Chi è "l'uomo della Città Vecchia"? È il papa, Giovanni Paolo II, che nella primavera del 2000 compie una storica visita a Gerusalemme, deciso a rappacificare le tre fedi monoteiste e a chiedere perdono agli ebrei per venti secoli di antisemitismo? È padre Pietro Marulli, il frate domenicano dal passato turbolento che ufficialmente dirige la École Biblique della Città Santa ma in realtà si occupa di ben altro per conto del Vaticano? È il giornalista Paolo Farneti, inviato a raccontare il viaggio del pontefice ma venuto a Gerusalemme soprattutto per saldare un vecchio debito e riparare, se è ancora possibile, un tradimento di gioventù? Oppure è il corpo imbalsamato ritrovato in una cantina del quartiere cristiano dalla Pattuglia della Decenza, gruppo clandestino di haredim, gli ebrei ultraortodossi, deciso a sabotare la visita del papa e a cambiare la storia del cristianesimo? "Non credo in Dio, ma credo in chi crede," dice Maya Mazin, l'agente dei servizi segreti israeliani coinvolta nell'operazione per sventare il complotto: ma a chi credere, in una ricerca della verità che parte dalle Sacre Scritture? Tra odore di caffè al cardamomo e salmodianti processioni in latino, nel labirinto di vicoli che circondano il Santo Sepolcro, il Muro del Pianto e la Moschea della Roccia, un romanzo sulla fede, sull'amicizia, sull'amore e sulla città da cui si alza questa preghiera al cielo: "Dieci misure di bellezza furono donate al mondo, nove furono date a Gerusalemme e una al resto del mondo".
"L'ipersensibilità non è una malattia, né una carenza, né un difetto. Nessun terapeuta è in grado di 'eliminare' l'ipersensibilità di un bambino. L'ipersensibilità è una caratteristica ereditata, un elemento distintivo e, più propriamente, un talento." Dopo "Le persone sensibili hanno una marcia in più" e "Le persone sensibili sanno dire no", Rolf Sellin torna con un nuovo libro per comprendere a fondo l'ipersensibilità nell'infanzia e dare a genitori e insegnanti le chiavi per farne un eccezionale punto di forza. Tra i temi trattati: riconoscere quando un bambino è ipersensibile, evitare gli errori tipici con i bambini sensibili, definire limiti, regole e aspettative per trasformare la sensibilità in un vantaggio, scegliere la scuola più adatta a un bambino ipersensibile.
365 pensieri: tanti quanti sono i giorni dell'anno, per "donne che amano troppo". Un vademecum per le affezionate lettrici (e gli affezionati lettori) di Robin Norwood. L'autrice che parla alle donne attratte da uomini complicati e problematici, disposte per loro a trascurare il proprio benessere, i propri interessi e le proprie amicizie, incapaci di sottrarsi a relazioni tormentate per paura di solitudine e senso di vuoto, qui si cimenta nella saggezza pratica dei consigli quotidiani per una vita e un amore più equilibrati.
Il volume costituisce una guida all'intera filosofia di Wittgenstein. Diviso in due ampi capitoli e organizzato in brevi sezioni e paragrafi, il libro affronta tutti i principali aspetti del pensiero di Wittgenstein: dalla sua concezione del lavoro filosofico al modo di intendere il rapporto tra filosofia e scienza: dall'atteggiamento nei confronti della modernità alla tensione etica che orienta il suo filosofare.
20.000 chilometri in Vespa, sei mesi e mezzo all'interno di un viaggio di 144.000 chilometri e tre anni e otto mesi dal Cile alla Tasmania: un viaggio attraverso Angola, Namibia, Botswana, Sudafrica, Lesotho, Swaziland, Mozambico, Zimbabwe, Malawi, Tanzania, Kenya, Etiopia e Gibuti, per completare il periplo, iniziato in Marocco, di un continente dove l'ingiustizia, la vulnerabilità e la tragedia sono elevate all'ennesima potenza, una Babele dove ragazzini dodicenni addestrati dai guerriglieri hanno già ucciso e bevuto il sangue dei nemici; dove la corruzione e la disonestà sono virtù per sopravvivere.
Alle soglie della follia, Nietzsche sosterrà di aver fatto all'umanità, con lo "Zarathustra", il più grande dono che essa abbia mai avuto: "Questo libro, una voce che passa sui millenni, non solo è il libro più alto che esista (...), ma anche il più profondo, generato dalla più intrinseca ricchezza della verità, una fonte inesauribile dove non si può calare il secchio senza farlo risalire colmo d'oro e di bontà". Perciò Nietzsche gli assegnerà una posizione preminente fra tutti i libri: "Il primo libro di tutti i millenni, la Bibbia dell'avvenire, la suprema esplosione del genio umano, in cui è incluso il destino dell'umanità". "Così parlò Zarathustra" rappresenta in effetti un unicum nella storia della letteratura e della filosofia: i pensieri più abissali (la diagnosi del nichilismo, l'eterno ritorno, il superuomo, la volontà di potenza) sono presentati al lettore non in forma teoretica, argomentativa, bensì come parola viva dell'alter ego dell'autore...
"Se volessimo tener fermo il senso proprio, filosofico e non meramente letterario della parola romanticismo, dovremmo audacemente sostenere che esiste un unico, grande romantico: Novalis. E come corollario dovremmo dire che il più grande testo romantico, se non l'unico, sono gli 'Inni alla notte'. [...] Cos'è dunque, in breve, la poesia per Novalis? La poesia è magia immaginativa dell'io. Novalis riprende quindi l'idea fichtiana dell'io assoluto, interpretandolo però non come semplice soggetto trascendentale, ma come fonte infinita di realtà; l'idealismo diviene magico: la fantasia e la volontà del soggetto individuale - cioè del poeta - si fanno onnipotenti, dal momento che sono in grado di creare e trasformare il mondo. La poesia è dunque l'atto supremo, la libertà creativa assoluta; la trasformazione reale del mondo terreno, il fare dei casi della vita quel che ci pare, il servirsene a proprio capriccio: 'quel che io voglio essere, io lo sono'." (dall'Introduzione di Susanna Mati)
Alla richiesta del figlio di ricevere in regalo un pupazzo dei Simpson, il padre gli regala invece un salvadanaio a forma di porcellino, per insegnargli il valore del denaro. Se il bambino berrà il latte tutte le mattine senza vomitare, riceverà una moneta, che metterà nel porcellino. Quando le monete smetteranno di tintinnare nel salvadanaio di terracotta vorrà dire che è pieno e il bambino potrà comprarsi il pupazzo dei Simpson. Quando arriva il giorno tanto atteso il padre consegna al figlio un martello e lo invita a rompere il salvadanaio. Nel frattempo però il bambino si è affezionato al porcellino, che è diventato il suo compagno di giochi preferito, e l'idea di ucciderlo gli fa orrore. Come potrà salvarlo dagli intenti educativi del padre? Un'edizione speciale, illustrata da David Polonsky, per il racconto di Etgar Keret. Una storia di formazione che parla del valore del denaro e che cosa significa davvero amare. Per grandi e piccini. Età di lettura: da 6 anni.
Può una donna decidere di cambiare vita a settant'anni? Secondo Ellinor, sì. Anche se ha sempre lasciato che fossero le circostanze a scegliere per lei, appena rimasta vedova abbandona gli agi dei sobborghi di lusso per tornare nel quartiere operaio del centro di Copenaghen dove ha trascorso l'infanzia e l'adolescenza. Il quartiere è cambiato: adesso ci sono le prostitute, i pusher e gli hipster, ma a lei non importa, le importa solo che dalle finestre della sua nuova casa si veda il portone di quella in cui ha vissuto da bambina. In una lunga lettera alla sua migliore amica, morta tanti anni prima, fa il bilancio della propria vita, segnata da inganni e tradimenti, da dolori e lutti, e da un grande, terribile segreto.
Due fratelli indagano sulla morte del padre, ex operaio Fiat ucciso nel suo bar di Centocelle durante una rapina. A raccontare è il più giovane, che scopre una misteriosa dedica in codice - "Non lasciarmi sola, Clelia1979" - sul retro di una cornice. Si apre così uno spiraglio sul passato insospettabile del padre. Dietro all'immagine del barista ironico e tifoso della Roma emerge uno sconosciuto segnato da segreti e contraddizioni che affondano negli anni della contestazione e della lotta armata. Tito, il primogenito, di quel passato è certo: ha raccolto con scrupolo le prove che dimostrano come il padre abbia sempre fatto la scelta più onorevole, dalla parte dello Stato. Il minore invece, tormentato dai dubbi, si trova a fare i conti con il fantasma del padre, che gli appare in forme e visioni sempre più allucinate per dire la sua storia e mostrare una strada verso la possibile verità sul suo omicidio. I due fratelli - che da anni non si parlano, schierati su versanti ideologici opposti - sono costretti a collaborare, diffidano l'uno dell'altro, si rinfacciano colpe, si passano alcune informazioni ma ne omettono molte altre. Il maggiore, un poliziotto convinto protagonista dei fatti avvenuti alla Diaz e a Bolzaneto, è aiutato dall'accesso a documenti riservati dei servizi segreti attorno agli anni di piombo; il minore ha al suo fianco due amici scalcagnati e irresistibili. E poi c'è Elena, un'hacker che lo accompagna con intuito e rigore matematico nella ricerca dell'assassino, sciogliendo la sua cronica incapacità di decidere e spingendolo oltre l'indolenza e la paura. Per svolte inaspettate, supposizioni e disvelamenti, la domanda "chi ha ucciso il padre?" trascina il lettore in un groviglio di colpe e responsabilità dove, in un crescendo hitchcockiano, sembra impossibile giungere alla verità. E, più che mai, essere in grado di dimostrarla.