
Il tema del vanto in Paolo è un tema generalmente disatteso dagli studi recenti. Esso ha goduto di singolare interesse fino al secolo scorso quale cifra sintetica dell'atteggiamento caratteristico del Giudeo ma anche di chiunque ostenti le proprie opere davanti a Dio per guadagnarne merito. A partire dall'indagine delle strategie intratestuali di Rm 1-5, la ricerca individua la funzionalità del lessico del vanto nel quale Paolo inscrive il profilo fondativo dell'identità credente. Il vanto giudaico è criticato non perché automeritorio o etnico, ma perché la giustizia di Dio rivelata nell'evento-Cristo implica uno statuto soteriologico dell'identità equiparato tra Giudei e Gentili, unicamente fondato sulla partecipazione alla fede di Gesù Cristo che nel vanto il credente dichiara.
Il volume indaga sul contributo che la narratività può offrire alla teologia morale. Le domande che accompagnano la riflessione sono le seguenti: quale relazione intercorre tra narratività e discernimento morale? Qual è la ricaduta della pratica narrativa sul discernimento morale? La prospettiva da cui sono considerate tali questioni è quella del pensiero filosofico di P. Ricoeur. Punto di approdo dell'intero percorso è l'individuazione di un metodo narrativo di discernimento.
Negli anni in cui la Chiesa vive l'intensa stagione del Concilio Ecumenico Vaticano II, con la valorizzazione della Chiesa particolare, dei carismi e dei ministeri, nella Diocesi di Milano alcune giovani donne iniziano esperienze di dedicazione alla Chiesa locale e di vita comune. Il 6 agosto 1979, con l'approvazione dello Statuto, viene riconosciuta giuridicamente l'esperienza delle Ausiliarie Diocesane: donne consacrate al servizio della Diocesi, inserite in comunità apostoliche, nella condivisione del cammino di fede della gente, attraverso la vicinanza alle preoccupazioni e alle gioie di ciascuno e l'immersione nella storia di un territorio. Quarant'anni dopo, tale evento che ha segnato la nascita dell'Istituto delle Ausiliarie Diocesane, è stato ricordato attraverso un convegno (Il piacere spirituale di essere popolo) e alcuni momenti celebrativi. Il volume presente ne raccoglie e rende disponibili gli atti, per una maggiore conoscenza della vocazione delle Ausiliarie diocesane e per una riflessione condivisa sulla diocesanità.
Il Card. José Tolentino De Mendonça firma l'editoriale che ripercorre le linee fondamentali del pensiero di Pierangelo Sequeri. Il saggio di Markus Krienke mette in luce come il pensiero di Antonio Rosmini anticipi le grandi intuizioni della teologia morale postconciliare. La solitudine non è semplicemente un vuoto, ma anche il grembo per l'ospitalità della grazia. Adam Kie?tyk offre una panoramica sull'antropologia trascendentale di Richard Schaeffler. Il numero si completa con un dossier di Matteo Crimella, che offre una panoramica sugli studi in lingua italiana dedicati all'evangelista che scandisce le domeniche dell'anno liturgico.
Che cosa cerchiamo quando investighiamo le origini di ciò che chiamiamo mondo? Il desiderio di ricostruire la genealogia dell'universo, il passato da cui proveniamo, è sospinto da un interrogativo che sorge nel presente dell'esistenza personale e investe il destino solidale dell'umanità con il cosmo. Il volume raccoglie gli atti del convegno della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale del febbraio 2020, con il contributo di scienziati, filosofi e teologi.
I forti mutamenti tecnici e culturali ai quali stiamo assistendo sono così profondi da investire la stessa identità dell'uomo, fino a pensare l'impossibilità a pensare ancora l'essere umano come un'eccezione nel novero dei viventi. La teologia, chiamata a dire una parola sull'uomo e la sua salvezza, non può esimersi dalla riflessione sulla portata dei cambiamenti in atto: siamo alle prese con una metamorfosi dell'umano? Per affrontare la questione è necessario un approccio interdisciplinare, come quello che qui viene proposto. Sono stati individuati tre luoghi emblematici, rispetto ai quali la teologia è chiamata a porsi in ascolto: le neuroscienze, i new media e la comunicazione, l'economia e la finanza. Nel dialogo si è giunti a toccare concetti fondamentali in antropologia, come ad esempio quelli di "limite" e di "natura". Un simile percorso chiede di farsi carico di una sfida radicale: il cambiamento in atto implica anche una metamorfosi della teologia?
Il volume è frutto di una preziosa collaborazione tra docenti della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, i proff. Bolis, Chiodi, Romanello, Rota Scalabrini, e dell'Università di Padova, il prof. Da Re. Le differenti prospettive, filosofiche e teologiche, assumono come unico tema di riflessione il discernimento, la discretiospirituum, nel suo originario rapporto con la phrón?sis aristotelica e la prudentia tomista, nell'intento di mettere in luce la ricchezza di tale processo virtuoso.
Chi è Raimon Panikkar? Qual è stato il genio e la versatilità del pensiero e del suo successo teologico e letterario? La propensione aperta e mai conclusa verso la pienezza e l'integrazione, lo rende interprete suggestivo ed originale della nuova epoca post-razionalista e tecnocratica. L'intuizione qui presentata della visione «cosmoteandrica» della realtà - Dio-Uomo-Mondo - è il compimento e la luce inscritta della tradizionale cristologia storica mediterranea e del cristianesimo occidentale.
La "domanda educativa" chiede innanzitutto qual'è, nella società odierna, il valore e il ruolo della pedagogia. Per rispondere a questa domanda è risultato necessario andare a ritrovare il significato che ha avuto la pedagogia nella cultura occidentale, per cercare di capire l'emergenza pedagogica che si presenta nella nostra epoca. La presenza di alcune esemplari unità di apprendimento rende il testo ancora più utile per ogni docente che voglia approfondire e migliorare il suo insegnamento. Il volume è pensato per alunni di un corso universitario e di ogni insegnante che intende riflettere sul suo lavoro, ma è in grado di interessare qualsiasi lettore alla ricerca di uno strumento utile per comprendere il presente.