«A rigor di lessico, io non sono un dantista... un dantista è per definizione uno studioso, e io sono tuttalpiù uno studente: un molto attempato studente che campa scrivendo, e da ultimo leggendo forte quello che ha scritto.» Vittorio Sermonti ha dedicato una vita intera alla diffusione della Commedia, portandone i versi in radio, in televisione, nelle piazze: la sua è stata la prima ed è rimasta la più autorevole e appassionante delle letture. Questo libro raccoglie per la prima volta sette conferenze e lezioni che Sermonti ha proposto nel corso del suo ostinato e fedele percorso di studio e approfondimento: da un viaggio sonoro attraverso il Purgatorio a una magistrale analisi del Dante scienziato fino alla conferenza del 2011 dove al poeta sono affiancati Virgilio e Verdi in una scintillante analisi delle premesse della nostra antichissima lingua. Prende così forma davanti ai nostri occhi non il Dante della scuola o della tradizione, ma il Dante di Sermonti: dell'uomo che - come dice la moglie Ludovica Ripa di Meana nella breve nota introduttiva - «con scrittura e voce ha provato a contagiare, di almeno un po' di tanta grandezza e bellezza, ogni singolo altro per stanare, come diceva ogni volta, anche dal più sfaticato, il più indigente, il più ridicolo, il più canaglia o il più coglione, la misura di grandezza che quell'ognuno può avere, ma non sa di avere».
Un personalissimo racconto in presa diretta del presidente che ci ha dato la forza di credere nel potere della democrazia. In questo libro, Barack Obama racconta in prima persona la propria incredibile odissea, da giovane alla ricerca di un'identità a leader del mondo libero, e descrive con sorprendente ricchezza di particolari la propria educazione politica e i momenti più significativi del primo mandato della sua storica presidenza, un periodo di profonde trasformazioni e sconvolgimenti. Obama accompagna i lettori in un viaggio appassionante, dalle iniziali aspirazioni politiche fino alla decisiva vittoria nel caucus dell'Iowa - che ha dimostrato la forza dell'attivismo civile - e alla memorabile notte del 4 novembre 2008, quando è stato eletto 44° presidente degli Stati Uniti, diventando il primo afroamericano a ricoprire la più alta carica della nazione. Riflettendo sulla presidenza, Obama propone una acuta e inedita esplorazione delle grandi possibilità ma anche dei limiti del potere, e apre nuovi scorci sulle dinamiche del conflitto politico americano e della diplomazia internazionale. Ci conduce fin dentro lo Studio ovale e la Sala operativa della Casa Bianca, e poi a Mosca, Il Cairo, Pechino, e oltre. I lettori scopriranno ciò che Obama pensava mentre nominava i suoi ministri, fronteggiava la crisi finanziaria globale, si confrontava con Vladimir Putin, superava difficoltà all'apparenza insormontabili per ottenere l'approvazione della riforma sanitaria, si scontrava con i generali sulla strategia militare in Afghanistan, intraprendeva la riforma di Wall Street, rispondeva al disastro ambientale della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon, e autorizzava l'operazione Neptune's Spear, che ha portato alla morte di Osama bin Laden. "Una terra promessa" è un libro straordinariamente intimo e introspettivo. È il racconto della scommessa di un uomo con la Storia, della fede di un coordinatore di comunità messa alla prova della ribalta mondiale. L'autore si esprime con franchezza sulla difficoltà di far convivere il ruolo di candidato nero alla presidenza, il peso delle aspettative di un'intera generazione mobilitata da messaggi di «speranza e cambiamento», e la necessità di essere moralmente all'altezza delle decisioni cruciali da prendere. Descrive apertamente le forze che si sono opposte a lui negli Stati Uniti e nel mondo; spiega come la vita alla Casa Bianca abbia condizionato la moglie e le figlie; non esita a rivelare dubbi e delusioni. Eppure non smette mai di credere che, all'interno del grande e ininterrotto esperimento americano, il progresso è sempre possibile. Con grande efficacia ed eleganza di stile, questo libro sottolinea la strenua convinzione di Barack Obama che la democrazia non è un dono ricevuto dall'alto, ma si fonda sull'empatia e sulla comprensione reciproca, ed è un bene da costruire insieme, giorno dopo giorno.
Vuoi vivere un'altra vita? Vuoi essere un'altra persona? Non sempre è la scelta giusta. L'elegante edificio si staglia di fronte a lei. Sonia alza lo sguardo per seguirne il profilo fin dove incontra il cielo. Non ricorda in che modo si sia trovata a lavorare come cameriera in uno degli alberghi più lussuosi della città. In fondo, nella vita, si è sempre sentita una figurante più che una protagonista. A volte, però, sogna di essere un'altra. Quando le viene chiesto, forse per la sua straordinaria somiglianza con la ragazza, di occuparsi della giovane Amina, in visita a Marbella con la sua ricca famiglia, da un giorno all'altro Sonia viene introdotta in un mondo di sfarzo e desideri immediatamente esauditi, un mondo di donne misteriose e molto lontane da lei. Finché Amina le fa una proposta: scambiarsi di ruolo per un giorno. Si somigliano talmente tanto che nessuno se ne accorgerà. Vivere la vita di un'altra persona per ventiquattr'ore. Farlo per davvero. Sonia legge negli occhi della ragazza una disperata voglia di libertà e accetta. Eppure, quando l'alba sta ormai per sorgere, Amina non fa ritorno. Sonia si sente ingannata da una persona che voleva soltanto aiutare. Ora deve fare di tutto per cercarla e riprendersi la sua identità, perché il mondo dorato in cui è finita è rischiarato dal luccichio di mille diamanti che, in realtà, sono solo fondi di bottiglia. Deve scappare. Ma anche fuori da lì non può svelare a nessuno il suo segreto. Una rete di menzogne e ricatti la circonda. Sonia capisce allora che lei e Amina hanno in comune molto più di quanto pensasse. Se sei una donna la verità non conta, i tuoi desideri non contano. Devi solo guardarti le spalle da chiunque. Anche da te stessa. Un romanzo sul peso delle scelte. Sulle apparenze che non sempre ingannano. Sull'indipendenza delle donne, che resta ancora una sfida aperta per la quale vale sempre la pena di lottare.
«I quattro maestri nel loro insieme prefigurano un itinerario. La meta è il maestro più importante: il maestro interiore, il quinto maestro.» Socrate, l'educatore. Buddha, il medico. Confucio, il politico. Gesù, il profeta. Risalendo alle antiche tradizioni spirituali e filosofiche dell'umanità, Vito Mancuso individua nel pensiero di queste quattro figure gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi, uomini e donne di oggi. La loro parola diventa così una guida decisiva per percorrere con maggiore consapevolezza gli impervi sentieri della nostra esistenza, convivere con il caos che ogni giorno sperimentiamo, e tracciare una strada nuova verso l'autentica pace interiore. Perché interrogando questi quattro grandi con sapienza e curiosità, e avvicinando a noi il loro profondo messaggio, saremo in grado di risvegliare il maestro da cui non possiamo prescindere: la nostra coscienza, il quinto maestro. Per diventare così consapevoli che la forza per definire le nostre vite è dentro di noi, e che possiamo essere noi stessi i creatori della nostra felicità.
A marzo del 1912, il ventinovenne Benito Mussolini è solo un marxista di provincia. Appena quattro mesi dopo irrompe sulla scena nazionale, a capo della corrente rivoluzionaria che conquista la guida del partito socialista. Nei mesi successivi, come direttore del-l'«Avanti!», è idolatrato dalle masse. Ma nell'autunno del 1914 sostiene l'intervento nella Grande Guerra: allora, in pochi giorni, perde ogni sostegno e viene bollato col marchio del traditore. Quando fonda i Fasci di combattimento, nel marzo del 1919, raduna poche centinaia di affiliati: quel fascismo è un movimento rumoroso ma marginale. Nelle elezioni politiche di novembre, infatti, Mussolini prende meno di cinquemila voti, e ha la tentazione di abbandonare la politica. Emilio Gentile racconta la storia di un Mussolini per molti aspetti sconosciuto: non rivoluzionario, non anticapitalista, e neppure «duce»: un politico isolato, che si autodefinisce «avventuriero di tutte le strade». E con spregiudicatezza è pronto a rinnegarsi pur di conquistare il potere.
Nella prima e più celebre delle sue Consolazioni Seneca si rivolge a Marcia, affranta in seguito alla prematura scomparsa del figlio Metilio. Richiamandosi alla forza d'animo della donna il filosofo la conforta e la sprona a trovare le risorse necessarie per risollevarsi da un lutto di fronte al quale «il tempo, rimedio naturale anche contro gli affanni più gravosi, si è rivelato del tutto inefficace». Lettera a una madre che ha perso il figlio ( Consolazione a Marcia il titolo originale dell'opera) è una delle più antiche riflessioni sulla morte, sulla fugacità del tempo e sul potere terapeutico della parola, e al tempo stesso un appassionato inno alla vita, troppo breve solo per quanti non sono in grado di apprezzarla.
Il Dalai Lama e l'arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, entrambi vincitori del premio Nobel per la Pace, sono sopravvissuti a oltre cinquant'anni di esilio, oppressione e violenza. Ma nonostante queste difficoltà, o forse proprio grazie a esse, sono senza alcun dubbio due delle persone più gioiose del pianeta. Questo libro, nato da un incontro nell'aprile 2015 a Dharamsala, in India, è un'occasione unica per ascoltare dalla loro viva voce esperienze, insegnamenti e profonde riflessioni: confrontandosi infatti sia con le grandi tradizioni filosofiche e religiose di ogni tempo sia con le più recenti scoperte delle neuroscienze e della psicologia, i due prestigiosi interlocutori affrontano tutti gli ostacoli che possono frapporsi tra noi e il raggiungimento della piena felicità. E ci insegnano così che è solo dopo aver conosciuto e imparato a controllare il dolore, come dimostrano le battaglie combattute da entrambi per la libertà dei loro popoli, che diventa possibile trasformare la gioia da fugace emozione di un momento a costante della nostra vita: perché non c'è luce senza ombra, e non c'è gioia per sé se non si crea gioia anche per gli altri. Ricco di dottrina e ispirazione, e nutrito da una straordinaria somma di esperienza, "Il libro della gioia" è destinato a diventare uno strumento per orientare le vite di noi tutti in un'epoca sempre più confusa e inquieta.
Peter Seewald ha accompagnato Josef Ratzinger per oltre venticinque anni: come giornalista, scrittore, confidente ha stabilito una relazione speciale con il papa emerito. Oggi può così raccontare, avendo avuto accesso a materiali esclusivi, gli anni dell'infanzia e della formazione del futuro pontefice, dell'insegnamento universitario e del Concilio Vaticano, fino ai momenti decisivi del conclave che lo ha eletto alla cattedra di Pietro e alla scelta senza precedenti delle dimissioni. Grazie a nuove ricerche, testimonianze e interviste inedite, con questa biografia Peter Seewald offre il ritratto definitivo di Benedetto XVI, e mostra l'immagine vivida e autentica dell'uomo che con il suo pensiero e le sue azioni ha profondamente mutato il rapporto tra la Chiesa e i suoi fedeli.
Alberto Maggi è una delle voci della Chiesa più ascoltate da credenti e non credenti: le sue posizioni, spesso spiazzanti, fanno discutere e suonano come un pungolo a mettersi sempre in discussione. Perché, come ripete papa Francesco, non bisogna avere fiducia di chi non dubita mai. In questa conversazione con il vaticanista Paolo Rodari, Alberto Maggi si racconta con grande sincerità: non mancano ricordi autobiografici, la scoperta della vocazione, gli scontri con le gerarchie ecclesiastiche che gli sono valsi il titolo di "teologo eretico"; e al contempo, da fine biblista, ci offre le sue riflessioni su un Vangelo che troppe volte è stato presentato solamente come un insieme di norme e precetti da rispettare, pena i più tremendi castighi. Ma davvero seguire Gesù non è altro che un insieme di regole da non disattendere? In pagine profonde e ricche di gioia, Alberto Maggi ci insegna che è soprattutto nei periodi di maggiore difficoltà, quando siamo alle prese con le più dure prove dell'esistenza, che bisogna avere maggiore fiducia nell'uomo e nelle vita.
Pochi al mondo amano i libri più dell'undicenne Tilly Pages. Per lei non esistono amici migliori dei volumi polverosi che ingombrano gli scaffali della libreria di famiglia. È in quelle pagine che ha trovato conforto dopo che la mamma se n'è andata. Non passa minuto senza che stia con il naso infilato nella carta. Quando un giorno, all'improvviso, in libreria entrano Alice nel Paese delle Meraviglie e Anna dai capelli rossi, Tilly non può credere ai propri occhi: non c'è dubbio, sono loro! E la stanno invitando a bere il tè dal Cappellaio Matto e a visitare la scuola di Green Gables. Tilly è sicura si tratti di un sogno. Ma non è così. E nessuno meglio dei nonni che l'hanno cresciuta può confermarle che è tutto vero. Perché Tilly ha un dono eccezionale: è una librovaga e può entrare e uscire dalle storie per vivere straordinarie avventure. Un dono che ha ereditato dalla madre e che le dà il diritto di accedere a una biblioteca molto speciale, riservata ai librovaghi come lei, che lì vengono istruiti e protetti. Librovagare, infatti, può anche rivelarsi molto pericoloso e servono i giusti trucchi per affrontare insidie e ostacoli che si nascondono dietro ogni pagina. Ma Tilly non ha paura. Conosce troppo bene le storie per non fidarsi dei personaggi che le animano e ha bisogno del loro insostituibile aiuto per scoprire la verità su ciò che è accaduto alla mamma. Fare luce su un segreto che potrebbe cambiare ogni cosa. "Tilly e i segreti dei libri" è un romanzo senza tempo capace di toccare il cuore dei grandi, che con le storie ci sono cresciuti, e dei bambini, che aspettano solo di volare con l'immaginazione. Un inno al potere della fantasia, ai libri e a tutti i bibliofili che, come Tilly, sognano di stringere la mano ai loro eroi di carta. Presto ne sarà tratta anche una serie tv. Età di lettura: da 11 anni.