Il cronista ha la convinzione che il messaggio di Dio sia essenzialmente un messaggio di speranza e ciò giustifica il fatto che la sua opera venga descritta come "la buona novella secondo il Cronista". Il suo contenuto è rilevante per il mondo moderno, in particolare per quei cristiani che rappresentano una minoranza della società, che forse si trovano a soffrire a causa della fede, e che hanno davvero poche speranze di assistere a cambiamenti positivi.
Leadership è una parola condivisa sia dai cristiani sia dai non cristiani, ma questo non vuol dire che la loro opinione in proposito sia la stessa. Al contrario, Gesù ha introdotto nel mondo il nuovo stile del leader servo. Il libro è un testamento spirituale dell'autore, una profonda meditazione dei primi quattro capitoli de "I Corinzi" che porta J. Stott a formulare un lucido atto d'accusa alla contemporanea ledership delle chiese, ma anche un incoraggiamento affinchè essa scelga di modellarsi sull'insegnamento e sui comportamenti apostolici.
Secondo l'autore di questo commentario ognuno dei quattro Vangeli ha un contributo da dare alla nostra conoscenza di Gesù. Quali sono le caratteristiche della sua versione del vangelo? È un Vangelo per il popolo "giudaico" ma è anche un Vangelo per "tutte le nazioni". Matteo presenta Gesù come il vero Messia giudaico, il Salvatore il promesso Re, contrapponendolo all'indegno Erode; ma lo presenta pure come il Re e Salvatore di tutti i popoli e di tutte le nazioni. La visita dei dignitari stranieri, i magi, venuti a rendere omaggio al nascituro Gesù, storia narrata solo da Matteo, illustra questo aspetto globale, e presenta Geù come colui che adempie le speranze dei Gentili.