Un insieme di consigli pratici per chi ha intenzione di vivere a Londra: dall'apertura di un conto in banca all'affitto di una casa, fino alla fondamentale - ricerca di un lavoro, tutti gli aspetti della vita quotidiana in città sono passati in rassegna e analizzati per soluzioni chiare e alla portata di tutti. Una guida per imparare a orientarsi in terra inglese trovando la soluzione giusta per ogni esigenza: dal job center alla pensione magari passando per una società in proprio - con l'intento di diventare in tutto e per tutto sudditi di Sua Maestà.
Protagonista di "Annales" è Anna, centralinista del "Chiedi tutto 24 ore su 24", cali center atipico disponibile a qualsiasi richiesta. Anna, da tempo, riceve inquietanti lettere anonime a ogni compleanno: è così che il catalogo dei più celebri serial killer di tutti i tempi inizia a intrecciarsi alla vera e propria caccia all'uomo alla ricerca dello sconosciuto mittente. Tra indizi disseminati nei luoghi più strani e domande sempre più assurde al telefono, si sviluppa una trama a metà tra il thriller e il comico fino all'imprevedibile, spiazzante finale. In "Circuito chiuso" Un supermercato di provincia, una ragazza che fa la vigilante, sua nonna. Un delitto consumato tra il reparto scatolame e i surgelati, un tipo sconosciuto e sospetto, un mistero legato al passato. Questi sono gli ingredienti di "Circuito chiuso", un giallo-umoristico esplosivo ambientato tra frutta e verdura, sottoaceti e latticini in cui, tra corsie piene di merce e carrelli della spesa, si snodano le vicende di un paese in subbuglio, solo all' pparenza pigro, mite e sonnolento.
Mentre Hitler e i nazisti seducevano una nazione, intimidivano un continente e sterminavano gli ebrei, un piccolo numero di dissidenti lavorava per smantellare il Terzo Reich dall'interno. Uno di questi era Dietrich Bonhoeffer, uno dei teologi più importanti del Novecento. Coinvolto nel fallito attentato a Hitler, rinchiuso per 18 mesi nella prigione militare di Tegel e poi a Buchenwald, all'alba del 9 aprile 1945, a due settimane dalla liberazione, fu impiccato nel campo di concentramento di Flossenbürg per ordine dello stesso Hitler. Aveva 39 anni e lasciava la fidanzata con cui avrebbe voluto presto sposarsi. Questo libro è la sua biografia. Unendo i due volti della sua vita - il teologo e l'attivista - racconta una storia di incredibile coraggio morale di fronte al male assoluto. L'autore si avvale di documenti prima non disponibili, incluse lettere personali, diari e testimonianze dirette, e con essi rivela aspetti della vita di Bonhoeffer sinora sconosciuti. Non senza significative conseguenze per la comprensione della sua teologia. Diceva: "La grazia a buon mercato è il nemico mortale della nostra Chiesa. Noi oggi lottiamo per la grazia a caro prezzo". La vita di quest'uomo straordinario è una grande testimonianza di fede e di eroismo. La sua passione per la verità e il suo impegno per la giustizia sono contagiosi.
L'impulso a conservare e venerare le parti del corpo dei santi defunti ha caratterizzato l'esperienza umana sin da quando Buddha perse il suo primo dentino e Giovanni Battista la propria testa. "La bottega delle reliquie" di Peter Manseau, con i suoi racconti su Gesù, Buddha, Maometto e una folla di altre anime sante, narra le storie nascoste di quei corpi che, nei secoli, hanno significato così tanto. Lungo questo viaggio incontriamo una californiana attirata in un convento di Gerusalemme dalla mano recisa di una suora, un esperto forense francese che gira per il metrò con la presunta costola di Giovanna d'Arco, due giovani fratelli siriani che imparano l'inglese nel cortile della moschea dove si conserva il pelo di barba di un profeta, scoprendo così molti particolari delle popolari e dubbie leggende sui santi defunti. Manseau ha scritto un libro toccante sulla vita, sulla molteplicità delle fedi e su come vita e fede si sostengano a vicenda. "La bottega delle reliquie" è un grande viaggio, che attraverso la profonda curiosità dell'autore e l'incontro con chi si prende cura dei morti, mette insieme un affresco delle religioni del mondo. Dietro un tono leggero e ironico emerge una profonda riflessione sull'indissolubile nesso tra dimensione spirituale e materiale: necessitiamo di simboli per sopravvivere e siamo noi stessi simboli.
Per chi è stufo di avventure, serate in solitudine, cacce estenuanti alla ricerca dell'anima gemella, o per chi, più semplicemente, è incappato nel nuovo, ennesimo innamoramento, un prontuario di facile e piacevole consultazione per affrontare le tappe che dal primo incontro portano al primo viaggio insieme fino a eventi più traumatici come la convivenza e - per i più coraggiosi - il matrimonio. Un libro ironico, caustico, a tratti spiazzante, sulla difficoltà (nonostante tutto) di restare single godendosi la vita in santa pace.
I ricchi sono sempre più ricchi. I poveri sempre più poveri. Come ricorda Robert Reich, "all'inizio del 2010, a poco più di un anno dal crollo, Wall Street ha elargito pacchetti retributivi a banchieri, trader e facoltosi dirigenti come se la crisi non ci fosse mai stata". Nel nostro paese, è accaduta la stessa cosa: il gotha dell'economia si è spartito, e continua a farlo, liquidazioni e stipendi milionari, mentre il ceto medio si sente più insicuro e vulnerabile di prima. L'Italia, infatti, tra le economie avanzate, è divenuto il terzo paese con il maggior livello di diseguaglianza dei redditi. Se la politica tradizionale è incapace di risolvere i problemi dei cittadini e di attenuare il divario di ricchezza, saranno i demagoghi ad avere il sopravvento alimentando le preoccupazioni e le frustrazioni delle persone e incitandole a dare la colpa dei problemi economici agli stranieri e agli immigrati. Che fare allora? Robert Reich propone un nuovo patto di base in grado di coinvolgere lavoratori, Stato e imprenditori. Un patto che affronti le riforme strutturali, difenda i salari rimettendo al centro la questione del lavoro e lotti contro le iniquità determinate dal "grande business". Con una lucidità e una capacità d'analisi fuori dal comune, l'autore ripercorre la storia, le idee e gli uomini che hanno portato al cosiddetto "svuotamento" del ceto medio e rivendica come necessaria una nuova stagione di trasformazioni e cambiamenti. Postfazione di Michele Salvati.
Un approfondimento sulla crisi internazionale e sul ruolo della finanza di Wall Street, a partire dalla storia recente americana. Elido Fazi riprende i fili del suo racconto sulla crisi economica del 2008 e ne spiega gli effetti e le conseguenze ancora in corso. L’analisi si concentra sulla figura di Obama, il quale, nonostante le dichiarazioni fatte durante la campagna elettorale, ha privilegiato la continuità con il sistema di potere precedente, confermando l’establishment responsabile della crisi, legato a doppio filo al “sistema” Goldman Sachs. Dal salvataggio incondizionato delle banche alla scelta dei consiglieri economici della Casa Bianca, Elido Fazi riflette sulle misure, poche e inadatte, messe in campo dall’amministrazione Obama per far fronte al crac finanziario di Wall Street e per regolamentare il sistema delle grandi banche d’affari.
Domani, chi governerà il mondo? Gli Stati Uniti, la Cina, l'India, l'Europa, il G20, l'ONU, le multinazionali, le mafie? Quale paese, quale coalizione, quale istituzione internazionale avrà i mezzi per fronteggiare le minacce ecologiche, nucleari, economiche, finanziarie, sociali, politiche e militari che pesano sul futuro del mondo? Chi saprà valorizzare il formidabile potenziale delle diverse culture? Bisogna lasciare le redini del mondo alle religioni? Agli imperi? Ai mercati? O forse andrebbero restituite alle nazioni, chiudendo di nuovo le frontiere? Un giorno l'umanità capirà che la strada più vantaggiosa è quella di costituirsi in un governo democratico del mondo, che superi gli interessi delle nazioni più potenti, protegga l'identità di ogni cultura e l'interesse generale dell'umanità. Cogliendo le difficoltà di un sistema sempre più incapace di gestire le crisi economiche e le grandi questioni internazionali, Attali lancia la proposta di un "governo mondiale" a partire da dieci "cantieri" concreti: da un'alleanza per la democrazia a un codice mondiale. Un governo del genere esisterà un giorno. Dopo un disastro, o nel migliore dei casi al suo posto. È urgente iniziare a pensarci, per il bene del mondo.
Kapuscinski è stato il più importante reporter del Novecento, esempio di un grande giornalismo improntato a una scelta etica, volto a dare voce a chi non l'ha e a produrre una qualche forma di cambiamento nel mondo. Tenace demolitore di luoghi comuni, con la sua vita il "maestro Kapu" ha testimoniato l'indipendenza del reporter, seguendo per mezzo secolo guerre e conflitti in vari continenti, dalla Polonia comunista all'Africa postcoloniale, dall'Iran di Khomeyni alla Russia sovietica. A rischio della propria vita. Biografia riccamente documentata, "La vera vita di Kapuscinski" ha dato adito a forti polemiche per aver insinuato un pesante dubbio: Kapuscinski è stato un grande reporter o un grande narratore? Ebbe mai la tendenza a esagerare, se non addirittura a inventare i fatti? Ha davvero incontrato di persona Che Guevara o il leader rivoluzionario del Congo Patrice Lumumba? Da questo spunto derivano quesiti di metodo di straordinario interesse: fino a che punto è lecito modificare lo svolgimento dei fatti per scrivere un reportage? Dove finisce il reportage e dove inizia la letteratura? Qual è la relazione tra la realtà e la parola, tra la storia e la letteratura?