"Un terrestre che abita quotidianamente sul pianeta Terra, ma con le caratteristiche di Spock, non sarebbe affatto una persona più lucida e acuta, ma un essere meno intelligente e per di più con l'incoercibile tendenza a rendersi insopportabile e a cacciarsi in un mare di guai. Sarebbe cioè qualcuno con una menomazione, con qualcosa di mancante. E dunque cos'è che gli mancherebbe? Ecco la risposta: 'Gli mancherebbero le emozioni'." Gianfranco Damico ci trasporta attraverso ciò che le neuroscienze e la biologia molecolare, la Mindfulness, la PNL e l'Educazione razionale-emotiva ci dicono a proposito delle nostre emozioni. Descrive lo stretto legame che unisce emozioni e ragione e che rende l'intelligenza non prerogativa del pensiero, ma di tutto il nostro corpo biologico. Di fatto, non può esistere intelligenza senza emozioni. E pertanto, così come nutriamo ed educhiamo fin da piccoli il pensiero razionale, siamo invitati a occuparci con la stessa dedizione della nostra parte emotiva. A tale scopo, nella seconda parte del libro, Damico ci insegna concretamente a governare le nostre emozioni, in modo tale da averle sempre come alleate, mai come nemiche. E lo fa proponendo un appassionante lavoro su se stessi in 25 esercizi e simulando un'intervista finale a una guida inaspettata e indimenticabile, Heidi. Grazie a essi, vedremo crescere, pagina dopo pagina, la capacità di sentire la magia dell'esistenza e di costruirci un destino, anziché subirlo.
Gino ha undici anni e della guerra sa solo che porta la fame, e che quando arrivano gli aerei si scappa in cantina. L'emigrato Italo vive a Parigi, si è sposato da poco ed è felice, ma stanno arrivando i tedeschi, e con loro le caccie all'uomo. Ben poche delle persone investite dalla guerra in casa furono senza dubbio carnefici, o divennero vittime senza scampo. La verità è che tutti cercarono, ogni giorno, di prendere decisioni e di sopravvivere in un contesto sempre più difficile, in una dimensione esistenziale che non può coesistere con facili schematismi, ma è immersa nel grigio della nebbia morale. Come hanno fatto loro i conti con quel passato? E come li abbiamo fatti noi? L'Italia dei venti mesi di guerra civile (1943-1945) è tutt'oggi un campo di battaglia storiografico. Le responsabilità, gli eroismi, le ragioni e i torti occupano ancora molta letteratura storica e divulgativa. Gli occhi sono puntati sui nazisti, oppure sugli ebrei, oppure sui partigiani. Con questo libro, Carlo Greppi compie un'operazione del tutto originale e riesce a spostare la questione al di fuori del terreno consueto, impostando la sua ricerca alla scoperta del vissuto, delle storie e delle vite degli "uomini in grigio", cercando di restituire al lettore una visione non deformante di quel momento storico. Un modo nuovo di scrivere la storia. Il periodo più buio dell'Italia novecentesca. E una domanda: cosa sarebbe stato ciascuno di noi sotto la Repubblica di Salò?
Viaggiare in Perú vi toglierà il respiro. Ripercorrete in un trekking i sentieri centenari dell'impero inca, a migliaia di metri d'altitudine, oppure rimanete a bocca aperta davanti alle rovine di Macchu Picchu e alle mura ciclopiche di Cuzco. Saltate su un treno inoltrandovi nelle Ande o andate a caccia di affascinanti siti archeologici da esplorare. Dal lago Titicaca al profondo canyon del Coica, dalle misteriose piramidi di Tucume ai pigri affluenti del Rio delle Amazzoni, il Perú è una terra di contrasti dove convivono i climi e i paesaggi più diversi. Questa guida vi aiuterà a scegliere con calma quale, tra le numerose attrazioni del Paese sudamericano visitare per prima, o magari in quale ristorante, bar o caffè di Lima recarvi per assaggiare il ceviche migliore della capitale. Cercate di capire il significato delle indecifrabili linee di Nazca p. 132. Osservate l'imponente mole del vulcano El Misti da una delle piazze di Arequipa, la seconda città più grande del Perú p. 152. Inseguite l'onda giusta sulle spiagge di Máncora, una vera mecca per i surfisti sudamericani p. 414.
Un'isola, una nazione; una terra di spiagge contornate da palme ma anche di lussureggianti foreste tropicali, montagne immerse nella nebbia e sterminate distese di piantagioni di tè. Scrigno di una superba varietà di vita animale e vegetale questo Paese possiede un patrimonio culturale antico di duemila anni, legato a doppio filo alla religione buddista sin dal 247 a.C. Ricercate le origini dello Sri Lanka esplorando le rovine strappate alla giungla della gloriosa città di Anuradhapura, camminate per le strade della sua moderna capitale Colombo, indovinate le passate dominazioni coloniali nelle linee delle case di Galle o fate surf lungo la costa orientale dell'isola. Tra gli approfondimenti una descrizione delle specie animali presenti nei parchi naturali, una sintetica spiegazione dell'arte e dell'architettura buddista e un utile glossario di termini singalesi e tamil.
Difficile dire che cosa non troverete in Thailandia; ci sono chilometri e chilometri di spiagge da cartolina, una cultura locale affascinante e autentica, una delle cucine più apprezzate in tutto il mondo, ma se ancora tutto questo non bastasse c'è tanto altro da scoprire. Percorrete le strade di Bangkok, descritta in ogni suo dettaglio dagli alberghi ai mercati, partendo da Ratanakosin, il quartiere reale, fino alle migliori attrazioni della sua immensa periferia. Prendete parte a un trekking nella natura selvaggia delle montagne ricoperte di foreste ai confini con il Laos e il Myanmar o immergetevi nel mare delle Andamane, dove si distingue la turistica isola di Phuket: questa guida vi aiuterà a visitare il Paese senza farvi trascurare nulla. Non perdetevi le meraviglie del Gran Palazzo di Bangkok p. 84. Concedetevi un massaggio tradizionale nel complesso di Wat Pho p. 90. Inseguite i pezzi più pregiati dell'artigianato locale nei migliori negozi e laboratori di Chiang Mai p. 300. Stupitevi di fronte all'incantevole panorama della baia di Phang Nga mentre pagaiate su un kayak p. 654.
Tre storie magiche che intendono stimolare il lettore a trasformare la propria vita. Basate su un linguaggio poetico e favolistico, su personaggi che vivono alla confluenza tra la realtà e altre dimensioni, sono tre parabole di alcune delle principali intuizioni di Alejandro Jodorowsky venute alla luce durante le sue ricerche nel mondo della spiritualità.
Parigi, una sera al Théâtre du Renard, l'orchestra suona "It's Now or Never". Una ragazza misteriosa e sfuggevole si aggira, lui la nota, cerca in ogni modo di avvicinarla e, quando ormai tutto sembra impossibile, si trovano faccia a faccia e si baciano. Un bacio minuscolo, il più breve mai registrato, e lei scompare. Invisibile, si allontana. Un mistero anche per un inventore come lui che, seppur di indole tendenzialmente depressa, è determinato a rivedere l'eterea e vulnerabile creatura che lo ha ammaliato. Inizia così una ricerca serrata in cui sarà affiancato da due bizzarri personaggi: un detective in pensione, che ha tutto l'aspetto di un orso polare, e il suo stravagante pappagallo. Le invenzioni si susseguono e qualcosa di molto goloso e originale aiuterà il protagonista nel suo scopo. Ormai è chiaro, fra i due è scoccata una scintilla, si è prodotto un cortocircuito. Ma in amore gli artifici non bastano, servono coraggio e temerarietà, doti che entrambi dovranno conquistare se vorranno trovarsi e abbandonarsi l'uno all'altra. Riusciranno i due a superare ostacoli e paure e a vivere il loro amore?
Anziani obbligati dall'Asl a pesare i pannoloni dopo l'uso. Cassazione alle prese con processi per lo sgocciolio di una camicia o la brucatina di un'asina. Miracolate a Lourdes alle quali è vietato rinunciare alla pensione d'invalidità. Porti collaudati ufficialmente dopo 36 anni. Cittadini vivi e vegeti che faticano a dimostrare di non essere morti dal 2008. Decreti attuativi mai fatti al punto che Renzi ne ha ereditati un'enormità: 513. Ministeri che sbrigano ricorsi dopo 31 anni e intimano al ricorrente: risponda immediatamente. Dirigenti asserragliati nella trincea del burocratese e pagati in media il triplo che in Germania. Terremotati alle prese con 1109 leggi e leggine impossibili da rispettare. Norme surreali sui velocipedi "alti al massimo metri 2,20", gli "effetti letterecci" o la pesca dei trichechi. Gian Antonio Stella racconta la burocrazia italiana. Un reportage spassoso e insieme inorridito sulle regole, i meccanismi, gli uomini, i deliri, gli sprechi e i privilegi più folli e offensivi di un mondo a parte che non vuole cambiare. E pesa sul paese per almeno 70 miliardi di euro.
Valtellina. Novembre 1994. Il settantenne Ulisse Bonfanti attende Mario Ferrari davanti al bar e lo ammazza a picconate. E, alla gente che accorre, dice di chiamare i carabinieri, che vengano a prenderlo, lui ha fatto quello che doveva. Erano quarantotto anni che Ulisse mancava da quei monti. Dopo avere lavorato tutta la vita con la madre Giuditta in una fabbrica tessile della Valsusa, è tornato e si è rifugiato nella vecchia baita di famiglia, o almeno in quel che ne è rimasto dopo un incendio appiccato nel 1944. Non un fiato, non un filo di fumo, non una presenza tutto intorno. In questo abbandono, tormentato da deliri e allucinazioni, Ulisse trascorre l'ultima notte di libertà: riposa davanti al camino, cammina nei boschi, rivive la tragedia che ha marchiato la sua esistenza. Dimenticato da tutti, si rinchiude come un animale morente in quella malga dove nessuno si è avventurato da decenni. I ricordi della povertà contadina, della guerra, della fabbrica, delle tragedie familiari, si alternano in una tormentata desolazione. Una desolazione che nasce dal trovarsi nel paese dove, nel 1946, è morta la sorella Nerina. È la stessa Nerina a narrare quanto accaduto. Uno di fronte all'altra, la neve sullo sfondo, Ulisse e la giovane sorella si raccontano le verità di sangue che rendono entrambi due fantasmi sospesi sul vuoto della Storia.
A distanza di pochissimi mesi dal clamoroso epilogo del suo mandato, Ignazio Marino ha scritto la sua verità. Un racconto, duro e senza censure, che rivela le resistenze che ha trovato e svela quelle che alla fine lo hanno eliminato; l'analisi, punto per punto, di una stagione del governo di Roma che voleva marcare un cambiamento assoluto; il ricordo, commosso e grato, di tutti coloro (cittadini e assessori) che hanno partecipato insieme a lui a questa avventura e lo hanno sostenuto fino in fondo. La sua visione di una città che può uscire dalla palude e presentarsi al mondo come grande capitale europea proiettata nel futuro. Il sogno spezzato della sua amministrazione, da quando strappò la guida di Roma a Gianni Alemanno, fino alle firme da un notaio dei consiglieri del Pd con alcuni della destra, che insieme ne determinarono la caduta. Una vicenda che ha tenuto banco per mesi su tutti i media nazionali e internazionali, in un crescendo di attenzione che ha reso il sindaco Marino una delle figure pubbliche più riconoscibili e dibattute. Eppure, non è mai stato semplice incasellarlo in una definizione: un sindaco fuori posto, non capito da tutti i romani e accoltellato dal suo stesso partito? O un sindaco onesto, assediato dal sistema di potere di Mafia Capitale, sostenuto dai cittadini e tradito da chi lo doveva difendere? Un sognatore ingenuo, un puro e duro, un tecnico, un politico, un marziano a Roma?