In questa guida, Harry Chambers propone una grande varietà di tattiche e di strategie per avere successo nell'odierno contesto lavorativo. Il libro evidenzia alcuni elementi di grande importanza ai fini del miglioramento dell'efficacia comunicativa, in particolare: identifica le sfide poste dal mondo reale dell'economia e delle aziende che gli operatori tecnico-scientifici devono affrontare sul posto di lavoro; offre precisi strumenti di autovalutazione ed esercizi per determinare il proprio livello di competenza comunicatica; mostra come sviluppare un piano d'azione personalizzato per migliorare le competenze di comunicazione; dà consigli anche per diventare un migliore ascoltatore.
Sono ancora rare le aziende che considerano le proprie persone chiave come un capitale composto da conoscenze e capacità da tutelare e da sviluppare per garantirsi successo nel mercato. Ma la ragione di questa miopia non è ascrivibile solo ai gestori d'impresa: è sostanzialmente la conseguenza di una mancata definizione di metodi e strumenti di mappatura, verifica, miglioramento e costante monitoraggio delle competenze individuali. Metodi e strumenti che sono, peraltro, molto ben sviluppati nella gestione dei fenomeni produttivi, finanziari, logistici e commerciali. Scopo di questo libro è consentire il superamento di questa lacuna, presentando non solo criteri e metodi per la gestione del capitale umano, ma anche strumenti applicativi.
Da anni futurologi, visionari delle nuove tecnologie, guru della Nuova Economia predicono che l'information technology cancellerà il bisogno di moltissime cose, dai viaggi ai supermercati, fino alla vita sociale stessa. Con questo libro gli autori ci aiutano a vedere le forze reali che provocano la trasformazione della società. Essi asseriscono che il gap di percezione fra gli infoentusiasti e i tecnofobi è dovuto alla "visione a tunnel" generata dalle tecnologie dell'informazione: siamo talmente focalizzati sul "dove" dovremmo essere - un luogo in cui la tecnologia esalta gli individui e toglie di mezzo le organizzazioni sociali - che spesso non ci rendiamo conto della nostra vera meta e di ciò che ci serve per arrivarci.
Distinguendo i 'ruoli' del 'top management' da quelli del 'middle management', l'autore assume come punto di partenza la specialità del prodotto culturale, interrogandosi sulle condizioni organizzative e gestionali più adatte per consentire una produzione di qualità a costi accettabili. Ciò viene proposto immergendosi nel processo di costruzione di uno spettacolo dal vivo, respirando la dialettica, le tensioni e le emozioni generate dallo scambio di idee e dalla convivenza 'forzata', ma creativa, di personalità idiosincratiche: interpretando l'esperienza operativa, l'autore restituisce una lettura critica del complesso processo organizzativo che precede e che conduce alla produzione di uno spettacolo dal vivo.