo racconto di esperienze, ricordi e riflessioni di vita contemplativa, vuole offrirci è una particolare, concreta e umana idea di monachesimo. Una scelta di solitudine può essere infatti un luogo fecondo di incontro, il silenzio contemplativo può essere un modo di parlare più forte e meglio a tutti ed essere un luogo dove racconto e realtà convivono e si contaminano, dove "lo studio e la riflessione sono impastati di vita". Nel libro, Adriana Zarri illustra via via diversi aspetti della sua vita: dalle circostanze che l'hanno spinta verso questa decisione, all'organizzazione pratica della casa e delle sue giornate, al rapporto con la natura e il ritmo delle stagioni, alla relazione con il mondo secolare e i mezzi di comunicazione, alle paure e pericoli che nascono da una vita simile, agli animali che le fanno compagnia. Agli incontri con amici, scrittori e intellettuali, che vengono a trovarla e a discutere con lei. Ma ogni argomento, anche il più umile e quotidiano, è trattato con bonaria e umanissima ironia (e autoironia). E soprattutto diventa lo spunto per una riflessione sulla meditazione e sul silenzio necessario affinchè ognuno possa trovare la sua voce: perché "occorre avere del silenzio un concetto vitale e non formale".
I miti greci sono tra le storie più antiche del mondo. Raccontano di dei e di eroi, di atti di coraggio e di incredibili astuzie. Ci trasmettono emozioni che prendono vita ogni volta che li leggiamo, al di là del tempo e dello spazio. Età di lettura: da 7 anni.
Rousseau sosteneva che una donna sensibile conosce l'amore meglio di tutti i filosofi con i loro trattati rivolti all'analisi dei sentimenti. Con questo libro Gilles Tiberghien si propone di restituire all'esperienza amorosa una pluralità di significati nei quali tutti possano riconoscersi. Scritto nella forma di uno scambio epistolare, "Una storia senza fine" dà conto di tali differenze, assegnando ai quattro protagonisti, due uomini e due donne, l'espressione di un modo fondamentale di vivere il sentimento. Sviluppato nell'arco di quattro stagioni legate alle diverse tappe dell'amore, l'attesa, l'incontro, la fusione erotica, la gelosia, il distacco, la ripresa, la promessa d'eternità, questo saggio "romanzesco" trova ispirazione non solo nel pensiero dei grandi filosofi, ma anche in quei perfetti esploratori della vita amorosa che sono i romanzieri e i poeti.
La comunicazione sulle possibili attività spionistiche di Bruno Pontecorvo, spedita da Washington, venne intercettata da Kim Philby, un agente inglese che agiva come spia per i sovietici, nel luglio del 1950. Sei settimane più tardi, Pontecorvo, un fisico di Harwell, il laboratorio di fisica nucleare del Regno Unito, sparì senza lasciare traccia all'età di 37 anni, proprio qualche mese dopo la condanna della spia atomica Klaus Fuchs, un suo collega. Quando ricomparve, cinque anni più tardi, Pontecorvo si trovava dall'altra parte della cortina di ferro. Era uno dei più geniali scienziati della sua generazione, ed era al corrente di molti segreti: aveva infatti lavorato al Manhattan Project anglo-canadese e aveva fornito un contributo fondamentale alle ricerche sulla fissione nucleare. Quando sparì, però, il controspionaggio del Regno Unito sostenne che le informazioni in suo possesso non erano tali da mettere in pericolo la sicurezza dell'Occidente. Quella dello scienziato fu una personalità divisa in due parti complementari: in una Bruno Pontecorvo, ricercatore estroverso, sempre in vista, brillante, e nell'altra Bruno Maksimovic Pontekorvo, figura enigmatica, oscura, strettamente legata, con devoto impegno, al sogno comunista. Oggi, grazie alla possibilità di accedere a nuovi archivi e carteggi, e dopo aver intervistato membri della famiglia e i colleghi scienziati, Frank Close cerca di far luce sulla vita di un uomo segnato dall'avvento dell'era atomica e della guerra fredda.
Sono passati più di quindici anni da quando Vinnie Sannino è emigrato in America, imbarcandosi di nascosto su una nave. Là ha avuto successo, è diventato campione mondiale di pugilato nella categoria dei mediomassimi. Ma il suo ultimo avversario, un pugile di colore, è morto, e lui non se l'è più sentita di continuare. Adesso è tornato per inseguire l'amore mai dimenticato, Cettina, la ragazza che alla sua partenza aveva pianto disperata. La vita, però, è andata avanti anche per lei, che ora è donna e moglie. Vedova, anzi: perché il marito, un ricco commerciante, viene trovato morto. Qualcuno lo ha assassinato finendolo con un pugno alla tempia, simile a quello che, in una sera maledetta, Vinnie ha vibrato sul ring dall'altra parte del mondo. Per Ricciardi e Maione, e per i loro cuori, sarà davvero una brutta settimana di pioggia.