All'origine del tema sta per un primo lato un'impressione di questo genere: la predicazione della chiesa pare non riesca fino ad oggi a proporre un'immagine del Signore proporzionalmente univoca; in tal senso essa manca di disporre l'antidoto necessario agli usi proiettivi, allegorici e in ogni modo arbitrari che della sua figura, sono fatti ad opera della religione soggettiva della stagione tardo moderna. Per altro lato, sta la persuasione che le acquisizioni della ricerca specialistica sui Vangeli abbiano ormai prodotto acquisizioni tali, da rendere virtualmente possibile un racconto della vicenda di Gesù abbastanza preciso, il quale potrebbe e dovrebbe costituire il referente indispensabile per la stessa confessione della fede in Lui. Che cosa manca perché questa possibilità sia di fatto realizzata? Quali sono le responsabilità proprie della teologia a tale riguardo? A questi interrogativi intendono rispondere i saggi qui raccolti.
L'autore riprende e approfondisce l'enciclica di Benedetto XVI Deus Caritas est in cui si afferma che eros e agape sono due volti dell'unico vero amore.
La traduzione degli Esercizi spirituali di santa Gertrude di Helfta (1256-1301/2) offre un'opera di intatta freschezza: facendo memoria del Battesimo e delle principali tappe della sua vita monastica, la mistica tedesca del XIII secolo insegna a entrare in un clima di preghiera pervaso dalla luce e dalla gioia di chi si scopre amato da Dio. Un solo desiderio innerva gli esercizi, coinvolgendo sempre di più il lettore: dimorare stabilmente nell'amicizia con Cristo, gustata attraverso la lettura orante della sua Parola e la memoria della preghiera liturgica, i due pilastri su cui si fonda la spiritualità di questi Esercizi. Gertrude propone, dunque, un itinerario di preghiera particolarmente attuale, insegnando in modo semplice e luminoso che il segreto della vita mistica cristiana sta nel legame d'amore con il Cristo vivo e presente nell'anima e che l'accoglienza della sua amicizia è sorgente di gioia senza pari.
Il volume vuol contribuire a una comprensione ragionevolmente sintetica del Nuovo Testamento, inteso come "scrittura di compimento cristologico". Pur tradizionale, l'idea ha bisogno di una messa a punto, per dissipare restrizioni e pregiudizi (p. es. il sospetto che si tratti solo di un'artificiale combinazione tra la vita di Gesù da una parte e qualche citazione biblica dall'altra, addirittura mortificante il pluralismo di Antico e Nuovo Testamento). Collegando i libri neotestamentari -carichi del loro vissuto ecclesiale-, con l'evento Cristo e la tradizione d'Israele sinteticamente inquadrata da espressioni peculiari (quali "legge e profeti", ecc.), la diversa figura di compimento viene esplorata da E. Manicardi (Mc/Mt); P. Tremolada (Lc/At); G. Ghiberti (Gv); S. Romanello (Pl); F. Manzi (Eb); C. Doglio (Ap).
Il "desiderio di Dio" è indubbiamente uno dei temi più classici della storia del cristianesimo e, forse, di ogni autentica esperienza religiosa. Eppure appare oggi come un tema piuttosto trascurato. Forse perché di Dio, in generale, si parla poco, ma forse anche perché molti - intimoriti più che istruiti da elementari nozioni di psicologia - si sentono in imbarazzo di fronte a una riflessione sul proprio desiderio, tanto più se accostato al nome di Dio. Si deve, però, riconoscere che le esperienze cristiane più significative e le pagine cristiane più profonde - in ogni epoca - hanno trovato proprio nel tema del desiderio di Dio la loro origine e il loro fine. È per questo che il Centro Studi di Spiritualità della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, ha dedicato al tema una settimana residenziale di studio nel luglio 2005 a Marola (RE) e ora ne raccoglie in un volume gli atti. Bravi maestri hanno aiutato a ripercorre la questione e comprenderla illustrandone il contesto filosofico-culturale nella contemporaneità (Antonio Margaritti), ritrovandone le radici bibliche (Patrizio Rota Scalabrini), approfondendone la comprensione teologica (Alberto Cozzi) e rileggendone alcune esemplari esperienze di santi (Ezio Luca Bolis).
Manuale di studio che propone una riflessione sistematica sull'esperienza umana, considerandola in rapporto alle problematiche etico-pratiche che sorgono in tre momenti: il nascere, il morire e il patire.